Oggi parlare di lotta alla pirateria è sbagliato, bisognerebbe definirla guerra, e si sa questa non giova a nessuno.
Quello che segue è un frammento di Remix , il libro di Lawrence Lessig, professore di diritto presso la Standford Law School e co-fondatore della Creative Commons, dove viene messo in risalto il problema del diritto d’autore e come questo crei parecchie contraddizioni nell’era digitale, dove la copia o la condivisione di file sono azioni quotidiane.
“A febbraio dello scorso anno, un bambino di 13 mesi di nome Holden Lenz sotto le note della canzone “Let’s Go Crazy” di Prince eseguì una specie di balletto, registrato dalla madre del bambino, Stephanie Lenz, tramite una videocamera.
La quale non potendo inviare questo video via email al signor Lenz, non a casa in quel momento, fece quello che qualsiasi persona che vuole condividere un video farebbe, ovvero lo caricò su Youtube.
Dopo quattro mesi, anche qualcuno della Universal Music Group, che gestisce i diritti di Prince, guardò la danza di Holden ed inviò una lettera a Youtube esigendo che il video con la “performance” del bambino fosse eliminato immediatamente. La richiesta fu puntualmente accolta.
Quotidianamente Youtube riceve centinaia di richieste di questo tipo, e molte sono più che legittime, ma la richiesta dell’Universal non lo è stata. La qualità della registrazione era pessima, e nessuno avrebbe scaricato il video di Holden per evitare di pagare la musica di Prince.
Youtube inviò una notifica alla signora Lenz segnalando che il video era stato rimosso, quest’ultima chiese a YT il perché. E “spinse” la questione tramite l’Electronic Frontier Foundation che presentò una contro-notifica a Youtube, sostenendo che nel video di Holden non erano stati violati i diritti di Prince.
Tutt’oggi gli avvocati della Universal insistono che quel filmato rappresenta una violazione del diritto d’autore e per questo chiedono il pagamento di una multa che può arrivare fino a 150.000$. Il caso di Holden è solamente uno dei tanti, ogni giorno vengono caricati centinaia di video che sono dei semplici remix di pezzi celebri e che si scontrano con la legge sul diritto d’autore. Ma in fine dei conti non si tratta di una specie di citazione?
In letteratura gli scrittori possono citare da sempre altri autori, per la tecnologia questo non è ancora possibile. Ma qualcosa si muove in questo senso, Viacom infatti ha dichiarato di non ritenere violazione del copyright qualsiasi remix amatoriale dei contenuti. Il lavoro di questi autori di remix è fondamentale, ma molti sembrano averlo dimenticato. Nel 1906, John Philip Sousa, noto musicista del tempo, ammonì il congresso americano sulla diffusione dei registratori vocali:
Quando ero un ragazzo di fronte ad ogni casa, la sera, si trovavano gruppi di ragazzi che cantavano canzoni vecchie e nuove. Oggi queste si ascoltano soltanto tramite delle macchine infernali (registratori NdR). La razza umana perderà le corde vocali per un processo evolutivo, cosi come è avvenuto quando la scimmia si è evoluta in uomo.
Anche le canzoni che cantavano quei giovani del secolo scorso erano semplici remix. Ora abbiamo un inversione di tendenza, infatti le nuove tecnologie aiutano a ripristinare “le corde vocali” di milioni di persone.
Wikipedia è la versione testuale di questa creatività, Youtube quella video. Milioni di ragazzi oggi cantano vecchie e nuove canzoni non per strada ma su Youtube o Myspace, ascoltati da altre persone sparse per il mondo. Tuttavia tutte le risorse non sono concentrate su questi giovani artisti bensì sui pirati, nel tentativo inutile di fermare la condivisione.
Questa è l’epoca del divieto dove tutto quello che può sembrare un comportamento ordinario è contro la legge, per questo i ragazzi si abituano a riconoscersi contro la legge. Questo è sbagliato e corrompe l’idea stessa dello Stato di diritto. Per questo motivo la legge sul copyright va cambiata, bastano solo cinque punti:
- Liberalizzare i remix amatoriali
- Deregolamentare la copia, infatti la legge sul copyright è valida ogni qualvolta abbiamo una copia di materiale, e questo nell’era digitale è assurdo.
