

Da allora sono passati circa 5 anni e mezzo, la quasi totalità delle CPU ormai da tempo consegnate contiene le estensioni a 64 bit, ma la grande maggioranza degli OS in circolazione è ancora a 32 bit.
Prima del debutto di Vista nel 2007, la versione a 64 bit di Windows XP ha occupato una nicchia esigua, relegato all’incompatibilità con la stragrande maggioranza del software in circolazione, e dunque consegnato al fallimento.
Con Vista la diffusione dei 64 bit è cresciuta, ancora tuttavia frenata dai tempi di reazione del colossale ecosistema software che gira intorno a Windows, con particolare riferimento ai problemi che ruotano attorno ai driver.
D’altronde negli ultimi anni, complice la fame di memoria di Vista, ma anche un forte calo dei prezzi della RAM e l’esplosione in ambito consumer di applicazioni molto pesanti come la virtualizzazione, è divenuto frequentissimo e spesso indispensabile l’uso di quantitativi di memoria superiori a 2GB, che richiederebbero un OS a 64 bit per una gestione ottimale.
Siamo dunque al limite dei 32 bit: il punto in cui qualunque sistema non di primissimo prezzo, è equipaggiato con quantitativi di memoria pari a 4GB. Cosa succederà con Seven?
Qualche giorno fa Microsoft ha dichiarato che Vista x64 sta crescendo molto più rapidamente della versione a 32 bit. Nello stesso contesto, il Director del Windows Client Communications Team Chris Flores, ha annunciato che dunque Windows 7 sarà installato nella maggior parte dei casi in versione 64 bit.
I dati di crescita di Vista x64 e l’ottimismo di Flores, non ci danno tuttavia un’informazione completa e tutti gli elementi necessari per stabilire la plausibilità di questo scenario.
Secondo un’analisi di Hitslink datata dicembre 2008, Windows XP 32 bit occupa oltre il 65% del mercato OS mentre Vista è fermo al 21,12%. Pur assumendo – data la non chiarissima reportistica relativa alle versione 64 bit di Vista – che la metà di quel 21% di Vista appartenga alla versione x64, abbiamo, fatta 100 la quota totale degli OS Windows, un 87,8% del mercato Windows è saldamente ancorato a OS, applicazioni, drivers a 32 bit.
Fatto questo spannometrico conto della serva, supponendo che 7 rispetti le date annunciate, quali sono le possibilità che la migrazione ai 64 bit avvenga nei tempi previsti da Flores? Nel dettaglio, se l’87,8% del mercato Windows ruota ancora attorno ai 32 bit, è plausibile pensare che entro un anno scarso – pur considerando la retrocompatibilità fornita dal subsystem WOW64 – drivers e software in generale siano pronti al salto?