Ormai da più di un mese uso un Nexus 4 come mio unico telefono. Ho molte cose da dire quindi prendetevi una mezz’oretta, sedetevi comodi e dopo la lettura non lesinate pareri.
Mi sono accostato al Nexus 4 leggendone tanto recensioni in campo neutrale quanto su siti dedicati al mondo Android. Ho anche studiato pareri di utenti iOS che hanno testato il terminale. L’ultima categoria è quella che, per la mia modestissima esperienza, ha capito meno cosa è un Nexus e perché lo si sceglie.
Gli utenti iOS di cui ho letto il parere, leggono l’intera questione Android – iOS (parliamo dell’Android duro e puro, non delle versioni “adulterate” di Samsung, HTC etc.) come un progressivo avvicinamento del primo al secondo. Giornalisti autorevoli, come MG Siegler di Techcrunch, parlano del Nexus 4 (An iPhone Lover’s Take On The Nexus 4) come di una testimonianza vivente del fatto che Android prima o poi ce la farà a replicare la user experience di iOS.
Sarà che non ho mai avuto alcun rapporto emotivo/sentimentale con il mio iPhone, sarà che ritengo il concetto di user experience importante ma secondario rispetto al raggiungimento di specifici obiettivi funzionali. Sarà infine che m’interessano più le differenze che le analogie – ed è questa la molla che mi ha spinto fuori dal recinto iOS – ma mi trovo su posizioni diametralmente opposte.
Estratto dalla scatola e acceso per la prima volta, il Nexus 4 non fa nulla per darti l’idea di essere un terminale user friendly, colorato e ammiccante. Al contrario il launcher stock di Android 4.2.2 è piuttosto spartano. Colpisce subito la dimensione dello schermo e subito dopo la difficoltà ad usare il telefono con una mano sola – particolarmente quando equipaggiato del bumper LG. Malgrado la mia mano sia piuttosto grande, l’angolo opposto inferiore è scomodo da raggiungere e quello superiore lo sarebbe – a malapena – solo se il pollice fosse lungo quanto il dito medio. Lo sblocco con codice dello schermo richiede un’attenzione focalizzata sul telefono, anche perché alla fine bisogna premere il tasto enter.
Malgrado le specifiche hardware di assoluto rilievo, scorrendo una pagina di media complessità o le schermate del launcher sono frequenti dei microlag. Di più: le applicazioni per me fondamentali, che ho installato appena preso il telefono, rispetto agli equivalenti iPhone, sembrano scritte con la mano sinistra.
Le notifiche che un utente iPhone si aspetta appaiano in corrispondenza delle applicazioni che le hanno generate (un numerino sull’icona di Whatsapp, Skype etc) non sono disponibili se non – almeno, questa è la soluzione che ho adottato – come add-on di un launcher di terze parti, nel mio caso TeslaUnread per Nova Launcher. Ma anche così i risultati non sono omogenei, alcune applicazioni tipo Whatsapp restano senza notifica e dio sa quale applicazione di terze parti risolve il problema. Il touchscreen poi sembra lievemente meno reattivo al tocco, quel tanto che basta per non essere tranquilli a usarlo senza guardarlo; la digitazione sulla tastiera virtuale mi ha inizialmente spiazzato causa posizionamento dei tasti e diverso funzionamento dell’autocorrezione.
Insomma, alla fine della prima giornata ero già quasi certo di aver buttato via i miei soldi. Nel successivo mese, aiutato anche dalle discussioni con utenti di Appunti Digitali, ho capito che, per dirla in due parole, avevo impostato male il problema. Il Nexus non è un telefono che ammicca all’utente iPhone. Se valutato coi criteri di un abitudinario dell’iPhone basta una giornata per stroncarlo.
Per molti versi è agli antipodi di iPhone, innanzitutto perché non è un prodotto “a vocazione maggioritaria”. Laddove iPhone cerca di prevedere le esigenze degli utenti e incanalarli su percorsi d’uso predeterminati e spesso non aggirabili (uno per tutti l’assenza della gestione di file e cartelle), l’essenzialità del Nexus mal si adatta ad un uso “passivo”. Al contrario richiede, direi impone, personalizzazione.
Se Android è la materia prima su cui OEM ed operatori costruiscono il loro valore aggiunto, il Nexus carica l’utente finale di questa responsabilità, con abbondante l’uso di “magia bianca” (app, impostazioni) e “magia nera” (rooting, flash di rom custom e Kernel personalizzati).
Ho trascorso una buona parte delle prime due settimane a familiarizzarmi con la schermata impostazioni (ad un utente appena smaliziato su iPhone basta mezz’ora) e a combatterci per piegare il terminale al mio volere. Nel frattempo ho scoperto le meraviglie dei launcher alternativi – la mia scelta è ricaduta su Nova Prime – indispensabili per fare cose banali tipo una gestione sensata degli home screen.
Ho imprecato a lungo per trovare un client mail decente per gestire le mie caselle non Gmail – quello integrato fa pena – scegliendo dietro consiglio dei lettori Aquamail. La bassa qualità del client di posta “generico” integrato, se non giustificabile, è comprensibile pensando che Gmail (e i dati che “pesca” dai suoi utenti) è parte del core business di Google, che quindi non ha alcun interesse a favorire l’uso di servizi alternativi. Il che mi porta al generale problema di abbracciare una piattaforma mobile di un’azienda che campa di pubblicità e profilazione dell’utenza, tema che affronterò più avanti.
Tornando alle applicazioni, mi sono scornato con il file manager di Google per Mac, che ho prontamente disinstallato a favore di Titanium Backup in abbinamento con Dropbox (una soluzione che comunque non offre lo stesso livello di “confidenza” che dà il backup automatico via iCloud/iTunes di iPhone).
