di  -  martedì 22 Giugno 2010

Continuo nel botta&risposta con Alessio a proposito del DRM di Ubisoft (qui e qui le puntate precedenti) e della sfida alla pirateria che ha lanciato il mondo del gaming per PC. Abbiamo scelto questa forma di pubblicazione perché riteniamo che sia efficiente nell’analisi di tutte le sfaccettature di questa complessa faccenda.

Prima di iniziare vorrei puntualizzare una cosa. La pirateria è illegale in qualsiasi circostanza, e il produttore è libero di inserire nel proprio software qualsiasi tipo di protezione senza che ciò giustifichi in qualche modo la pirateria. Chi non accetta protezioni invadenti può non comprare il gioco, ma il DRM invadente non può essere in alcun modo una scusa per ricorrere alla pirateria. Purtroppo, l’Italia sta diventando una nazione in cui la sfumatura tra legale e illegale è sempre più labile ed è soggetta a non essere più riconosciuta con evidenza dalla gente. Il mio sogno è che, perlomeno nell’ambito informatico/tecnologico, certe regole vengano rispettate.

Ritorno nel merito della nostra questione. Quali sono le armi a disposizione dei publisher per combattere l’ascesa della pirateria? Alessio elogiava il modello di Blizzard, che ha speso molto per produrre la nuova versione di Battle.net e per creare una componente multiplayer valida per StarCraft II. È un modello sicuramente valido, ma presenta comunque degli elementi di criticità.

Innanzitutto funziona solamente per il gioco online. Niente vieta al pirata informatico di scaricarsi comunque la versione crackata del gioco e giocare al single player. Battle.net è inefficiente da questo punto di vista. Per l’online, invece, ritorna lo stesso problema del DRM di Ubisoft: puntare, esclusivamente o quasi, sui giochi multiplayer online obbliga la gente ad avere la connessione a internet e di stare sempre collegati per giocare. Inoltre, in alcuni casi servono connessioni a internet decisamente performanti (è il caso, ad esempio, di APB, di cui parleremo prossimamente su Hardware Upgrade).

In definitiva, il problema dei DRM potrebbe spingere i produttori a lanciarsi a testa bassa sui giochi multiplayer online, e trascurare il single player, che su console sta dando proprio in questo periodo il meglio di sé, con produzioni emozionali, avvincenti e finalmente artistiche.

Le altre soluzioni anti-pirateria che meritano di essere citate sono Steam e il sistema delle micro-transazioni sulla scia del modello di iPhone. Steam ha sostanzialmente fallito la sua missione: se da una parte, infatti, richiede comunque la connessione a internet per l’attivazione del gioco, dall’altra non propone un DRM veramente competitivo. Molto spesso, addirittura, i produttori di terze parti che decidono di commercializzare i loro giochi su Steam, aggiungono il proprio DRM a quello offerto da Valve. Sui circuiti pirata, purtroppo, capita fin troppo spesso di vedere giochi Steam distribuiti illegalmente, anche solo dopo pochi giorni dal rilascio della versione originale.

Il modello delle micro-transazioni in stile Steam, invece, diventa molto interessante quando lo si accompagna a prezzi ridotti del software, come ha fatto Apple con l’App Store. Comprare i giochi su iPhone è molto facile e i costi sono assolutamente ridotti (6-7 euro contro 30 euro delle controparti DS/PSP, spesso identiche come caratteristiche e funzionalità grafiche). iPhone ha riscosso talmente tanto successo in ambito videoludico con questa piattaforma che è riuscita a ritagliarsi quote di mercato importanti ai danni di Nintendo e Sony.

Sony ha addirittura tentato di adattare il proprio modello di business inserendo delle caratteriche speculari al modello di Apple. È successo con PSPGo: l’ultima versione della console portatile, infatti, non consente di giocare in maniera tradizionale con i supporti ottici, ma i giochi possono essere comprati solo in formato digitale. PSPGo, tuttavia, ha sostanzialmente fallito con le vendite soprattutto perché i rivenditori si lamentano dei mancati incassi del software, nonostante Sony abbia aumentato il prezzo del software per colmare questa lacuna.

Diversi produttori, tra cui la stessa Valve, stanno puntando sulla riduzione dei prezzi e sulla commercializzazione in formato digitale. Succede, ad esempio, con i giochi datati e attraverso alcune iniziative speciali che consentono di comprare il software anche a 5/10 euro. Sicuramente, però, Blizzard non venderà mai a un prezzo così contenuto un potenziale blockbuster come Starcraft II.

Ogni soluzione ha i suoi pro e i suoi contro, ma inserire DRM invadenti e abbassare il prezzo di commercializzazione del software non sono due soluzioni definitive. Su console, ad esempio, i giochi hanno dei prezzi al lancio tra i 50 e i 60 euro e sono ugualmente venduti in grandi volumi. Diciamo che su console è stato trovato un compromesso accettabile tra publisher e consumatore, per cui quest’ultimo continua a comprare senza ricorrere alla pirateria. Ha vinto quindi un modello di business chiuso, dove tutto o quasi passa attraverso i rispettivi servizi online, comunque basato in larga misura sulle micro-transazioni (vedi DLC).

D’altronde, e finisco, il settore del PC gaming sta per attraversare un momento felice. È ormai imminente il lancio di StarCraft II, che secondo le previsioni venderà quanto i blockbuster per console, e diversi MMORPG solo per PC sono ormai in dirittura d’arrivo (primo tra i quali il già citato APB). Inoltre, i vari Medal of Honor, Call of Duty Black Ops, Crysis 2, Rage, Mafia II, ma ne potremmo aggiungere molti altri, avranno delle versioni PC valide, superiori in molti campi alle controparti console. Risoluzione dell’immagine, presenza dei server dedicati, fisica avanzata, sono solamente alcune delle caratteristiche che li differenzieranno nettamente dalle versioni console.

Insomma, non resta che trovare quel compromesso tra produttori e consumatori che è stato trovato nel settore delle console.

40 Commenti »

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  • # 1
    elevul
     scrive: 

    Io non vedo l’ora che esca Blade & Soul. :D

  • # 2
    goldorak
     scrive: 

    @ Rosario Grasso ha scritto : “Insomma, non resta che trovare quel compromesso tra produttori e consumatori che è stato trovato nel settore delle console.”

