Attenti! Chi assume controlla il vostro profilo sui siti di social network

Social NetworksUn datore di lavoro su cinque utilizza i siti di social network per valutare i candidati durante le assunzioni. CareerBuilder.com, il più grande JobSite americano, dichiara infatti che 1/3 dei manager addetti alle assunzioni, negli Stati Uniti, rifiuta dei candidati solamente in base a quello che viene trovato online.

Secondo un’indagine svolta dalla stessa CareerBuilder su un campione di 31000 soggetti, più di un datore di lavoro su cinque, svolge delle ricerche sui social networks per controllare i possibili futuri impiegati.

I manager per la selezione del personale, sono convinti che molte delle informazioni trovate in siti come Facebook o MySpace possano servire ad una prima scrematura dei candidati. Questo sembra essere un metodo molto diffuso in tutti i settori.

Ma cosa attira maggiormente l’attenzione di chi vi deve assumere? Ecco cosa è venuto fuori dall’indagine svolta:

– 41% informazioni riguardo all’uso di alcol e droghe varie
– 40% foto e informazioni personali inappropriate
– 29% scarse capacità comunicative
– 28% sparlare di altri colleghi
– 27% inaccuratezza in generale
– 21% sospetto comportamento criminoso
– 19% informazioni riservate riguardo a ex-colleghi

I manager dedicati alle assunzioni, hanno dichiarato durante lo studio (il 24% di loro) che profili dall’aspetto professionale e con referenze solide aumentano a dismisura le chances di ottenere un posto di lavoro.

“I datori di lavoro usano Internet per avere una immagine più completa dei singoli candidati riguardo alle loro capacità, talento e a tutto ciò che può risultare interessante per la futura assunzione”, dichiara Rosemary Haefner vice presidente per le risorse umane di CareerBuilder.com.

Quindi bisogna comportarsi di conseguenza ed ecco cosa consiglia la stessa CareerBuilder:

– Rimozione di immagini, contenuti e links che possano dare informazioni errate a futuri datori di lavoro
– Aggiornare regolarmente il proprio profilo
– Considerare l’eventualità di bloccare alcuni commenti ed evitare di associarsi a gruppi il cui nome potrebbe fornire informazioni sbagliate o fuorvianti.
– Considerare l’ipotesi di settare il proprio profilo come privato, permettendo così l’accesso solo agli “amici”.

Sembra che questa sia diventata una prassi in molte aziende, anche in Italia. Fate attenzione dunque al vostro profilo internet anche perché, come ben si sa, oramai risulta praticamente automatico cercare informazioni online su una persona che non si conosce prima di ogni appuntamento (che sia o non sia di lavoro).

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