In questa giornata primaverile un po’ grigia proviamo a risollevarci il morale con la storia del dominatore assoluto in ambito portatile, la console che ha letteralmente tritato, nelle sue diverse incarnazioni, ogni avversario.A dir la verità siamo di qualche giorno in anticipo perché il primo debutto ufficiale, su suolo giapponese, è datato 21 aprile 1989 ma visto che la rubrica cade ogni settimana e la prossima sarà dedicata a un videogioco, eccoci qui a parlare del Game Boy.
Come di consueto, cerchiamo prima di analizzare il contesto storico in ci muoveremo quest’oggi.
Siamo entrati da non molto nella quarta generazione, solitamente associata ai “16 bit” perché coincisa con la comparsa sul mercato del NEC PC Engine Turbografx-16 (30 ottobre 1987).
I grandi dell’industry si sfidano a colpi di esclusive intuendo che il business sta rapidamente cambiato ed una nuova età d’oro va configurandosi, ancor più redditizia e di massa di quella che precedette la crisi dell’83.
Nintendo era già impegnata nel settore portatile fin dal 1980 con la serie Game&Watch, macchine studiate sulla base del form factor tipico delle calcolatrici tascabili; ciascun dispositivo aveva l’handicap di essere abbinato ad un solo videogioco (esperimento ripreso poi anche all’inizio degli anni 90 dalla Giochi Preziosi se qualcuno di voi si ricorda).
Ma è in questo contesto e con il geniale apporto di Gunpei Yokoi (figura fondamentale a cui dobbiamo capolavori come Donkey Kong, Kid Icarus, Mario Bros e Metroid) che nasce il concetto di “D-Pad“, la croce direzionale per il controllo dei personaggi visualizzati sullo schermo ormai diventata imprescindibile su qualsiasi console.
Forte del know how acquisito e dei fallimenti dei competitor e relativi prodotti precedenti (la storia delle console “da viaggio” comincia infatti nel lontano 1979 con Microvision) la grande N era dunque pronta per conquistare anche questo segmento del mercato.
Il team di ricerca e sviluppo capeggiato proprio da Yukoi nel 1989 da alla luce finalmente il Game Boy.
Sega, NEC e Atari avevano in cantiere una propria versione di dispositivi portatili (Game Gear, PC Engine GT e Lynx) e tutti si erano focalizzati sullo schermo a colori e funzionalità che andavano oltre il concetto di gioco (basti pensare agli addon come il TV Tuner), ma probabilmente i tempi e soprattutto le tecnologie non erano ancora mature.
E’ questa la tappa decisiva della storia Nintendo, perché qui viene ribadita con forza la filosofia che contraddistinguerà tutta la storia futura della compagnia giapponese: la volontà di concentrarsi sul software, cercando di incontrare le esigenze di generazioni diverse di giocatori, divertendo l’utenza con esperienze anche molto diverse tra loro ma sempre incentrate sull’interazione tra persona e protagonista del videogioco.
Yukoi, controcorrente, decide infatti di puntare sull’autonomia e sul prezzo relativamente basso del dispositivo, spostando l’attenzione sulla necessità di fornire piuttosto un parco titoli adeguato.
Il risultato è una console con schermo LCD monocromatico ed una killer application come Tetris, i cui diritti erano stati acquisiti un anno prima su suggerimento di Minoru Arakawa, CEO Nintendo America.
Gli sforzi e la strategia operativa differente dai concorrenti pagano immediatamente. Nelle prime due settimane dal lancio le vendite raggiungono le 200 mila unità, mentre dopo soli 3 anni di commercializzazione la cifra raggiunta è mirabolante e conta 25 milioni di dispositivi, un numero impressionante anche nel 2009, figuriamoci quasi vent’anni fa.
Tutte le più grosse software house erano impegnate nello sviluppo di videogiochi per il Game Boy; Castlevania, Contra, Final Fantasy, Double Dragon sono solo alcune delle franchise prestigiose ospitate, senza dimenticare il pluriacclamato e conosciuto Super Mario.
Elenchiamo dunque le caratteristiche tecniche di questo gioiellino:
- CPU: Sharp LR35902 a 8 bit con clock a 4.19 Mhz, derivato dall’Intel 8080 similarmente allo Z80
- RAM: 8 KB e 8 KB dedicati per la parte video
- Video: schermo LCD monocromatico con risoluzione 160*144 px e palette da 4 tonalità di grigio
- Audio: 4 canali (stereo tramite l’uscita cuffie)
- Supporto: cartuccia
- Autonomia: 4 batterie AA e un’autonomia dichiarata di circa 30 ore di utilizzo continuativo
Interessante anche il Game Link Cable, accessorio ripreso anche dai competitor e che permetteva di collegare due console per giocare al medesimo titolo.
Il primo restyling fu effettuato nel 1996 con la versione Pocket.
Ma la prima vera rivoluzione si ebbe con il GB Color, uscito due anni dopo e che migliorava il comparto RAM, espandeva la capienza delle ROM utilizzate arrivando fino a 8 MB e disponeva di un’uscita infrarossi da utilizzare al posto del già citato Game Link Cable.