    Che compromesso ci puo’ essere se tutte le armi sono dalla parte dei produttori di contenuti ?

    Tu stesso esordisci dicendo che

    “Prima di iniziare vorrei puntualizzare una cosa. La pirateria è illegale in qualsiasi circostanza, e il produttore è libero di inserire nel proprio software qualsiasi tipo di protezione senza che ciò giustifichi in qualche modo la pirateria. Chi non accetta protezioni invadenti può non comprare il gioco, ma il DRM invadente non può essere in alcun modo una scusa per
    ricorrere alla pirateria”

    E allora di cosa parliamo ? Se il produttore puo’ fare quello che gli pare (anche togliere funzionalita’ dopo la vendita del bene cfr caso ps 3) come si puo’ tutelare l’utente consumatore ?

    E ti prego non dirmi che le scelte sono o comprare o non comprare perche’ il mondo non e’ nero o bianco.
    Ci sono anche molte sfumature di mezzo.

    Il mondo cambia perche’ cose che erano illegali prima possono indurre un cambiamento epocale. Basta guardare il caso della musica e come i grandi distributori siano stati letteralmente trascinati nell’epoca del digitale grazie alla pirateria massiccia. E nonstante questo ci siamo lasciati molti cadaveri strada facendo.

  • # 3
    TheDarkAngel
     scrive: 

    Nella società del consumismo considerare la pirateria come sbagliata solo perchè si può non comprare è buffo.
    Per il resto, considerata la natura immateriale del bene, la pirateria è giusta finchè il prezzo non è equo verso il consumatore e Steam è qui a dimostrarlo.

  • # 4
    TheDarkAngel
     scrive: 

    Aggiungerei anche le modalità di fruizione devono essere compatibili con le richieste del consumatore e non certo del produttore.

  • # 5
    droid
     scrive: 

    ma insomma steam equo fino ad un certo punto…non c’è distribuzione non c’è magazzino, non c’è materiale, dovrebbero essere nettamente piu bassi.
    a volte invece son piu alti che su play.com per esempio, un paradosso.

  • # 6
    TheDarkAngel
     scrive: 

    C’è G2play e ci sono le offerte, tanto personalmente non considero nessun gioco sopra i 20€

  • # 7
    Andrea R
     scrive: 

    C’è un gioco che è da poco diventato software libero: Ryzom. È lecito aspettarsi prima o poi dei giochi derivati o delle espansioni gratuite. Chissà se porterà novità nel settore.

    Mi chiedo, non potrebbe essere utile il modello open source anche nei videogiochi?
    Si potrebbero abbattere parte dei costi di sviluppo e evitare i problemi di pirateria.
    I motori di rendering sarebbero usati da più produttori e sviluppati velocemente.
    I giocatori potrebbero donare per sostenere direttamente lo sviluppo. Alcuni contribuirebbero mod e patch, altri traduzioni. Chi non vuole contribuire o pagare potrebbe giocare comunque, senza essere un delinquente.

    I non vedo il modo di costringere la gente a pagare un binario che si può duplicare a costo zero. È pure anti-capitalistico.
    Certo però che a nessuno conviene essere il primo ad aprire il codice.

  • # 8
    Fudo
     scrive: 

    Per me con protezioni e DRM non si fa altro che dare fastidio a chi il gioco lo prende originale. Non esiste e non esisterà una protezione inviolabile, questo è certo.

    Così come esisterà sempre il pirata fiero di giocare a scrocco.

    Quello che bisogna cambiare è la mentalità. Prezzi troppo alti o protezioni troppo restrittive invogliano la pirateria, viceversa secondo me dovrebbero limitarla.
    Io ci credo molto nel digital delivery, secondo me è in grado di abbattere i costi di distribuzione. Questo abbattimento dovrebbe ricadere sugli utenti sotto forma di sconti, invogliando quindi l’acquisto.

    Personalmente sono uno che acquista tutto, appena arriva l’occasione. Aspetto sempre pazientemente l’offerta giusta e poi mi gusto il gioco. Qualche volta mi sono sentito dire: “ma perchè lo compri? tanto si gioca online anche con la versione pirata!”. Di solito rispondo: “vuoi che facciano il 2? e magari senza protezioni? allora compralo anche tu!”

  • # 9
    Nat
     scrive: 

    Non sono assolutamente daccordo con la visione assolutistica per cui i produttori possono fare quello che gli pare e noi consumatori, potendo acquistare solo da loro, siamo costretti ad accettare o rinunciare.
    Sono ancora piu’ convinto della mia posizione alla luce delle strategie unilaterali adottate dalle software house (la maggior parte almeno), che puntano quasi esclusivamente su sistemi DRM invasivi, sempre piu’ pesanti e castranti per il cliente pagante, nonostante ci siano molte migliorie possibili che verrebbero a mitigare il fenomeno della pirateria senza gravare sempre e solo sul consumatore.

    1) Il digital delivery e’ stato sfruttato solo per guadagnare di piu’, si e’ trovato il modo di risparmiare considerevolmente ma senza offrire prezzi migliori al cliente. Ne e’ un esempio lampante steam, che se e’ da premiare per le offerte periodiche su titoli non piu’ nuovi, e’ da criticare pesantemente per i prezzi di vendita delle ultime uscite, con costi esattamente uguali alle versioni “fisiche” vendute in negozi nostrani (non famosi per essere i piu’ economici).

    2) Ci sono ancora moltissimi titoli che escono privi di demo, aspettandosi che l’utente paghi 40 euro sulla fiducia, quando questa, frequentemente, viene tradita da giochi usciti incompleti, buggati, mal ottimizzati. In attesa di patch correttive spesso preparate per essere distribuite al day 1 (sintomo della cura messa nella produzione).

    3) La qualita’ delle produzioni: Ci sono da fare ovvi distinguo, ma escono in continuazioni titoli di serie C evidentemente carenti per contenuti, qualita’ tecnica, longevita’, e che vengono ugualmente venduti a prezzo pieno. Nessuno pretende che ogni produzione sia un capolavoro, ma che i prezzi non siano sempre uniformati indipendentemente dal contenuto! Create un gioco mediocre, va bene, in tal caso vendetelo ad un prezzo modesto, qualcuno incuriosito sara’ anche disposto a prenderlo se non si sentira’ truffato. E’ inutile lamentarsi se poi questi titoli vengono giocati solo come versioni piratate.

