ReiserFS, una storia di Linux e cronaca nera

Una coppia felice…Brutta storia quella di Hans Reiser, creatore del popolare ReiserFS, che fino a qualche tempo fa rappresentava la scelta di default di distribuzioni come Xandros e SUSE Linux.

Il suo sviluppatore, a capo del team di sviluppo dell’azienda da lui fondata, la Namesys, ha infatti confessato la collocazione del corpo della moglie Nina, da lui assassinata nel 2006, durante una burrascosa causa di divorzio.

La brutta vicenda, che già da tempo vedeva Hans Reiser come unico indiziato dell’assassinio, comporterà inevitabilmente la fine di ReiserFS, già abbandonato da molti dei suoi supporter e dimenticato dalla gran parte dei suoi sviluppatori. Il progetto, pur rimanendo open source, difficilmente conoscerà ulteriori step di sviluppo, il che ne implicherà inevitabilmente l’abbandono.

Le distro che supportavano ReiserFS sono infatti passate in massa ad ext3, dal momento in cui ReiserFS ha smesso di essere aggiornato a causa dei problemi giudiziari del suo creatore, rimanendo bloccato alla versione 3.

Introdotto nel 2001 e supportato dal Kernel 2.4.1, ReiserFS ha delle performance molto interessanti se paragonate a ext3, particolarmente nella gestione di files di piccole dimensioni, grazie al tail packing – una feature che consente l’agglomerazione dei dati contenuti nell’ultimo blocco occupato di filesystem di più files, portando a una maggiore efficienza e una minore frammentazione interna.

Nella versione 3 paga tuttavia una scarsa ottimizzazione per architetture SMP, che quasi certamente non vedremo mai risolta nella versione 4. Per chi volesse dare uno sguardo alle vestigia del progetto, sono state spostate su Kernel.org.

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