In generale il software (4.2.2), non esente da qualche baco, dà spesso l’impressione di essere inutilmente complicato, e l’interfaccia utente, anche dopo la personalizzazione, è ben distante dal livello di rifinitura a cui sono abituati gli utenti iOS.
Tutto ciò premesso (fattaci l’abitudine, fatto il root e personalizzatolo a dovere) il Nexus 4 è un signor telefono, per quel che gira sotto il “cofano” e per la profonda personalizzazione che mette a portata di mano (i citati problemi di lag e una durata insoddisfacente della batteria sono stati risolti con un Kernel custom, che ha restituito piena dignità all’hardware).
La continuità col parco applicazioni di Apple è garantita e, anche se molte app funzionano meglio su iPhone, ce ne sono alcune esclusive Android che offrono funzioni impossibili da replicare in ambito iOS (le prime due che mi vengono in mente: Tasker e Analizzatore WiFi).
Per quanto riguarda la gestione dei documenti, la “filosofia” Android mi è molto più congeniale di quella iOS: file e cartelle sono facilmente accessibili, che se da un lato pone alcuni rischi all’utenza poco smaliziata, offre a tutti gli altri enormi vantaggi rispetto allo sbilenco sistema basato sulle app che Apple adotta.
Anche la musica, gestibile per nome file anziché tag, sarebbe più immediata da organizzare, se non avessi già negli anni provveduto a svolgere un estensivo (ed estenuante) lavoro di tagging.
Un gigantesco plus di Android su iPhone è il fatto che le applicazioni “si parlano”. Ad esempio pensiamo alla condivisione di foto: su iOS, nell’applicazione dedicata alla gestione delle foto, posso condividerle con un menù di servizi limitato a quelli previsti da Apple. Su Android se installo un nuovo servizio, questo diventa disponibile fra le opzioni di condivisione. C’è di più: azioni anche fondamentali come fare una chiamata o scrivere un messaggio di testo, possono essere completate una sola volta o di default con app di terze parti. Così toccando il pulsante “invia messaggio” nella rubrica, posso automaticamente invocare Whatsapp, Skype etc.
Per un utente Android queste sono noccioline ma capite bene che bastano a sbalordire un utente iPhone, specie in vista del fatto che Apple fa leva su questa chiusura per promuovere le proprie applicazioni a danni della concorrenza (si pensi alla “concorrenza sleale” perpetrata con l’integrazione nell’OS di “read later”, rispetto all’allora leader Instapaper).
Sempre per utenti smaliziati, la gestione a basso livello dell’OS (tramite app integrate e di terze parti) è una manna dal cielo, soprattutto perché l’altra faccia della medaglia dell’apertura di Android ad app di terze parti che girano in background e interagiscono da vicino con l’hardware, è una non perfetta vigilanza su applicazioni mal programmate che divorano la batteria e la CPU.
È una manna dal cielo ma che va poi usata con giudizio: ricordo bene i tempi di Windows ’95 e ’98 e la smania del tweak, che spesso portava dal lato funzionale a un aggravamento dell’instabilità e da quello “filosofico” ad un uso più che altro autoreferenziale della macchina. I forum sono inondati di topic “amatoriali” su argomenti da addetti ai lavori tipo wakelocks così come lo store è pieno di spesso inutili e controproducenti task killer.
Veniamo dunque ad un punto ambivalente: l’essere (direi per eccellenza) il Nexus una succursale di Google nella mia tasca. Il che porta indubbi vantaggi: il cloud è “casa Google”, i servizi cloud di big G, a partire dalle mappe, lasciano spesso iOS nella polvere. Il terminale è perfettamente integrato coi servizi cloud di Google e col tempo – particolarmente se Apple non prenderà velocemente atto dell’enorme gap accumulato sul fronte cloud – le cose andranno solo migliorando. Google Now, integrato nelle ultime release di Android, offre funzionalità piuttosto stupefacenti, un vero e proprio lavoro di intelligence sulle tracce lasciate nell’attività web e sui propri dati personali.
Arriviamo così a quella che gli anglosassoni chiamano “flip side”: Google è il leader mondiale della pubblicità su Internet, le sue casse si alimentano dei dati personali di chi usa i suoi servizi. In quest’ottica un Nexus (come qualunque altro telefono Android) è lo strumento più formidabile di cui Google disponga per profilare l’utenza per aumentarne il valore pubblicitario. La differenza rispetto ad iOS e Windows Phone, i due maggiori competitor di Android, è rilevante: nessuno dei due prodotti arriva da un’azienda che abbia nella pubblicità altro che una voce marginale del proprio bilancio.
Volendo pensar male (e a pensar male spesso ci si azzecca), mi sento dunque più tranquillo (teniamo PRISM fuori dalla discussione per un attimo) affidandomi a Microsoft o Apple, che peraltro beneficiano di economie più dirette (vendita licenze o dispositivi) dai loro prodotti mobile. Google al contrario “regala” il proprio OS – vincolando l’adozione del brand Android all’integrazione dei propri servizi “succhia-dati”. È un caveat da non sottovalutare nella scelta di un terminale.
Sempre a proposito di servizi cloud, meritano una menzione le funzioni di ricerca vocale di Google – specie quando paragonate a Siri di Apple. Come già anticipato qualche giorno fa, trovo entrambe inadeguate, per motivi diversi e complementari. La chiamata vocale, funzione per me cruciale come spiegherò più avanti, è servita più puntualmente da Siri, che ha il vantaggio di essere invocato dalla pressione di un pulsante fisico funzionante anche a schermo bloccato.
Il riconoscimento vocale è migliore in Android ma delle ricerche web vocali francamente posso tranquillamente fare a meno. Semmai è utile la ricerca vocale su Google Maps ma in generale è ancora lunga la strada da compiere (almeno, per la lingua italiana) per arrivare ad una gestione vocale davvero intelligente, che sia in grado di pilotare le applicazioni e in questo rispondere puntualmente e in modo contestuale alle domande poste, nel momento in cui gli occhi e le mani sono occupati in altre attività.