    Con l’uscita delle console poi, resa disponibile l’alernativa di guadagno, i produttori si sono accaniti come non mai, sia contro la pirateria causa unica di ogni loro male, sia nei confronti dei loro clienti pcisti, snobbandoli e rifilandogli sempre piu’ spesso porting poco curati da versioni console.

    Sul fatto che il “metodo Blizzard” sia difficilmente applicabile ad ogni videogames mi trovi daccordo. Blizzard puo’ sfruttare a pieno il suo sistema perche’ ormai da anni produce solo videogames con contenuti principalmente orientati al multiplayer. Anche con starcraft II l’indirizzo e’ quello. Da notare e’ anche il prezzo del gioco, qua in italia venduto a circa 60 euro, il prezzo piu’ altro raggiunto nel mondo pc a memoria (forse eguagliato solo da modern warfare2), pero’ comprensivo SOLO di 1 delle 3 campagne giocabili in singleplayer.

    Non ho intenzione di giustificare la pirateria, ma da consumatore che paga quello che usa mi aspetto di venir rispettato e non accetto di dover rinunciare alla mia passione perche’ i publisher vogliono impormi ad ogni costo i loro DRM invasivi trattandomi alla stregua di un criminale da monitorare 24/24h

  • # 10
    LMC
     scrive: 

    @Rosario
    “Prima di iniziare vorrei puntualizzare una cosa. La pirateria è illegale in qualsiasi circostanza… ”

    Visto che e’ un tuo modestissimo parere (e’ cosi, vero?), io ci aggiungerei un “per me”.

    Saluto

  • # 11
    biffuz
     scrive: 

    Sono l’unico che compra giochi originali e poi li cracca per non avere il computer pieno di schifezze? Una volta mi è capitato un gioco che non voleva partire perché avevo installato Visual Studio. Un altro perché avevo in precedenza lanciato ProcessExplorer e dovevo riavviare prima di giocare. Per non parlare di quelli che ti bloccano il masterizzatore senza nemmeno dirtelo.
    Insomma, certe protezioni scendono letteralmente nel ridicolo. Se uno usa Visual Studio per craccare un gioco non si farà certo fermare da un messaggio d’errore…

  • # 12
    goldorak
     scrive: 

    @ biffuz : no non sei l’unico, ma secondo Rosario Grasso saresti un piaratone alla pari di quelli che i pirati lo fanno davvero. Passibile di gogna mediatica, multa da mandarti in rovina e passaggio dritti dritto in prigione.
    Che dio non voglia che questi pirtoni distruggano la nostra societa’.

    Le leggi non sono necessariamente giuste ed eque.
    Ed infrangerle benche’ sia “illegale” in certi casi possa essere moralmente giustificato.
    E questo e’ vero sia nel caso della pirateria (termine che significa tutto e niente visto che copre tantissime cose che vanno dalle reti di pirati che a livello industriale distribuiscono roba contraffatta, ai utenti casalinghi che per godersi un videogame devono usare un crack) come in altri ambiti, quello medico ad esempio.
    L’eutanasia in italia e’ illegale, io pero’ non mi sento di condannare un medio che aiuta qualcuno nella dolce morte.
    Perche’ in certi casi e’ la cosa umana da fare a dispetto dell’accanimento terapeutico.
    Il mondo checche’ ne dica Rosario Grasso non si puo’ giudicare in termini assolutistici.

  • # 13
    Arunax
     scrive: 

    @LMC
    Che sia illegale in ogni circostanza è un fatto, non una opinione. Diverso sarebbe se avesse scritto che è sempre immorale – cosa su cui effettivamente si può discutere.

  • # 14
    Marco
     scrive: 

    Qualche annetto fà… :)
    comprai Half Life II originale,
    spesi una fiammata per comprarlo appena uscito….

    Salvo poi accorgermi che per giocare doveva scaricare 50Mb da Steam per via della protezione e il mio modem era Analogico 33.6 !!
    Sulla scatola era indicato (in piccolo: Attenzione serve una connessione a Internet e basta!)

    poi il gioco era appena uscito e i server erano inrasati….
    risultato 1 mese prima di rigiocare poi dato che nel disco non avevo più spazio cambiai HD e non mi riconosceva più l’utente registrato……

    Ho buttato via tutto (prima l’ho preso a morsi) ed è stato l’ultimo gioco acquistato sopra i 20€ e soprattutto l’ultimo della Valve e della piataforma steam!

    Liberi di non comprarlo?
    Liberi di prenderlo in saccoccia semmai!!

  • # 15
    Paolo
     scrive: 

    Di che DRM su Steam parli lo sai soltanto tu, spero che non ne parli per sentito dire.
    E per tua informazione lo store online come Steam e compagnia sono il futuro, altro che fallimento.

  • # 16
    Giuy
     scrive: 

    Dubito che piattaforme come Steam riusciranno a imporsi come futuro, almeno finchè non offriranno prezzi vantaggiosi & seriamente competitivi su tutti i titoli messi a disposizione come fanno invece classici shop online esteri come play.com. E’ ridicolo comprare un gioco da scaricare ad un prezzo di gran lunga superiore ad uno venduto su supporto fisico e per di più senza farti pagare nemmeno le spese di spedizione.

  • # 17
    Rockyy
     scrive: 

    Steam il futuro? lol ahahah si il futuro per i bambini figli di papà, con il codice della carta di credito sempre a portata di mano. Qualsiasi persona con un minimo di inteligenza snobberebbe piattaforme di puro ladrocinio come steam, un esempio?
    Steam: Alpha protocol 49.99 – Play.com 23.49
    Steam: GTA IV (scontato lol) 29.99 – Play.com 12.99
    Aggiungiamoci poi che manco le spese di spedizione fanno pagare quelli di play.com, quindi? quale sarebbe questo futuro di queste piattaforme? comprare giochi abandonware? o quel singolo gioco offerta settimanale (wow si son sprecati)? lol ma per favore.
    Queste piattaforme sono solo l’esempio più lampante dell’assurda cupidigia che vige ormai in questo settore.

