La pornografia come valore comunitario, lo dice Google

court roomUn avvocato difensore in Florida, USA, ha recentemente utilizzato informazioni ricavate da ricerche sul motore Google per dimostrare che il sito pornografico gestito da un suo cliente rispetta gli standard americani in materia di oscenità.

Questa è la storia: Clinton Raymond McCowen è stato processato per aver creato e distribuito materiale pornografico attraverso il suo sito registrato in Florida. Però, stando alla legge americana, questo tipo di materiale è da considerarsi offensivo solamente se esso viola gli “standard contemporanei della comunità di cittadini”.

Ma come definire questi standard? Membri della giuria pubblica difficilmente ammettono di utilizzare questo tipo di materiale.

Ed ecco che entra in scena Google!

Utilizzando l’applicazione Goolge Trends per rilevare la frequenza con la quale determinati termini sono stati cercati sul popolare motore di ricerca, l’avvocato difensore, Mr. Walters, ha dimostrato che i residenti di Pensacola, località in Florida, sono più avvezzi a cercare la parola “orgia” piuttosto che l’americanissima “torta di mele” o l’estiva “anguria”.

“Abbiamo cercato di confrontare termini che possano rappresentare i valori tipici americani e cos’è più Americano della torta di mele (Apple Pie)?”, ha dichiarato l’avvocato.

Perciò, sempre secondo la teoria dell’avvocato difensore, il sesso è uno degli argomenti più importanti all’interno della comunità presa in esame e quindi, il materiale distribuito dal proprio cliente rientra tranquillamente all’interno di quelli standard comunitari citati in precedenza.

Può davvero Google sentenziare cosa è da ritenersi osceno e cosa no?

Vedremo come andrà a finire. Comunque è da notare, lo riporta anche il New York Times, come, soprattutto negli Stati Uniti, in sempre più processi si faccia ricorso alla tecnologia informatica.

Citando ancora l’avvocato Walters: “Utilizzando i dati ricavabili da Internet, possiamo mostrare come le persone realmente pensano, si sentono e agiscono all’interno delle loro case, dove normalmente questo materiale (porno) viene visto”.

Press ESC to close