Un nuovo episodio di disinformazione e criminalizzazione dello strumento internet, in particolare del fenomeno dei blog, ha trovato spazio nel salotto di Bruno Vespa.
Argomento della serata l’omicidio di Meredith a Perugia e, dato che Amanda Knox (una delle imputate) ha un profilo su Facebook e un’intensa attività online, ecco che subito si scatena il linciaggio dello strumento blog.
Con l’avvicinarsi della fatidica data che darà inizio alle Olimpiadi di Pechino, iniziano ad arrivare le prime sconcertanti voci sulle assurde ed inaccettabili condizioni che la Cina sta imponendo agli atleti impegnati nei giochi.
Questa volta bersaglio dello IOC, il Comitato Organizzatore dei Giochi, sono i blog. Il comitato ha infatti ha stabilito precise regole per consentire (bontà loro) agli atleti di tenere dei blog prima, durante e dopo le manifestazioni sportive.
Vi propongo un gioco, una specie di puzzle. Io metto giù i pezzi del mosaico in ordine sparso, vediamo voi come li rimettete insieme e che figure vengono fuori.
1. Microsoft lancia un’opa ostile nei confronti di Yahoo!
Qualcuno teme per le sorti di Flickr e Yahoo! Mail, ma qualcun altro comincia a pensare che forse è un segnale di apertura da parte di Microsoft e che in fondo potrebbe anche essere un vantaggio per gli utenti avere una figura abbastanza forte da contrastare Google sul piano della raccolta pubblicitaria online.
Da tempo, anche in Italia, si parla ormai di vera e propria contrapposizione tra giornalisti e blogger, attori di due modi molto diversi di fare informazione. Da un lato “old media” con procedure, regolamenti e burocrazia, dall’altro “new media” in cui non conta il titolo ma il contenuto.
Per quanto negli Stati Uniti i giornalisti siano molto più autocritici e “informatizzati” dei nostri e per quanto da loro anche la blogosfera sia più attiva e ramificata, anche oltreoceano sentono questo problema e tentano di proporre soluzioni.
Una vecchia (ma sempre viva) polemica tra blogger è quella relativa all’advertising sul proprio blog personale. C’è chi sostiene che non c’è niente di male e chi invece ritiene che un blogger serio non dovrebbe ospitare ads sul proprio sito.
Robert Scoble, uno dei blogger più famosi d’America e del mondo, è stato sempre sostenitore convinto dei blog ad-free, tanto è vero che il suo visitatissimo blog, grazie al quale avrebbe potuto racimolare migliaia di euro al mese solo di AdSense, non ha mai ospitato pubblicità fino ad oggi.
Già, fino ad …
Il Corriere della Sera, uno dei maggiori quotidiani italiani, ha recentemente pubblicato online una gallery di elaborazioni digitali realizzate da Paul The Wine Guy, con il titolo “Understanding Art for Geeks”.
Le performance di Paul vengono notate più o meno contemporaneamente da Wired (non l’ultimo dei magazine online), con una piccola ma significativa differenza: quest’ultimo cita chiaramente e linka la fonte e l’autore, quando invece il Corriere si era limitato a dire di aver trovato le immagini su Flickr.
Una volta c’era la TV, fatta di palinsesti predefiniti e personaggi che provenivano da una formazione più o meno standard; il massimo dell’interazione era la telefonata da casa. A quei tempi Internet era fatta di siti e portali, tutti molto simili e si interagiva in chat o via posta elettronica. Poi vennero in televisione i reality show (“il grande fratello” su tutti) e ribaltarono la prospettiva: c’era bisogno di gente comune nel tubo catodico e la gente comune da casa si appassionava alle loro avventure. Nel web vennero i social …
Foto: Shoemoney
Diari personali, appunti che viaggiono online, siti web personali vetrina o raccolta di pensieri sparsi: i blog hanno subito – o sarebbe meglio dire creato – nel tempo mille trasformazioni, soprattutto dal punto di vista dei contenuti e della loro organizzazione.
Anche l’informazione professionale ha subito una svolta decisiva con l’adozione dei blog su tutti i giornali online per non parlare del fenomeno nanopublishing, un modo alternativo per fare informazione creando contenuti editoriali ed anche di un certo spessore. Mentre inizialmente non c’era alcuna mira di guadagno oggi i blog …
Non esiste un periodo migliore di questo per pubblicare un pensiero che da qualche giorno mi frulla per la testa. In questi giorni, si sa, andiamo scoprendo frammenti di verità inquietanti sulla gestione del sistema della comunicazione, un sistema che, pur nell’apparenza plurale e complesso, si presta ottimamente al subdolo intervento di “timonieri” occulti.
Dall’altro lato della barricata, una delle differenze più evidenti è la non uniformità delle notizie. Sembra sciocco da dire, e probabilmente molti di voi, abituati da sempre a fruire della sola rete per approvvigionarsi di …
In un commento al mio articolo sulla vicenda Skypephone, Lanfi evidenzia come il Web 2.0 si presti anche a diffondere rapidamente notizie e commenti su prodotti “prezzolati”. E’ un fenomeno di cui si parla abbastanza e di cui ho sentito di tanto in tanto parlare ai convegni degli ultimi due mesi.
Si parla a questo proposito di Buzz Marketing (o word of mouth marketing), facendo riferimento a campagne di marketing nelle quali l’azienda rivela informazioni sul prodotto solo ad alcuni soggetti, solitamente blogger abbastanza influenti, in modo che questi le divulghino …