  • # 18
    Magilvia
     scrive: 

    [quote=Rosario Grasso]Steam ha sostanzialmente fallito la sua missione: se da una parte, infatti, richiede comunque la connessione a internet per l’attivazione del gioco, dall’altra non propone un DRM veramente competitivo.[/quote]
    Dire che Steam ha fallito perchè non ha un DRM perfetto significa che per te il metro di giudizio è l’inviolabilabilità del DRM. Penso che hai perso di visto il punto, che invece è massimizzare le vendite presenti e future anche attraverso la soddisfazione del cliente. E per quanto Steam mi stia abbastanza sulle balle credo che sia comunque il più vincente tra le varie soluzioni di vendita. Senza considerare che un sistema DRM inviolabile su PC non esisterà mai…

  • # 19
    Rosario Grasso (Autore del post)
     scrive: 

    Pensavo fosse sufficientemente chiaro dall’articolo: quando parlo di fallimento di Steam mi riferisco alla lotta contro la pirateria, non do un giudizio a 360 gradi su Steam.

    Sono deluso da alcuni interventi a difesa della pirateria. Frasi come questa “Le leggi non sono necessariamente giuste ed eque.
    Ed infrangerle benche’ sia “illegale” in certi casi possa essere moralmente giustificato” sono proprio quelle che non avrei mai voluto leggere.

  • # 20
    Magilvia
     scrive: 

    A volevo aggiungere a chi si lamenta dei prezzi alti di Steam che probabilmente non possono tenerli più bassi perchè ammazzerebbero le vendite dei negozi tradizionali cosa che probabilmente non converrebbe nè a noi nè a loro. Accontentiamoci delle offerte speciali…

    [quote=Rosario]Frasi come questa “Le leggi non sono necessariamente giuste ed eque.
    Ed infrangerle benche’ sia “illegale” in certi casi possa essere moralmente giustificato” sono proprio quelle che non avrei mai voluto leggere.[/quote]
    Beh, ci possono essere in gravissimi casi situazioni di questo tipo (ad esempio le leggi razziali fasciste) ma certo la pirateria non rientra tra queste…

  • # 21
    goldorak
     scrive: 

    @ Rosario Grasso ha scritto : “Sono deluso da alcuni interventi a difesa della pirateria. Frasi come questa “Le leggi non sono necessariamente giuste ed eque.
    Ed infrangerle benche’ sia “illegale” in certi casi possa essere moralmente giustificato” sono proprio quelle che non avrei mai voluto leggere.”

    Mi spiace che tu sia deluso, ma io la penso cosi’. Occorre avere coraggio dei propri ideali anche quando si va controcorrente.
    E non pensare che io difenda la pirateria a spada tratta perche’ significherebbe che non hai proprio capito un h del mio intervento.
    E come ho gia’ scritto il termine pirateria ha una pletora di significati, e non tutti hanno la stessa importanza.
    Vuoi rippare i tuoi cd legalemente ? Oops non puoi e’ pirateria.
    Vuoi fare il backup legale del tuo gioco regolarmente acquistato ? In italia e’ legale la copia di backup, oops non puoi perche’ ce’ una legge europea che entra in contraddizione con la nostra legislazione. Lo sai che sulle licenze di molti giochi ce’ scritto espressamente che uno puo’ farsi la copia di backup. Peccato che un’altra legge te lo impedisca.
    Belle queste contraddizioni non trovi ?

    Bello vedere che Sony puo’ infilarti un rootkit nel tuo pc, e secondo il tuo ragionamento e’ tutto valido.

    Non puoi intavolare una discussione sulla pirateria, e poi nasconderti dietro un paravento. Che agire contro la legge sia illegale e’ palese, chi lo ha mai negato ? Se la tua discussione era impostata su questo punto, che risposta volevi avere ? Si ingrangere e’ illegale e allora ? Possiamo chiudere il discorso non ti pare ?
    Non ci si puo’ esimere da fare considerazioni morali, e capire il PERCHE’ del fenomeno. Se tu questo non lo metti in conto, a che serve questa discussione ? A ribadire per la centomillesima volta che si ingrangere la legge e’ illegale e basta. Bene ora possiamo andare tutti a casa.

  • # 22
    Rosario Grasso (Autore del post)
     scrive: 

    Non si può associare il fenomeno pirateria a considerazioni di tipo morale come hai fatto in quella frase, la morale riguarda altri ambiti.

    Io voglio semplicemente dire che un DRM, per quanto invasivo sia, non giustifica il ricorrere alla pirateria, che resta assolutamente un’infrazione della legge.

    Per il resto siamo assolutamente d’accordo. La discussione è notevolmente complessa e bisognerebbe mettere nel calderone molti altri argomenti (ad esempio la copia di backup), per renderla completa.

  • # 23
    Wolf01
     scrive: 

    “Chi non accetta protezioni invadenti può non comprare il gioco, ma il DRM invadente non può essere in alcun modo una scusa per ricorrere alla pirateria.”
    Non sono per niente d’accordo.
    Se la pirateria è una scusa per inserire un DRM invadente nel gioco, allora è automaticamente vero che il DRM invadente è una scusa per ricorrere alla pirateria.
    Chi pirata il gioco RIMUOVE il DRM invadente, avendo di fatto la libertà di giocare come se non ci fosse (e infatti non c’è) senza “infettarsi” il pc, questo è quello che invece dovrebbe accadere all’UTENTE LEGALE, ma invece, stranamente, accade proprio il contrario.
    Mettere un DRM invadente in un gioco è come ammanettare tutti i cittadini del mondo perchè potrebbero commettere degli atti illeciti ma i furfanti che sanno togliersele non avrebbero nessun impedimento, rendendo di fatto non solo INUTILE il DRM in questione, ma anche controproducente verso chi invece è del tutto innocente!

    “Per l’online, invece, ritorna lo stesso problema del DRM di Ubisoft: puntare, esclusivamente o quasi, sui giochi multiplayer online obbliga la gente ad avere la connessione a internet e di stare sempre collegati per giocare. Inoltre, in alcuni casi servono connessioni a internet decisamente performanti (è il caso, ad esempio, di APB, di cui parleremo prossimamente su Hardware Upgrade).”
    Scusa, ma qui casca l’asino… se devo giocare online certamente mi serve la connessione, non posso giocare online senza “interwebz”, non ha nessun motivo criticare un gioco perchè il server per il gioco online mette in atto delle contromisure per evitare alle copie piratate di collegarcisi, anzi, questo è veramente il comportamento giusto: sei libero di piratartelo in locale, ma se vuoi giocare con tutti noi lo paghi come tutti noi.

