La colonizzazione umana dello spazio è ormai quasi un’idea accettata da tutti gli appassionati di fantascienza. Dai libri, ai film, alle serie televisive, dovunque ci piace sognare di avere grandi comunità di uomini e donne sparse in giro per l’Universo, alla ricerca di pianeti abitabili e nuovi spazi da occupare.
L’idea è chiara, e rientra perfettamente nella natura umana che da sempre ha portato le grandi civiltà a scontrarsi con altre e a invadere sempre più territori. Non a caso una delle persone che ha preso più sul serio l’idea della colonizzazione umana dello spazio è l’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush.
All’inizio del 2004 egli ha infatti fondato il progetto “Vision For Space Exploration “, un progetto complesso che prevede vari studi e missioni successive per rendere attuabile l’esplorazione umana del cosmo.
L’idea di fondo è che la popolazione umana si sta espandendo, le risorse della Terra potrebbero prima o poi scarseggiare e potremmo presto aver bisogno di più spazio dove vivere. Senza contare il risvolto economico di un investimento del genere, che può far rientrare enormi quantità di denaro in termini di sfruttamento delle risorse extraterrestri, investimenti militari e, perché no, un futuro “turismo lunare”. Gli Stati Uniti, inoltre, hanno sempre subito molto il fascino di essere il primo stato a conquistare territori e risorse al di fuori del nostro pianeta. Queste le parole con cui l’ex presidente Bush ha giustificato l’apertura del progetto “Vision for Space Exploration” il 14 Gennaio 2004:
“Stabilire un’estesa presenza umana sulla Luna può portare a una sostanziosa riduzione dei costi di missioni spaziali esplorative future, rendendo possibili viaggi ancora più ambiziosi. Trasportare pesanti navicelle spaziali fuori dalla gravità terrestre è molto costoso. Se i mezzi spaziali fossero assemblati direttamente sulla luna diventerebbe molto meno costoso in termini di energia e soldi superare il suo campo gravitazionale decisamente più debole.
Inoltre, la Luna contiene abbondanti risorse. Il suo suolo contiene materiali grezzi che potrebbero essere processati per diventare carburante per i razzi o aria respirabile. Possiamo usare il nostro tempo sulla luna per sviluppare e testare nuovi approcci e nuove tecnologie che potrebbero permetterci di vivere in ambienti diversi, più nuovi e stimolanti.”. Da queste parole e dal resto del discorso di capiscono chiaramenti i punti principali del progetto, della Visione, come dice il nome stesso:
- Completare l’International Space Station entro il 2010 (non ci sono però speranze di terminarlo prima del 2015)
- Ritarare dal servizio lo Space Shuttle entro 2010 (Nuovi fondi dovrebbero poter permettere missioni oltre tale scadenza)
- Sviluppare la navetta Orion (fprecedentemente nota come Crew Exploration Vehicle) entro 2008, e condurre la prima missione umana entro il 2014 (Attualmente la navetta è ancora in fase di sviluppo)
- Sviluppare un successore dello Shuttle come mezzo lanciatore
- Esplorare la Luna con missioni robotizzate entro il 2008 e missioni umane entro il 2020
- Esplorare Marte e altre destinazioni con missioni umane e robotizzate.
Certamente, l’idea è di grande interesse, e aumenterebbe decisamente le possibilità che ci si aprirebbero davanti. D’altro canto devo dire che la giustificazione con cui l’attuale presidente B. Obama ha trasferito molti dei fondi previsti per questa ricerca verso le scuole pubbliche elementari mi ha molto convinto: “Non avremo mai ingegneri e scienziati in grado di continuare l’esplorazione spaziale se non abbiamo bambini capaci di leggere, scrivere e fare di conto.”.
Nonostante le diverse priorità del presidente Obama, la Visione è andata avanti e pochi giorni fa è stata lanciata la prima navetta facente parte di questo progetto. Il primo punto a venir realizzato della lista precedente, infatti è il penultimo: l’esplorazione accurata della Luna.
Il Lunar Reconnaisance Orbiter , o LRO, è stato lanciato attraverso il razzo Atlas V lo scorso 18 Giugno.Lo scopo sarà quello di migliorare sostanzialmente le mappe della Luna, tramite fotografie tridimensionali, anche per ricostruire con maggior precisione la vera forma della Luna (visto che al momento conosciamo meglio la forma di Marte che della Luna).