Merita qualche considerazione l’implementazione Bluetooth che, ahimè, finisce per rappresentare una questione dirimente. L’intero stack dà l’idea di essere bacato e in particolare l’A2DP (sì, sono riuscito a farlo funzionare dopo qualche reset) funziona bene per quanto riguarda la qualità audio grazie all’opzione “streaming in alta qualità”, in modo disastroso per tutto il resto. Non sono in grado di dire quanto a ciò contribuisca il player musicale di Google, ma di certo l’esperienza che ho riportato usando il Nexus 4 come player musicale in auto è in una parola deludente.
Altro punto a sfavore, anch’esso dirimente, è l’accessibilità della chiamata vocale. Come accennavo nei commenti qualche giorno fa, iPhone, su auto non in grado di attivare la chiamata vocale del terminale via comandi integrati, permette di bypassare i comandi dell’auto invocando la chiamata vocale con la pressione prolungata del tasto home. A quel punto il telefono, previamente collegato al sistema audio via Bluetooth, abbassa la musica e permette di inserire il comando vocale (“chiama Tizio – Ufficio”) attraverso il microfono dell’auto.
Sul Nexus 4, come sull’iPhone, di integrazione coi comandi al volante manco se ne parla ma non c’è modo di attivare la chiamata altrimenti che sbloccando il telefono, selezionando la funzione vocale e sperando – è del tutto casuale – che il risultato non sia la ricerca web avente come oggetto la persona nominata. Quindi da un lato premere un pulsante avendo gli occhi fissi sulla strada e fare il resto parlando. Dall’altro prendere il telefono e smanettarci per una decina di secondi, il tempo che basta per un rovinoso tamponamento o peggio l’investimento di un pedone.
È seccante dover abbandonare un telefono che dopotutto ho molto apprezzato per un particolare se vogliamo così futile, ma è ancor più frustrante pensare che un produttore come Google non si sia posto il problema nei termini in cui me lo pongo io. Sarà che ho l’auto sbagliata (eppure la Prius è di moda in Silicon Valley…), sarà l’assenza di un pulsante fisico cui associare funzioni diverse dal volume o l’accensione. Ma con 30000 e più km all’anno è un rischio che non posso correre.
Se oggi la decisione mi riporta – non senza qualche riluttanza, come avrete capito a questo punto – fra le braccia di Apple, la mia storia con Android non finisce qui. Terrò gli occhi ben aperti a caccia di un Nexus, o un terminale “Google Edition” che mi garantisca un facile rooting e un percorso d’aggiornamento chiaro e lineare (stile iOS). Assieme a quelle in fondo poche funzioni per me irrinunciabili che oggi il Nexus non soddisfa. E magari uno schermo che non richieda la mano di André the Giant per essere sfruttato.
Ottimo articolo,
grazie, mi ha chiarito molti dubbi e, visto che anch’io devo usare il telefono principalmente per lavorare e visto che al 99% lavoro in ambito Microsoft, penso che il mio prossimo smartphone sarà un Windows p.8, (adesso ho un vestusto ma fedele N97 con Symbian).
A questo punto Alessio è doveroso un prossimo articolo sull’argomento.
Andrea
Era esattamente quello che avevo previsto nei primi post, bello android, bello smanettare (se non si ha nulla da fare), tanti terminali a buon mercato, altrettanti i top di gamma, ma nessuno di questi alla fine della fiera se si analizzano le cose in maniera imparziale e senza ridicole guerre di religione, offre la stessa usabilità di iphone nella vita quotidiana.
La cosa interessante é che io invece ho fatto il percorso inverso del tuo passando da android ad ios e giungo alle tue stesse considerazioni, se poi parliamo di tablet il giudizio tra le due piattaforme é ancora piu’ severo per quanto mi riguarda.
Quoto questa parte del tuo articolo che per me riassume cio’ che penso senza troppe elucubrazioni :
“Malgrado le specifiche hardware di assoluto rilievo, scorrendo una pagina di media complessità o le schermate del launcher sono frequenti dei microlag. Di più: le applicazioni per me fondamentali, che ho installato appena preso il telefono, rispetto agli equivalenti iPhone, sembrano scritte con la mano sinistra.”
Per come la vedo io android é consigliabile solo se si cercano smartphone con enormi schermi sopra i 4″ o terminali sotto la soglia dei 500 euro. Se é vero che apple ha in cantiere un terminale “low cost” credo ne vedremo delle belle.
tanto per condividere in poche righe la mia esperienza:
il mio primo telefono Android è stato l’Acer Liquid A1 (spacciato per E dalla commessa Vodafone, ma è un’altra orrida storia), scelta effettuata per ragioni più di budget che altro (era il primo telefono acquistato con i MIEI soldi duramente guadagnati)
Correva la versione 1.5, in seguito divenuta 2.2 grazie alla comunity di MoDaCo (lol, i file .bin per A1 ed E differivano solo nella firma!)
un paio d’anni dopo ho rivenduto il telefono ad un mio amico per passare a quello che è tuttora il mio compagno di tutti i giorni, un Nexus S preso dall’Inghilterra (lo schermo italiano era un LCD, quello internazionale un AMOLED)
l’ho ricevuto mentre ero in ufficio, la ROM ufficiale non è durata un secondo e da allora non flasho altro che nightly della CMod (stabile? cos’è? :D )
ora come ora, a parte le funzioni di telefonia, lo uso come walkman (sono un gran camminatore/frequentatore di pullman) e di solito faccio tragitti tali da farmelo durare tutto il giorno, anche se per sicurezza ho sempre il cavetto USB sotto mano ;)
Io uso un RAZR GSM, OMAP4430 e tutto il resto, con su la stock di JBean 4.1.2. I microlag sono rari, ma spesso dipendono dalla non immediata disponibilità della connessione dati, infatti sotto wi-fi tendono a sparire.
