Arriva l’iPad di Apple, ma a che serve?

Ammetto questa volta di aver forse un tantino esagerato quando ho partorito il titolo di questo post, ma la domanda provocatoria che avete letto me la sono realmente posta e, sono certo, che, come me, anche molti di voi avranno fatto altrettanto.

Nonostante personalmente non sia mai stato un cultore della filosofia Apple in termini di approccio all’informatica, devo confessare che nel corso degli ultimi anni e, in particolare, dall’introduzione dell’iPhone, la casa della mela mordicchiata mi ha incuriosito non poco. Anzi non ho difficoltà a dire di essere rimasto molto colpito dal melafonino quando lo vidi e toccai con mano la prima volta.

In fin dei conti stiamo parlando di un prodotto che ha rivoluzionato il mondo dei telefoni cellulari ed è di fatto difficile trovare oggi un solo costruttore concorrente ad Apple che non abbia presentato modelli e/o strategie di mercato che riprendono tanti degli aspetti salienti introdotti con l’iPhone: il design full-touch, il supporto al multitouch, la sua spiccata vena multimediale, la sua propensione al web, il modello commerciale per le applicazioni, ecc…

L’iPhone non ha fatto altro che prendere il concetto del telefono cellulare ed estenderlo con le funzionalità tipiche dell’iPod e con buona parte di quello che consente di fare un palmare, il tutto condito con un mix di innovazioni legate all’interfaccia touchscreen, all’accelerometro, al GPS ed alla connettività WiFi/3G.

Si tratta di un percorso che è partito, quindi, da strumenti già ben radicati nella nostra vita: il telefono cellulare e il riproduttore multimediale portatile. Ma l’iPad, invece, da cosa parte? Potrebbe partire proprio dall’iPhone: allarghiamolo ed allunghiamolo, togliamogli le funzionalità legate telefonia ed otteniamo proprio un iPad.

Resta, tuttavia, la domanda legata alla sua utilità. Il telefono cellulare lo usavamo già ormai tutti i giorni per comunicare e, pertanto, è stato relativamente semplice integrare in esso funzionalità che ne ampliassero il ventaglio d’uso (intrattenimento, musica, video, internet, email, social network, ecc…), ma una tavoletta di alluminio di quelle dimensioni a cosa può aspirare?

Certamente non può offrire lo stesso livello di mobilità. Qualcuno potrebbe, a questo punto, tirare in ballo la produttività potenzialmente maggiore rispetto ad uno smartphone grazie al più ampio display, ma al riguardo, rispetto ad un netbook o un notebook, pagherà comunque lo scotto dell’assenza della tastiera.

Insomma, personalmente non vedo la killer application capace di giustificare un’adozione di massa di questo nuovo prodotto. Anche l’uso come lettore di eBook, benché possa rappresentare un mercato in forte ascesa, non lo vedo, da solo, come capace di giustificare la nascita di un prodotto.  Fondamentalmente, al momento attuale, a parte poter fare in formato gigante quanto già disponibile sull’iPhone, restano ben poche esclusive.

Sia chiaro, non sto mettendo in dubbio la qualità intrinseca del prodotto. Anzi, sono certo delle indubbie qualità del suo ampio, luminoso e brillante display IPS con touchscreen capacitivo, così come dell’eccezionale fluidità di funzionamento del suo sistema operativo e di altre interessanti caratteristiche come l’autonomia di oltre 10 ore in uso.

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