
Dopo un agosto a “tiratura limitata”, Appunti Digitali ha ripreso le sue consuete uscite quotidiane.
La valigia del videogamer ed il suo curatore si sono concessi una pausa (direi meritata dopo un anno ininterrotto di lavoro). Questo vuoto,che cercheremo di colmare, però, non è giunto invano.
Le settimane di libertà hanno infatti permesso al sottoscritto di concedersi una vacanza da tempo programmata ed organizzata ma soprattutto desiderata.
Da anni sognavo di visitare l’Oriente ed in particolar modo la terra del Sol Levante ed il 2010 si è rivelato l’anno buono.
Direte voi: “ok, ma …

La Valigia del Videogamer è nata due anni (abbondanti) or sono con il preciso scopo di ricomporre quel complesso puzzle rappresentato dal mondo dei videogiochi.
In un arco temporale così (relativamente) breve è impensabile coprire tutti gli argomenti possibili. Bisogna fare delle scelte a volte fastidiose.
Lo sport è una parte importante della vita sociale, penso lo amiamo tutti, ciascuno con le proprie preferenze. La rubrica non ne ha parlato così spesso, ma questo non significa che non occupi posti importanti anche nella storia dell’industry.
Per rifarci all’attualità, totem quali Pro Evolution Soccer …

Come promesso, con l’appuntamento di oggi continuiamo il miniciclo sulla seconda generazione di console iniziato due settimane fa.
Recuperiamo dunque le fila del discorso. Ci troviamo negli anni ’70 e l’industry è un settore in divenire. Atari è appena nata e sta per prendere corpo la rivoluzione delle menti della Silicon Valley, capitanata da Gates, Jobs e Wozniak ed altri giovani brillanti provenienti in gran parte dalla fucina dello Xerox PARC.
Parallelamente al lavoro della Radofin, compagnia come abbiamo già visto inizialmente specializzata nella produzione e vendita di calcolatrici, un altro attore …

Ci sono giochi che affascinano per la trama, per la grafica oppure altre precise caratteristiche tecniche, ma ce ne sono tanti che inducono all’acquisto semplicemente perché la confezione risulta azzeccata.
Oggi parleremo di un titolo non particolarmente conosciuto e apprezzato dalla massa, nonostante in verità fosse tutt’altro che disprezzabile, appartenente all’ultima categoria.
Riportiamo le lancette dell’orologio indietro di una ventina d’anni circa.
La figura del ninja vive forse la sua età dell’oro commercialmente parlando. La passione per le arti marziali, sospinta e descritta anche da alcuni blockbuster dell’epoca (basta citare Karate Kid) aveva …

Con questo articolo inizia un mini-ciclo dedicato alla seconda generazione. La domanda sorge spontanea, diceva una volta un famoso giornalista RAI: perché?
Molti addetti ai lavori, me compreso per quanto valga la mia opinione, ritengono questa fase dell’industry il primo vero tentativo di trasformare la ricerca poi diventata hobby in un prodotto di consumo di massa.
Il videogioco, creatura militare ed accademica, diventa uno strumento per fare soldi.
Lo stesso settore si può dire ancora non esistesse, ma di fatto sono proprio questi gli anni in cui i grossi marchi pongono le basi …

E’ arrivato (finalmente) il vero caldo anche in Italia. Dunque perché non fare un tuffo nel passato e ricordare un gioco tanto “freddoloso” quanto divertente?
Abbiamo parlato un mese e mezzo fa di Puzzle Bobble, capolavoro Taito e restyling di uno dei platform più famosi della storia, prodotto e commercializzato dalla stessa software house giapponese. Il chiaro riferimento va a Bubble Bobble.
Ma la stagione dei platform inaugurata con l’inizio degli anni ’80 da Super Mario e poi progredita con altri titoli di assoluto spessore, non si è certo fermata lì. Per …

Ieri mi stavo scervellando per voi e nel pescare nel calderone della memoria ho recuperato un gioco passato un po’ inosservato ma a suo tempo interessante.
Mi sono ricordato, in particolare, di averlo visto negli spot del Game Gear con qualche estratto di gameplay mescolato ad altri nei tipici collage commerciali dell’epoca.
Abbiamo già affrontato il passato non troppo fortunoso della console SEGA. Eppure, le potenzialità tecniche c’erano tutte: lo schermo a colori, la potenza computazionale.
Come per l’Atari Lynx probabilmente nemmeno il mercato era pronto ad affrontare la tipologia di console portatili …

Dopo un tuffo nel passato glorioso degli anni ’70 e scandito con le parole Atari e Pong, questa settimana facciamo un balzo in avanti di diversi decenni.
E per la prima volta su questa rubrica da quando è nata parliamo di Dreamcast, una delle console più affascinanti e forse che hanno lasciato un vuoto difficilmente colmabile nel cuore degli appassionati di retrogaming.
Non ne parleremo compiutamente in questa sede, riservandoci di recuperare l’argomento quando avremo finito di tratteggiare con più dettagli le generazioni precedenti.
Quindi a che pro menzionarla ora? Per due motivi. …

Fino ad ora, a parte qualche piccolo accenno sparso, ci siamo sempre dedicati ad un periodo storico di dieci, quindici anni. Questo perché, in definitiva, rappresenta il periodo di trasformazione più netto dell’industry, dove si sono registrati i maggiori cambiamenti sia dal punto di vista del business e di come il videogioco sia diventato un fenomeno di massa, sia proprio nello sconvolgimento degli scenari: produttori e software house in rapida scesa o dipartite clamorose avvenute per grossolani errori sia in fase di progettazione che marketing.
Il periodo cui abbiamo fatto riferimento, …

Ormai da diversi anni la potenza computazionale dell’hardware, sia che si tratti di console o di personal computer, consente di visualizzare scenari ed elementi grafici molto complessi, con un alto numero di elementi in movimento in grado di interagire tra loro.
Recentemente, per citare un esempio familiare a molti, ho avuto la possibilità di giocare a God of War III e sembra davvero di assistere quasi ad un film, non solo nei filmati d’intermezzo ma, questo è l’incredibile, proprio durante l’azione dei combattimenti.
I più giovincelli, legati alle ultime generazioni fanno fatica …