L’eolico del futuro sarà ad asse verticale?

eolico_asse_verticale.jpg I rotori eolici, questi moderni mulini a vento che generano elettricità sono arrivati alla piena maturità. Le forme allungate e snelle sono quelle che conosciamo tutti e probabilmente non conosceranno grandi rivoluzioni.
Generatori di questo tipo però soffrono di grossi limiti, che vanno dall’inefficienza nella conversione dell’energia in elettricità, alla capacità di funzionare con ristretti range di velocità dei venti, che li rendono inutili con venti deboli, ma anche troppo sostenuti.

 

Soluzioni alternative sono allo studio, e già vi abbiamo fatto conoscere il KiteGen e le turbine eoliche. Esiste poi un altro tipo di eolico, che in realtà non ha una forma precisa e non è sviluppato da nessun gruppo di ricerca in particolare.

 

Sto parlando dell’eolico ad asse verticale, che attualmente è un piccolo universo in fervore. Sono coinvolte nello sviluppo figure professionali che vanno dal ricercatore all’artista, che mirano ad ottenere un eolico più efficiente in ogni condizione, meno rumoroso dei rotori tradizionali, ma anche esteticamente gradevole, per l’inserimento negli ambienti urbani.

 

L’eolico ad asse verticale è molto ambizioso, ma per ora gode di qualche consenso soltanto nel settore de mini e del microeolico, ovvero nella produzione energetica decentralizzata, anche se c’è qualcuno che azzarda proposte di rotori ad asse verticali capaci di fornire energia a 750 mila abitazioni.

 

Le forme più comunemente utilizzate sono quelle mostrate in questi due (unodue) video.

 

Entrambe le configurazioni sono dotate di pale fisse, e hanno la capacità di produrre energia anche con brezze leggere. Hanno poi il vantaggio di essere decisamente silenziose e inoltre non rappresentano un pericolo per i volatili. Vedendo questi primi video potete forse già intuire quali sono i limiti di questa configurazione: le pale sono sì in grado di raccogliere molto efficacemente l’energia del vento, ma nel lato opposto del rotore si trovano a spingersi contro vento e a velocità doppia, con una conseguente dipersione di energia. Per questo motivo nuovi studi aerodinamici e ingegneristici stanno cercando soluzioni per massimizzare il rendimento e ridurre l’impatto delle pale con il vento contrario.

 

A questo scopo sono state realizzati rotori con pale a spirale come il seguente, ma esistono anche studi aerodinamici particolari e più ricercati come quello del video successivo, con due sole pale dalla forma arrotondata per sfruttare la spinta del vento per pi ùdi 180 gradi. La superficie ondulata permette di “raccogliere” il vento e convogliarlo verso l’esterno della pala, evitando dispersioni verso l’alto e il basso.

 

 

 

Recentemente si sta lavorando a progetti evoluti con pale mobili. Le pale mobili possono massimizzare l’efficacia del vento quando la rotazione è favorevole al vento, minimizzando l’attrito aerodinamico quando ritornano indietro nel lato opposto e non solo. Posizionando le pale appositamente durante il transito nella direzione contraria al vento, si può ottenere ulteriore energia, sfruttando lo stesso principio che permette alle barche a vela di navigare di bolina.
Di studi e prototipi a pale mobili su YouTube se ne trovano diversi, anche di costruzione (e ideazione) artiginale .

 

I due più interessanti che ho scovato ve li propongo qui di seguito.

 

 

 

Entrambi sfruttano lo stesso principio che ho illustrato precedentemente, ma il secondo probabilmente è la soluzione migliore. La presenza di soltanto quattro pale, permetterebbe un’affidabilità meccanica superiore e costi di produzione più bassi, permettendo inoltre un maggiore sviluppo verticale delle pale.

 

Le idee nel settore non mancano e, anche se la ricerca in questo specifico ambito è ancora acerba, il fervore di proposte disponibili lascia ben sperare già nel breve periodo. C’è chi ipotizza l’utilizzo di questo tipo di eolico anche nell’arredamento urbano. Sopra i pali della luce e gli edifici e montati trasversalmente sulle strade principali, in modo da sfruttare anche lo spostamento aerodinamico dei veicoli in movimento.

 

Con buona parte dei comuni italiani che economicamente si trovano con l’acqua alla gola, chissà che il micro eolico non possa diventare un modo per fare cassa per tanti di essi.

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