Con iOS 6, Apple ha deciso di fare a meno di due applicazioni da prima schermata poggiate su dati di Google: Mappe e Youtube. La mossa ha suscitato forti polemiche, particolarmente sul versante mappe: la soluzione sviluppata in casa da Apple è ben al di sotto di quella targata Google come accuratezza e funzionalità e in generale maturità, posso affermarlo per esperienza diretta.
Cosa ha guidato Apple, un’azienda che dichiara di centrare le proprie strategie su null’altro che l’utente, verso una scelta che va a detrimento proprio dell’esperienza d’uso dei suoi utenti? Per di più circa una delle feature più usate dei moderni smartphone?
La risposta breve è: i rapporti con Google si sono deteriorati fino al punto di innescare una de-googlizzazione completa. Per inquadrare la ratio di questa mossa credo sia necessario aggiungere una considerazione.
L’applicazione “maps” rappresenta un elemento cruciale nell’esperienza di ogni piattaforma mobile, ed è un elemento a cui tutti i big hanno dedicato, spesso con costose acquisizioni, notevoli sforzi economici. In questo senso avere Google, primo competitor di iOS, come fornitore di un’applicazione così importante, rappresentava di certo una criticità per Apple. Criticità più attuale che potenziale, vista l’assenza di una guida turn by turn nell’applicazione Maps di iOS – funzione disponibile da tempo su Android.
Era lecito attendersi che Apple lasciasse nelle mani di un competitor la possibilità di influenzare in maniera così significativa l’esperienza di un’app così centrale per la sua piattaforma? D’altronde da cosa può essere discesa la decisione di Google di non adottare la navigazione turn by turn anche sull’applicazione Maps per iOS, se non da una politica commerciale volta a favorire Android?
Questo mi pare spieghi in modo cristallino l’operazione di portare in casa lo sviluppo delle mappe. Un’operazione che, se per ora non ha prodotto risultati soddisfacenti dal punto di vista tecnico, forzerà forse Google a rilasciare un’applicazione standalone per iOS che supporti finalmente la navigazione turn by turn. Un’eventualità che, senza questo strappo, non avremmo visto concretizzarsi, e che in ultima analisi finirà per dare più scelta all’utenza di terminali iOS.
Se google pubblicherà o meno la sua app “Maps” per iOS6, non sarà certo obbligata ad inserire la navigazione turn by turn, perché anche se priva di tale caratteristica, l’utente è ormai abituato al sistema di google, che offre comunque un’esperienza migliore di quanto offerto finora da Apple.
@ Lorenzo
Certo che non è obbligata, ma da oggi ha un motivo in più per farlo.
Come ho scritto sulla relativà notizia su HW. Secondo me Apple è stata costretta ad avere un controllo delle sulle mappe, e non solo per la mancanza di un navigatore turn by turn, di cui credo che ne esistano versioni gratuite sull’ app store. Ma più che altro per il mobile advertising geo-localizzato, l’unico mercato che riscuote un qualche successo commerciale.
Scusa Alessio, ma sei sicuro che fosse Google a scrivere l’applicazione maps per iOS? Mi sembra strano dato che tale applicazione era integrata nel sistema.
Mi sembrerebbe più logico che l’autore dell’applicazione fosse Apple e che l’applciazione si appoggiasse alle api fornite da Google per l’accesso ai dati delle mappe.
Se così fosse la mancanza della navigazione turn to turn fino adesso sarebbe attribuibile ad Apple stessa e non a Google. (Escludendo limitazioni d’uso dei dati dovute ad accordi di licenza)
Sono stato impreciso, le app erano effettivamente sviluppate da Apple, sebbene facessero riferimento a dati di Google.
E comunque no, a quanto mi risulta la mancanza di indicazioni turn by turn è da attribuire a Google, non ad Apple, che non avrebbe avuto alcun interesse a privare l’utenza di questa funzione, qualora disponibile.
I problemi di gioventù di Apple maps verranno risolti con futuri upgrade di iOS. Un colosso come Apple non lascerà prendersi in giro da chi dice che l’applicazione non è al livello di quella di google.
Non ho mai utilizzato il navigatore di google, ma per ora il turn by turn di Apple mi pare funzioni discretamente.
