Cari lettori, come saprete nella giornata dell’8 aprile è venuto a mancare uno dei padri del colorito universo degli home computer degli anni ’80: Jack Tramiel, fondatore della compianta Commodore (il cui zombie continua ad aggirarsi sul mercato a trent’anni dal C64).
Non ho bisogno di ricordarvi che, come la maggioranza di coloro che hanno scritto la storia del computer negli anni ’70 e ’80, Jack Tramiel è stato un personaggio ingombrante, non privo di difetti. È stato soprattutto un caparbio democratizzatore della tecnologia informatica, che ad una scarsa visione tecnologica ha saputo supplire con una grandissima capacità di annusare i trend di mercato.
Il successo del Commodore 64, l’home computer più longevo e diffuso della storia, è più di ogni altro il suo capolavoro, ed è proprio nel trentennale del suo debutto che Tramiel se ne va.
Oggi desidero presentarvi una selezione dei contributi che abbiamo sviluppato, nella storia ormai quinquennale di Appunti Digitali, su Jack Tramiel. Una storia che Tramiel ha scritto – e noi, nel nostro piccolo, abbiamo raccontato – attraverso alcuni dei più straordinari prodotti della rivoluzione informatica dello scorso secolo.
Buona lettura!
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Se provo ad aprire il link sul vic20:
http://www.appuntidigitali.it/17072/jack-tramiel-la-retrospettiva-di-ad/post.php?post=2291&action=edit
da errore:
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Sistemato, grazie!
Jack Tramiel così come Sir Clive Sinclair, sono stati precursori dell’home computing. Grazie al loro ingegno abbiamo vissuto un periodo informatico meraviglioso oltre che pionieristico. Sebbene oggi ci siano tonnellate di pixel e trilioni di megaflops ad arricchire i videogames, con finanche effetti cinematografici neanche lontanamente immaginabili in quel periodo, l’imprinting dei trentenni prossimi agli anta sarà indissolubilmente legato al mondo pixelloso e senza fronzoli degli 8 bit. Il vero social è stato più volte rappresentato da un branco di ragazzini stipati tutti in una stanza davanti ad un C64/spectrum/Msx e con il viso illuminato dai raggi catodici della TV di casa, sempre e costantemente meravigliati della potenza scaturita da quelle CPU da 1 MHz, che a tanti di noi bastava ed avanzava per giocare alle conversioni dei giochi da sala senza mai lamentarsi, neanche quando si doveva aspettare minuti interi per caricare un gioco dalle cassette a nastro magnetico… Grazie Jack per quei momenti indimenticabili!
Anche per me il primo computer è stato un Commodore 64 con registratore Datassette (quello nero). Con la morte di Jack Tramiel se ne va per sempre, almeno per quanto riguarda, anche la (remotissima) possibilità di un vero ritorno della Commodore.
Grazie Jack.
http://www.maxsoftprojects.com/2012/04/poke-jack-tramiel-20120408.html
Che dire….anche io, che ho 35 anni, iniziai nel 1988 proprio grazie a un C64 per passare due anni dopo a un Amiga 500 e così via…..Credo che la cosa che dia più rabbia (mista alla nostalgia), è che la massa associa quel periodo a personaggi ben più blasonati come Jobs e Gates e lascia praticamente nel dimenticatoio personaggi come Tramiel e Sinclair che forse hanno contribuito più di tutti alla diffusione dell’home computing.
@Francesco Sorrentino
Mi hai tolto le parole di bocca…
@marco
Il mio primo computer è stato un C128 nel 1987 e ti quoto. Scommetto che tra vent’anni la massa analogamente crederà che gli smartphones sono stati inventati da Apple e Google!