Avevo chiuso lo scorso pezzo su Facebook affermando che, dopotutto, le fonti USA da cui mi approvvigiono di notizie avevano fatto bene a non esprimere opinioni precoci sui primi giorni di scambi del titolo. La più grande quotazione della storia del Nasdaq, la prima dopo lo scoppio della bolla delle dotcom, meritava perlomeno un giudizio ponderato.
Dopo il sostanziale collasso dei primi giorni, le azioni di Facebook ondeggiano fra un -27% e un -30% rispetto al prezzo stabilito per la IPO ($ 38). La capitalizzazione di mercato del social network per antonomasia è passata dunque dai circa 104 miliardi di dollari al prezzo di collocamento, ai 57,51 dell’ultima chiusura (ieri, 4 giugno). A titolo informativo è utile ricordare che l’ultimo investimento fatto in Facebook sul mercato privato, valutava l’azienda a 50 miliardi. Un dato che molti hanno mancato di mettere a confronto con la somma simbolica di 100 miliardi ventilata nelle settimane precedenti all’IPO. Un dato che tuttavia, confrontato con l’attuale capitalizzazione, inquadra non un boom ma una crescita.
Mi fermo a questi semplici dati perché non ho elementi né competenze per sviluppare ulteriori analisi, particolarmente quando estese nell’ambito della speculazione. Vorrei piuttosto confrontare questi dati con le posizioni di alcune testate editoriali online specializzate sul mondo dell’ICT.
In particolare si va dalla cautela di Pandodaily (una delle testate fondate da fuoriusciti di Techcrunch) al “brivido terrore e raccapriccio” di Business Insider. La parola magica, manco a dirlo, è bolla: un termine che nelle orecchie degli ultratrentenni riecheggia la fine degli anni ’90 e l’infrangersi delle prime illusioni circa le proprietà taumaturgiche della rete sull’economia. Dunque bolla sì/bolla no: uno spartiacque spesso tornato a galla parlando delle quotazioni stellari raggiunte da aziende con modelli di business tutti da dimostrare, sul mercato privato.
Davanti a opinioni così divaricate vorrei far pesare qualche elemento di buon senso, condito da un dato meramente pubblicitario che, come già ebbi modo di sostenere, offre una chiave di lettura interessante alla valutazione di Facebook. Innanzitutto non riesco a disseppellire il termine “bolla” poiché, a differenza di quanto avveniva una dozzina d’anni fa, l’entusiasmo è rimasto confinato al mercato privato, dove operano investitori perfettamente coscienti dei rischi che si assumono. Se ai tempi della vera bolla, aziende senza modelli di business venivano lanciate in borsa e date in pasto a investitori armati di null’altro che entusiasmo, è stato proprio il mercato stavolta a stemperare le effervescenze pre-IPO, portando la valutazione della società ad un livello che comunque ha garantito lauti guadagni a molti investitori.
Non c’è stato l’atteso boom, una serie di disfunzioni ed errori strategici hanno trasformato la IPO del secolo in un flop, ma l’azienda c’è. Cosa me lo fa dire? Una divisione: 57,51 miliardi/900 milioni. La valutazione più aggiornata del titolo fratto il numero di utenti di Facebook. Il risultato? 64 dollari per utente. $ 64.000 CPM, una bestialità in un mondo in cui le DEM si vendono a 10/20 € CPM (costo per mille utenti). Ma guardiamo ai nostri $ 64 come al valore dell’utente lungo tutta la sua vita. Al valore di quell’utente non come semplicemente profilato in base a sesso, istruzione, area di residenza, ma in base a preferenze espresse qualitativamente. In base alle sue relazioni. In base alle sue abitudini, anche geolocalizzate. Il tutto, aggiornato continuamente, di propria spontanea volontà.
L’unica sfida: la legge. Gli stati che difendono la privacy dei propri cittadini. Gli esiti di una votazione in cui la stessa azienda ha chiesto ai propri utenti di valutare modifiche ai termini di servizio. Un’arma puntata contro Facebook così come è puntata contro Google, il data miner per eccellenza. La spunteranno? Riuscirà la legge ad incidere in maniera significativa sul core business del primo social network (e del primo motore di ricerca)? Riusciranno gli utenti a mettere la propria volontà sopra gli interessi economici di Facebook? Personalmente non lo credo. Lo auspico ma non lo credo. Piuttosto credo, e temo, che alla fine prevarranno gli interessi di Zuckerberg.