    “In definitiva, il problema dei DRM potrebbe spingere i produttori a lanciarsi a testa bassa sui giochi multiplayer online, e trascurare il single player, che su console sta dando proprio in questo periodo il meglio di sé, con produzioni emozionali, avvincenti e finalmente artistiche.”
    Ok, se un gioco è pensato per il multiplayer sono d’accordo, se un gioco è pensato per il single player, che ne so, Assassin’s Creed per esempio, la trovata del “devi restare connesso per giocare come se fossi in multiplayer” è una boiata cotroproducente inutile e ipocrita.

    “Sicuramente, però, Blizzard non venderà mai a un prezzo così contenuto un potenziale blockbuster come Starcraft II.”
    Non subito, non subito… Però prodotti Blizzard = Qualità (con la Q maiuscola) a differenza di tanti altri prodotti.
    Io di Starcraft Classic ne ho 3, si TRE, il primo preso all’uscita, gli altri arrivati con una rivista e come “Classic Games” a 9€ perchè mi andava di avere più seriali per il gioco online durante i lan-party.
    Di Starcraft 2 ho ordinato la collector edition, che contiene pure un pendrive con… oh, con Starcraft Classic + espansione. Quindi ne avro 4 a luglio.
    Poi il primo che critica Blizzard per le scelte merita solo che un pugno nel naso.
    Le scelte di Blizzard sono tra le più azzeccate, oltre ad aver deciso di non infastidire l’utente, concede pure la libertà di installare le spwaned version (le versioni diffuse) ossia delle componenti multiplayer stand-alone dei giochi (di TUTTI i loro giochi) che permettono di giocare ASSIEME AL LEGITTIMO POSSESSORE DEL GIOCO a tutti gli amici che si vuole senza obbligo di inserire CD KEY etc, l’unica costrizione è che devono collegarsi ad una partita creata da chi ha il gioco completo.

    “Ogni soluzione ha i suoi pro e i suoi contro, ma inserire DRM invadenti e abbassare il prezzo di commercializzazione del software non sono due soluzioni definitive.”
    No, infatti la soluzione sarebbe togliere i DRM e abbassare un tantino i prezzi.

    “Su console, ad esempio, i giochi hanno dei prezzi al lancio tra i 50 e i 60 euro e sono ugualmente venduti in grandi volumi. Diciamo che su console è stato trovato un compromesso accettabile tra publisher e consumatore, per cui quest’ultimo continua a comprare senza ricorrere alla pirateria.”
    Non c’è alternativa… che discorsi sono?
    Vado al supermercato e trovo un gioco di 4 anni fa a 65€, cazzo sono 4 anni che aspetto lo prendo a sto punto.
    Se lo trovo usato lo compro usato magari a 30€… no! Vogliono blindare anche il mercato dell’usato (vedesi caso Fifa2010 per esempio, o era qualche altro gioco di calcio tipo PES?) dove se lo compri usato devi ri-pagare per poter ri-registrare il gioco per giocare online.

    “Insomma, non resta che trovare quel compromesso tra produttori e consumatori che è stato trovato nel settore delle console.”
    Si, il compromesso c’è: che la smettano di infastidire il consumatore, che quindi sarà più contento e forse comprerà di più, chi pirata sostanzialmente non penso che cambierà abitudine, ma forse riusciranno a fermare l’emorragia di consumatori.

  • # 24
    Paolo
     scrive: 

    completamente daccordo con goldorak…nulla da aggiugere.

  • # 25
    LMC
     scrive: 

    @rosario, post #21

    “Io voglio semplicemente dire che un DRM, per quanto invasivo sia, non giustifica il ricorrere alla pirateria, che resta assolutamente un’infrazione della legge.”

    Insisto. PER TE non giustifica.
    Per qualcun altro, evidentemente si.

  • # 26
    Giulio
     scrive: 

    Il discorso è sempre complesso…

    All’articolo e ai post d icommento mi sentirei di aggiungere una nota: esiste una grande, grandissima differenza di peso tra il consumatore, che volente o nolente si trova a doversi difendere e gestire da solo, e i produttori, che hanno potere economico e concentrazione di intenti.

    In questo senso direi la pirateria è l’unica maniera efficace (e aggiungerei efficiente) che ha il consumatore per difendere i propri diritti. Cioè dove sta scritto che per giocare devo avere il dvd inserito, la connessione attiva e diversi programmi non installati? Ripeto un discorso fatto tempo fa da qualche altra parte: sono andato in erasmus a Parigi e, inizialmente, non avevo linea internet. Avrei dovuto portare 5-6 dvd per giocare col dvd inserito? Avrei dovuto premunirmi di una connessione per poter giocare con qualcosa che ho regolarmente comprato? Direi di no… Dunque giù di no-dvd per stare tranquillo.

    Questo è un esempio pratico. La teoria che voglio sostenere però è che mentre una major è unica, è un punto di riferimento e fa quello che vuole (ti infila un rootkit nel pc ad es.?) il consumatore non può farlo. Se la major ha gli avvocati e i drm per far valere i propri diritti, il consumatore che mezzi ha?
    Perché ne avrà anche lui di diritti o no? Chi tutela i consumatori dalle major (o chi per loro)? E non ditemi che c’è la legge di domanda e offerta perché non è più così da tempo immemore. E, di conseguenza non è più valido dire che non comprare equivale a farsi sentire. Anzi, dico e sottolineo che se una major non vende (magari perché tutti stanno boicottando il gioco) essa comunque sosterrà di essere vittima della pirateria piuttosto che colpevole di una realizzazione mediocre o di una politica di protezioni troppo restrittiva. E ritengo la cosa assurda…

    Io non pirato per principio. Ma il mondo dell’intrattenimento pretende di avere fatturati enormi in qualsiasi condizione, su qualsiasi e su tutti i prodotti in commercio. Tolgono la pirateria (non solo dei giochi)? Per me non sarà certo un dramma, tanto quello che mi piace davvero lo compro. Per il resto ne faccio a meno. Dire che ogni gioco/film/canzone piratato è un non venduto è non capire proprio di cosa si sta parlando. Es. io non avrei certo 3 milioni di euro per prendere tutti i cofanetti dei telefilm che mi piacciono (magari cose uscite negli anni ’80 e ancora vendute a prezzo pieno… ma solo io credo che sia non solo immorale, ma ingiusto?).

