Unione Europea contro i servizi mangia-soldi per cellulari

Meglena KunevaChi di voi non è mai caduto nella trappola dei servizi mangia-soldi per cellulari? A me è capitato, una volta sola…ma è capitato.

Sto parlando di quei website che vendono principalmente suonerie, animazioni, immagini per telefonini; quelli che, una volta registrato, non ti lasciano più in pace, ti martellano con messaggini e ti rubano soldi senza neppure avvertirti o spiegarti il perché.

Di queste simpatiche compagnie, in territorio nazionale, ne esistono a bizzeffe, per citarne alcune (non me ne voglia chi viene escluso): Zed, Buongiorno, Zero9, Jamba… (non oso mettere i link).

Si presentano sempre con messaggi ammiccanti, pubblicità colorate, illudono il consumatore con false offerte e poi non lo lasciano più andare.

È un problema che esiste da anni e (solamente) da un po’ di tempo sembra se ne sia interessata anche l’Unione Europea.

Otto website su dieci che vendono suonerie e animazioni per cellulari fregano la gente con costi nascosti e pubblicità false, questo quanto riportato ufficialmente dal commissario per la tutela dei consumatori dell’Unione Europea.

Il commissario, Melena Kuneva, ha dichiarato che una investigazione europea ad ampio raggio ha portato alla luce pratiche di vendita sleali come, ad esempio: nascondere il vero prezzo dei downloads oppure non avvertire i consumatori che hanno accettato di registrarsi ad un servizio a pagamento.

È chiaro che i consumatori vengono fregati”, ha dichiarato il ministro.

Il rapporto della UE, fa notare che le suonerie, solitamente in cima ai desideri dei teenagers, rappresentano un business incredibilmente lucrativo, con vendite che hanno raggiunto i 691 milioni di euro nella sola Europa nel 2007.

Di circa 550 siti messi sotto controllo in 27 diverse nazioni, l’80% non rispetta le regole di promozione e vendita al consumatore. Sembra che il tutto sia partito dopo che il centro europeo per la tutela dei consumatori, ha ricevuto un enorme numero di lamentele proprio riguardo a registrazioni forzate e costi nascosti.

Kuneva, non potendo fare poi molto (oltre ad istituire una task force che lavora esclusivamente su questo), ha deciso di mette in guardia i consumatori europei con queste parole: ”Per sentirsi sicuri comprando questi servizi, controllare ogni volta accuratamente il contratto ed essere sicuri che non si stia firmando per qualcosa di più di quella contrattata”.

L’Europa si è messa in moto, aspettiamo. Per adesso, intanto, alcune nazioni: Norvegia, Finlandia, Svezia, Litania, Islanda, Romania e Grecia, hanno deciso di pubblicare i nomi dei siti che, secondo loro, presentano delle irregolarità.

Quanti di voi sono stati fregati almeno una volta?

Fonte: Yahoo News

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