D’accordo al 100% ;)
Leggete questo articolo di Milano Finanza in merito. E’ molto chiaro ed illuminante.
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201205302057328601&chkAgenzie=TMFI&titolo=Facebook%20scende%20ancora,%20il%20prezzo%20giusto%20%C3%A8%2023%20dollari?
In soldoni per noi operatori il titolo è stato prezzato con un valore iniziale troppo alto, (per vari motivi…avidità del suo fondatore e delle banche partecipanti all’IPO). Siccome però alla fine il mercato ha sempre ragione, tale prezzo non è sostenibile e il titolo stà scendendo al suo reale valore, ovvero sui 23 dollari circa.
I veri guadagni non li hanno fatti i primi sottoscrittori dell’ipo, ma bensì chi possedeva già azioni fb prima della quotazione. (i titoli esistevano già ed erano scambiati tramite mercati otc).
Altro articolo interessante sull’avvenuto collocamento al di fuori dei mercati tradizionali e su chi ci ha davvero guadagnato.
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-27/lipo-facebook-boom-insider-081455.shtml?uuid=AbBsp6iF
Condivido quasi tutto l’articolo, tranne per le conclusioni. Non credo che il pericolo di Facebook stia nelle leggi per la protezione della privacy, in quanto gli utenti scelgono volontariamente di condividere e _memorizzare_ la loro vita sul portale. Secondo me i pericoli per Facebook sono altri.
Per incrementare la renumeratività di ogni utente, dovrà aumentare il tempo di permanenza sul SN, introducendo ad esempio un motore di ricerca, una mail, e servizi premium, e questo non è semplice, come Google ha difficoltà nel far decollare il suo network, le stesse difficoltà potrebbe incontrarle Facebook nel convincere i propri utenti ad usare gli eventuali nuovi servizi.
Come già osservato da altri, la sfida sarà rendere renumerativo il mondo mobile, in questo momento sembra che gli unici che ci riescano (dal punto di vista “SW”) siano Google con la pubblicità e Apple con iTunes, Facebook quale strategia applicherà per attingere a questo mercato?
Siamo sicuri che il SN alla Facebook sia ancora un modello in via di espansione? E se avesse già toccato il suo apice? Altri modelli di Social network si sono affacciati sul mercato, Linkedin per il mondo Business ed altri molto settoriali come ad esempio Endomondo per il fitness. Questi nuovi SN tematici intaccheranno FB? Quali armi userà FB per evitare di vedersi erodore la sua posizione?
x Ago72
“Non credo che il pericolo di Facebook stia nelle leggi per la protezione della privacy, in quanto gli utenti scelgono volontariamente di condividere e _memorizzare_ la loro vita sul portale.”
Il fatto che sia volontario non vuol dire che sia permissibile.
Tante cose che apparentemente riguardano solo la sfera personale dell’individuo sono vietate (giusto o sbagliato che sia) nella nostra società, perchè considerate potenzialmente pericolose:
guidare senza cinture, andare in moto senza casco, usare droghe, ecc.
Quindi che non ci sia una normativa in materia e che quindi facebook ( e simili) possano chiedere all’utente/prodotto tutti i dati che vogliono non vuol dire che non ci sia niente di male …ANZI.
Mr. Facebook è stato un grande.. e con l’aiuto delle banche dell’IPO ha piazzato bene la sua ditta speculandoci alla grande.. FB di suo non è una bolla.. ma la quotazione si.. ormai ci sono coperture per FB sotto i 25$ contro i 40$ del primo giorno..
Quando toccherà i 22-23$ forse ci farò un pensiero.. sarebbe stato bello andarci short dal day 1 :-D
Si è fatto ricco con i soldi di chi pensava di specularci.. FB non Apple :-D
il vero punto del discorso e’ che con facebook i veri investitori ci hanno perso relativamente poco… I veri truffati sono i polli che pensavano di rivivere il boom della new economy con la presunzione di cavalcarla e trarne profitto, di fatto la caduta di facebook e’ una “non-notizia” visto che succede cosi’ ogni giorno in borsa. Al limite la notizia e’ che stavolta l’hanno fatta davvero grossa con un prezzo al limite della vergogna.