E comunque, a meno di non essere in vacanza o essere un agente di commercio, quante volte l’utente medio utilizza il turn by turn? Per i nostalgici di google maps, c’è la web app di google sempre disponibile.
@Alessio Di Domizio
In base a cosa affermi che la mancanza di navigazione turn by turn dipendesse da Google? Quali sono le tue fonti?
Mi sembra strano perché, avendo Apple accesso alle mappe, non riesco ad immaginare un modo tecnico con cui Google avrebbe potuto impedire ad Apple di implementare la funzione in oggetto.
L’unico modo che mi viene in mente, come già detto, è tramite limitazioni nella licenza d’uso
@Alessio di Domizio
Apple non aveva nessun interesse a privare l’utenza di questa funzione (se l’avversario non l’avesse intenzionalmente fornita mutila), allora ha privato l’utenza del servizio in toto, sostituendolo con un altro palesemente inefficiente e di gran lunga peggiore, per costringere l’avversario a rilasciare un’applicazione finalmente completa.
???
Sentenzieranno i posteri e si sa che quelli so’ ggeni, ma la mossa mi pare tutto fuorché cristallina…
@ Michele
Ok, la mela ci fa vivere nel migliore dei mondi possibili, ma dire che il turn by turn serve solo a chi è in vacanza (e dici poco?) e agli agenti di commercio mi pare un’affermazione un po’ troppo azzardata…
Basta vivere (e muoversi, oltre i soliti tragitti, ovviamente) in una città di media grandezza (magari in cui si è trasferiti da poco) per utiizzare il turn by turn almeno un paio di volte alla settimana…
Apple doveva pagare una salata licenza a Google per sfruttare un set di API limitato e senza avere il controllo sulla pubblicità.
Google ha sempre fatto “il cameriere”, non offre pranzi gratis, ha il suo tornaconto.
E ora ha tutto l’interesse a far tornare Maps su iOS.
@ FedNat
Non mi credevo di aver lasciato intendere che google applicasse questa restrizione in modo tecnico: in effetti dipende proprio da questioni di licenza.
http://arstechnica.com/apple/2012/06/ask-ars-why-did-apple-have-to-ditch-google-to-add-turn-by-turn-nav/
@ bolkonskij
Apple non avrebbe avuto nessun interesse a privare l’utenza del turn by turn e infatti l’ha integrato visto che Google non lo forniva fuori da Android. Dopodiché Maps farà pena quanto vuoi (a proposito, l’hai mai usato?) e non lo discuto, ma come tutte le mappe richiede affinamento, un affinamento che un utilizzo di massa può senz’altro accelerare.
Con il cash che ha Apple avrebbe dovuto semplicemente acquistare Tom Tom. Sono un utente Apple abbastanza sfegatato ma la nuova app è il peggior prodotto software che ho visto dai tempi di System 7.5.x :(
@ gennaro
Non posso darti torto, non sei il solo ad aspettare con ansia l’app di Google :-)
Cmq l’acquisto di TomTom non avrebbe avuto alcun senso…
@Alessio
Beh … hanno comprato i dati per le mappe … a quel punto, secondo me, tanto valeva comprare l’azienda (o per lo meno “controllarla”) così da integrare l’app di Tom Tom che mi dicono essere abbastanza buona.
@ Alessio di Domizio
Mai provato Appple Maps, ovviamente, ma mi fido di quello che hai detto tu e gli altri utenti (blog specializzari e forum servono anche a questo, no? ad arrivare dove la tua esperienza diretta è mancante).
Le mappe si affineranno, ma certo, ci mancherebbe, però continuo a pensare che far uscire sul mercato di massa uno dei più cari smarthphone zoppicante in un’applicazione per molti essenziale (altro che antennagate, che pareva – al di là del probelma oggettivo – un pretesto per i detrattori), facendo ricadere il gioco di forza con google sulle psalle degli utenti, non mi pare la mossa del secolo.
Le licenze di google maps costavano care?
Penso che il ricarico sul prezzo di ogni iphone ne ricoprisse ampiamente il costo.
Come anche ricoprirebbe il costo di condizioni di vita più umane per gli operai delle fabbriche che costruiscono per apple.