Verranno inoltre cercate le zone della Luna più ottimali per un allunaggio e una possibile stabilizzione di una base umana. Il LRO avrà inoltre a bordo uno strumento chiamato CRaTER (Cosmic Ray Telescope for the Effects of Radiation) il cui scopo sarà studiare i possibili effetti sull’uomo dei raggi cosmici ad alta energia, a cui siamo soggetti anche sulla Terra, ma in quantità nettamente inferiore grazie alla schermatura dell’atmosfera.
La discussione è molto aperta e molto accesa, molti degli sforzi della NASA sono attualmente focalizzati sull’esplorazione umana dello spazio. Quanto questa sia un’effettiva priorità per il genere umano resta da vedere. Certamente questo tipo di studiaiuta la conoscenza e la tecnologia in genere, ma forse sia in campo scientifico sia in campo tecnologico, potremmo focalizzare il nostro interesse in direzioni con un riscontro più a breve termine. In ogni caso non ci resta che attendere, e vedere quali novità questa sonda avrà da raccontarci.
Non so’…di solito sono sempre favorevole ad ogni forma di ricerca sia finalizzata che “di base”. Questa scelta degli USA però mi lascia perplessa, sia per le finalità (colonizzare), che per l’enorme impiego di risorse. Mi auguro che almeno le ricadute, dirette o indirette, siano consistenti.
Mi fanno sempre molto piacere queste notizie. Volenti o nolenti non potremo per sempre dipendere dalla terra, e l’uomo ha avuto sempre necessità di spingersi ‘oltre’. Spero che l’ESA si metta alla pari in quanto impegno (e comunque i suoi progetti, almeno dall’ esterno , fanno ben sperare. IXV, Aurora..) .
Purtroppo vista l’enormità del cosmo e l’inadeguatezza delle attuali tecnologie (e forse chi lo sà, anche i limiti imposti dalla natura) non credo che saremo in grado nemmeno di uscire dall’uscio di casa (il sistema solare) prima dell’estinzione.
X The3d
Speriamo non sia così, anche perchè non è vero che si è già scoperto tutto.”Fortunatamente” c’è ancora molto lavoro da fare.
sul versante spazio siamo ancora all’ età della pietra.
se ci pensate le navette e i lanciatori non sono altro che “razzi più potenti che non scoppiano”.
Il carico utile in LEO di un Ariane 5 è 21 t a fronte di 777 di peso; quello in GEO è 10 t e gli altri vettori sono simili.
Lo Shuttle addirittura ne porta 20 in LEO e ne pesa 2000.
Finchè il 97% di un veicolo spaziale sarà composto da motore+combustibile faremo ben pochi passi avanti.
il buon Rubbia aveva progettato un motore a fissione (progetto 242) e non se n’ è saputo più nulla. I motori a ioni delle sonde sono poco più che un palliativo..
insomma un bel casino!
Ma a dispetto dei fondi ingenti necessari per i programmi spaziali, quelli almeno servono a qualcosa e i governi dovrebbero essere ben felici di finanziarli.
La guerra in Iraq, che invece costa 180 MILIONI DI DOLLARI AL GIORNO non è un problema nella lista della spesa.
http://www.soldiblog.it/post/1475/a-galla-i-costi-sommersi-della-guerra-in-iraq
http://www.peacelink.it/disarmo/a/6586.html
chissà perchè i militari non hanno mai problemi economici..
Altro che base spaziale sulla luna…le elite se la vogliono costruire per salvarsi le chiappe prima dell’imminente rovesciamento dei poli per poi tornare sulla terra a giochi fatti, quando cioe’ miliardi di persone saranno morte…
Queste cose mi ricordano sempre più la visione di Asimov… mi viene in mente il romanzo “Abissi d’acciaio” nel quale uno dei protagonisti si trovò a riflettere sull’equilibrio su cui si basava la terra, sulle richieste di consumi sempre crescenti… e sul’idea di estendersi oltre il pianeta… a volte rifletto su quanto la nostra società sia basata sul bisogno di energia, e come questo ci renda vulnerabili… e mi immedesimo un pò su Elijah Baley (chi conosce il romanzo comprenderà) nel momento in cui questi pensieri prendevano corpo nella sua mente…
““Non avremo mai ingegneri e scienziati in grado di continuare l’esplorazione spaziale se non abbiamo bambini capaci di leggere, scrivere e fare di conto.””
