Le primarie del web in Italia e negli USA

Domenica 14 ottobre si è votato per le primarie in Italia, con l’annunciata vittoria di Walter Veltroni e conseguente nascita del Partito Democratico. Nel 2008 le primarie ci saranno anche negli Stati Uniti e lì la campagna è iniziata molto prima. Tutto è più grande in America, gli spazi, la popolazione coinvolta, la posta in palio; così sono decisamente più alti anche i toni ed il dispiego di mezzi, quelli tradizionali e quelli più recenti come Internet, i siti web, blog e i social network. Fece scalpore oltreoceano, a campagna elettorale appena iniziata, lo spot di Barack Obama che facendo il verso alla Apple, attaccando duramente la favorita per la corsa al posto di candidato alla Casa Bianca del Partito Democratico, Hillary Clinton.

Ecco il video:

A differenza di quanto accade negli Stati Uniti, in Italia i candidati dello stesso partito fanno molta attenzione a non sporcarsi il vestito a vicenda, ed adottano uno stile di comunicazione molto più pacato. Per quanto riguarda il web facendo un salto sui siti dei candidati ho avuto la netta impressione che quando dicono “Internet è un eccezionale strumento di partecipazione” non sappiano esattamente di cosa stanno parlando. C’è probabilmente l’intuizione di qualcosa, ma le idee non sono chiare.

Mi ha colpito in particolare l’utilizzo del footer, ovvero della parte bassa della pagina web:

questo è quello del sito di www.barackobama.com:

obama footer

questo è quello di www.hillaryclinton.com

hillary footer

In italia, l’unico che può essere paragonato è quello di www.lanuovastagione.it

la nuova stagione footer

Gli altri siti dei candidati italiani non hanno un footer o se ce l’hanno non è utilizzato in maniera particolarmente utile o interessante per gli stessi obiettivi che il sito dovrebbe raggiungere.

Nel footer del sito dedicato alla candidatura di Veltroni notiamo inoltre due box testuali, nel primo c’è una breve spiegazione di cosa sia una tag; il secondo box è un disclaimer. La presenza di questi due spazi mi lascia pensare che ci si attenda che il mezzo sia utilizzato da un utente con competenze medio-basse.

Va detto che i social network linkati dai sostenitori del Sindaco di Roma sono tre, twitter, youtube e flickr, ma stranamente quest’ultimo link punta alla home page e non ad un account, o ad una raccolta di foto specifiche. Errore nel link, o sarà servito a dare un po’ di colore?

Questa sintetica analisi dei footer è solo un pretesto, ovviamente, per sottolineare un gap di competenze nell’utilizzo di Internet, ma c’è da dire che il confronto sarebbe impietoso anche tra le due popolazioni, italiana e statunitense, quindi i politici, in questo caso rispecchiano abbastanza fedelmente una realtà diffusa.
Bisogna anche tenere presente che i due sistemi elettorali sono molto diversi tra loro, e non è affatto detto che quello americano sia migliore, visti gli strani fenomeni che è capace di produrre, come quello ad esempio di Obama Girl, avvenente fanciulla, sexy-sostenitrice di Obama con video come questo:

C’è da prendere con le molle tanta esplosione di affetto, sicuramente i benefici della popolarità di questo video e degli altri realizzati sullo stesso filone, ricadono più sulla protagonista, che sul’imbarazzato Obama. In Italia, vista l’età ed il sex appeal medio dei candidati una cosa del genere fa ridere, o piangere, solo a pensarci, però qui da noi possiamo dire di avere questo:

Il merito o la colpa del fatto che i politici si siano accorti dell’utilità del web a fini elettorali è probabilmente in parte di Grillo, e del suo blog, ora resta da vedere quanto tempo ci metteranno, e se ci riusciranno veramente, i politici ad acquisire ed appropriarsi del linguaggio della Rete.

Poveretti, ora che stavano cominciando a capire come funziona la televisione: si pensi al lungo tira e molla tra Prodi e Berlusconi sul regolamento formale degli scontri in diretta tv, ospiti di Vespa.
Ora che tutti sanno di aver bisogno di un portavoce e possibilmente di uno spin-doctor, arriva questo web, che poi magari sono due, che c’è pure il duepuntozero… poveretti, devono cominciare tutto da capo.

Markingegno

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