Gli SMS sono, soprattutto in Italia, da sempre una inesauribile fonte di ricavi per gli operatori di telefonia mobile. Si può dire che l’SMS è stata la killer application che ha spinto più di ogni altro servizio mobile la diffusione del cellulari sulla nostra penisola.
Introdotto per la prima volta con lo standard GSM, che sostituitva il vecchio TACS, l’SMS ha conosciuto da noi una costante crescita che dura ancora oggi. Ma quanto costa un SMS all’operatore?
Facendo qualche rapido calcolo sommario, senza nessuna pretesa di precisione, si scopre che un SMS massimo può contenere 140 byte, per essere trasmessi dovremo spendere (voglio essere buono) 10 centesimi di euro: alla stessa tariffa per inviare 1 MB dovremmo spendere 750 euro. Anche facendo i conti con un’ipotetica flat (1000 SMS per 19 euro) il risultato sarebbe di 142 euro al megabyte circa.
Ciò che stupisce sono quindi gli ordini di grandezza completamente sbilanciati, soprattutto se pensiamo all’impegno di risorse di una telefonata. Mediamente durante una chiamata il flusso audio è trasmesso a 9,6 kb/s. Se le telefonate venissero tariffate come gli SMS un minuto di chiamata ci costerebbe circa 51,42 euro.
Facendo questi rapidi calcoli ci si rende quindi conto che gli SMS sono una vera e propria gallina dalle uova d’oro per gli operatori, che riescono ad avere ricavi ingenti col minimo sforzo di rete. Basti pensare, infatti, che mentre una telefona richiede un flusso di trasmissione costante e continuo, l’SMS può anche essere recapitato con qualche minuto di ritardo senza particolari problemi, consentendo soluzioni di scalabilità a seconda del carico di rete.
Quel che quindi l’utente paga è la comodità di inviare un discreto messaggio anziché compiere una “invasiva” telefonata, ma a mio avviso il divario di ordini di grandezza è talmente elevato che non trova alcuna giustificazione.
Di recente l’Unione Europea si è mossa per abbassare il prezzo degli SMS e del traffico voce/dati, ma il suo interesse è solo verso un costo in roaming pari a quello che si ha nel proprio paese di origine. Non prende in considerazione, insomma, il problema sopra evidenziato.
Per “difendersi” da questo squilibrio l’unica soluzione praticabile è quella di sfruttare servizi che consentano l’invio di SMS dal web oppure, meglio ancora, migrare su piattaforme di IM ubique come Skype o MSN, che possiamo avere sia sul nostro PC che sul nostro smartphone (a patto di avere una flat dati, ovviamente).
Complimenti per l’articolo!
A me sembra sempre di risparmiare spedendo un SMS… Penso che ora le mie abitudini telefoniche cambieranno :)
ma all’estero quanto li fanno pagare gli sms? E’ un problema solo italiano?
non vorrei dire una castroneria, ma mi pare di ricordare che in un paese (forse l’nghilterra) gli utenti non pagano gli sms (forse a fronte di un abbonamento “voce” di qualche genere, non so…)
Quello che mi fa pensare e’ che esistono servizi di “chat” sul cellulare, che fanno partire un SMS per ogni riga digitata.
E pensare che all’inizio, con i primi TACS e GSM, erano gratuiti!
Belle, si fa per dire ovviamente, le comparazioni fatte con le flat internet e i pacchetti da 1000 sms, purtroppo però la soluzione proposta secondo me non è la migliore. Mi spiego con Skype i messaggi costano 0,102 euro, con il cellulare 12 centesimi senza alcuna promozione…
C’è anche da dire che viste le “buone abitudini” degli operatori un sms risulta quasi sempre più conveniente di una telefonata visto che quando chiamiamo c’è lo scatto alla risposta e almeno il primo minuto addebbitato… Se si hanno invece tariffe a secondi o diciamo tutto chiaramente alla velocità della luce oppure il sms resta la via più economica e comoda.
Disquisizioni a parte sono pienamente d’accordo con l’autore dell’articolo e spero proprio che si intervenga a breve per venire incontro a noi consumatori. Un ulteriore motivo per cui dovrebbero farlo è perchè in almeno il 60% dei casi ad ogni sms mandato segue una risposta, quindi un altro sms, e poi magari ancora un altro…
C’e’ un po’ la tendenza a cambiare i centesimi di euro con gli euro? :))
Non 75000 euro.. al massimo 750 euro… (cioe’ 75000 centesimi…)
Una telefonata non viaggia a 9600 Kb/s, bensi’ a 12200 nel caso AMR, a 13600 nel caso EFR che sono i piu’ usati (c’e’ anche l’HR ma molto meno usato)
Anche pero’ supponendo si tratti di 9600.. abbiamo come risultato 51.42 euro al minuto.
Sempre un bel guadagno.. ma le uova sono diventate improvvisamente d’argento..
Ciao a tutti
ByZ-2K
Ringrazio ByZ-2K per la segnalazione, hai ragione. Sono errati i decimali. Del resto la matematica non è mai stato il mio forte.
In ogni caso il senso del post voleva essere quello di sottolineare l’incredibile discrepanza dei valori di prezzo da servizio a servizio, più che fare un’analisi certosina dei dati.
Resta inteso che i dati devono essere corretti e ti ringrazio ancora per la segnalazione grazie alla quale ho potuto correggere l’articolo.