Il pericolo per facebook non sono gli stati e la privacy, quella e’ ormai palese che siano i cittadini in primis a svenderla senza capirne l’importanza. Al contrario il nemico di facebook e’ internet stessa in contininuo divenire
Non entro in discorsi economici…
dico solo che ho provato le potenzialità delle nuove “actions” nelle app e degli oggetti open graph.
Il fatto che un’applicazione possa automaticamente pubblicare qualcosa sul profilo dell’utente (che ha più o meno consapevolmente accettato questa condizione, fornendo le necessarie autorizzazioni) è potenzialmente dirompente…
Va oltre a Tizio piace questo, Caio ha letto quest’altro… arriviamo ad avere “QUESTO l’ho comprato QUI”, non mi pare una cosa da niente!
Le stime dei $64 ad utente, in quest’ottica, le vedrei al rialzo.
@Andy,
Il mio intervento non era teso a minimizzare i rischi della violazione della privacy e/o la corettezza/legalità nella raccolta dei dati da parte di FB. Quello che volevo evidenziare è che di fronte alla volontà consapevole di un individuo _maggiorenne_ nel pubblicare proprie informazioni, senza arrecare danno alla _società_(*) il legislatore ha poco potere, se non quello di tutelarlo in caso di futuri ripensamenti ed aumentare la trasparenza nella fornitura di tali servezi, come ad esempio garentendogli la possibilità di _eliminare definitivamente da qualunque supporto_ i suoi dati.
(*)
Le azioni che tu descrivi, sono sanzionate dal legislatore al fine di tutelare la salute fisica e per non arrecare danni indiretti alla società (cure mediche, pensioni, deliquenza,…). Potremmo discutere a lungo se pubblicare i propri dati su FB arrechi un danno alla società oppure no, ma essendo questi danni difficilmente quantificabili, difficilmente arriveremo ad una conclusione
P.S.
Secondo me i danni dei social network ci sono e saranno evidenti solo nei prossimi anni.
@ Ago72
Tutte obiezioni giuste ma, per fare un parallelo con Google: Facebook ha un enorme limone, e ha appena iniziato a spremerlo. Google è già a regime, salvo le crescite di Android, le cui economie hanno un perimetro abbastanza indefinito. Anche i soldi che Apple fa con iTunes, rispetto al business dell’hardware, sono briciole.
Altri modelli di social network? È un problema di massa critica. Un social è rilevante in proporzione alle possibilità che ti offre di interconnetterti e relazionarti, a partire dalle sfere più prossime. Opportunamente aggiustando il rapporto segnare/rumore, Facebook ha i numeri per essere un meta-social network, il social dei social, dove individui si aggregano attorno ad interessi, obiettivi condivisi, passioni. Certo, senza un’ottimizzazione specifica dell’interfaccia – che magari compromette l’uso general purpose – non puoi entrare nel campo di Linkedin, d’altronde la forza è proprio essere general purpose. Un solo login per sbloccare il proprio mondo sociale.
Un po’ come Google FB è ormai una colonna portante di Internet. Anche per questo continuo a credere che, come Google i rischi maggiori li corre sul fronte legale. Ma, di nuovo, non mi sovvengono esempi recenti di significativi interventi istituzionali sul core business di operatori dominanti in ambito tecnologico. Eppure l’etica non ha mai abitato i quartieri del business tecnologico.
@Di Domizio:
Nel calcolare questo valore, non bisognerebbe tenere conto anche della percentuale (attualmente, quanto?) di “utenti fasulli”?
Secondo me il vero problema Di facebook è che non vende produce inventa e possiede nulla di suo e cioò rende impossibile prevere il lungo e medio periodo.
Se si aggiunge che è anche legato ad una questone di moda , visto che non sappiamo da qui all’anno prossimo cosa potrebbe cambiare nei gusti delle persone , mi sembra veramente molto rischioso investirci su.
