A Milano Telecom sperimenta la Phibra

phibra

E’ partita in alcuni quartieri di Milano la sperimentazione della fibra ottica di Telecom, denominata Alice Phibra. Lo ha segnalato Stefano Quintarelli, sempre molto attento alla tematica della connettività e delle reti, e le caratteristiche dell’iniziativa sono descritte in una pagina dedicata del sito Alice.itLa partecipazione alla sperimentazione è gratuita, e permette tra le altre cose di usufruire di:

  • Alice home TV, la TV via cavo di Telecom Italia in Alta Definizione Full HD e con il nuovo servizio Multivision per vedere contemporaneamente contenuti diversi su diversi televisori.
  • Navigazione Internet con la fibra ottica fino a 50 Mega.
  • Più una serie di altre opportunità.

Frenate le pulsioni da heavy downloader, è evidente che tutta quella banda non è stata pensata solo per soddisfare le esigenze degli internauti più esigenti, l’offerta punta molto, già da questa prima fase sul servizio TV via cavo in alta definizione.
Un indizio a conferma di questa sensazione è anche il dato dei soli (si fa per dire) tre mega di banda in upload, una cifra ragguardevole in termini assoluti, ma ben lontana dai 50 disponibili per il download.

Perplessità sono state espresse, da Stefano per primo, sulle modalità con cui si sta promuovendo questa fase di sperimentazione locale, ma questo in fondo è comprensibile che possa accadere, visto che ci si trova in una fase embrionale del progetto.

Critiche sono state mosse, anche per la semplice considerazione che ci sono molte parti della nostra penisola che ancora non possono usufruire neppure dei 2 mega di navigazione, e che quindi forse il gestore della rete, ex monopolista, dovrebbe prima impegnarsi a colmare questo “digital divide”, piuttosto che lanciarsi in nuove iniziative dal sapore avveniristico.

Questa considerazione è legittima ma populista e troppo semplicistica. Nell’ambito di una politica aziendale complessa, progetti di sperimentazione sono necessari per mantenere alta la competitività dell’azienda, che probabilmente solo così potrebbe permettersi il “lusso” di assolvere a compiti meno remunerativi, ma decisamente necessari per la società e l’economia del Paese, come l’abbattimento del digital divide, almeno nella sua forma di differenza nelle strutture di rete. Per colmare invece le diseguaglianze culturali, il discorso è completamente diverso.

Telecom punta dunque alla creazione di una offerta televisiva via cavo, ora che l’analogico ha i giorni contati, e la partita sembrava dovesse svolgersi tra il digitale terrestre e il satellitare? E’ questo davvero il mercato più interessante su cui puntare?
Probabilmente la sperimentazione cercherà di dare anche alcune di queste risposte.

Markingegno

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