È ufficiale: ecco i termini dell’accordo Microsoft – Yahoo!

A distanza di poche ore dall’ufficializzazione di quello che ritengo senza dubbio il fatto dell’anno nel mondo IT, ossia il lungamente vociferato accordo MS-Yahoo!, ne riportiamo i termini essenziali. Innanzitutto l’accordo avrà durata di dieci anni, e prevedrà per MS l’accesso in esclusiva alle tecnologie di ricerca di Yahoo! e la possibilità di integrarle in parte o del tutto nella propria piattaforma. Sovrapposizioni? Piccole integrazioni in Bing? Solo chiacchiere? Andiamo avanti per capirlo meglio.

Secondo punto, Bing resterà l’unica piattaforma di ricerca organica e pagata per i siti Yahoo!: il motore di ricerca dell’azienda di Sunnyvale è quindi acqua passata.

Le relazioni coi clienti search advertising di MS e Y! saranno gestite esclusivamente dalla forza vendita Y! ma le strategie di prezzo e la piattaforma per l’acquisto di servizi self-service faranno capo a Microsoft AdCenter. Per il tabellare continueranno invece a convivere due strutture separate.

Le condizioni proseguono elencando i termini economici dell’accordo e sottolineando che Yahoo!, malgrado nasconda sotto il cofano tecnologia MS, potrà continuare a perseguire le proprie strategie di posizionamento e perfezionamento della user experience.

Degna di nota la clausola che prevede, per i primi 5 anni, un pagamento da MS a Y! dell’88% delle revenue legate alla ricerca, generate dai siti posseduti e mantenuti da Yahoo!

È specificato con forza che l’accordo non copre le proprietà web delle rispettive aziende come email, IM, pubblicità tabellare e qualunque altro business, campi in cui si continuerà a “competere vigorosamente” (!!!).

Le innegabili sovrapposizioni (e i tagli di personale che potrebbero risultarne) non inficiano un accordo che, perlomeno dal punto di vista di Yahoo!, rappresenta un’ancora di salvezza.

Se anche per Microsoft l’accordo si tradurrà nella capacità di competere più efficacemente con Google nella spartizione degli incassi pubblicitari di provenienza search, dipenderà dal coordinamento e dalla coerenza con cui la nuova “Santa Alleanza” saprà contrastare il titano di Mountain View.

Attendiamo di osservare la reazione dei due titoli in borsa, per valutare la lettura che il mercato offrirà dell’operazione (dopo il non caldissimo benvenuto riservato dagli azionisti MS all’offerta di $ 42 miliardi, rifiutata dall’allora CEO Yahoo!, Jerry Yang).

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