Un interessantissimo articolo su Read Write Web evidenzia come Google abbia cambiato per sempre, tra le tante cose, anche il modo di fare politica, riportando in primo piano l’elettore a discapito del rappresentante.
Durante il dibattito tra Sarah Palin e Joe Biden, i candidati alla Vicepresidenza degli Stati Uniti d’America, su Google sono stati ricercati temi e parole chiave trattati durante il dibattito.
Ancora più interessante è rilevare che gran parte di queste ricerche non sono avvenute in un momento successivo al dibattito, ma in tempo reale durante il dibattito stesso, evidenziando un pubblico attivo, attento e multitasking che voleva colmare le proprie lacune sui temi trattati in tempo reale per poter seguire il discorso e formarsi un’opinione.
L’elettore ha quindi oggi molti più poteri di una volta che, certo, deve sapere e, soprattutto, volere usare. Essere telespettatore e allo stesso tempo attivo ricercatore è più faticoso che sprofondare nella poltrona con pop-corn e bersi, assieme alla birra, tutte le cose dette in tv.
Ebbene, soprattutto tra le giovani generazioni, pare che ci sia questa voglia di informarsi per conto proprio, senza accontentarsi né tanto meno fidarsi di quanto affermato dai media tradizionali.
Questo piccolo studio di caso politico pone ancora una volta l’accento sull’inversione di flusso che internet ha provocato. I contenuti non sono più push, spinti dalle major a spettatori passivi, ma sono pull, cioè pescati a gusto e piacimento dell’utente, che sceglie cosa, quando e dove “prendere”.
Era ora che tutti avessero la possibilità di cercare loro stessi le informazione, e non che venissero date solo da chi ha “il potere”
Così sarà più facile prendere in castagna quelli che sparano numeri e precedenti senza pudore (nel senso che stravolgono i dati a loro favore).
Noi però ci troviamo con questi http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=iene&data=2008/10/07&id=4922&categoria=puntata&from=iene (il signor Soglia per esempio, verso la fine del filmato).
Sarà, ma siamo sempre lì…
L’elettore ha solo il potere di scegliere chi dopo tradirà lui e le motivazioni per le quali l’ha votato e sapere quali erano i discorsi originali aiuta poco, tanto una volta insediati non si schiodano più
Notizia interessante, ma proposta in chiave eccessivamente positivista, perché:
1) per verificare il vero impatto della rete sulla politica (e annesse vaccate che quasi da sempre propina ad un pubblico lobotomizzato) ci vorrà ancora un bel po’ di tempo. La situazione attuale può avere un valore statistico a mio parere molto opinabile considerando che a tutt’oggi la diffusione degli strumenti informatici e la cultura di un’informazione attiva sono paragonabili ad un infante che muove i primi (seppur significativi) passi.
2) in merito alle giovani generazioni, la voglia d’informarsi è più che auspicabile, tuttavia sono scettico sulle competenze che il giovane medio può avere per ottenere un’informazione degna e su questa costruire un’opinione. Le recenti elezioni austriache in cui l’estrema destra ha significativamente incrementato la propria presenza in parlamento e in cui sono stati ammessi al voto i 16enni mi danno abbastanza da pensare in questo senso.
Paradossalmente la destra in Austria ha vinto proprio grazie agli immigrati di vecchia data che dopo anni di sacrifici per integrarsi non ci stanno più a venire confusi con la massa fetente che è seguita e che senza aver fatto niente pretende tutto.
[…] sconosciuto: […]
“Ebbene, soprattutto tra le giovani generazioni, pare che ci sia questa voglia di informarsi per conto proprio, senza accontentarsi né tanto meno fidarsi di quanto affermato dai media tradizionali.”
Speriamo sia così anche in Italia, anche se ho i miei dubbi. :(
nn son di destra e anch’io considero negativa la vittoria dei semi fascisti in austria, ma dire che le giovani generazioni che han votato a loro favore son un evento negativo (pur pensando io che a 16 anni nn si debba votare, ma neanche prima dei 21) è una visione di parte: chi è di sx pensa cosi, chi è di dx pensa cosà.
Più interessante, sapere il perchè han votato in un certo modo…
Ottima cosa, ma… il problema in fase di “pull” è che chi “tira” potrebbe non essere a conoscenza della veridicità di cos’ha tirato, e magari potrebbe finire in errore.
Già vedo un’invasione di informazioni false messe in rete e listate su google per poter sviare gli utenti nel momento della ricerca.
Speriamo solo che l’informazione libera (wiki&co) rimanga sempre un cardine positivo e presente.