Per il resto che dire? Interfaccia pulita, applicazioni utili (non moltissime), nessun bloatware – evitare gli sfondi animati “ufficiosi”, governa gmail, la posta del lavoro, news republic per le notizie, vari client social.
Unica pecca proprio Google Now! che risente pesantemente dei lag di rete di cui sopra e, secondo me, serve a pochino.
Per il resto terminale ancora bello, materiali di qualità (Kevlar, Gorilla glass e alluminio)…
Che dire…
Ho avuto le tue stesse sensazioni, ma non la tua stessa pazienza, avendo cambiato dopo appena una settimana!
Passai a windows phone che ho molto apprezzato, ma anche quello dopo una settimana di uso intenso l’ho abbandonato!
Vedremo cosa prospetta il futuro degli OS per smartphone!
Sono passato da Symbian a iOS per poi fare un breve escursus su Android e alla fine approdadare su …. BB10!
Oltre ai “soliti noti” (iOS, Andorid, Winphone) BB10 è un’ottima alternativa.
Ti consiglio di prenderlo in considerazione ;)
condivido praticamente tutto, un articolo che è stato un piacere leggere tanto sinceramente.
Una cosa devo dirla: un terminale come il Galaxy S2 s3 (s4 non so ma credo di si), permette la chiamata senza pressione di tasti (o meglio prima di entrare in macchina bisogna mettere la modalità “in auto” tramite un piccolo tasto a schermo (non fisico).
Poi si pronuncia “CIAO GALAXY” e il telefono può essere comandato, tramite “PAROLE CHIAVE”… ad esempio “CHIAMA TIZIO” “SMS TIZIO TESTO ……pronunci il testo”. A volte è problematico il comando CIAO GALAXY, non sempre riconosciuto, dipende dall’intonazione che vi diamo.
Molto sinceramente però vorrei anche io dire alcune cose, che non sono affatto contro questo articolo, ma proprio mie considerazioni:
Ho un Galaxy S2 e un iPad2 (leggermente diverso da iPhone che ho però provato spessissimo), miei primi prodotti rispettivamente android e iOS (anzi non ho Mac, quindi primo prodotto apple in assoluto).
la personalizzazione e “l’apertura” di android è fenomenale.
Ma la famosa user experience e la facilitazione (sa quel che vuoi) di iOS è altra cosa.
Per un utente come me, che non ha problemi a personalizzare, che adora la libertà di avere una completa gestione di file, cartelle e tutto il resto, è alquanto bello essere liberi con android.
Ma sinceramente ho notato una cosa: alla fine, nell’uso quotidiano normale, medio, la libertà di android non è poi tanto “importante”.
Alla fine una gestione “incanalata da apple in precisi binari” di iPhone, è invece piuttosto facilitante e utile per l’utente medio.
Non tutti vogliono usare root e quanto altro. Molti, oserei dire la maggioranza, vuole usare il telefono, tramite app e funzioni proprie, senza dover stare a pensare ad altro.
Mi viene in mente una persona normale, che vuole chiamare, gestire mail, usare app, fare foto video e videochiamate, navigare, giocare, riproduzione musicale, insomma l’uso quotidiano, non specifico in alcun ambito.
Ebbene, in tal senso, cosa differenzia android da iOS??
Cosa mi chiedo? La differenza è come vi si accede.
Io trovo molto limitante l’utilizzo di iOS per inserire file, e quanto altro, non voglio usare jailbreak vari.
Ma un utente comune che deve inserirvi qualche foto, qualche pdf, trasferire foto video, che problemi ha nel gestirli tramite cartelle o nel gestirli tramite itunes?
Inoltre per esperienza personale ho giurato di non prendere più un terminale Samsung Android. Un telefono di nemmeno un anno e mezzo come il GS2, ha aspettato 6 mesi per avere jelly bean rispetto alla concorrenza, arrivato a febbraio 2013… E molti specie coi telefoni brandizzati, continuano ad avere problemi. Un telefono che ha 2 anni e trova difficoltà di supporto.
Sicuro non andrò più su samsung, non so se rimarrò con android o passerò ad iOS anche per iPhone.
Questo è il mio quesito maggiore: alla fine per fare 2 cavolate quotidiane, tra musica foto mail app varie, giochetti ecc., quale rimane la sostanziale differenza tra iOS e Android? Cosa fa dire che iOS è troppo limitato?
L’utente comune, il ragazzino di 15 anni, a parte perchè la mela fa tendenza, perchè non dovrebbe prendere iPhone, preferendo Android?
Alla fine poi, senza dimenticare che Google vuole usare la sezione mobile di Motorola, acquisita nel 2011, per produrre direttamente il proprio smartphone senza usare LG o (fino al 2011) Samsung per i Nexus e quindi tenere sottomano il proprio telefono, le differenze nell’uso comune si assottigliano.
Personalizzare la homescreen, con gadget vari, può essere utile e carino, ma si può sorvolare benissimo tale aspetto.
Quindi perchè l’uno e l’altro? Alla fine il sistema chiuso apple, per l’utente comune basta e avanza.
E vi prego di evitare però ogni commento di fanboysmo o roba simile.
Sinceramente non ho mai avuto iPhone, e l’unico prodotto apple è ipad, che ho preso prima di Galaxy S2 con Android, quindi non mi sono convertito da Android a iOS, semmai il contrario.
P.S. Ma caspita, sulla prius non c’è la funzione bluetooth telefono controllabile dall’auto?? Una ford c-max del 2009 ce l’ha, e sinceramente non è un’auto che adoro!
Marco, sollevi una questione interessante. Nel momento in cui dico che, senza gli “showstopper” indicati, avrei tenuto il Nexus, sono ben consapevole di esprimere esigenze “di nicchia”.