@ banryu
Ti cito qualche dato ufficiale:
http://newsroom.fb.com/content/default.aspx?NewsAreaId=22
Il Capitale di facebook sta negli utenti…
Sono sicuro che alla fine faranno l’offerta di aprire un acconut protetto con privacy massima a 15-30 o più € mese mentre chi non vuole pagare avrà il profilo aperto a tutti e magari in balia di ackers e virus e banners pubblicitari!
Quanto ci scommettete che i più polli saranno proprio quelli che pagheranno per nascondere il proprio profilo e gli altri saranno ancora più polli perche saranno messi on line senza altre protezioni se non quelle di base(Ovvero Poche)!
Ecco a cosa serve il sondaggio che sta girando su FB!
Speriamo che la legge gli vieti di far questa vigliaccata… ho molti amici senza poi così tanti soldi che ormai annegano lo proprie frustrazioni su FB e penso che se dovessero pagare per aver una garanzia di privacy sarebbe impossibile… e pure cancellarsi per loro risulterebbe difficile, visto che hanno raggiunto quote di amici davero ragguardevoli!
Potebbe anche verificarsi un sistema a catena di santantonio che premia chi ha più amici e fa pagare chi ne ha pochi… e allora si che sarebbe il caos!
IO AUSPICO CHE MOLTI PER NON SOTTOSTARE AL RICATTO FACCIANO UNA CANCELLAZIONE DI MASSA!
Però una cosa positiva nel pagare per stare su FB con il massimo delle garanzie, Sarebbe l’unica soluzione per far tornare con i piedi per terra molti che ormai si credono degli dei adorati da migliaia di amici!
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O PEGGIO ANCORA
FB sarà costretto a dare maggior privacy a tutti i profili gratutiti, poi se si vuole mantenere una privacy standard allora bisognerà pagare ……. altrimenti potrebbero limitare il numero massimo a 20-30 amici e questo per i vecchi utenti sarebbe un vero e proprio ricatto! Mentre per i nuovi utenti sarebbe una scocciante limitazione, ma con più account si potrebbe risolvere…
Diciamo che ZuckeN(r)berg :-D comunque e sempre ci guadagna… buon per lui! :-) :-/
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FaceBook e simil cose dovrebbero essere dei semplici strumenti di comunicazione, mentre stanno diventando sempre più padroni dei nostri fatti personali e molti polli riversano centinaia di foto e filmati in esso senza nessuno scrupolo sulla reale utilità, a me pare tutto così assurdo… e a quanto pare pure la borsa con questa Bolla ha sancito questa assurdità!
@ Alesio,
Si, l’idea del Meta-Social network potrebbe starci, anche se non vedo questa tendenza in FB (devo ammettere che lo uso poco).
Per quanto riguarda la massa critica non concordo totalmente, dipende appunto dai numeri della comunità di , se la comunità a cui puntiamo sono gli appassionati di montagna in italia, una comunità di 100.000 persone sarebbe in grado di garantire la sussitenza di un social network, mentre per un simil facebook italiano non sarebbe sufficiente (dovrebbe essere di alemno 10 milioni).
Per quanto riguarda il discorso soldi nel mobile, concordo al 100%.
@Alexander
Veramente già adesso facebook mette a disposizione una serie di controlli della privacy abbastanza profondi. Per esempio non tutti i miei “amici” (gli apici mi paiono d’obbligo!) accedendo direttamente al mio profilo possono vedere foto, post e quant’altro in cui sono stato “taggato”. Inoltre è possibile limitare le richieste di amicizia, evitare che qualcuno cercando il nostro nome ottenga il nostro profilo tra i risultati, ecc…
@Alessio Di Domizio: grazie, in effetti sono numeri impressionanti.
Ovviamente da quella fonte non si evince nulla circa il fenomeno degli “utenti fasulli” di cui parlavi in un articolo del 2009.
Mi chiedo come si sia ridimensionato oggi questo fenomeno, se è ancora presente e se sì che dimensioni abbia.
@Riccardo
Forse non mi sono spiegato bene…
Ora che FB è messa al pari di altri operatori sul mercato e che i vari stati cercano di assoggettarlo a regole più strette e coerenti con i livelli di privacy che sono ritenuti più sicuri per gli utenti; ora appunto a FB si presentano due opzioni e sono sicuro che una sarà quella di rendere la privacy meno vincolante a chi paga, o a limitare il numero di amici a chi non paga… questo come esempio…
Insomma il grande business di FB è la privacy!