Sempre al passo con i tempi e dettando le tendenze, le variazioni sul tema non si sono fatte mai attendere e con Advance prima e SP poi, Nintendo è riuscita a superare indenne le evoluzioni del mercato (a differenza di Sega ed Atari) ed il susseguirsi delle generazioni di console, espandendo il proprio consenso e facendo diventare il Game Boy una vera e propria icona del mondo dei videogiochi.
Le vendite totali ammontano a circa 120 milioni di unità, calcolando anche quelle vendute con il modello Color ed insieme alla PS2 si giocano il primato di console più vendute della storia.
Un primato però messo seriamente a rischio dalla fenomenale ascesa del DS.
Complimenti per l’articolo!
Volevo però precisare che nel gbc la porta IR non veniva utilizzata per il multyplayer, che necessitava sempre del cavo, ma per sempliti interazioni di pochi byte tra console, come nel caso del dono segreto in pokmeon argento/oro.
Buon compleanno Game Boy, la console più amata da mia mamma (ora è passata al Ds).
le cartucce tipo 3 (gb color) arrivavano ad 8 Mb, non 8 MB. E hai dimenticato di parlare del gameboy light! esclusiva giapponese, era sostanzialmente un gameboy pocket retroilluminato
x el-mejo
sei sicuro sicuro necessitasse anche del cavo? Mi sembra strano ed in effetti sarebbe abbastanza privo di senso far usare entrambe. Hai mica qualche link a supporto?
Grazie dei complimenti comunque.
x Unrealizer
“ROM: cartucce da 1 Mbit, 2 Mbit, 4 Mbit, 8 Mbit, 16 Mbit, 32 Mbit e 64 Mbit (quest’ultima utilizzata per “Densha De Go! 2″, uscito solo in giappone)”
http://it.wikipedia.org/wiki/Game_Boy_Color
Sì effettivamente non ho citato il Light ma sostanzialmente era una limited a beneficio del solo mercato nippo ed era praticamente identico al Pocket.
Nell’articolo manca anche il Micro per esempio ed Advance ed SP sono solo citate.
Ho voluto concentrarmi sulla primissima versione (anche perché il ventennale è suo) con una divagazione sul Color per sottolineare la fine di un decennale e la decisione di abbracciare i colori.
Più avanti ci sarà sicuramente dello spazio dedicato alle varie evoluzioni; farlo in unico pezzo era impossibile sia per problemi di spazio sia perché copre un periodo troppo lungo e trovo giusto contestualizzare di volta in volta ogni dispositivo.
Solo per le versioni limitate del Game Boy si potrebbero tranquillamente coprire di rubrica :D
Grazie delle osservazioni in ogni caso.
Confermo si doveva usare quasi sempre il cavo, l’IR serviva a pochissime cose…
complimenti per l’articolo! quasi quasi mi scendeva una lacrimuccia pensando a quanti bei momenti ho passato da bambino con il game boy (mio zio me lo portò dall’australia!); ancora, dopo quasi due decadi, le musiche di tetris e supermario land mi frullano per la testa…
Piccolo appunto: prima del restyling “pocket” ce n’è stato un altro, il trasparente! http://www.virtual-game.com/collezione/gameboy_trasp_01.jpg
Venduto per il pocket… sigh
Piccolo appunto: prima del restyling “pocket” ce n’è stato un altro, il trasparente! http://www.virtual-game.com/collezione/gameboy_trasp_01.jpg
Venduto per il pocket… sigh
Non esattamente.
Il trasparente faceva parte del restyling del vecchio modello.
Possedevo questo gameboy (regalato successivamente al mio cuginetto), ma era possibile acquistarlo anche nelle colorazioni GIALLO, VERDE, ROSSO, NERO e da quello che mi ricordo anche ROSA.
ma che game boy. w ilgame gear!!
Complimenti per l’articolo, pur non potendo essere completo per forzati motivi di spazio, hai toccato tutti i punti fondamentali
Confermo che l’infrarossi non serviva per giocare in due. Si potevano scambiare i dati, e solo con alcuni giochi e poco più.
Interessante invece la funzione che ne faceva il gioco “Mission Impossible” che trasformava il Game Boy in un telecomando! Facevo gli scherzoni a mio padre cambiandogli canale col Game Boy e facendo lo gnorri!
ma che game boy. w ilgame gear!!
Vero! Ma viva anche il portafiglio per acquistare le batterie….
Ho avuto anche il GameGear (completo di TV tuner), ma era impossibile portarlo in giro, lo abbandonavo in favore del gameboy.
Peccato perchè i giochi erano strepitosi.
Il Gameboy (la mia prima vera console portatile se escludiamo i vari game&watch e sulla quale ho letteralmente divorato per anni Tetris) era la “meno nobile” tra le grandi.
Il GameGear, il Lynx, il Pc Engine GT erano tutte superiori graficamente, ma peccavano sull’unico punto fondamentale l’autonomia (oltreche’ sul prezzo ma questo secondo me era secondario).