- Semplificare la legge sul diritto d’autore
- Renderla efficiente
- Fermare la guerra contro il file-sharing e trovare un sistema che assicuri un compenso agli artisti senza fermare la condivisione”
Sono proposte condivisibili, e poi applicabili? Io credo di sì, voi?
Sono assolutamente d’accordo… davvero, non se ne può più di questa guerra assurda (hai ragione a chiamarla così, Pierfrancesco).
Cosa c’entrano i video amatoriali di YT (che oltretutto hanno una qualità audio/video pessima) con il diritto d’autore? Non siamo nemmeno liberi di fare un *nostro* filmato con l’accompagnamento di una qualunque canzone, senza essere minacciati di ritorsioni legali dalla major di turno?
Se inoltre compro un CD Audio, un DVD video o un qualsiasi programma proprietario (originali, sottinteso) vorrei essere quantomeno libero di poter fare una copia di backup del mio acquisto, ma spesso non posso per colpa delle protezioni DRM!
Ora devo persino autenticare via internet l’installazione di un videogioco (!) per poterci giocare in modalità offline!
Il diritto d’autore è una cosa sacrosanta, ma qui stiamo scadendo veramente nel ridicolo.
Penso che YouTube non abbia o non voglia impiegare risorse per difendere i video dalla rimozione. Quando arriva una richiesta in tal senso da una major, semplicemente si limita ad acconsentire. Del resto chi vorrebbe portare avanti una causa per le migliaia di “scenette” che ritraggono un 13enne che balla? E comunque al giovane Holden non gliene va mai bene una. Mo’ pure la multa di $150,000 rischia.
I punti dovrebbero essere letti da chi legifera in materia ed evidente non conosce le tecnologie odierne (visto che il diritto prodotto in sede parlamentare è almeno in Italia fumoso e sconnesso dalla realtà che dovrebbe invece regolamentare).
Non sono però d’accordo sull’epoca del divieto.
A me sembra che di divieti, sia formali sia consuetudinari siano ben pochi.
Se oggi la definiamo come epoca del divieto allora chi ha vissuto gli anni del boom anni ’60 permeati da quel bigottismo e perbenismo ben ritratto in alcuni dei lavori di maestri del cinema come Rossellini o Fellini, cosa dovrebbe dire?
Il rapporto conflittuale tra Stato e cittadino non può essere riassunto così brevemente: è complesso e nasce oltre che da condizioni sociali in continua evoluzione anche da un rapporto interno alla famiglia sempre più problematico (ed il sistema educativo in generale, basti vedere i fenomeni crescenti del bullismo o delle provocazioni tra studenti e insegnanti che finiscono su Youtube).
E ogni epoca, comunque, fa storia a sé.
I concetti alla base del copyright vanno rivisti perché non sono più attuali con le tecnologie che consentono lo scambio di informazioni non solo in formati digitali ma che non prevedono intermediari tra la fonte e l’acquirente.
Vanno rivisti quindi a prescindere e non perché i ragazzi non si riconoscono nella figura di cittadino ideale di una comunità e Stato (quindi con diritti e doveri); questa associazione, IMHO naturalmente, non ha alcun senso.
Semplicemente le case discografice e i detentori del diritto di copyright non vogliono che la gente comune pubblichi o diffonda dei remix o versioni degradate delle loro opere perche senno gli tolgono il lavoro!!!
Scusate è ma perche la gente comune deve togliere il lavoro a quei poveracci detentori dei diritti d’autore che tutti i giorni prendono un pezzo di 20 anni fa lo copiano malamente e lanciano sul mercato il 16enne sballato/alternativo di turno e per vendere i cd a prezzi da rapina facendo milioni di euro! O perche prendono un film capolavoro film di 30 anni fa e tirano fuori una orrenda copia contemporanea con i nomi dei protagonisti cambiati vendendo il tutto come frutto del loro ingegno, perche? :D ahahah mi fanno pena, la tecnologia li farà sparire tutti col tempo… evoluzione si chiama e non puo essere fermata ;)
dalle discussioni su “TNT Village – Scambio Etico” è emerso che quasi tutti i “pirati”, o per lo meno quelli che partecipano alla vita del forum, ritengono che i diritti degli autori vadano tutelati e che essi abbiamo diritto ad un gisto compenso. Queste idee di principio però si scontrano con l’avversione delle major e dei governi a dialogare con noi, con l’avidità senza fine di queste industrie e la loro mancanza di buon senso.
