
Spotify è il prodotto che nasce all’incrocio di due traiettorie. Da un lato quella di Internet, le cui capacità di accelerazione della filiera distributiva vanno unendosi ad una crescente sensibilità verso economie sostenibili. Dall’altro quella dei rightholders, l’insieme dei detentori di diritti d’autore, i cui modelli di business diventano giocoforza sempre più centrati sulla distribuzione online, on demand.
In un certo senso è il prodotto che tutti coloro che hanno osservato l’evoluzione delle due citate traiettorie attendevano come naturale evoluzione della distribuzione musicale ai tempi di Internet: la rete ha reso …

Dopo decenni di supporti fisici, la “musica liquida” è divenuta un fenomeno di massa grazie alla compressione mp3, che l’ha resa facilmente trasportabile sulla rete di fine anni ’90 – quando l’ADSL a 640kbit era ancora un lusso per pochi.
Una convenienza moltiplicata ovviamente dalla sostanziale gratuità della musica, resa possibile dal P2P ai danni dell’industria musicale. Sulla qualità sonora di converso era naturale che non si andasse molto per il sottile: a caval donato non si guarda in bocca.
Con l’avvento di massa della distribuzione legale di musica liquida, la qualità …

Un titolo del genere sembra giungere dalla fine degli anni ’90, dall’epoca dell’esplosione di Napster e del P2P. Eppure è più attuale in questi giorni, dopo che un decennio di musica digitale sta davvero debellando il CD, dopo che il business della distribuzione musicale digitale va in qualche modo stabilizzandosi attorno a due modelli: streaming in abbonamento e download a pagamento.
Ultimo in ordine cronologico a puntare l’indice contro la musica “liquida” è Slash, già chitarrista dei Guns ‘n’ Roses, il quale vede nella musica scaricata qualcosa di privo di ogni …

Negli ultimi giorni Andrew Keen – storico critico del cd. web 2.0 – sta conducendo una vera e propria crociata a favore dell’industria musicale dalle colonne di Techcrunch. Si parte con una imbarazzante intervista a Bram Cohen, il creatore di BitTorrent, letteralmente messo alla berlina, seguita da un’insipida – quanto intervista, non per gli argomenti proposti dall’intervistato – intervista ad un musicista, David Lowery, intitolata “Come Internet sta fottendo i musicisti“. Si noti il riferimento ai musicisti, vera raison d’être del pezzo: delle case discografiche non sarebbe importato un fico …

La classica “one more thing” di Steve Jobs nel keynote di ieri ha segnato a mio avviso una tappa fondamentale nella complessa relazione fra major musicali e tecnologia.
L’azienda di Cupertino ha infatti fatto leva sulla credibilità acquisita in otto anni di iTunes Store per convincere le major ad un’operazione che le riconcilia con il mercato e con il pubblico: una “sanatoria” sull’intera libreria musicale.
iTunes Match – questo il nome dell’iniziativa – offre all’utente la possibilità di ri-scaricare tutti i brani della propria libreria in formato AAC non protetto (come se …

Questa settimana voglio presentarvi cosa accade se uno scammer, di qualsiasi livello e foggia, entra in possesso del nostro account iTunes e di come Apple gestisca questo genere di imprevisti.
I requisiti sono:
un account iTunes registrato a nostro nome
una carta di credito (preferibilmente ricaricabile) sempre a nostro nome
un sistema di SMS alert che ne riporta gli acquisti effettuati
un sito di phishing, un computer infetto o semplicemente una password stupida dell’account iTunes
un utente cinese (o equivalente) che volteggia sul nostro account per carpirne username e password
Funzionamento:
All’indirizzo http://myinfo.apple.com/ è possibile accedere al proprio account …

Apple l’ha ufficializzato: evento di presentazione in “pompa magna” il prossimo 27 gennaio. Come tradizione, massimo riserbo sul focus della giornata; è dato solamente sapere che la Mela mostrera la sua “ultima creazione”.
Gli indizi puntano tutti nella direzione del tablet o “iSlate” che dir si voglia, del quale si è iniziato a parlare ben più di due anni da ora. Diamo per scontato che il palco dello Yerba Buena di San Francisco accolga proprio questa, come ultima creazione. Mettendo da parte le curiosità in merito all’hardware (molto si è detto, …
Con il lancio di iTunes 9, Apple ha introdotto una feature di grande rilevanza filosofica, per quanto non esattamente rivoluzionaria. Diciamo che più che una nuova feature, è stato re-introdotto un modo di acquistare la musica che andava per la maggiore fino a una decina di anni fa: l’album.
Per la verità gli album su iTunes si potevano acquistare anche prima. Diciamo dunque che la novità consiste nell’enfatizzare il “bello” di acquistare un album invece che singole tracce.
Si tratta dunque di una non-novità, un modo di arricchire l’esperienza dell’acquisto di un …
Quando Apple ha annunciato la scomparsa dei DRM dai brani in vendita nell’iTunes Music Store, abbiamo tutti accolto la notizia con estremo piacere. Non è questa gran rivoluzione al contrario di quanto sostenuto da alcuni, visto che Amazon vende brani liberi da lucchetti già da parecchio tempo, ma non possiamo che essere contenti.
Com’è ovvio, in pieno stile Apple, nulla si è saputo degli scambi di pareri tra la compagnia di Cupertino e le major discografiche che hanno aderito all’iniziativa, nei mesi in cui si …
Nello scenario musicale online c’è un ultimo baluardo del vecchio business, che resiste da anni al cambiamento prima suggerito, poi praticamente imposto, dalla rete: parliamo del DRM.
Protagonista di questo scenario, dunque da sempre chiamata a conciliare le spinte del mercato (no al DRM) con quelle dell’industria (viva il DRM), è Apple, che con iTunes ha praticamente creato il mercato che domina.
Un mercato che da anni conosce crescite vertiginose – 1 miliardo di canzoni vendute da aprile 2003 a febbraio 2006, 5 miliardi venduti al 19 giugno 2008 (Wikipedia).
Un mercato che …