Wimax: flop annunciato o no?

WiMaxNon è facile per una tecnologia nascente essere glorificata i giorni pari e stroncata in quelli dispari: un simile balletto di dichiarazioni è potenzialmente in grado di allontanare il consumatore e farne scemare l’interesse, ed è esattamente quel che sta accadendo con il WiMax, panacea di tutti i mali del digital divide italiano.

Alla WiMAX World Asia Conference and Exposition di Bangkok il CEO del provider australiano Buzz Broadband ha gelato la platea definendo la tecnologia un “miserabile fallimento“, scatenando lo stupore di molti e l’ira di altri.

Secondo le rilevazioni di Buzz Broadband, che in Australia vende connessioni WiMax da un anno, la possibilità che il segnale possa attraversare un muro anche a due chilometri di distanza dall’antenna è pura utopia, e la latenza di quasi un secondo che il segnale accumula impedisce di fatto di utilizzarla per il Voice over IP. Le prestazioni in alcuni casi sarebbero già pessime anche a 400 metri dalle antenne.

La replica di Airspan , che è l’azienda che ha tecnicamente realizzato la rete di Buzz, è molto dura e difende l’operato della società: secondo questa tesi – ovviamente – il problema non è il WiMax in sé ma la politica di Buzz di acquistare le celle con il potenziale più basso di diffusione del segnale per ridurre i costi e la scarsa qualità della rete del provider, sottodimensionata rispetto alla reale clientela ancora una volta per ridurre le spese e guadagnare un margine maggiore.

La verità come spesso accade è probabilmente nel mezzo ma nessuno può permettersi di tirarla fuori e fare la propria parte del mea culpa. Intanto però qualche giorno fa il SUIRG (Satellite Users Interference Reduction Group) ha rilasciato un report in cui indica che le antenne che coprono lo spettro a 3,5 Ghz possono interferire con le comunicazioni satellitari del cosiddetto “blocco C”. Era un giorno in cui si denigrava il Wimax.

Indovinate un po’ quale era un giorno in cui invece si glorificava? E su quali frequenze si è giocata l’asta per le licenze in Italia, asta che ha generato un gettito da record europeo?

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