I binari in cui ti incanala iOS, essendo il terminale vocato ad un uso di massa, necessariamente tagliano fuori parti di funzionalità che per una piccola quantità di utenti possono risultare utili. Col tempo queste funzionalità mancanti si fanno sentire e viene la voglia di provare qualcos’altro.
Nel mio caso la gestione file, il dialogo fra applicazioni di terze parti e l’accesso hardware a più basso livello.
Da cui quel po’ di riluttanza con cui torno ad iPhone.
Sulla Prius c’è un sistema che consente di interfacciarsi con comandi vocali anche a telefoni che non hanno la chiamata vocale, attivabile dal volante. Questo sistema risulta “legnoso” rispetto ai sistemi nativi (da cui l’accesso diretto via pulsante home su iPhone) ma risolve il problema se vai ancora in giro con un vecchio Nokia. Per chiudere la chiamata anche su iPhone o Nexus funzionano i comandi a volante.
Interessante.
Da ex utente iphone e ora utente android, sono d’accordo su alcune cose.
Innanzitutto e’ comprensibile un po’ di smarrimento iniziale (es: notifiche), ma devo dire che passare dall’avere le notifiche sparse sulle icone ad averle concentrate lo trovo molto pi’ comodo.
L’interfaccia stock e’ funzionale (per me) quanto basta. Icone per le app, notifiche centralizzate e opzioni di sistema a portata di mano.
Che volere di piu’? :) Se uno vuole aggiunge, ma personalmente non la vedo come necessita’ (e credo che sia cosi’ per la maggior parte degli utenti), ne un sorta di imposizione a doverlo fare.
Backup: vero. Android non ha un sistema di backup “full” come iOS, ma devo dire che usare iTunes e’ un vero strazio. Collego, e attendo tempi biblici per il backup ogni volta… :( Niente controllo per l’utente.
Senza contare che se devo aggiungere un mp3(o un video, o gestire le foto…) da un PC dove non ho la mia libreria, sono spacciato (Poi magari c’e’ un modo ora, ma io non l’ho trovai…)
Bisogna decidere se arrangiarsi (Android) con il vantaggio della liberta’ della gestione dei files, oppure avere tutto pronto ma con molti vincoli (iOS).
Sulla chiamata vocale, e’ piuttosto strano che non esiste una soluzione.
Effettivamente e’ una mancanza (ma non avendone necessita’, non mi pronuncio – mi fido :) )
Una delle parti che apprezzo di piu’ in Android e’ la community. Ci sono tanstissimi SW interessanti e una comunita’ open che sforna prodotti di rilievo assoluto (probabilmente anche grazie al fatto che sviluppare su Android e gratis e multipiattaforma).
Escursus sulla privacy. IMHO sentirsi piu’ al sicuro perche’ altre aziende monetizzano meno e’ sbagliato. Hanno comunque accesso a tantissime informazioni personali, anche importanti (tipo dati cloud o e-mail/messaggi)
Se guardiamo qua: https://www.eff.org/who-has-your-back-2013 Apple e’ decisamente tra le peggiori aziende a cui affidare i propri dati, malgrado non li monetizzi. Si potrebbe fare un discorso quantititivo, of course, ma credo che le cose piu importanti restino comunque cloud, email e mesaggistica.
(Scandalo PRISM non era ancora considerato, ma mi sembra comunque interessante)
Bellissimo articolo Alessio, te l’ho condiviso su FB (tanto t’ho taggato, te ne sarai accorto) ;)
Rispecchia la mia visione di Android.
Bell’articolo, come utente nexus da molti anni devo dire che IMHO la “pulizia” e mancanza di personalizzazioni degli OEM sui nexus si paga in termini di alcune funzionalità e forse l’utente medio di iPhone potrebbe preferire un Galaxy S3/S4 o simili.
Ad esempio, è ridicolo che nell’applicazione “telefono” di serie non ci sia la ricerca rapida nei contatti premendo i tastoni con i numeri.
Invece le difficoltà che hai avuto con i comandi vocali potrebbero non esserci con device che hanno le loro suite voce (es. cerca “nexus 4 svoice apk” per vedere come ti trovi con s-voice di samsung… ma anche motorola da molti anni aveva integrato nei suoi device android ottimi comandi vocali)
Il bloatware “a volte” serve =) Ciao
Claudio, le mie considerazioni sono strettamente connesse a un Nexus 4. Alcune possono essere generalizzate al mondo Android ma particolarmente per gli aspetti relativi a chiamata vocale e musica A2DP parlo strettamente del Nexus 4.
In quanto ad iTunes condivido la tua frustrazione. Le cose sono andate migliorando con la versione 11 e la possibilità del backup cloud ma la necessità di gestire i contenuti che metto nel telefono attraverso iTunes (nell’ambito della generale impossibilità di gestire file e cartelle) rimane una delle grandi insufficienze nella pagella di iPhone.
C’è una questione a monte che però forse dalla nostra “bolla” tecnologica non comprendiamo appieno: quanto l’utenza allargata di smartphone ha bisogno di accedere a file e cartelle? Quanto anche quella miriade di utenti Android (che prevalentemente cresce su terminali di fascia medio-bassa) ha bisogno di funzionalità che vadano oltre mail, messaggistica IP, navigazione web? È una domanda non secondaria, alla luce della quale si può intuire il motivo per cui tutti i problemi di iPhone che a noi fanno saltare i nervi altri non sfiorano neppure.
Per quanto riguarda la privacy, il mio discorso è un po’ più specifico: campando Google di pubblicità ha la compulsione a creare strumenti sempre più raffinati per l’estrazione di dati rilevanti ai fini della mia profilazione. Apple non campa di pubblicità quindi è lecito dedurre che a conoscermi “meglio di mia moglie” non abbia lo stesso interesse. Diverso è il tema dei rapporti col governo (USA). Qui non mi sento di pronunciarmi perché di fronte all’enormità della sola ombra di PRISM, delle stellette della EFF sinceramente me ne faccio molto poco.