Sì lo so, così fan tutti, ma apple con i suoi volumi di vendita è tra le aziende che determinano maggiormente le impennate folli degli straordinari; e con il suo fatturato svizzero e i suoi utili pantagruelici si presta bene a simboleggiare un po’ l’assurdità del noto meccanismo.
È il mercato, baby? Sì, ma la cosa mi rimane sempre più sul gozzo…
Me ne farò una ragione…
Sono andato decisamente fuori contesto, pardon.
@ gennaro
Ma TomTom è un prodotto del tutto diverso da Maps, dal mio punto di vista sostituirla con un’app GPS full featured per la maggior parte dell’utenza è come sparare a un moscerino con un cannone…
@ bolkonskij
Anche l’applicazione Maps coi dati di Google non era all’altezza di quella Android, e non credo che Google avesse in mente di rivedere le proprie politiche sulle API di Maps per Apple.
Quand’anche avesse preso in considerazione l’ipotesi, dal pdv di Apple lasciare un asset così importante in balia di un competitor non aveva molto senso.
@Alessio
Si sono assolutamente d’accordo … l’idea che ho è che una versione light o per lo meno rimaneggiata della loro app poteva diventare la nuova Maps di iOS!
Comunque conta poco, hanno fatto le loro scelte, spero che le mappe migliorino in fretta perché la differenza con la concorrenza (ma anche con quelle di Nokia) è netta.
@ ALessio
non vorrei battere sempre sullo stesso tasto, probabilmente guardiamo la cosa da due punti di vista diversi, tu nell’ottica macro-dall’alto della strategia aziendale, io dall’ottica atomizzata del singolo utente.
L’apploazione non è solo perfettibile (come lo erano le prime nokia maps e drive – queste sì le conosco direttamente, e allo stato delle cose temono pochi rivali) ma al di sotto (pare) dell’accettabile. QUindi lo sganciamento da google (con tutte le sue anche condivisibili motivazioni) pare perlomeno intempestivo.
Tutto qui.
Si comincia a tirare su staccionate tra i vari giardinetti recintati in cui le mucche da mungere faranno sempre più fatica a saltare da una parte all’altra.
Prima leghiamo l’ecosistema a costosi terminali fisici, simili ma con un forte fattore di coolness legato ai diversi brand, poi leghiamo i tuoi dati alle nostre app, poi scoraggiamo sempre più efficaciemente l’uso delle vecchie, brutte, puzzose, uncool (pun intended), lente, insicure (e ci assicureremo personalmente che esca a riguardo una news al giorno!), “scarsamente integrate”, “non ottimizzate per la risoluzione nativa” (qualsiasi cosa voglia dire) e così via… interfacce web che ti consentono di passare tra un giardinetto di servizi e l’altro, anzi, anche (ERRRESIAAA!) a servizi offerti da straccioni che non vendono melapingufonini.
@ 20
Tutto giusto ma Zuckerberg che dichiara che l’app HTML5 invece che nativa è stata un errore madornale qualcosa significherà pure…
in base ai termini del servizio degli sviluppatori per iOS, non si possono sottoporre ad Apple applicazioni che mimino funzionalità standard del sistema operativo. In passato Apple ha negato la pubblicazione ad app simili.
Quindi perché Google dovrebbe spendere soldi per fare una app che potenzialmente può essere negata?
@ Tambu
Esiste da anni sull’app store una pletora di app alternative a maps. A quel che si sa cmq google sta già lavorando a maps per iOS con navigazione turn by turn. Il perché è molto semplice: presidiare la seconda piattaforma mobile, con un prodotto che ad oggi avrebbe praticamente la certezza del successo (grazie proprio ai deficit di Maps). Ti pare poco? ;-)
tempo fa apple ha preso khtml e l’ha trasformato in webkit liberamente utilizzabile da chiunque (e l’idea è stata bella)
ora con la diffuzione che ha dell’ihpone potrebbe rilasciare un applicazione che tracci le vie (tipo waze) e rilasci i percorso su openstreetmap, magari con la sterminata e disponibile utenza dell’iphone potrebbe uscire un bel lavoro…