Evidentemente secondo noi ora i compensi che i discografici e gli editori pretendono non sono adeguati al costo della vita ne alla qualità di quanto offrono solitamente. I prezzi di opere vecchie e nuove sono palesemente alti e il diritto d’autore si protrae troppo a lungo nel tempo.
Noi abbiamo diverse proposte da avanzare, e aspettiamo solo che ce ne venga data l’occasione. Ad esempio si potrebbe pensare a una licenza collettiva pagata a forfait ad un’agenzia che si occupi della redistribuzione: 10-15€ al mese per rientrare nella legalità e poter scaricare qualsiasi opera protetta in qualsiasi quantità. Questa è la mia idea, ma ci sono molte alternative possibili.
Partecipate anche voi alla manifestazione per la riforma della legge sul diritto d’autore il 13 dicembre a Milano, Roma, Cagliari.
Certo che fare una manifestazione per una riforma ai diritti d’autore verso un governo capitanato da “qualcuno” che ha una “azienda televisiva” che ha fatto causa a youtube per i suoi contenuti trasmessi, mi viene da ridere.
Ah che tra l’altro autopubblicizza la sua “media shopping” che vende delle compilation anni 70-80 messe insieme a caso probabilmente in due ore di lavoro…
Sicuramente sarà contento il “presidente” (LOL) di riformare una cosa dove ha interessi a non riformare (mediaset, giornale, mondadori, mediashopping ecc ecc…)
@corrado
più che altro la manifestazione è per farci sentire e
ricordare che i cittadini che scaricano non si possono liquidare come criminali da rinchiudere.
il p2p ha passato un brutto periodo quest’estate, con la chiusura di colombo, l’oscuramento di tpb, il sostegno del governo ai metodi anti pirateria di sarcozy (fortunatamente bocciati dall’ue).
probabilmente hai ragione tu, ma se ci lasciamo tranquillamente mettere in piedi in testa non cambierà mai nulla e il > continuerà a fare i suoi comodi.
** e il presidente continuerà a fare i suoi comodi
come sempre si fa di tutta l’erba un fascio..
la pirateria va combattuta .. diverso è un video amatoriale..
la pirateria è la duplicazione abusiva di film, musica, programmi e quant’altro coperto da diritti d’autore al fine di riprodurre fedelmente il risultato originale.. e non una copia sbiadita.. vorrei vedere chi duplica l’office se lo vuole identico all’originale o se ne vuole una copia malfunzionante.. o chi duplica un gioco per giocarci.. lo vuole in 320×200 così è diverso dall’originale o lo fa per avere una copia originale gratis rubando soldi ?
mi pare che si vogliano difendere i ladri facendo finta che ci siano colpevoli innocenti..
@ notturnia
sono d’accordo, ma spero che tu mi dia ragione se dico per esempio che è indecente che un videogioco, per quanto ben fatto, possa costare 60 €
ma proprio no, visto che un videogioco di classe AAA puo costare tranquillamente 30 milioni di dollari solo di sviluppo, e se fai un po di conti col numero di copie vendute vedi che 60 euro a copia sono piu che adeguate.
quoto tutto… il copyright è sacrosanto e va bene cosi come, solo perche la tecnologia attuale permette di copiare facilmente prodotti non materiali come film o software non significa che la gente abbia il diritto di farlo.
la proposta di assicurare un compenso agli artisti in cambio della liberalizzazione della copia puo funzioanre al massimo con le canzonette commerciali ma non con prodotti complessi e costosi come file hollywoodiani o software ch costano svariati milioni di euro.
in quel caso non è posibile per il produttore rientrare dall’investimento facendo pagare una quota da qualche decina di dollari all’anno.
Io credo che i musicisti dovrebbero guadagnare con le esibizioni live, queste hanno un valore.
