La Apple ha recentemente deciso di avvicinare gli studenti alle problematiche legate all’e-waste. Come? Dando la possibilità a tutte le scuole americane di riciclare apparecchiature elettroniche in maniera del tutto gratuita e senza nessun tipo di obbligo nei confronti dell’azienda di Cupertino.
Tutte le scuole possono potenzialmente partecipare all’iniziativa; si può consegnare alla Apple vecchi apparecchi di qualsiasi marca e modello (non solo Apple quindi), senza dover comprare, come a volte capita, nulla in cambio.
Cosa può essere riciclato?
Rimanendo in tema “nuova riforma scolastica”, una recente notizia ha decisamente colpito la mia attenzione.
Una notizia che fa sembrare davvero anacronistiche anche le nuove e tecnologiche lavagne dell’era Gelmini.
La recente proposta fatta da George Papandreu, leader dell’opposizione, al parlamento greco ha davvero spiazzato tutti. Il politico ha infatti esposto la possibilità di fornire ad ogni singolo studente un e-reader (tipo Kindle) in grado di contenere, in un solo dispositivo, tutti i libri di testo canonici.
Da sempre, aula scolastica significa lavagna. Le due parole procedono sempre insieme, mano nella mano… Ovunque, la buona vecchia lavagna rappresenta lo strumento didattico più efficace e diretto; fondamentale per ogni insegnante e per ogni alunno.
Può essere di vari colori. Le più popolari sono quella nera: quella classica che richiede l’uso del polveroso gesso; e quella bianca: più moderna, che richiede invece l’utilizzo di pennarelli colorati (non indelebili!).
Lo confesso: sono preda di una dicotomia che non mi fa rispondere a questa domanda. Vuoi perché “ai miei tempi” i pc facevano poco più che di conto, vuoi perché internet pressoché non esisteva, la conoscenza era relegata a quanto una persona poteva apprendere con i propri sforzi: scuola, libri, biblioteche, amici.
Una delle cose più epocali che feci ai tempi – e che oggi è banale – fu di farmi spedire un CDROM sul Titanic da un editore Australiano. Dovetti farlo tramite una casa editrice locale, mica da solo!
Al giorno …
Una recente indagine di Studenti.it, il popolare portale italiano dedicato al mondo degli studenti liceali e universitari, rivela un quadro preoccupante circa la diffusione e l’utilizzazione dei servizi tecnologici universitari.
Il mondo universitario è uno di quegli ambienti dove il web potrebbe dare il meglio di sé, laddove venisse implementato correttamente e ben comunicato. Avvisi, iscrizioni ad esami, cambi aula, annunci, bachece, pagine dei professori e così via sarebbero facilmente replicabili sul web per la gioia di tutti gli studenti che potrebbero evitare lunghi spostamenti ed attese.
Malgrado un’intensa attività di lobbying da parte di Microsoft, la BECTA (British Educational Communications and Technology Agency) ha confermato il parere negativo sull’adozione di Vista e Office 2007 in ambito scolastico. Nel suo rapporto finale (alla cui lettura vi invito caldamente), ha infatti ribadito tutti i punti che già un anno fa l’hanno portata a concludere che Vista e Office 2007 fossero un magro affare per il mondo dell’istruzione, tra cui:
Ho già scritto in passato di formazione e della disastrosa situazione in cui versa la scuola italiana, ma un recente fatto di cronaca mi spinge a scrivere di nuovo perché vedo che la situazione anziché migliorare, peggiora.
Come noto, visitando YouTube è possibile visionare centinaia di video, prodotti da studenti e docenti, che raccontano di una scuola spesso allo sbando e in mano a professori del tutto incapaci sia di insegnare la propria materia che di formare i giovani ragazzi.
Ebbene, il Ministro Fioroni ripete l’errore già commesso mesi …
Quante volte ci è capitato di sentir dire, a persone che hanno superato gli anta, “ah i giovani d’oggi sono dei geni del PC” o frasi simili? Personalmente mi è capitato spesso. Gli adulti tendono infatti a generalizzare, ritenendo che i ragazzi d’oggi, dalle medie all’università, siano “esperti” di nuove tecnologie e “diavolerie elettroniche”, per usare un loro termine.Ma come stanno davvero le cose? La realtà è, ahimé, decisamente sconfortante. Innanzitutto occorre intenderci su cosa si intende per “esperto“; se intendiamo essere capaci di scrivere un SMS intero in 10 …