
Come avrete letto negli ultimi giorni, si accusa Google di abuso di posizione dominante: Android, distribuito gratuitamente ai produttori di cellulari e divenuto negli ultimi anni leader di mercato, sarebbe un cavallo Troia per la promozione di servizi come Youtube e Google Maps su mobile.
L’accusa proviene da un’associazione denominata Fairsearch, formata da aziende fra cui spiccano i nomi di Microsoft, Nokia, Oracle, TripAdvisor, Expedia.
Non sono un esperto di antitrust ma a quel che capisco il detonatore sarebbe la distribuzione gratuita di Android, che gonfierebbe in modo “sleale” – perlomeno secondo …

In primis Google ha un’ecosistema di software, di cui una grossa fetta gira su iOS – il cavallo di Troia. Nel frattempo sta crescendo sul fronte hardware. Ogni applicazione Google per iOS che funziona meglio dell’equivalente Apple – qualcuno ha detto Maps? – rende l’abbandono di iOS a favore di Android di un passo più facile.
In secundis, il mobile è un passo importante nell’evoluzione tecnologica, perché avvicina il personal computing al corpo, dunque alla pratica quotidiana, aprendo un caleidoscopio di nuove opportunità. Google Glass è l’ovvio passo successivo – nella …

Nel 2006, quando sentivo parlare di smartphone Apple, pensavo: come farà un parvenue a contrastare lo strapotere di Nokia? Pochi anni hanno dimostrato quanto insensato fosse quel dubbio: la configurazione del mercato è cambiata radicalmente, ai danni dei precedenti leader, grazie ad una ventata di innovazione tecnologica iniziata da Apple.
Una “disruption” nel settore TV paragonabile a quella introdotta nel 2007 da iPhone, presuppone una configurazione di mercato analoga: tecnologie già disponibili pronte a rimpiazzare quelle esistenti, flessibilità dei partner – rispetto a una domanda che si presuppone alta. Chiarisco meglio …

Recentemente sono capitato su una pagina di Branch in cui alcuni giornalisti hi-tech statunitensi discutono del prezzo dell’iPad Mini. Un prezzo che ad alcuni è sembrato elevato, pur considerando la qualità produttiva del prodotto e la maggior dimensione dello schermo rispetto alla concorrenza targata Google e Amazon.
Nulla da dire: Apple non si è propriamente calata le braghe per contenere il prezzo. Ha mantenuto specifiche tecniche valide benché piuttosto conservative e preservato un margine non troppo diverso rispetto a quello che ne ha fatto la fortuna in borsa. D’altronde la posizione …

Con iOS 6, Apple ha deciso di fare a meno di due applicazioni da prima schermata poggiate su dati di Google: Mappe e Youtube. La mossa ha suscitato forti polemiche, particolarmente sul versante mappe: la soluzione sviluppata in casa da Apple è ben al di sotto di quella targata Google come accuratezza e funzionalità e in generale maturità, posso affermarlo per esperienza diretta.
Cosa ha guidato Apple, un’azienda che dichiara di centrare le proprie strategie su null’altro che l’utente, verso una scelta che va a detrimento proprio dell’esperienza d’uso dei suoi …

Nel “lontano” 2009 mi domandavo: In tempi di Chrome OS e thin client, che fine farà l’hardware? Tre anni e passa dopo, Chrome OS è ancora più che irrilevante sul mercato ma Google, sviluppatore del primo OS mobile, ha acquisito Motorola; dal canto suo Microsoft, dopo aver abbracciato ARM ed aver stretto un accordo con Nokia, è prossima al lancio di Windows 8 ed ha annunciato Surface, il suo tablet fatto in casa, prossimo alla commercializzazione ad un prezzo pare molto aggressivo. Apple nel frattempo ha continuato a fare il …

Dopo aver accennato alcuni fattori che nel breve/medio termine potrebbero ribaltare le – finora fortunate – sorti di Apple, oggi vorrei occuparmi di elementi più generali e/o remoti, ma non per questo meno influenti o urgenti da affrontare.
Svilimento del brand: il marchio Apple, forse più di ogni altro nell’industria tecnologica, polarizza le opinioni. Un brand è un emblema, dietro cui si celano, senza soluzione di continuità, valori emozionali e valori razionali. Sbilanciare la mistura sui valori emozionali rischia di marginalizzare i valori razionali, quelli con cui l’utente si trova a …

Non c’è una nuvola sui cieli di Cupertino: il titolo in borsa fa faville, la vittoria su Samsung pone un sigillo sui brevetti che proteggono iPhone – la vera cash cow dell’azienda – e i lanci previsti in settembre sembrano poter dare ulteriore impulso alle vendite e al titolo. Eppure le sfide non mancano e, come per tutte le aziende al culmine del proprio successo, una lenta planata verso l’irrilevanza è di gran lunga più probabile che il prosieguo indefinito della marcia trionfale.
A fare la differenza, in una direzione o …

Commentando il pezzo di ieri sull’iPad da 7″, Matteo ha scritto:
Paragone iPod-iPad: ci sono delle oggettive differenze che non è necessario ricordare, ma a ben vedere il primo grande avversario che iPod nella sua storia ha avuto è stato il fratellino minore iPod Mini, sempre di casa Apple (e parlo del periodo di boom, 2003-2006… tra l’altro l’iPod Mini lo reputo il più bello di sempre nella sua categoria, ma questa è altra cosa :) ). Dopo è arrivato il Nano che ha continuato sulla stessa strada, sino ad arrivare …

Ieri Davide Costantini mi ha segnalato un suo interessante contributo sui costi dell’iPad 7, un oggetto su cui si discute e specula a ritmi frenetici dal lancio del Nexus 7, il tablet lanciato da Google ad un prezzo estremamente competitivo. Riporto qui alcune delle considerazioni che ho condiviso nello scambio di mail di ieri ed altre che sono maturate nelle ore successive.
La domanda ferale è la seguente: avrebbe senso da parte di Apple sviluppare un iPad da 7″ e venderlo ad un prezzo competitivo con il tablet di Google? Supponiamo …