La pretesa di guadagnare milioni su milioni con infinite copie di un’unica registrazione è una cosa che al giorno d’oggi dovrebbero cominciare a dimenticare. Oggi copiare un “pezzo” ha un costo praticamente pari a zero, 10-20 anni fa un vinile aveva un valore reale. Le case discografiche si sono abituate a guadagnar soldi vendendo dischi e adesso vorrebbero continuare a guadagnare anche se il loro mercato è in fase di estinzione… patetici
Io credo che non l’ha consigliato il medico di piratare musica, film, giochi o quant’altro.
La pirateria E’ INDIFENDIBILE. Inutile cercare attenuanti: stiamo parlando del lavoro altrui di cui si usufruisce illegittimamente.
I prezzi sono troppo alti? Bene, allora BOICOTTATE LE MULTINAZIONALI e fatele scendere a più miti consigli, visto che senza i VOSTRI SOLDI potrebbero benissimo chiudere i battenti.
Sono i consumatori ad avere il coltello dalla parte del manico, non le multinazionali.
Ma capisco che difendere la pirateria e farsi la copia sia decisamente più comodo che affrontare seriamente il problema con un boicottaggio…
Concordo con l’articolo.
Liberalizzare i remix amatoriali
Deregolamentare la copia, infatti la legge sul copyright è valida ogni qualvolta abbiamo una copia di materiale, e questo nell’era digitale è assurdo.
Semplificare la legge sul diritto d’autore
Renderla efficiente
Fermare la guerra contro il file-sharing e trovare un sistema che assicuri un compenso agli artisti senza fermare la condivisione”
Per iniziare questi.
Poi mettere al bando i regional code, altra stupidata immane.
Ciao
[b]Per Cesare[/b]
Guarda che quando la gente non spende quello che ritiene la Multinazionale è perchè pirata.
Questa è la tesi della “Multinazionale” che poi sarebbero Associazioni tipo SIAE e compagnia bella.
Il fatto dei prezzi uguali, livellati e “controllati” è perchè sono tutti daccordo e gli antitrust non intervengono perchè sono poteri forti (non a caso intervengono non solo a livello giornalistico, ma anche politico e legislativo investendo nelle loro promozioni fiumi di denaro).
Sono notoriamente “morti di fame”, “rovinati”, “chi non ha comperato nessun CD/DVD è perchè ha delitto”, “se uno compera un hard disk è perchè scarica roba illegale”, “gli mp3 sono satana”.
E’ di questa gente che stiamo parlando, gente che non ha mai conosciuto crisi economica e hanno da sempre bilanci attivi nonostante si strappino i capelli e gli abiti e piangano come delle matrone.
bah…
Quindi piratare è “lecito”, giusto?
Boicottare no, invece: sia mai che ci si debba sforzare per ottenere LEGALMENTE che le multinazionali ridimensionino la loro fame di denaro…
IO VORREI SOLO DIRE UNA COSA STIAMO FACENDO CHIUDERE UN SETTORE CHE SI CHIAMA “CINEMA” BASTA CON IL P2P NN SE NE PUO’ PIU’……VORREI CHE ANCHE COLORO CHE FANNO I CARABINIERI , I COMMERCIANTI DI VESTITI DI ALIMENTARI E CHI PIU’ NE HA PIU’ NE METTA VEDANO IL LORO LAVORO MORIRE E NON POTER PORTARE PIU’ A CASA UN TOZZO DI PANE….ALLORA SI CHE RIDEREI…..MA IN ITALIA SI SA’ CHI E’ PIU’ FURBO LA SCAMPA E ALLORA PERCHE’ NN RUBARE UN OPERA AUDIOVISIVA? TANTO LO STATO ME LA DA’ GRATIS…..SOTTO I SUOI OCCHI……RICORDATE IL CINEMA E’ CULTURA E NN SI PUO’ FARLO MORIRE SOTTO GLI OCCHI DI POLITICI SEMPRE PIU’ DISINTERESSATI A QUESTO FENOMENO CHI MANGIA DIETRO IL P2P NON E’ GENTE POI TANTA PULITA …..SAPPIATELO STIAMO ALIMENTANDO UN MERCATO IN MANO ALLA DELINQUENZA E CHE DI TASSE NN SA’ NEMMENO COME SIANO FATTE….SVEGLIATEVI TUTTI DA QUESTO SONNO…..