  • # 27
    albs
     scrive: 

    Sono completamente in disaccordo con l’autore del post.
    Il perchè l’ha spiegato con chiarezza e dovizia l’utente goldrak.

    Il drm non solo non è utile per limitare la pirateria ma anzi l’alimenta.
    Lo scenario è difatti il seguente:

    – chi vuole giocare pirata troverà la versione craccata comunque.
    – chi voleva comprare originale invece, potrebbe scegliere di orientarsi verso la pirateria causa la troppa invadenza del drm o non comprare proprio.

    Ecco quindi che ti sei bruciato potenziali a magari affezionati clienti, che pur di non impazzire, snobbano il tuo prodotto.

    Mi sembra davvero ridicolo che le major non si rendano conto che la colpa della piratera è in gran parte causa loro e delle loro politiche.
    I grandi capolavori hanno sempre venduto e sempre venderanno una quantità enorme di copie.
    Perchè tolti i pirati incalliti ed abitudinari, che non reputo nemmeno videogiocatori, i giocatori onesti spenderranno MOLTO volentieri i loro soldi se il prodotto li vale.

    Le major invece vorrebbero un mondo di idioti che comprano i loro prodotti al di la della qualità (ed ad un prezzo imbarazzante), il che ovviamente non sarà mai possibile.

    L’unica soluzione applicabile è proprio il metodo Blizzard, che l’autore critica tanto e che evidentemente non ha compreso, che si basa su di un principio, prima che sul metodo multiplayer:

    Solo prodotti di alta qualità, sia per mantenere il buon nome della sh(fondamentale) per incentivare gli investitori, sia per non tradire gli affezionati clienti.

    Bisogna poi capire la mentalità del pirata abituale: lui vuole tutto e subito.
    Ed ecco quindi che basterebbe utilizzare il sistema multiplayer rendendolo obbligatorio magari alla fruizione dell’ultimo livello di gioco.

    Vuoi vedere il finale? bene ti logghi sul server col tuo account, inserisci il codice,accettila clausola, e fai eseguire del codice in remoto direttamente sul server, che sblocca la tua copia in locale e la identifica o come originale(e ti scarica l’ultimo livello) o come piratata, nel qual caso,se dovesse trovare un codice riutilizzato, bannato o non valido nella cartella di installazione, invaliderà permanentemente l’indirizzo ip di colui che fa la richiesta.(sul modello xbox live) impedendogli per sempre l’accesso al server.

    In questo senso si avrebbe comunque un invadenza, ma sarebbe solamente a discapito dei pirati(come è giusto che sia), e non degli onesti acquirenti.

    I pirati incalliti si ritroverebbero nella spiacevole situazione di non poter finire il gioco, e di rischiare il ban perenne se provassero a loggarsi con una key non regolarmente acquisita.

  • # 28
    Lou
     scrive: 

    Mi auguro solo che le opinioni di R.G. siano sempre più lontane da chi realizza e pubblica videogames, altrimenti sarebbe un settore destinato ad un lento suicidio.

    L’affermazione secondo cui i DRM siano un aut-aut è semplicemente sconvolgente. Solitamente viene espressa solo da qualche arrogante publisher a posteriori di un lancio di prodotto, quando le proteste degli utenti (legali) stanno salendo in modo insostenibile.
    Va notato anzitutto che il DRM non è la caratteristica per cui il prodotto viene acquistato, ma una tutela per il produttore. Se il DRM impedisce il corretto uso del servizio, allora il prodotto è in difetto, indipendentemente dallo scopo per cui è stato introdotto lo stesso DRM.
    Sotto questo aspetto si può leggere diversamente il “non comprare un prodotto se non si accetta il DRM”, traducendolo in “non comprare un prodotto se il DRM lo rende difettoso”. Per quanto simile nel risultato (il prodotto non viene venduto), lo scopo è ben diverso.

    Seppure non utilizzi le console, trovo ridicole le affermazioni secondo cui è stato trovato un “compromesso” fra publisher e consumatori.
    Semplicemente la diffusione di copie contraffatte mi appare più complessa nel settore delle console, dove l’utente ha minor controllo sul sistema embedded, ovvero certe modifiche sono più invasive.
    E’ un po’ come dire che in uno stato di polizia, dove ogni sera vige il coprifuoco, si riducono i crimini notturni in strada “con la cooperazione della popolazione”.

    Va poi annotato un altro fenomeno, sociologico. L’introduzione dei DRM sempre più invasivi sta scatenando quello che in minima parte mostrano già i messaggi su questo forum, riguardo la concezione di “pirateria”. L’invasione degli spazi privati degli utenti legittimi sta scatenando infatti una ribellione, portando progressivamente a un desiderio di liberazione da qualsiasi vincolo. Non è difficile ipotizzare che negli ultimi anni il livello d’intolleranza ai DRM sia salito notevolmente, molto più di quanto è cresciuta la quota di software legale.
    Qualsiasi misura di protezione, vista come restrittiva dagli utenti, verrà sempre più contestata.

    Il tono di sorpresa con cui R.G. risponde a chi si espresso con indulgenza verso la contraffazione è sintomatico: credeva davvero che nessuno avrebbe manifestato dissenso?
    Se crede davvero che la legalità si riporti inasprendo le sanzioni ed esprimendosi con arroganza, è decisamente nel torto: alla legalità si educa, e non sono certo i publisher ossessionati dal profitto trimestrale ad avere doti didattiche. Tanto meno quel Legislatore che tiene in piedi carrozzoni come la SIAE.

    Infine qualcosa in cui mi trovo perfettamente d’accordo, e preoccupato: non solo si è perso il confine fra legale e illegale, ma ormai si sta nettamente dal lato dell’illegalità, giustificandola con un “che male c’è?”. E non sono parole mie, ma la recente significativa espressione di un noto personaggio politico, pure ex-ministro.
    Come può rendere chiaro il senso di legalità, lo stesso Legislatore, se si manifesta con questi rappresentanti?