Anche io, nonostante sia un fedele utente Android smanettone, posso facilmente ritrovarmi nelle considerazioni espresse da Alessio.
Ho esperienza un po’ con tutti i telefoni Android e Ios e oggi come oggi, con un LG Optimus Dual al fianco, ho capito che la scelta di un Iphone non sarebbe poi così sbagliata, per diversi motivi:
– interfaccia sempre reattiva, veloce e pulita
– ottima qualtà costruttiva dei telefoni
– aggiornamenti puntuali e definiti
– facilità di utilizzo nell’uso quaotidiano (che è fondamentale… cioè se ho voglia di smanettare ben venga, ma un telefono deve funzionare bene punto e basta e non riesco a capire come “la community” riesca a sfornare kernel e aggiornamenti che sbaragliano il software proprietario!)
Tuttavia, per complementari motivi non prenderei mai un Iphone…
– prezzi sempre troppo elevati (anche dopo diverso tempo dall’uscita dei terminali)
– vincoli di ogni tipo (blutooth, wifi, condivisione)
– aggiornamenti imposti (lo sapete ad es. che un Iphone 3 non può più usare whatsapp nonostante l’applicazione sia stata pagata dall’utente? Non chiedetemi perché, ma dopo un aggiornamento così è… Apple dixit)
– itunes (si lo metto esplicitamente nei motivi del no, non mi piace e non lo voglio usare… è dai tempi del primo ipod che non mi va giù…. lento, pesante e lagnoso)
Che dire… Io rimango su Android, se non altro per il fatto che i nuovi top di gamma sembrano soffrire meno questi problemi (già con l’S3 in realtà). Forse si può dire che Android ha avuto e ha ancora una crescita lenta, rispetto ad un prodotto Apple pronto da subito, senza indecisioni. Certo è che questo tempo di maturazione inizia a stancare perfino me, fedele sostenitore parziale (sisi proprio parziale, di parte!) di Google, dei suoi prodotti e della sua politica.
Mi auguro solo una cosa: buon lavoro Motorola! (Dopo Htc e Sony che cmq non vanno disprezzati… Di Samsung ne ho fin sopra i capelli… Lg per me è bella che morta!)
Grazie Davide ;-)
Ciao,
ho letto la tua prova a lungo termine con interesse, complimenti. Pero’, secondo me, parti da un confronto errato, mi spiego. Per me non e’ paragonabile un prodotto che costa la meta’ dell’altro, un prodotto che e’ “pensato” per un certo tipo di utenti che e’ all’opposto di quelli iphone.
L’utente medio iphone ha il minimo possibile di cultura informatica ed e’ guidato in tutto e per tutto dal “sistema apple”. Per esempio, io il sistema ios, lo trovo al limite dell’offensivo per le mie capacita’ informatiche.
Sempre secondo me, il confronto piu’ corretto sarebbe stato (per fare un nome famoso) con il galaxy s3 o s4. Dove il produttore interviene in “aiuto” dell’utente medio, ma lascia ampio spazio all’utente evoluto.
Chissà, forse tra Android e iOS il terzo incomodo sarà Ubuntu Phone, è notizia di ieri che Ubuntu ha stretto accordi con vari carrier tra cui TIM.
Sono un utente N4 anche io, primo perchè le applicazioni che hai provate sarebbero scritte con la mano sinistra? Sono un mancino, :P, difendo la categoria. Secondo ci hai messo due settimane per capire come usare le impostazioni?? mentre sull’iphone un giorno? Spero per te che fossi sotto effetto di qualche stupefacente perchè non vedo dove siano queste impostazioni così complesse o astruse
Comprendo benissimo la scelta di Alessio, ma io su iOS non metterei le mani neanche sotto tortura, troppo chiuso, troppi limiti, troppo iTunes. Con Android sono da un po’ di tempo passato al lato “oscuro”, e mi trovo benissimo, usando anche la chiamata vocale in auto e se mi gira anche la scrittura SMS vocale, cosa che stranamente sul mio telefono funziona perfettamente (un mio amico con il Galaxy Advance non ci riesce). Ormai ci smanetto solamente per fare gli aggiornamenti della ROM, per il resto va da solo.
Da utente Android (telefono) e iOS (iPad) posso dire che al telefono Android per iPhone non rinuncerei mai. Android infatti mi permette di configurare l’ambiente di utilizzo più utile per me, cosa che iOS, con la tabella di icone che caratterizza la sua unica interfaccia, non mi permette.
Ma volevo parlare dell’uso in auto. Sebbene il supporto BT di Android sia storicamente farlocco, il problema dell’uso in auto passa più che altro per ciò che i costruttori di auto mettono a disposizione nel veicolo come interfaccia locale verso il telefono.
Di buone interfacce in auto se ne cominciano a vedere, ma spesso è roba proprietaria e comunque (da quel poco che ho potuto vedere) roba che ben si guarda dall’usare i servizi di navigazione degli smartphone, altrimenti i costruttori perderebbero i guadagni sui loro costosi sistemi informativi e di navigazione di bordo.
Comunque qualche passo avanti è stato fatto e siccome, alla lunga, il prodotto più economico si impone sempre sono speranzoso.
Una mano potrebbero darla gli stati imponendo il vivavoce ed il controllo vocale su tutte le auto; le ragioni per una imposizione di questo tipo non mancano certo.
Al purtroppo quando i sistemi integrati con gli smartphone ci saranno, saranno iper-proprietari, tanto per iOS quanto per Android, che hanno stretto accordi ciascuno con delle case automobilistiche.