Chi potrà permetterselo potrà pagare per mantenere le amicizie a più di un tot (esempio20-30) ….. Oppure magari dovrà accettare di sorbirsi banner pubblicitari obbligatori ed invasivi su ogni messaggio … O altre diavolerie del genere … e chi vuole FB gratis e senza pubblicità dovrà accontentarsi di pochi amici….
Oppure potrebbero proporre un livello base di privacy e poi a chi volesse più sicurezze tipo anti virus antispam eccc… dovrebbe pagare un tot…
Oppure Potrebbero distinguere gruppi di utenti che hanno un grado più o meno alto di privacy, classificarli e isolarli da chi non ha lo stesso grado di privacy e poi chiedere dei soldi per sbloccare la propria privacy per passare al livello superiore o inferiore…. e così via…
Da cosa mi viene fuori questo?
Semplice… Da qualche giorno sta girando una inchiesta per sapere cosa gli utenti di FB pensano sulle nuove disposizioni di legge…..
E credo che un buon 70% creda che sia meglio rimanere con le vecchie!
Questo è un falso problema.
Se il 70% vuole rimanere al vecchio sistema ecco e se la legge obbligherà FB ad adeguarsi a nuove norme, ecco che spunterà immancabile la richiesta a quel 70% di utenti che vogliono rimanere con l vecchio sistema, di pagare un tot per diventare degli utenti Speciali… ed entrare nella cerchia degli “eletti” con privilegi e privaci da scegliere a piacere, mentre gli altri saranno costretti ad assoggettarsi alle ferree leggi che limiteranno lori contatti e amicizie troppo estese….
Ovvio e chiaro o no Riccardo?
@Alexander:
Questo non succederà.
Ragioniamoci sopra un secondo: FB come social network ha un grosso valore proprio per la massa critica di persone linkate tra loro.
Secondo te quelli di FB vanno a tirarsi la zappa sui piedi impedendo ai potenziali utenti di NON aver più di tot amici a meno che questi non paghino?
Follia pura…
Alexander, mi viene difficile immaginare che Facebook faccia pagare la “privacy” o il numero di amicizie.
Subirebbe un crollo di utenze nel tempo clamoroso. E la bocciatura dei partner (se avessi le loro azioni mi farebbe cagare sotto un simile annuncio).
Come Alessio sono d’accordo che Facebook abbia un potere immenso nelle mani e stanno cominciando a capire come sfruttarlo. Ma dei metodi così aggressivi non hanno senso specie considerando che c’è G+ bello e pronto (funziona benissimo) con Google che non aspetta altro che una simile diaspora.
Infine, per le pubblicità, Facebook ha di recente introdotto gli sponsored post. Di fatto una pubblicità non pubblicità, che si paga dai 5 ai 20 euro, a seconda del numero di persone che raggiungi.
Vuol dire che una pagina aziendale può sparare una pubblicità, o meglio ancora un’iniziativa con scopi non direttamente pubblicitari, anche a chi non segue.
Questo è un primo esempio del potenziale di Facebook. Anche imparare a sfruttare la geolocalizzazione sarà importante, specie per esercizi pubblici, discoteche, ristoranti e via dicendo.
Insommma FB ha molte strade possibili davanti e ne percorrerà diverse. Ma far pagare l’utenza è qualcosa che non vedrai mai, sarebbe un suicidio.
@Davide Costantini
E’ ovvio che sarebbe un suicidio!
Ma mettiamo che magari mettano che chi raggiunge un tot di accessi o amici o altro parametro tipo catena di sant’Antonio … Avrà un bonus in $ o in abbonamento… ecco che appunto quello che dicevo sarebbe possibile …
Tutto sta nel dare l’illusione di poter aver un vantaggio e i polli abboccheranno come pesci all’amo!
Comunque non è chiaro il motivo di quotare una società in borsa se non ha utili da dividere e da distribuire come dividenti ai sottoscrittori…. Appunto credo che alla fine creeranno una sorta di account a pagamento o diavolerie simili che avranno più libertà di muoversi di chi rimarrà a quello gratuito… tutto qua!