  • # 29
    Giordano
     scrive: 

    50-60€ sarebbero un buon compromesso????

    Ma siamo impazziti?

    Ho comprato Assassin’s Creed 2 per PC in UK a 22€!!!

    Come posso pensare di spendere più di così? Dopo 20 ore di gioco è bello che finito e difficilmente lo rigiocherò.
    Altra cosa è un gioco online dove sono anche arrivato a pagare un canone mensile

  • # 30
    Wolf01
     scrive: 

    @Giordano (#28) Io ho comprato a 55€ Borderlands, scettico all’inizio, non l’avrei valutato più di 20€, ora ci passo come minimo 3 ore a sera (purtroppo non sono in grado di uscire di casa per motivi personali) e tutti i weekend, non è che sia uno di quei giochi stratosferici o perfettamente curati come i titoli Blizzard, ma è riuscito a catturarmi e adesso sono contento di avergli dato quei soldi, tanto che ho acquistato pure le espansioni.

    Il 99% dei giochi che ho scaricato (e che non ho comprato) è perchè avendoli magari giocati a fondo, poi non ho trovato il giusto compromesso tra valore e prezzo.
    Se io giudico che un gioco debba costare 6€, lo compro solo a 6€ o meno, se mi ci trovo bene, magari posso anche dire “ma si, dai, è un bel gioco, gli do quei soldi”.

    Certamente il rischio a comprare qualcosa come Borderlands senza averlo mai provato prima è stato veramente grande, perchè appunto 55€ non sono pochi e avrei magari preferito rischiare con 20€ come te.

  • # 31
    Alaska5
     scrive: 

    Il problema di molti è che danno per scontato che giocare sia un “diritto”… nascondendosi dietro un dito con tutte le scuse possibili immaginabili pur di difendere la propria idea PRO pirateria. Anche io non condivido i prezzi di Steam o dei grandi distributori con cifre veramente ridicole, ma i mezzi evitare di essere spellati ci sono eccome.

  • # 32
    goldorak
     scrive: 

    @ Alaska 5 : mi sa che il dibattito ti e’ passato sopra la testa.
    I piratoni se ne fregano dei DRM e altre limitazioni lo vuoi capire.
    Chi si lamenta giustamente e’ colui che il gioco lo COMPRA REGOLARMENTE e si trova a dover impazzire di fronte a queste limitazioni. Ma dimentico sempre, nella nostra societa’ il cittadino consumatore e’ soltanto una pecora, beeeeeeh beeeeeeeeeh sgancia i soldi e stai zitto.

  • # 33
    Giordano
     scrive: 

    @Wolf01

    Beh ho comprato Bad Company 2 in preordine a 50€ perchè ci gioco con gli amici e posso dire che li merita, ma ci ho passato un pò più di 20 ore!

    Poi ti dico che condivido quello che hai detto, il valore che dai a un gioco scaricato è infinitamente più scarso di un gioco pagato anche solo 20€…io ho sentito la differenza tra AC1 e AC2 dove nel secondo mi sono anche impegnato a finire tutte le missioni secondarie ecc…

    @ Tutti quelli che piratano i giochi giustificandosi con prezzi alti e drm opprimenti:

    Sapete cos’è un bene di prima necessità? E’ un prodotto che ti serve per vivere, tra questi abbiamo pane pasta acqua potabile ecc…

    I videogame non sono un bene di prima necessità se vuoi la moto ma non te la puoi permettere non la rubi, al massimo aspetti l’usato o un’occasione…stessa cosa per il software.

    Ho scaricato videogiochi e probabilmente forse mi capiterà di rifarlo, ma alla lunga sto imparando che comunque dietro anche al gioco più brutto del mondo ci sono delle persone che vorrebbero vedere un ritorno economico dal loro lavoro…
    Voi andreste in ufficio o in fabbrica se da domani lo stipendio diventasse a discrezione del titolare???

  • # 34
    albs
     scrive: 

    X Giordano e alaska5.

    Ogni volta che si parla di pirateria, voi paladini del “siamo fieri di farcelo mettere in quel posto” rispondete come se stesse parlando a dei pirati di professione.

    Come si fa a spiegarvi che chi si lamenta del dmr SONO GLI UTENTI ONESTI? Come si fa a farvi entrare nella capoccia che tutte queste limitazioni vanno a discapito solo della gente onesta e che a un pirata non gli fa ne caldo ne freddo?

    E si che non è difficile da capire: cercherò di fare un esempio facile facile.

    Se io scarico un gioco,dentro alla cartella ci trovo nel 99% dei casi anche il crack.
    Ci siamo fin qua?

    Bene, quindi a me che in questo esempio sto facendo il pirata della presenza o meno del dmr frega nulla, dal momento che non avrò il dispiacere di averci a che fare.
    Il dmr sul mio pc non verrà installato.

    Conclusione: i pirati del drm e di tutte le altre protezioni se ne sbattono allegramente.

    Ora prendiamo invece le parti della gente onesta che compra il gioco a prezzi folli: si ritrova di tutto e di più nel pc, limitazioni di ogni genere, rotture a più non posso, processi estranei che si fanno i fatti tuoi.
    Cosa hanno fatto di male questi per meritarsi questo supplizio?

    Vi sembra corretto che sia l’utente onesto a pagare le conseguenze della pirateria?

    E’ come se dopo che mi sono venuti i ladri in casa io installassi un sistema costosissimo di allarme che mi immobilizza con una scarica elettrica ogni volta che apro una porta o una finestra, limitando la mia possibilità di girare per casa MIA.

    Peccato che i ladri entrano sempre dal tetto, perchè hanno imparato che li non funziona l’allarme.

    Ora è chiaro il perchè riteniamo che questa non sia la strada corretta?