Finisco l’intervento dicendo che e’ ironico vedere come Sony con la PSP in un certo senso abbia rifatti gli stessi sbagli di Sega, NEC e Atari almeno con le prime versioni della sua console portatile. Ora stanno pensando a eliminare il lettore ottico (assolutamente deleterio per l’autonomia) e passare direttamente al digital delivery.
Un riconoscimento implicito del fatto che forse forse la Nintendo non aveva/ha sbagliato strategia ponendo sempre l’autonomia del GB/GBC/GBA/GBM/DS/DSlite davanti al mero contenuto tecnologico.
@ jacopo
Non ho fonti per il multi con la porta infrarossi, ma non ho mai sentito della possibilità di giocare realmente in 2 con tale porta (se si esclude sbloccare segreti o altre amenità del genere).
@unrealizer Le cartuccie praticamente sono arrivate fino a 32Mbit, cioè 4 Mbyte, perche solo quel gioco uscito in giappone usava una cartuccioa così grande.
Comunque con una semplice ricerca si trova il gioco con effettivamente tale dimensione!
Quelle da 8Mbit sono quelle del vecchio gameboy, che poi arrivano aa 16Mbit per i giochi gbc retrocompatibili(come pokemon oro e argento).
p.s. L’avevo aggiornata io la pagina del gameboy color in wiki e quindi avevo controllato le fonti.
Che bei ricordi. io e mio fratello rompemmo le scatole a nostro padre un anno intero per farcelo comprare. Per non parlare della inaudita quantità di batterie consumate tant’è vero che comprammo le ricaricabili altrimenti ci saremmo svenati. Poi crescendo, con le prime nozioni di elettrotecnica, ci venne la brillante idea di collegare un trasformatore direttamente nel vano batterie. Che bei ricordi.
più tardi lo rispolvero e mi faccio una bella partitina a wario land.
x 82screamy
è come dice Daniele, è semplicemente uno chassis diverso. Per restyling intendo la presentazione di un modello almeno con nome diverso :)
Rigrazie dei complimenti e delle informazioni. Provvedo ad integrare la parte sulla porta IR.
x goldorak
effettivamente è un tipo di ragionamento a cui si sono prestati in molti, io però provo ad andare controcorrente.
I tempi rispetto a TurboExpress e GG sono decisamente diversi ed ora, dopo gli esperimenti ad esempio NGage e non solo, la multimedialità su dispositivi mobili è quasi imprescindibile.
Nintendo ha una sua filosofia ormai ventennale e da quella non si schioda pur comunque evolvendo i propri prodotti (il DS ha Opera integrato).
Sony invece fin dalla prima PSX (che leggeva i CD audio), poi con la PS2 ed i DVD ed ora PS3 e Blu-Ray ha avuto una visione diversa anche perché i settori in cui compete sono maggiori rispetto a Nintendo.
Il vero tallone d’achille per la PSP non è la sua vocazione multimediale ma è stata la mancanza cronica di titoli che valevano l’acquisto della piattaforma.
Pur nelle sue divagazioni sul tema una console viene usata, anche nel 2009, sostanzialmente per giocare.
Tolto God of War, fino a pochi mesi fa non esistevano killer app per la console Sony.
Ed in quasi 4 anni di commercializzazione è francamente inaccettabile.
La lineup di quest’anno è decisamente più promettente (Star Ocean, Final Fantasy, Killzone, il nuovo X-Men) però ovviamente il gap con il DS è stato scavato.
Le basi sono state gettate e se l’interesse delle third party sarà ancora vivo, nella prossima generazione potremmo assistere ad un duello più equilibrato, come è avvenuto tra Xbox e Playstation.
tra tutte ritengo che la migliore (anche a livello di software) fosse il pcengine GT che godeva degli stessi giochi della console fissa, peccato per la poca diffusione, limitata il Jap e Usa e della scarsa autonomia…per il resto il gameboy aveva dalla sua:durata batterie, economia, compattezza.
cacchio, solo OTTO kb di ram?
@17
+ 8kbyte di memoria video.
il color invece aveva 16k videoram + 32k ram.
[…] consiglio di dare pure un’occhiata a questo bel articolo su Appuntidigitali.it, in cui troverete diverse nozioni […]
[…] ventesimo compleanno del Game Boy è stato recentemente celebrato da praticamente tutti gli addetti ai lavori, ma non è l’unico evento importante per quanto […]
[…] volta che gli appassionati di retrogaming leggono questo tipo di “celebrazioni”. Il compleanno del Game Boy è stato salutato da gran parte della stampa IT mondiale e non poteva essere […]
il il game boy ne o i primi 2 modelli ormai sono introvabille con 20 cartuggie e w il gameboy
[…] di svolta fu il 1966 quando attraverso il lavoro di Gunpei Yokoi (sì quel Gunpei Yokoi che abbiamo già incontrato nella cronistoria del Game Boy) la Nintendo virò decisamente verso l’industria dei […]