Alcuni Senatori Australiani si stanno attivando affinché venga approvata una legge che vieti, tout court, la pornografia in Internet.
I promotori del provvedimento rifiutano ogni sistema di classificazione dei contenuti, ponendo il materiale pornografico allo stesso livello di quelli attualmente illegali (quali quelli pedopornografici, violenti, ecc.).
La musica al tempo del Web 2.0 sta sicuramente vivendo una fase di cambiamento molto forte, al pari di altri settori come i media. Il “vecchio” modo di produrre e distribuire musica è in netto declino e le grandi case discografiche faticano ad accettare il cambiamento.
E’ però inusuale che a scagliarsi contro dei blogger non sia una casa discografica, ma degli artisti che, solitamente, dovrebbero avere un rapporto diverso con i propri fan. E’ il caso della band Metallica, che ha tentato maldestramente di “tappare la bocca” a dei blogger.
Troppo spesso si viene a conoscenza di tristi notizie, che riportano la chiusura di blog per le opinioni in esso espresse dall’autore, ricordando a tutti che Internet non è poi così the land of the free che si crede, soprattutto in certi paesi.
The Pirate Bay, il popolarissimo motore di ricerca di torrent spesso “poco leciti”, ha di recente lanciato il servizio BayWords che altro non è che una piattaforma di blog che promettono di non censurare mai (o quasi).
La vicenda di Max Mosley, ripreso in compagnia di cinque prostitute, durante un festino in cui tra l’altro si facevano espliciti riferimenti al nazismo, ha fatto il giro del mondo. Il video è stato pubblicato su News of the World, a più riprese, con diverse ricostruzioni e stralci audio.
Mosley ha ovviamente fatto ricorso alla giustizia, nel tentativo di far eliminare il video dal sito, anche se probabilmente quella non è la sua prima preoccupazione, visto che oltre che la sua reputazione, c’è in gioco, o forse sarebbe meglio dire …
Può sembrare davvero strano, ma nel 2008 ci sono ancora paesi nei quali l’aver aperto il mercato alla “libera” vendita di computer e lettori DVD fa notizia .
Stiamo parlando di Cuba, la stupenda isola caraibica di recente passata sotto il controllo di Raul Castro, che, tra i primi provvedimenti firmati, ha deciso di legalizzare la vendita di elettronica di consumo.
Con l’avvicinarsi della fatidica data che darà inizio alle Olimpiadi di Pechino, iniziano ad arrivare le prime sconcertanti voci sulle assurde ed inaccettabili condizioni che la Cina sta imponendo agli atleti impegnati nei giochi.
Questa volta bersaglio dello IOC, il Comitato Organizzatore dei Giochi, sono i blog. Il comitato ha infatti ha stabilito precise regole per consentire (bontà loro) agli atleti di tenere dei blog prima, durante e dopo le manifestazioni sportive.
Google perde ogni giorno di più l’aureola di “not evil” che si era costruita negli anni, proponendosi come alternativa fresca e pulita ai grossi colossi del mondo dell’informatica.
Questa volta è coinvolta una descrizione su Google Earth di una località in Israele, la città di Kiryat Yam, scritta da un palestinese che ne racconta la storia, sostenendo che fosse in origine un antico villaggio palestinese, distrutto da Israele durante la guerra del 1948, dichiarata dagli stati arabi ad Israele, all’indomani della sua nascita sotto l’egida dell’ONU.
Di recente ho riportato i sospetti avanzati da molti utenti del popolare servizio Yahoo! Answers, dal quale sono stati rimossi alcuni commenti che incoraggiavano l’uso di sistemi operativi Open Source, mentre venivano lasciati quelli “a favore” di Microsoft.
L’accusa mossa da alcuni utenti di Yahoo! Answers ha prodotto parecchio rumore in rete, così da costringere Yahoo! a prendere una posizione ufficiale. In una nota al magazine “The Inquirer” la società comunica che si è trattato di un “errore umano”.
Yahoo pare essere stata pizzicata un’altra volta a censurare contenuti degli utenti sgraditi. L’accusa è di aver favorito Microsoft rispetto all’Open Source nelle risposte del popolare servizio Yahoo! Answers.
Il polverone si è sollevato quando un’utente, Amanda Kerik , ha risposto al problema di un utente consigliandogli di installare, oltre a Windows, la distribuzione Ubuntu di Linux.
In altre parole l’accusa mossa a Yahoo! è quella di cercare di mettere in buona luce Microsoft ed i suoi prodotti, rimuovendo risposte e commenti che possono in qualche modo nuocere all’immagine della società di …
Il recente caso del blogger egiziano censurato da YouTube e Yahoo mi ha, ancora una volta, sdegnato e riempito di rabbia nei confronti di società occidentali che si prestano al gioco delle dittature per denaro.
Andiamo con ordine. Il 27 novembre YouTube sospende l’account, e ne cancella gli oltre cento video, di Wael Abbass il noto e pluripremiato attivista/blogger che da tempo si batte contro la tortura e, in generale, le violazioni dei diritti umani cui è testimone nel suo paese: l’Egitto (paese che alcuni definiscono “moderato“).
Il motivo della sospensione addotto …