Non mi pare vero che in un paese non governato da un regime dittatoriale c’è qualcuno che abbia capito questo…
x Simone…
grande Asimov… in quanti saremo rimasti a ricordare le sue storie?… ho letto (più volte) della sua SF anche l’introvabile. Concordo con il pessimismo di The3d, anche se quello che rende più scettici non è tanto la vastità del cosmo o i limiti tecnologici, quanto la stupidità umana che ci porterà all’autodistruzione prima che abbiamo il tempo di darci una vera chance (“Neanche gli Dei”…)
Ma con tutto questo parlare di sfruttamento minerario della Luna, per estrarre materiali, mi viene in mente una cosa: che la Luna stessa non è “massiccia” quanto la Terra e che questi materiali, una volta estratti, saranno portati dove? Sulla Terra immagino? Almeno in parte, credo.
Così facendo non si verrà a creare uno squilibrio nell’attrazione gravitazionale tra i due corpi? Certo, a seconda di quanto materiale viene estratto e “portato giù”, potrebbe volerci molto, molto tempo… ma chi ci dice che tra 500.000 mila anni o giù di lì, la Luna non si schianterà sulla Terra per effetto delle estrazioni minerarie?
Certo, sono speculazioni visto che non sappiamo nemmeno se l’umanità esisterà per altri cent’anni!
XAle
Per la conservazione del momento angolare dovrebbe verificarsi il fenomeno opposto , anche se il fenomeno è praticamente impossibile. Per confronto La massa della terra è ca 6*10^24 kg, quella della luna è ca 7*10^22 kg, e un asteroide, che potrebbe soddisfare le esigenze per milioni di anni (ferro-nickel) ha una massa di ‘solo’ 10^19 kg. per questo non ci dovrebbero essere problemi .In ogni caso ferro, nickel e altri materiali si possono riciclare, l’estrazione sarebbe interessante per quei metalli che invece scarseggiano sulla terra , come i lantanidi e gli appartenenti al gruppo platino.
Se l’umanità non riuscirà a superare l’attuale età della pietra socioculturale che prevede i concetti malati di crescita ed espansione indefinita si estingurà ben prima di aver raggiunto lo stadio necessario a viaggiare tra sistemi solari e trovare altri pianeti abitabili.
Poi mi chiedo sempre cosa faremmo se trovassimo un pianeta abitato da esseri “inferiori” da un punto di vista evolutivo o tecnologico.
L’immagine che mi viene in mente è un Independence Day a parti rovesciate..
Come al solito mi piace andare contro corrente ma non per il gusto di farlo ma per puro ragionamento sulle mie conoscenze di fisica e di anatomia (sicuramente più le prime che le seconde) …
Dunque parto prima con le mie conoscenze anatomiche del corpo umano:
1a- Gli esseri umani che vivono sulla Terra sono soggetti alla forza di gravità perché circa i due terzi delle nostre attività giornaliere consistono nello stare in piedi o nello stare seduti. Pertanto grandi quantità dei fluidi organici come il sangue tendono a defluire verso la parte inferiore del corpo. Il corpo umano è dotato di vari meccanismi per opporsi alla gravità e mantenere un flusso sanguigno sufficiente per il cervello. In un ambiente di microgravità, la quantità e la distribuzione dei fluidi organici viene alterata poiché quest’ultima è libera dall’attrazione gravitazionale. Questo effetto è noto come “lo spostamento dei fluidi” (fluid shift). I sintomi causati dal fluid shift sono mal di testa e gonfiori.
2a- Le ossa sono i sistemi meccanici di cui l’uomo dispone per sostenere la propria postura. Il corpo umano adulto possiede tra i 1000 e i 1200 grammi di calcio e tra 400 e 500 grammi di fosforo. In ogni modo, siccome lo sforzo gravitazionale è assente nello spazio, il calcio e il fosforo delle ossa viene eccessivamente rimosso attraverso i rifiuti organici umani. E’ stato provato sperimentalemte che il 3.2% della perdita ossea media avviene nei primi 10 giorni in assenza di peso. La perdita di calcio attraverso le urine può provocare calcoli renali, che possono causare dolori acuti; inoltre la diminuzione della densità ossea porta ad una successiva frattura dell’osso stesso. Pertanto si rendono necessarie contromisure. Una di questa è di prevenire la perdita ossea con l’esercizio fisico che viene effettuato periodicamente a bordo con un tapis roulant.