Non ho detto che obbligheranno tutti, ma chi vorrà magari potrà avere accesso a possibilità di guadagnare magari tramite il numero di accessi, e naturalmente questo sarà a pagamento o regalato se si raggiunge un certo obbiettivo … u poco come avviene in giochi come Farmiville ecc…
Poi se questo fosse un suicidio per FB io ne sarei ben contento! :-D ….
Scherzo….. Davvero spero che magari trovino il modo di aver un fatturato adeguato al numero e valore di azioni vendute… è per questo che sono crollate! forse gli introiti sono troppo bassi per giustificare il prezzo di partenza… almeno così accadrebbe in una quotazione ideale.. quando il valore totale dei titoli supera quello del fatturato le quotazioni dovrebbero scendere! Ma è ovvio che in questa economia Malata anche le quotazioni sono infettate anche prima di essere immesse!
A parte discorsi di economia reale e ideale direi che adesso FB deve RENDERE almeno per quello che vale altrimenti crollerà ancora!
Certo che per aumentare il fatturato, se trovassero metodi meno brutali di quelli da me ipotizzati … forse potrebbero anche farcela a risalire la china delle quotazioni senza ricorrere a trucchetti simili a quello al quale abbiamo assistito!
Magari questa bolla era solo per il fatto che il titolo è Nuovo e nessuno ha davvero chiaro il potenziale di FB nel batter cassa!
Speriamo che poi alla fine non sia Zuckerberg & Company a FUGGIRE con la CASSA in qualche paradiso fiscale! ha hahahhah! Ma noo non ci credo ! Penso invece che magari ora chi compra avrà in futuro una qualche speranza di veder qualche aumento, magari in altalena ma non potrà crollare più di così … altrimenti sarebbe il vero SUICIDIO di FB! Non varrebbe più nulla e dovrebbe uscire dal mercato per eccesso di ribasso e magari chiudere o cambiare strategia o politica degli accessi… ecc… Tutto è possibile a questo mondo! NO?
Dubito fortemente che Facebook possa permettersi di creare degli utenti paganti protetti e lasciare gli altri in balia di pubblicità martellanti. Molta gente finirebbe per stancarsi della pubblicità e ancora più della limitazione del numero di amici e di altre funzionalità, e a non accettarlo sarebbero soprattutto quelli che lo usano per molte ore al giorno e sono molto attivi, cioè quelli più remunerativi per Facebook, mentre chi dà un’occhiata ogni tanto ai messaggi e scrive un paio di righe se ne fregherà se c’è un po’ di pubblicità in più. Non bisogna dimenticarsi che a differenza di Google, che è basato su complicatissimi algoritmi affinati nel corso di anni, non è difficile creare siti del tutto simili a facebook ma con una maggiore privacy e meno pubblicità, se si hanno abbastanza capitali per affittare un bel po’ di server e ingaggiare qualche buon programmatore si può fare, mentre è quasi impossibile creare dal nulla un motore di ricerca che possa competere con google.
Il valore di facebook poi non è così facile da stabilire. intanto sono loro stessi che dicono il loro numero di utenti, ma saranno affidabili le statistiche? o non saranno gonfiate apposta come l’ipo? e poi devi tenere conto anche di altre cose, ad esempio tante persone hanno più di una identità su facebook, e questo aumenta il numero degli utenti nominali ma non quelli reali. Sinceramente dubito che quasi un miliardo di persone ogni mese si colleghi a Facebook, ma anche se fosse bisogna poi considerare anche quanto si collega, perchè come ho detto prima maggiore è il tempo di connessione e maggiore è l’esposizione alle pubblicità, e maggiore è il contenuto creato dall’utente che aggiunge valore e interesse al sito. è vero che c’è gente che ci sta anche più di 5-6 ore al giorno, ma su tutti gli utenti sarà una ristretta minoranza. E poi gli annunci di google sono molto più efficaci, se io cerco ad esempio “ati 7870” su google è molto probabile che sia interessato a comprare una scheda video, o forse un intero computer, mentre se metto il pc fra gli interessi di facebook mica vuol dire che ogni giorno devo essere interessato a farmi un computer nuovo, il sapere gli interessi o i dati demografici di un utente non ti permette di sapere che cosa lui desidera adesso, mentre sui motori di ricerca l’utente digita proprio quello che sta cercando in questo momento, e con questo google guadagna senza bisogno di conoscere i dati degli utenti e senza doverli spingere a condividere più dati possibili su se stessi, inoltre può rispondere anche ad esigenze al di fuori degli interessi abituali di un utente, ad esempio un vecchio per nulla appassionato di informatica può voler comprare un pc per il nipote e cercarlo su google, facebook questo non potrebbe mai saperlo guardando solo i suoi interessi.