Si tratterà di un passaggio per alcuni positivo, perché gli “standard”, vuoi per la cattiva implementazione delle case auto, vuoi per stack BT farlocchi come quello di Android, hanno ampiamente fallito nel restituire risultati coerenti. D’altro canto cambiando macchina mi toccherà magari anche cambiare telefono.
Il punto è che sempre più si è ingabbiati in walled garden, dal cloud fino all’automobile. Questo secondo me è l’effetto più negativo della mancata vigilanza sugli standard industriali che a dire il vero sarebbe toccata alle autorità più che ai singoli produttori.
Ciao Alessio,
per quanto riguarda la chiamata vocale credo davvero che tu sia stato sfortunato, nel senso che probabilmente hai imbroccato un’accoppiata telefono-macchina poco compatibile (che poi sia più colpa del telefono ci puo’ stare).
Dico questo perchè con un galaxy nexus (quindi il modello precedente al tuo) e la mia macchina (ford focus.. per la cronaca ottimizzata windows phone!) non ho la minima difficoltà a chiamare la mia rubrica con i comandi al volante (la sincronizzazione della rubrica avviene in automatico) oppure con i comandi vocali.
Il setup l’ho fatto forse in 2 minuti, ed è stato sostanzialmente automatico.
Dario
@cosimo
Ho anche io un razr xt 910 da cui ti sto scrivendo,i materiali sono kevlar,gorilla e magnesio,la versione razr hd (che finalmente si può trovare) è in alluminio.
Dario, non saprei. Forse il problema è che la Prius con i comandi al volante controlla il sistema di chiamata vocale integrato, che fa leggermente schifo.
Se puoi prova WP 8…una giusta via di mezzo, secondo me, tra ios e android.
Caro Alessio,
anche io ho fatto un percorso analogo ma la mia permanenza nel mondo Android è stata molto più breve della tua, forse perché non ho avuto tra le mani un device “pure Google”. Ma non è di questo che voglio parlare ora quanto di un’altra questione molto più semplice e più radicale:
Se da una parte riconosci la maggior coerenza, coesione, ed accuratezza della UI sotto iOS e dall’altra riconosci ad Android una maggiore possibilità di personalizzazione ed una maggiore apertura “sistemica”, devi anche ammettere che per raggiungerla hai dovuto lavorare, e molto, con varie app, cooked rom etc. etc. (non sto a ripetere il percorso che già tu hai descritto benissimo).
Ma allora una semplice domanda sorge spontanea: perché non affidarsi semplicemente al Jailbreak? Da una parte mantieni la stessa semplicità d’uso che caratterizza i prodotti melabacati e dll’altra, se usato con un po’ grano salis, il JB ti permette di arrivare a quell’apertura che ad oggi (e credo anche domani!) manca ad iOS.
Come dici? Instabilità del JB? Sì, è possibile ma non mi pare che la situazione delle ROM Android sia molto migliore! In fondo se Apple fa già di suo la parte di Houdini, a noi non rimane che un po’ di magia nera ;-) …
intanto vorrei rispondere a luca.. che il jailbreak è solo una vittoria di pirro (tralaltro instabile, appunto)
puoi collegare una chiavetta direttamente al telefono con l OTG? no
puoi usare il cellulare come un volante per i giochi di guida? no
puoi semplicemente attaccare il terminale al computer e navigare tra le cartelle? no
io non so tu che telefono android avessi(ma vorrei sottolineare la scemenza che spero tu non abbia fatto nel paragonare dispositivi da 200€ con altri da 800), ma a meno che non fosse un galaxy mini o ace o un lg scrauso, instabilità con le esoteriche ROM non ne ho mai viste, al massimo c’è qualche piccolo bug (tipo.. che ne so.. la luminosità automatica sfasata) che PUOI PRONTAMENTE SEGNALARE ALLO SVILUPPATORE CHE PROVVEDERA’ QUANTO PRIMA A RISOLVERLO (fantastici i sistemi aperti, vero?)
detto questo, torno per rispondere al protagonista della pagina, cioè alessio :’p, che secondo me non ha capito dove sta il valore dei terminali nexus, che di base hanno solo che la rom AOSP con niente di più
sono telefoni fatti per chi cambia rom, o sviluppa a mio modo di vedere
tu cercavi invece qualcosa di già pronto all’uso e, specialmente, che si integrasse con la tua prius
molto probabilmente le personalizzazioni allo stack degli altri OEM avrebbero potuto aiutarti (io col mio xperia S e un hyundai non ho avuto il benché minimo problema)
e.. per i microlag.. posso solo dire che ios lo maschera con delle animazioni, che invece android non ha
ma posso giurare che da aprire le impostazioni, anche su un iphone 5, e su semplice galaxy nexus con EOS.. passa un abisso di tempo, nel senso che per qualche magia del kernel sul secondo si apre ISTANTANEAMENTE, mentre in ios il tempo è sempre quello dell animazione
e sono sicuro che su nexus 4, si sarebbe potuto fare ancora di meglio
buon ritorno in apple
Mic,
1) puoi collegare una chiavetta tramite adattatore Apple, se è una di quelle che prendono poca corrente, e ce ne sono, visto che né l’iPad né iPhone forniscono una corrente standard alla porta usb. Una volta collegata, navighi con iFile (Cydia) senza problemi.
2) Non so… non gioco.
3) Certo, devi avere un programma apposito ed il dispositivo deve esser già jbrekkato, ma si può fare.
in generale io non definirei il Jailbreak una vittoria di Pirro. La stabilità dei devices è molto buona, se non si esagera con gli add-ons installati, ed i risultati sono molto molto vicini, in termini di apertura, a quelli di un dispositivo Android, ma mantenendo la semplicità d’uso di iOS.
PS: avevo un S3 LTE da 2GB ram, e ti assicuro che i microlag si vedevano eccome, non posso dire lo stesso dell’iPhone5 che è davvero una scheggia.
