

Fotolia nasce nel novembre 2005, quindi meno di tre anni fa, e prima di compiere 18 mesi ha superato i due milioni di foto, all’incirca nell’agosto 2007 (dopo una pulizia del database e una riduzione del catalogo). La foto numero 3 milioni è datata 21 gennaio 2008 e la 4 milionesima è del 26 agosto. C’è una progressione interessante nei traguardi. Il numero degli iscritti è passato dai 500.000 del 4 dicembre scorso ai 773.578 del 27 agosto, un incremento del 54% in otto mesi. Poiché c’è una selezione per le foto in ingresso, per evitare doppioni e tenere alta la qualità delle immagini, è piuttosto improbabile che questo incremento derivi solo dal maggior numero di fotocamere in circolazione. Questo perché, di norma, non basta scattare per avere poi belle foto, belle al punto di poterle proporre per la vendita, ci vuole sempre un po’ di allenamento.
Nonostante questo c’è evidentemente una componente molto forte di desiderio di mettersi in mostra, unita alla volontà di monetizzare il lavoro svolto, e la cosa non può essere relegata al solo mondo dei professionisti (che per l’appunto possono rivolgersi ad altri siti). E’ vero che Flickr uploada sui propri server 5 milioni di foto al giorno, ma è sicuramente diverso il target e l’intenzione. Parliamo solo di immagini stock. Getty Images, secondo wikipedia, incassa dalla vendita delle proprie foto 807 milioni di dollari l’anno, mentre Fotolia meno di 10. Però siamo sul web, e parliamo di micro stock photo. Come tutte le cose che partono dal basso e hanno una ampia base di utenti, prima o poi i piatti della bilancia si equilibreranno.
Se aggiungiamo una certa aria di crisi nel settore editoria – parlo di stipendi ridotti, giornalisti a tutto tondo che fanno il servizio, le foto e l’audio, editori che cercano di risparmiare sulle foto quando non addirittura le rubano da internet – dite che siti come Fotolia incrementeranno o diminuiranno il loro successo?