Dunque credo che google sia una società alla fine con un modello di businness migliore di facebook, e sicuramente ha una solidità e una certezza di durata nel tempo che facebook non ha, perchè tra 5 anni google quasi certamente sarà ancora il principale motore di ricerca, e la gente continuerà a usarlo per cercare tutto ciò di cui ha bisogno sul web, mentre il social networking tra 5 anni potrebbe anche non esistere quasi più ed essere stato rimpiazzato da qualche altra moda, oppure facebook potrebbe essere stato scalzato da qualche altro servizio simile come google+ o altro, con meno pubblicità e meno invasivo per gli utenti, poi considerando l’intelligenza dimostrata da Zuckenberg con la spesa di un miliardo per l’acquisto di istagram solo per mostrare che i soldi ce li ha c’è anche da dubitare molto sulla qualità dei futuri investimenti di facebook, che potrebbe non esistere più anche semplicemente perchè finirà in bancarotta e non potrà più mantenere tutti i server, il traffico e i dipendenti, e la quotazione in borsa aiuterebbero questa discesa perchè se i conti non tornassero il titolo crollerebbe sempre di più.
@Massimiliano Pizzirani
La tua analisi è piuttosto obbiettiva e finisce con le mie stesse conclusioni ovvero in FB o decollano le entrate o arriverà ben presto al fallimento o bancarotta e allora si che sarà un suicidio … e tutti perderanno contatti foto messaggi video e pubblicità così velocemente che non avranno modo manco di disattivare definitivamente l’account (ci vogliono 15gg) prima che sia chiuso da Zuckerberg stesso!
Appunto se FB non dimostra di poter avere utili da giustificare il suo valore quotato in borsa … il suo destino sarà la bancarotta e magari sarà comprato da google … così tanto per togliersi la concorrenza ed implementare il servizio di google+ facendo migrare gli utenti da una a l’altra piattaforma!
Per il resto quello di escogitare di far pagare gli utenti per aver maggior servizi di quelli di un account standard gratis è una mia ipotesi che infondo è molto usuale in molti siti che offrono servizi di posta elettronica gratis limitandone i GB inviabili e i servizi offerti e rimandando all’utente la decisione di pagare un tot per passare al servizio più appagante e performante di quello standard….
Ora se Zuckerberg decide per altre politiche economiche più incentrate a far pagare solo chi vole farsi pubblicità ed avere più visibilità in FB, OK va bene… ma come è ovvio immaginare dal meccanismo di FB la pubblicità migliore sta nel’avere un numero spropositato di amicizie che alla fine ti cliccano ti visitano ti taggano ti citano ecc…
Esempio lampante sono i giochi di Zinga che ormai sono i più usati dagli utenti di FB che giocano con essi e coinvolgono il proprio giro di amicizie a giocarci… e nel mucchio ci sarà pure qualcuno che in Farmiville per far prima acquista le capre o gli alberi da frutta o i trattori invece di far punti giocando per settimane intere come fanno tutti!
O si certo che Zinga paga a FB qualche diritto per stare sulla piattaforma FB; quindi è pur lecito pensare che prima o poi, magari scorporando la società in varie altre società di servizi, qualche servizio venga offerto agli utenti solo dietro pagamento, ora bisogna vedere solo se questo verrà o non verrà fatto e magari proprio per scongiurare la bancarotta sarà l’unica strada da percorrere prima di morire…
Comunque che discutiamo a fare mica siamo noi a capo della società di FB… ?!!!!?
Fiuuuu Menomale che ZUCKEnBERG C’E’!
:-)
Facebook deve puntare alla redditività di lungo periodo.
Zuckerberg è già ricco, non deve spolpare gli utenti per 2 settimane e scappare. Le IPO, in genere, si fanno proprio per fare cassa e diventare più ricchi.