3a- Il corpo umano galletta nello spacecraft orbitante. Pertanto, gli astronauti si possono muovere liberamente solo appoggiandosi delicatamente alle pareti e dandosi una spinta. In un ambiente di microgravità, i muscoli si indeboliscono subito perché sono raramente utilizzati.
4a- Così come succede con il mal di mare, dopo pochi minuti o poche ore che si è in assenza di peso, gli astronauti possono soffrire di “mal di spazio”, caratterizzato da mal di testa, nausea e vomito. Quasi il 70% degli astronauti soffre di questi sintomi.
5a- Una alterazione significante dei sistemi suddetti in ambiente di microgravità è la trasformazione dei globuli rossi, la principale componente del sangue. Il 90% dei nostri normali globuli rossi ha una forma discoide biconcava. In assenza di peso, alcuni globuli rossi diventano di forma sferica. In ogni caso, questi tornano normali anche dopo missioni di lunga durata nello spazio.
6a- La radiazione spaziale è presente sempre nello spazio. Sulla Terra, l’atmosfera e il campo magnetico fanno da scudo per gli uomini, e non fanno penetrare la superficie terrestre a suddetta radiazione cosmica. Data l’assenza di tale schermatura nell’ambiente spaziale, gli astronauti sono soggetti a una maggiore radiazione cosmica rispetto a quando si trovano a Terra. Per questo motivo, la radiazione spaziale può incidere notevolmente sulla loro salute. Per contrastare gli effetti delle radiazioni nello spazio, gli astronauti indossano tute spaziali.
… Dunque per i punti 1a-6a il corpo umano ha problemi in assenza di gravità e anche se nella Luna c’è la gravità essendo quest’ultima ridotta rispetto a quella terrestre, i predetti effetti saranno ridotti ma comunque presenti, anzi a dir la verità il punto 6a è comunque presente indipendentemente dalla gravità perché la Luna non ha un’atmosfera.
Vengo ora a considerazioni fisiche:
1b- Il punto 6a potrebbe essere senza problema aggirato mediante opportune schermature
2b- Il campo gravitazionale è equivalente ad un campo di forze in virtù della proporzionalità tra la massa inerziale e quella gravitazionale, anzi i due tipi di masse non solo sono equivalenti ma possono essere rese una stessa entità fisica scegliendo opportune unità di misura … insomma non c’è niente da fare se vogliamo eliminare gli effetti psicofisici sul corpo umano della ridotta o addirittura assenza di gravità bisogna creare un campo di forze equivalente alla gravità terrestre, un ottimo sistema sarebbe far vivere gli esseri umani sulla Luna dentro degli edifici a forma di toro posti verticalmente rispetto alla superficie lunare e in rotazione, in questo modo chi vive internamente ai tori sente la forza centrifuga come la forza di gravità che spinge ortogonalmente nell’interno sulla superficie esterna del toro, è facile calcolare con quale velocità deve ruotare il toro per avere internamente l’accelerazione g terrestre … insomma parte dell’energia che risparmieremo per lanciare i razzi dalla Luna invece che dalla Terra dovrà essere spesa per far ruotare tutti gli edifici lunari a forma di toro, quindi va valutato l’effettivo guadagno.
L’altra alternativa sarebbe un continuo riciclo dei futuri abitanti Lunari, quindi un via vai nello sapzio di uomini che si spostano dalla Terra alla Luna e viceversa ma anche qui si spende energia per lanciare i razzi dalla terra verso la Luna.
… Insomma per tutto quello che ho scritto solo in un futuro remotissimo si potrebbe verificare quanto delineato nell’articolo, bisogna aspettare di avere la giusta tecnologia meccanica e/o le giuste conoscenze della medicina
Sono quasi convinto che in futuro si troverà il modo di realizzare un ascensore spaziale con cui poter mandare in orbita e far tornare a Terra i materiali.
So che una struttura del genere è tecnicamente una montagna, ma i soldi volendo ci sono, basta dirottarli da cose più inutili.
@ Daniel (commento 9)
Asimov fu non soltanto un grande scrittore, ma anche un valido uomo di scienza, le sue storie forse precorrono i tempi, forse hanno una visione “esasperata” di certe situazioni, ma sono quanto mai sempre attuali… ma sotto certi aspetti condivido anche io il pessimismo tuo e di The3D… Asimov si rivela ancora un precursore… (“Neanche gli Dei”)