
Perché fare analisi sull’evoluzione e struttura di una cultura è sempre stato difficile? Perché non si può semplicemente usare un approccio scientifico per studiare i trend culturali di una popolazione? Semplice, per mancanza di dati. Finora non si è mai riusciti a fare un’analisi veramente quantitativa dello sviluppo culturale della società, per la semplice ragione che non vi sono dei dati oggettivi e in grande quantità da poter analizzare.
Grazie a Google, è invece oggi possibile. Ed è esattamente quello che hanno fatto un gruppo di ricercatori dell‘Harvard University del Massachusetts nella …

Come reagirebbero gli OEM del mondo PC se Microsoft iniziasse a produrre sistemi brandizzati, come fossero Xbox? Se, con intenzioni serissime e una potenza di fuoco pubblicitaria potenzialmente devastante, iniziasse ad indossare la doppia veste di partner tecnologico e competitor?
La domanda oggi andrebbe posta a Motorola e HTC – detentori rispettivamente del 17% e del 29% del mercato Android (dati Asymco), la prima con un ASP (prezzo medio di vendita) decisamente superiore alla seconda – mentre vedono Samsung (primo produttore Android) a fianco di Google per la realizzazione del nuovo …

Dopo aver trattato della qualità delle immagini e del contenitore utilizzato per il nuovo formato di casa Google, passiamo ad alcune considerazioni su WebP sulla base di alcune esigenze comuni e confrontandolo, ove necessario, con gli altri formati esistenti.
Come abbiamo visto, l’utilizzo di una struttura “ridotta all’osso”, e con pochissimo spazio a disposizione, comporta non pochi problemi per introdurre delle innovazioni. Già adesso sono presenti delle carenze non di poco conto, come l’assenza dell’alpha channel e la compressione esclusivamente lossy, ad esempio.
Si tratta di caratteristiche di fondamentale importanza, specialmente alla …

Nel precedente articolo su WebP abbiamo analizzato le motivazioni che hanno portato Google a tirare fuori dal cilindro questo nuovo formato per memorizzare le immagini, in che modo sono stati realizzati i test, e la qualità dei file generati col nuovo arrivato.
Oltre all’algoritmo che determina in maniera preponderante lo spazio occupato, a contribuire allo scopo è anche il cosiddetto “contenitore” necessario per memorizzare in maniera opportuna i dati compressi, e di cui avevamo accennato prima.
In realtà la scelta del contenitore cela anche l’operazione che è stata fatta per arrivare a …

E’ di pochi giorni la notizia che Google ha realizzato un nuovo formato di compressione delle immagini. Sulla carta dovrebbe rappresentare il santo Graal, e a tesserne le lodi ovviamente non poteva che essere lo stesso colosso di Mountain View, ormai lanciato nella ridefinizione degli strumenti che utilizziamo nella nostra quotidianità.
In realtà WebP nasce per soddisfare un’esigenza che BigG sente pesante, com’è attestato nel blog in cui è stata comunicata la notizia: il 65% dei dati scaricati da pagine web è costituito da immagini. Poiché il core business di quest’azienda …

Anche alle aziende più buone e scintillanti della Silicon Valley capita di avere qualche impasse. Pubblichiamo un’analisi semiseria riguardante quelle di Google, sotto forma di ipotetica “confessione spontanea”. Fanboy di Big G non disperate! Presto ci occuperemo della concorrenza.
Crediamo nella net neutrality ma poi facciamo un accordo con Verizon che la mette seriamente a rischio. È un bello scherzo vero?
Crediamo al potere delle masse ma poi ci accorgiamo che forse non sono pronte per la “rivoluzione tecnologica” – che eventualmente ci consentirà di conoscervi meglio di quanto non vi conosca …

Che si tratti di svelare il significato di una parola sconosciuta o interpretare quello di un’espressione ambigua, la soluzione si chiama sempre contesto.
Meglio di ogni altra azienda, Google ha compreso il valore del contesto nella pubblicità, ricavandone un ricco indotto.
Tramite Google è dunque possibile pubblicare annunci grafici/testuali che il motore decide colloca sui siti partner in base a criteri di attinenza, ma anche usare un criterio più arbitrario per la visualizzazione dei propri annunci: associarli a chiavi di ricerca ben determinate attraverso AdWords.
Questa possibilità trasforma Google in un ottimo strumento …

Vi sarete accorti che durante il weekend Google ci ha deliziati con un nuovo doodle, addirittura interattivo. La seconda “o” di Google si trasformava, prendendo la forma di una “buckyball”, una struttura sferica che prende il nome dalla sua somiglianza con le cupole geodetiche dell’architetto Buckminster Fuller. Passando con il mouse sopra il Doodle, scopriamo che la ricorrenza festeggiata sono i 25 anni della scoperta del fullerene: il 4 Settembre 1985, infatti, Richard Smalley, Robert Curl, James Heath, Sean O’Brien, e Harold Kroto hanno scoperto la prima molecola di questo materiale …

Quando parliamo di Sun e di Oracle difficilmente possiamo pensare all’eredità della prima presa in consegna dalla seconda: troppo diverse le finalità e le azioni, con l’azienda di Redwood votata a batter cassa cercando di capitalizzare il più possibile il portfolio di strumenti e proprietà intellettuali della ex casa di Santa Clara.
Una recente notizia sembra, però, accomunarle nuovamente, all’insegna di un ritorno al passato in quella che all’apparenza si prospetta come una difesa di uno dei gioielli di famiglia, il linguaggio di programmazione Java che, nel bene e nel male, …

E’ ufficiale, Nexus One è stato ritirato dalla vendita attraverso il sito di Google e, pertanto, non sarà più possibile acquistarlo dal suo store online. Il googlefonino resterà ancora disponibile presso i partner che lo distribuiscono nei vari paesi (Vodafone in Italia), ma molto probabilmente questa disponibilità sarà limitata fino all’esaurimento delle scorte di magazzino.
Il Nexus One è stato il primo smartphone con il brand Google ad arrivare sul mercato ed è stato commercializzato in USA e UK a partire dal 5 Gennaio di quest’anno, mentre in Italia è arrivato …