Mark ha conseguito circa 1,1 miliardi di dollari che utilizzerà in buona parte per pagare le tasse. Gli altri soldi, si parla di oltre 12 miliardi probabilmente, li ha la società che li utilizzerà per lo sviluppo dei prodotti e le acquisizioni.
Che Google si basi su algoritmi complessi e Facebook no è completamente errato. Facebook non è un sito dove metti la pubblicità ferma come si fa nei blog (per esempio qui su Appunti Digitali, ma anche su quello gestito da me).
Se Facebook non fa valere il fatto che ha informazioni precise sui gusti dell’utenza a che serve? Ed è qui che appunto vuol fare i soldi.
E Google ha creato plus per avere accesso alle medesime informazioni.
Per piacere non tirate fuori congetture bislacche. Far pagare gli utenti non è mai stato citato da nessun addetto ai lavori, giornalista o analista. C’è già un modo per “far pagare” direttamente l’utenza, sono i crediti di Facebbok, ma verranno spesi per comprare app e non per difendersi da “pubblicità minaccia”.
Il rinforzo positivo è più forte delle minacce. E guarda al futuro.
LUNGA VITA A FB!
La quotazione è stata un flop perchè le banche d’affari americane non hanno più pudore, c’è da meravigliarsi che qualcuno gli dia ancora credito e si faccia abbindolare dalle loro valutazioni.
Detto questo FB è un’azienda di grandissimo valore e potenziale, una vera e propria internet parallela con i suoi siti, le sue applicazioni e quasi un miliardo di utenti ultraprofilati, un vero monopolio nel suo genere decisamente non attacabile ormai.
Facebook è la più grande schifezza del web, ed è destinato comunque a sparire in breve tempo. È solo un giocattolo per adolescenti malati di mente desiderosi di sfogare le proprie turbe mentali nascosti dietro al PC. Quale futuro per uno schifo del genere?
certo Nameless, ti sei solo dimenticare di aggiungere che Internet è un fenomeno passeggero e hai detto tutto :P
mario, non hai capito un tubo di quello che ho detto.
@ Nameless
Sei pregato di moderare i termini, questi toni non sono compatibili con il minimo di rispetto reciproco richiesto in AD.
Io non mi meraviglio dei risultati poco entusismanti di facebook in borsa, mi dispiace dirlo ma io pur essendo un ragazzo sono all’antica e penso che nella vita e soprattutto negli affari bisogna offrire il meglio, bisogna offrire innovazione, vera tecnologia, bisogna sudarselo il successo esclusivamente con il merito e la supremazia su altri. Questi sono i miei parametri con cui valuto le azioni di una società.
Diciamocelo chiaramente Facebook cosa offre di innovativo, quale rivoluzione tecnologia racchiude in se? io dico Nulla di Nulla, ergo non vale nulla e tanto meno deve valere in azioni (poi dal punto di vista della programmazzione è aria fritta e rifritta). Al suo ideatore do solo il merito di essersi arricchito vendendo tecnologia fumo e soddisfando la fama di civettare e chiacchierare di tutto e di più in barba alla Privaci inbendo anche le capacità di vita reale in pubbliche relazioni e socializazione (Dentro Facebook molti si sono costruiti una propria personalità virtuale e sempre di più tendono aviverla giornalmente stando davanti al monitor del proprio computer e spesso e volentieri se vedi questi soggetti realmente risultano essere degli emarginati della società).
Purtroppo nella società di oggi tutto funziona così ed è questa la ragione di fondo dell’attulae crisi mondiale, un’altra società di merda è la Apple che vende prodotti carini esteticamente ma praticamente sono poco utili e nostante tutto costosi, tecnologia ad un livello inferiore a prodotti analoghi concorrenti e soprattutto copiata e ricopiata. Mi fanno ridere quei poveri deficienti che stanno dietro ai prodotti Apple come quelli che stanno dietro a Facebbook.
Scusatemi il linguaggio io nella vita studio, lavoro mi diverto e scopo e non mi serve Facebook per nuove conoscenze, nuove amicizie, nuove conquiste, ho tutte le carte in tavola per avere successo sociale e nelle pubbliche relazioni reali e non virtuali