di  -  venerdì 1 Febbraio 2008

A immaginare cose fantascientifiche non ci vuole granché, basta un po’ di fantasia, ma il bello di vivere nell’era moderna – in cui il progresso avanza molto rapidamente – è che cose che immaginavi pochi anni fa dicendoti “certo, prima o poi lo faranno, ma tra molti anni” divengono invece realtà quando meno te l’aspetti.

Ecco, io i nanorobot che si autoaggregano lo so da sempre che prima o poi li avremmo costruiti, e ora pare proprio siamo sulla buona strada, almeno stando a questo articolo di Newscientist.com e del relativo video che trovate in coda.

Queste palline, ognuna delle quali in grado di manovrarsi, di comunicare con le altre e di alimentarle all’occorrenza, sono ricoperte da uno strato di materiale magnetico che ne garantisce la mobilità; mobilità che peraltro è intermente basata sul contatto tra elementi, giacché non esistono parti mobili all’interno o all’esterno dei microrobot.

Sebbene ancora sperimentale, il sistema si presta a tantissimi usi ed è potenzialmente in grado di modificare radicalmente intere professioni: architetti, ingegneri, designer… Mi vengono in mente anche altri usi di un sistema del genere. Immaginiamo che i robot abbiano due tipi di magnetismo, uno debole per scivolare uno sull’altro e uno forte che rende la struttura molto rigida. C’è un buco in strada che la rende pericolosa, arriva un omino con un secchio di nanorobot, lo versa, livella e poi rende tutto rigido con un click. E questa è ancora banale. Sto cucinando, prendo un imbuto e lo uso; poi lo trasformo in un recipiente, ma è troppo piccolo. Aggiungo un po’ di nanorobot e il recipiente mantiene la forma ma diventa più altro, o si ingrandisce. Insomma, largo alla fantasia…

3 Commenti »

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.

  • # 1
    Sig. Stroboscopico
     scrive: 

    Si, cambiano forma, ma che rimangano attaccati quando sono sottoposti a sforzo è da vedere, come pure che resistano alle temperatura (il caso dello scolapasta) e da dove prendano energia (attaccheremo alla corrente elettrica la pentola sul fuoco?).

    Il campo è di enorme interesse, ma di applicazioni reali non ce ne sono tante a breve a meno di qualche improvviso colpo di genio…

    ^__^

    A me piacerebbe molto un aspetto più sexy per i pc, che siano senzienti (almeno capirebbero quando li mando a quel paese) e sarebbero magari di buona compagnia avendo la possibilità di farsi crescere gambe e seno…

    eheheheheheh!

    Ciao!

  • # 2
    Tudhalyas
     scrive: 

    Spettacolare!! O_O
    Una volta che saranno risolti i problemi di alimentazione di questi nanorobot… i loro campi di applicazione sarebbero praticamente infiniti!

  • # 3
    BrightSoul
     scrive: 

    >>A me piacerebbe molto un aspetto più sexy

    come non quotarti… un agglomerato di palline che danno forma a una cameriera sexy che in più lava, stira e cucina :]

    Qualche tempo fa si parlò di Claytronics, la materia programmabile. Si tratta della stessa cosa?
    http://en.wikipedia.org/wiki/Claytronics
    http://inventorspot.com/files/images/Claytronics.img_assist_custom.JPG

Scrivi un commento!

Aggiungi il commento, oppure trackback dal tuo sito.

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.