
Come se non bastassero già i problemi e le critiche che si porta dietro, a dare man forte alla (purtroppo) non poco piacevole situazione del cloud computing è arrivata una notizia, pubblicata qualche giorno fa in una delle nostre testate, che rischia di mettere alla berlina questa tecnologia.
In sintesi, grazie al famigerato Patriot Act gli Stati Uniti possono obbligare qualunque azienda nazionale, o che operi nel suo territorio, a rivelare i dati di qualunque utente, anche se le informazioni risultino memorizzate su server fuori dai confini nazionali. Il tutto senza informare …

La cronaca nera informatica degli ultimi mesi, ha senza dubbio un fattor comune a tutti noi ben noto, Sony, che nelle sue varie declinazioni (Entertainment, BMG, Pictures…) ha subito un notevole numero di attacchi, quasi come questo tipo di azione fosse lo sport preferito da numerosi crackers in giro per il mondo. Probabilmente tutto è iniziato qualche annetto fa con, a ragion veduta, l’infelice decisione di escludere l’installazione di Linux dalle possibilità offerte dalla PS3, con conseguenti battaglie anche legali sulla questione della legittimità o meno dell’operazione.
Da lì a poco …

Ricevo e volentieri pubblico da un gruppo di studenti del Master MaPrIM dell’Università Commerciale Luigi Bocconi, l’invito a partecipare a un sondaggio sul tema del cloud computing.
Si tratta di una ricerca mirata a conoscere il livello di conoscenza degli studenti universitari circa il tema del cloud computing e che, come ci comunica il promotore, verrà usata come punto di partenza dell’evento “Beyond the Cloud”, che si terrà il 7 giugno presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi, durante il quale interpreti d’eccezione nel panorama dell’Information Technology spiegheranno che cosa sia e che …

Abbiamo già parlato estesamente di cloud computing su queste pagine e negli ultimi tre articoli che ho scritto (li trovate qui, qui e qui) l’attenzione è stata puntata sugli utenti che fruiscono di questa comoda funzionalità, considerando anche eventuali prospettive future modellate sulle nostre esigenze.
Il concetto è quello demandare a una “nuvola” di computer esterni alcune funzionalità (in particolare è stato trattato lo storage) da espletare per conto nostro. Di quest’aggregato ovviamente non sappiamo nulla: di quanti elementi è costituito, quale sistema operativo utilizza, su che hardware gira. L’unica cosa …

Una volta definito il concetto di provider, il modo in cui interagisce col sistema operativo (e in generale come viene utilizzato il canale di comunicazione fra i due), rimane da analizzare in che modo operano le applicazioni e il ruolo che rivestono rispetto agli altri due attori.
In un ecosistema cloud-aware come quello esposto finora qualunque applicazione può trarre immediatamente beneficio delle funzionalità cloud senza alcun bisogno di apposito codice, perché la gestione delle risorse è totalmente trasparente a esse, le quali in teoria possono benissimo girare senza curarsene.
Infatti è l’utente, …

Nel precedente articolo ho esposto le mie difficoltà nell’utilizzare alcune tecnologie “cloud”, dovute a una non perfetta integrazione con l’ecosistema in cui sono normalmente immerso, oppure a un nuovo ambiente di lavoro, o ancora a intrinseche limitazioni degli strumenti a disposizione.
Non tutte le problematiche possono essere risolte, ma a mio avviso è possibile porre le basi per migliorare l’esperienza degli utenti traendo vantaggio da queste innovazioni, e riuscendo al contempo ad accontentarne anche una parte che non le vede di buon occhio a causa di motivazioni varie (fondamentalmente privacy e …

Con la sempre più elevata disponibilità di banda larga disponibile a basso costo, il “rischio” di ritrovarsi online per buona parte della giornata (o magari 24h/24) è ormai molto elevato. Di ciò stanno approfittando le applicazioni per sfruttare questa risorsa, e in futuro anche i s.o., di cui ChromeOS è il rappresentante più illustre ed “estremo” che l’ha posto alla sua base in un ecosistema che potremmo definire browser-centrico.
Il cloud computing (di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo) diventerà, insomma, sempre più parte della nostra vita. Come per …

Fra le varie considerazioni emerse circa Wikileaks, una riguarda il mondo ICT e la rete molto da vicino: la vicenda ha avuto il merito (o demerito, a seconda dei punti di vista) di rendere palesi virtù e vizi della rete Internet.
Le esplosive rivelazioni del sito hanno dunque rappresentato una prova del fuoco per tutte le dichiarazioni di indipendenza e di libertà della rete fatte da enti pubblici e privati nel corso degli anni.
E la gran parte dei soggetti coinvolti o interessati alla vicenda, messi di fronte alle conseguenze più estreme …

Cloud è forse una delle parole che ultimamente ritorna più spesso nell’ambito delle tecnologie informatiche. Sembra addirittura che quello del software fruibile dal browser sia l’unico futuro possibile.
Della convergenza tra web e desktop ho parlato in uno dei miei primi articoli su Appunti Digitali. Oggi vorrei condividere alcune impressioni personali sul fenomeno del cloud computing.
Quando chiediamo a persone non esperte “Che programma di posta stai utilizzando?” e ci sentiamo rispondere gmail o yahoo istintivamente ci viene da sorridere. Sappiamo che il nostro interlocutore sta erroneamente sovrapponendo programma e servizio in un …
La strada del cloud computing arriva da lontano e, con l’arrivo di Chrome OS, potrebbe portare ancora più lontano. In modo del tutto parallelo, sul mercato hardware i client sono diventati sempre più thin ma con il nuovo OS di Google, potrebbero diventarlo ancora di più. Partiamo dallo status quo.
Non sono mai stato un fan di Atom, una CPU che mi pare risponda all’unica esigenza di portare la “religione” x86 lì dove, fino al 2007, non poteva arrivare: subnotebook di basso costo, altri dispositivi ultramobile come MID, un giorno, …