di  -  venerdì 23 Maggio 2008

Pubblichiamo un guest post di DioBrando

Quando un’azienda ci prende, le altre che competono nello stesso mercato spesso la seguono. E quando un prodotto risulta una scommessa vincente, i “cloni” non si fanno attendere. In estrema e grossolana sintesi è quanto è accaduto ad Asus, la quale è riuscita a creare di fatto un segmento che prima non esisteva e cioè quello dei subnotebook/UMPC a basso costo.

A meno di un anno dalla sua presentazione (Computex di Taipei) e in circa 7 mesi di commercializzazione, il successo è stato talmente oltre le aspettative da non riuscire a far fronte alle richieste ed esaurire i pezzi prima ancora che venissero esposti in alcune catene della GDO. Agli altri grandi vendor internazionali non è certamente sfuggito il fenomeno e in fretta e furia si sono moltiplicati i rumors di possibili anti-EEEPC.

Ad oggi, la situazione è la seguente:

Acer ha annunciato il suo prodotto da 8,9” e che dovrebbe assestarsi tra i 250 e 300$

Everex ha sviluppato Cloudbook, un UMPC da 7” con a bordo CPU VIA al costo di 399$

HP si presenta alla ribalta con il 2133 Mini-Note PC, schermo da 8,9” WXGA, GigaLAN, Bluetooth

MSI ha presentato Wind, alter-ego anch’esso con caratteristiche interessanti (tra cui disco 2,5” meccanico e schermo fino a 10”) in una fascia di prezzo compresa fra i 299 e i 699 Euro
.

A questi nomi se ne aggiungono altri, più o meno famosi, tra cui l’OQO, il Noahpad, l’One 110A che fanno parte di quella schiera di prodotti ora ribattezzati, secondo la dicitura Intel, netbook.

L’offerta risulta ancora più variegata se si pensa che questi sistemi offrono OS quali Windows, GNU/Linux customizzati e FreeBSD. Sarà anche interessante valutare come i produttori sapranno conciliare le richieste di autonomia e portabilità con la spinta all’adozione di Vista, che rimpiazzerà progressivamente XP anche nell’offerta di subnotebook low-cost, e se l’adozione del nuovo processore Intel Atom contribuirà all’accelerazione di questo processo.

Una cosa è certa, nei prossimi mesi assisteremo ad un tamtam mediatico e commerciale che ha forse pochi eguali negli ultimi anni, con sincero apprezzamento di noi consumatori, perché vedremo la concorrenza scannarsi a chi offre di più, a meno.

5 Commenti »

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  • # 1
    Federico
     scrive: 

    L’iniziativa di ASUS è stata inizialmente molto lodevole, anche per il movimento che ha generato. Il rischio però è che la continua proposta di modelli sempre più performanti ne faranno lievitare i prezzi e sembra che la concorrenza porti ben poco beneficio, i pochi modelli attestati sui 300$ (chissà in euro) offrono ben poco i fratelli con qualche caratteristica in più schizzano immediatamente dai 400$ in su. Ma forse è troppo presto per tirare conclusioni di un fenomeno nato adesso. Ricordo che anche gli UMPC erano nati con l’intento di essere portatili a basso prezzo!!!

    Comunque ben vengano.

  • # 2
    Sabbia
     scrive: 

    Un mio conoscente ha comprato un 900, alzandosi alle 6 e stando davanti ad un centro commerciale fino al momento dell’apertura, ne avevano solo 2, che sono volatilizzati esattamente 0,5 sec dopo! pagandolo €399… proprio economico non mi pare

    La richiesta è altissima, il problema è che sembra sia diventata una moda, alla faccia delle intenzioni iniziali.

    a me farebbe comodo se costasse intorno ai €€150 max, con linux, perchè xp non lo capisco in questo genere di prodotti, ma la mia non comprensione nasce dalla mia opinione eh!

    quindi, per recuperare l’ottica iniziale dell’EEE non resta che attendere qualche tempo per cercarli nell’usato, in qualche “baia”

    ^__*

  • # 3
    DioBrando
     scrive: 

    In realtà Federico gli UMPC sono nati per essere veramente portabili ma NON per costare poco.
    E qui sta il merito di Asus nell’aver creduto nel low-cost.
    Il successo dell’iniziativa poi ha avuto un logico effetto-domino scatenando i competitor che hanno fiutato l’affare.
    Fino a pochi mesi fa’, pc con caratteristiche inferiori (CPU Transmeta, niente SSD) costavano di più semplicemente per il fatto che offrivano un computer con dimensioni di un libro e peso intorno al chilo.
    Ora le iniziative si sono moltiplicate.
    Se fate un giro sul link relativo a “schiera di prodotti” vi accorgete come soprattutto per il mercato statunitense vi siano computer, con pinguino, anche sui 200$ se non meno (impensabile fino a poco tempo fa’).
    E con il dollaro favorevole, seppur ci sia da mettere in conto i costi doganali, farci un pensierino è legittimo ;)

  • # 4
    ROger
     scrive: 

    IMHO Asus ha sfruttato solo un momento di stallo del progetto One Laptop for a Child (o qualcosa del genere) per proporre il suo netbook a basso costo, quindi non direi proprio che l’eee sia nato per soluzioni di portabilità! Anzi, direi che alla portabilità è arrivato dopo. Probabilmente se invece del case bianco con logo Asus ne sviluppavano uno nero di plastica, senza bluetooth e senza un mucchio di fronzoli inutili, sarebbero rientrati fin da subito nei 200€ del progetto. Al momento attuale concordo nel battezzare l’eee come un fenomeno di mercato e costume, che non risponde affatto all’esigenza di un professionista (basti pensare alle scarsissime prestazioni offerte), ne di un technology fanboy (proprio per lo stesso motivo).

  • # 5
    DioBrando
     scrive: 

    L’OLPC e il contributo di Negroponte sono arrivati certamente prima (come il Classmate d’altra parte) ma sono target completamente diversi.
    L’OLPC ho avuto la fortuna di toccarlo con mano oltre che di parlare con sviluppatori che partecipano al progetto (presenti alla PyCon di quest’anno e dell’anno scorso).

    Oltre all’hardware molto differente è completamente diverso l’approccio software (che non dispone di un sistema operativo vero e proprio quanto di un middleware orientato all’apprendimento), tanto che è difficile da riciclare come computer di ogni giorno.
    E’ una macchina votata al “social networking” come indirizzo però educativo.
    Sì forse l’idea della macchina piccolo a basso costo può aver ripreso qualcosa dell’OLPC ma molto molto poco perchè poi il prodotto va commercializzato per realtà e target appunto molto diversi.

    L’EEEPC è nato per essere portabile perchè fin da subito il progetto è stato quello di un notebook piccolo con prestazioni chiaramente limitate e privilegiando la facilità nel trasporto e l’usabilità in condizioni di mobilità estrema.
    Poi non sò cosa intendi tu per “essere portabile” :)

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