  • # 35
    Alaska5
     scrive: 

    @a chi gli rode…

    partendo con la premessa che erano considerazioni personali le mie, se vi rode il culo che vi mettano tutte queste limitazioni semplicemente non comprate il gioco come vi è stato detto dall’ articolista e come faccio io, COD6 non aveva i srv dedicati? Amen, io ho l’ho comprato… ognuno è libero di far quel che vuole, ma non tocca nascondersi dietro un dito…

  • # 36
    Nat
     scrive: 

    @alaska5

    Io sono uno di quelli a cui rode, come dici tu.
    Non pirato ormai da anni, acquisto i giochi solo se rispettano certe condizioni valide per me, ma mi sento in diritto di lamentarmi dei DRM invasivi e di contestare la politica del DRM come unico baluardo per la salvaguardia della proprieta’ intellettuale e dei guadagni delle aziende.

    Ho boicottato anch’io giochi come assassin creed 2, modern warfare 2, the settler 7, ecc. Tuttavia vorrei evitare di trovarmi nella condizione di avere un mercato che non mi offre piu’ alternative.

    Questo discorso inoltre dovrebbe interessare anche le software house, poiche’ sappiamo benissimo che con i DRM non risolvono e non risolveranno assolutamente nulla. Fanno incazzare gente come me che paga, forzando ad evitare certi acquisti, non fermeranno chi ritiene la pirateria la strada giusta da percorrere e, con buona probabilita’, faranno solo piu’ proseliti tra le file degli “scaricatori”.

    Anche all’interno di argomenti che non toccano aspetti vitali ci possono essere prese di posizione e discussioni costruttive, e non e’ vero che il cliente deve sempre accettare tutto, anche se in ballo non c’e’ il cibo, l’acqua o la casa. Esistono, o meglio, dovrebbero esistere, delle leggi anche nel mercato; e dato che venditore e compratore sono legati a doppio filo, le azioni di uno coinvolgono anche l’altro.

  • # 37
    Gendo Ikari
     scrive: 

    Io vorrei aggiungere un punto alla discussione, che secondo me è fondamentale per capire alcune cose in ambito pc. Mi è capitato, come tutti, di giocare a giochi senza averli comprati. Ma se questa via non ci fosse stata, comunque non avrei sborsato un centesimo, e gli unici giochi che ho ritenuto validi, di quelli ho sempre ottenuto l’originale.
    Il punto è che il 99% della produzione software videoludica per pc non vale il suo costo esorbitante. Il giorno in cui creeranno il DRM definitivo io, e tantissime persone, invece di farsi prestare dall’amico una copia di un gioco, per provarlo un paio di giorni e poi deletare, scaricheranno la demo, per poi deletare egualmente. La strategia della Blizzard è vincente, perché i suoi giochi meritano di essere comprati, in primo luogo. Io non vorrei Starcraft pirata, perché Starcraft merita di essere giocato e apprezzato al 100%, in tutte le sue componenti.
    E allora fatemi provare i giochi e fatemi scegliere quali comprare in santa pace.

  • # 38
    goldorak
     scrive: 

    Alaska ha scritto : “@a chi gli rode…

    partendo con la premessa che erano considerazioni personali le mie, se vi rode il culo che vi mettano tutte queste limitazioni semplicemente non comprate il gioco come vi è stato detto dall’ articolista e come faccio io, COD6 non aveva i srv dedicati? Amen, io ho l’ho comprato… ognuno è libero di far quel che vuole, ma non tocca nascondersi dietro un dito…”

    Ma vedi di piantarla con queste atteggiamenti da moralizzatore della domenica. Io a casa ho piu’ di 60 giochi per pc, tutti rigorosamente originali. Il primo adirittura comprato nel 1988 !!! E sai cosa ? Negli ultimi anni ha SMESSO di comprare videogame perche’ mi sono STUFATO di essere continuamente preso di mira dai vari schemi di DRM. Oggi come oggi compro soltanto o videogames che hanno la protezione tolta da una patch ufficiale (ma le software house che fanno questo si contano sulle dita di una mano), oppure vado su gog.com dove compro qualche vecchio gioco SENZA DRM che mi sono perso in passato. Tuttavia e questo e’ mio sacrosanto diritto, critico l’industria dei videogames per come sta trattando di merda i suoi aquirenti/clienti.
    Mettitilo bene in testa.

    E per quelli che fanno sempre i soliti discorsi “il videogame non e’ un bene primario potete farne a meno…” etc…, il solito luogo comune. A parte l’aria che respiri, l’acqua che bevi e il cibo che mangi e avere un tetto sopra la testa TUTTO il resto e’ superfluo. Ma se ragioniamo cosi’ la nostra vita e’ nulla.
    Siamo ne’ piu’ ne’ meno come i nostri antenati trogloditi di millenni fa. Penso che in questi svariati millenni abbiamo un pochino progredito o no ?

  • # 39
    Antonio
     scrive: 

    la fiera del moralismo da mercatino delle pulci. Ridicolo. Condividere qualsiasi cosa è naturale, si è sempre fatto. Secondo me è mostruoso considerarlo illegale, è un qualcosa di connaturato al vivere in società, all’essere umani. Limitate, limitate, bloccate, lucchettate tutto che la pirateria è il male peggiore del mondo… e poi il consumatore non compra neppure hardware. Per me copiare/scambiare è naturalissimo e lo farò sempre, pensate pure quello che volete.

  • # 40
    Zen
     scrive: 

    @Alaska
    Infatti iwnet di cod6 è una bella porcheria…è + il tempo che passi a cercare di connetterti che quello in gioco.

    Io personalmente non giustifico la pirateria, sono d’accordo che le case si tutelino, ecc…Ritengo però che spesso e volentieri molti giochi oggi abbiano prezzi spropositati in riferimento alla longevità. Magari si paga la grafica, magari si pagano proprio i DRM. Il modello Steam è vincente con le offerte (e non sempre sono cmq una manna dal cielo).
    E’ il discorso che vale per la musica. Se i CD costassero meno, ci sarebbero molti + acquirenti e meno pirateria, quindi se vendi 10 mp3 a 10c o 1 a 1€, che cambia? Anzi…hai un bacino di utenza 10 volte superiore che magari un gg ricomprerà da te.
    Tornando al discorso VG, parliamo anche dell’usato? Parliamo del fatto che alcune case stiano pensando di far pagare un’iscrizione ai propri server per un gioco usato? Limitando quindi anche questo mercato. Ripensando alla longevità di un gioco, ripensando ai costi, al fatto che rivendendo un gioco magari potrei comprarne un altro ecc…la trovo una mossa davvero assurda.

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