Mic io credo di aver capito qual è il valore del Nexus e infatti ho scritto chiaramente che valutarlo coi criteri di un iPhone sarebbe un errore. Detto questo ti assicuro di aver provato varie soluzioni prima di abbandonare, segno che non cercavo proprio qualcosa di pronto all’uso, ma qualcosa che, dopo un lungo lavoro di personalizzazione, si adattasse finalmente alle mie necessità. Ci sono andato vicino ma alla fine la mancanza di un pulsante fisico nel Nexus (che avrei poi trovato il modo di associare all’azione desiderata) mi ha impedito di andare avanti per i motivi spiegati.
Per i microlag, non credo che il problema sia così circoscritto. Ho fatto varie prove con vari modelli di iPhone, il risultato è sempre quello: col kernel stock basta una pagina di media complessità per farlo scattare. Sicuramente Apple lavora molto sul fronte della percezione ma questo è un dato riscontrato empiricamente.
Luca: non so, il jailbreak non m’interessa perché mi sembra contro natura. Magari fra un po’ provo e cambio idea…
@luca
ma io non voglio un programma apposito! voglio il mio esplora risorse o poterlo usare con il mio gestore file (se sono su linux)
voglio poterlo attaccare come memoria di massa alla playstation, usarlo come lettore di sd… insomma ecco
e in più di solito un “adattatore apple” ha leggermente un costo fuori mercato, e forse, chi spende 700€ per un telefono, se li può anche permettere 30€ di adattatori
ma a me sinceramente sembrano prese per i fondelli tutte e 2
io poi -forse non si era capito :p – non possiedo iphone, ma quella persona che conosco che ha un 4 jailbreckato, quando le ho mostrato della tendina con i quick toggle mi è sbiancata, pensando a quanto lavoro lei avrebbe dovuto fare per avere una cosa simile (poi non so se sia effettivamente così arduo..)
tornando a alessio, volevo dirgli che quello che non capivo era come mai, quando ha capito che lui cercava un dispositivo con tasto fisico, sia tornato subito indietro all ip
quando esistono centinaia di altri telefoni android che avrebbero potuto rispondere alle sue aspettative
[e cmq io parlavo di cambiare rom, non solo kernel ;)]
Dunque , già il titolo iphone vs android non ha senso per come è scritto, non condivido le tue opinioni, ma ammetto che per uno abitiuato a fare le cose come dice apple e non come vuole ci stanno, però metti due vole tra i punti negativi le dimensioni dello schermo
1° che centra con android?
2° non lo sapevi prima?
messi così sembrano solo motivi per giustificare un ritorno a ios da non convito.
poi non ho capito che enter devi premere per sbloaccare lo schermo.
aggiungo che non è vero che uno si aspetterebbe di trovare le notifiche col numerino sull’ icona, un utente iphone forse, un utente android si aspetta di trovare le notifiche nel centro notifiche, il numerino serve a ben poco…
“già il titolo iphone vs android non ha senso per come è scritto”
Se sbagli già a leggere il titolo, figuriamoci il resto…
sei bravo mauro con le argomentazioni, comunque il titolo sarebbe da iphone a nexus 4 casomai, perchè ad esempio se prendeva un cell più piccolo avrebbe scoperto che “android non è grande come telefono”
All’apparenza non è un argomento strettamente correlato con Android. Ma forse ti sarà capitato di notare che i recenti terminali Android di fascia alta, quelli che interessano a me, hanno nella stragrande maggioranza dei casi schermi abbondantemente più grandi di 4″. Se per riuscire a usare un telefono con una mano sola devo prendere un prodotto marcio single core da 149€ il problema per traslazione riguarda l’ecosistema Android.
E no, il titolo non è da iPhone a Nexus 4 perché come ho spiegato abbondantemente, Nexus 4 è un terminale che meglio dei vari Samsung, HTC, Huawei etc, rappresenta l’attuale visione di Google per gli OS mobile. Dunque anche qui, con un po’ di immaginazione, capisci la logica sottostante.
Da possessore di Galaxy Nexus e sporadico utilizzatore di iPhone 4, secondo me questa recensione parte da un punto di vista troppo oggettivo.
Come fatto notare Claudio, avere le notifiche concentrate in un unico punto invece che disseminate su tutte le applicazioni è una filosofia ragionata.
Concordo anche con chi dice che le “impostazioni di Android” sono troppo macchinose. Sono meno intuitive si, ma nel momento stesso che esci dai binari dei pattern di utilizzo di iPhone quest’ultimo diventa più complicato, vedi quick toogle che su Android si configurano in pochi passi, con iPhone si ottiene con molto più sforzo qualcosa di non uguale. Anche, paradossalmente, configurare una Wireless con ip fisso, con Android richiede meno passi che con iPhone.
Tutto questo imho.
continuo a non capire questo estremo bisogno di ricerca della visione google dell os mobile.
il punto non è cosa google stabilisce.. ma cosa TU stai cercando!
su questo, appunto, come detto sopra la tua conclusione “puzza” molto di parzialità
ad ogni modo, se vuoi un UI abbastanza simile a quella originale, non mi può che venire in mente quella sony
sony che tra l’altro fa anche telefoni come l’xperia SP, L ed S (che ho preferito al gnex a suo tempo per il tuo stesso motivo di dimensioni)
che magari non avranno i tanto ricercati (quanto inutili) quad-core, ma che per il resto fanno il loro sporco lavoro (l’SP in particolare è un nexus 4 con la metà dei core, che nel 85% dei benchmark ottiene anche un punteggio superiore)
sta di fatto che partendo dall’ ottica dell’ autore, ingabbiato in anni di ios nulla sarebbe andato bene, e la storia dei numerini sulle icone ad indicare le notifiche ne è un esempio lampante
idem sul discorso dimensioni, se uno vuole provare android mica deve prendere un top di gamma ci sono ottimi dual core 4.3 pollici per esempio.