Per mesi ho letto e sentito parlare di iPad. Già prima di comprarlo sapevo che era in grado di fare un buon 80% di quello che normalmente faccio con un computer – sebbene in modo diverso – più molte altre cose. Ho dato per scontato il fatto che quel 20% di cose che non poteva fare non fossero quel che alcuni amici programmatori definiscono efficacemente uno “show stopper”. Mi sbagliavo.
Ci tengo a precisare che tutto quello che leggerete discende da una mia specifica esperienza di utilizzo del dispositivo. A voi giudicarne la congruenza con le vostre specifiche aspettative ed intenzioni d’uso.
Veniamo al dunque, partendo dalla generale fruibilità dei dati preesistenti su iPad. Premetto che sul lavoro riesco ancora a fare a meno di MS Office e svolgere tutta la mia attività lavorativa con iWork, la suite office di Apple per Mac. Questo significa che la gran parte dei documenti che creo durante il mio lavoro – fogli di calcolo per i centri media, preventivi per clienti, presentazioni etc. – sono fatti con iWork. Appena appreso dell’esistenza di iWork per iPad ho pensato che bastasse rendere disponibili quegli stessi documenti via cloud (Dropbox o iDisk) per poterli visualizzare ed eventualmente editare da iPad comodamente seduto sul mio divano.
Non che editare un foglio di calcolo con iPad sia l’esperienza più appagante che un utente tecnologico può immaginare, ma se riesce a risparmiarti la seccatura di trasportare 3 KG di computer in giro per il mondo magari ne vale la pena.
Con mia grande sorpresa ho scoperto che purtroppo la possibilità di editare documenti creati da altre piattaforme su iPad esiste, ma non esiste la possibilità di salvare quegli stessi documenti, ovverosia di sovrascriverne la versione precedente con quella modificata, indipendentemente dal dispositivo che l’ha modificata.
Il motivo è molto semplice: le applicazioni iWork per iPad, invece di leggere documenti sul cloud e salvarli nello stesso punto come farebbe un computer, importano quegli stessi documenti in una loro libreria (una per applicazione, quindi una per lo spreadsheet, una per il word processor etc.) e da lì li editano. Finito l’editing il documento rimane all’interno della libreria della singola app, non nella directory da cui è stato pescato. A quel punto, per rendere le modifiche eseguite accessibili anche da altri dispositivi, l’unica possibilità consiste nell’esportare il documento appena modificato attraverso iDisk, altre piattaforme Apple o su server che supportano il protocollo WebDAV.
Quindi se dall’applicazione Dropbox per iPad ho importato un documento in Keynote (l’equivalente di PowerPoint) per iPad, potrò modificare quel documento ma non potrò esportarlo nella stessa locazione, dal momento che il popolare disco virtuale non supporta il protocollo WebDAV e non è fra i servizi cui iWork per iPad può esportare i suoi dati. Se quindi ho scelto Dropbox come servizio – tra l’altro una scelta di gran lunga preferibile al pessimo iDisk di Apple – dovrò magari inviarmi via mail il documento e, tornato davanti al computer, ricordarmi di sostituirlo alla versione precedente presente su Dropbox.
Se pure utilizzassi iDisk, dovrei comunque salvare una nuova versione del documento, non potendo per le ragioni menzionate sovrascrivere il documento originale. Il che è molto poco pratico nel caso di file di grosse dimensioni – anagrafica clienti, contabilità etc. – cui si apportano piccole e frequenti modifiche.
Credo che sia normale adeguare i propri modelli d’uso in modo da trarre il massimo vantaggio dagli incrementi di produttività offerti da una nuova tecnologia. Il problema è che in questo specifico merito, l’iPad complica il mio flusso di lavoro con procedure astruse, che mi rendono meno produttivo di quanto sarei se invece mi portassi un computer dietro.
Date queste considerazioni, sarebbe molto più facile preservare la mia produttività preferendo all’approccio app-centrico di Apple quello browser-centrico di Google, ovverosia avere i documenti e le applicazioni per l’editing degli stessi direttamente dentro il browser, come succede con Google Docs. Ne risentirebbe la fruibilità complessiva, la ricchezza dell’esperienza d’uso e degli strumenti di editing ma la produttività aumenterebbe di certo.
Passiamo ad un esempio se vogliamo più dozzinale ma credo comunque significativo. Quest’estate ho fatto una lunga vacanza in Spagna: quale miglior modo di sperimentare le capacità di iPad come dispositivo da viaggio e non solo da divano? Armato delle migliori intenzioni l’ho messo in cima a tutti i miei bagagli, salvo dover ricorrere regolarmente al caro vecchio Mac. Il motivo? Benché in Spagna Internet sia accessibile molto più che in Italia – dalla pensioncina alla tavola calda fino all’hotel di lusso – capita che molte strutture alberghiere facciano uso di sistemi di autenticazione della connessione basati su protocollo RADIUS.
In pratica ci si trova di fronte a una rete WiFi aperta ma, appena si prova a visitare un sito da quella rete, si viene proiettati una pagina in cui vengono richiesti username e password (nel caso dell’hotel forniti dalla reception). Premetto che questi sistemi mi hanno creato moltissimi problemi anche da Macintosh, ma con iPad posso dire che nel 99% dei casi (in tutto ho cambiato una dozzina di alberghi) non hanno funzionato. In alcuni casi sono riuscito a salvarmi connettendomi via cavo da Mac e quindi creando una rete wireless per condividere la connessione, ma non si tratta certo di una soluzione ottimale.
Non posso ovviamente garantire la replicabilità di quest’ultimo esempio, che comunque non ha mancato di farmi riconsiderare la possibilità di viaggiare senza computer.
Con tutto ciò ovviamente non voglio abbracciare le tesi di chi reputa l’iPad e il tablet in generale una moda passeggera o negare che la fase post-PC si sia avviata. Ci sono cose “vecchie” che l’iPad fa benissimo, ci sono cose nuove che l’iPad consente di fare e il computer semplicemente no. Ma allo stato attuale, per la mia esperienza, l’iPad non è la cura per tutte le malattie e non rappresenta – anche quando equipaggiato di tastiera – qualcosa di idoneo a rimpiazzare un computer, neppure in vacanza.
Già, perché ancor più che l’abitudine all’interfaccia, un dispositivo come l’iPad necessita di una serie di condizioni esterne che al momento attuale non si possono dare per scontate. Da una tecnologia cloud matura e realmente ubiqua (o ben integrata col dispositivo, come si spera con iCloud) fino a sistemi di autenticazione per le connessioni WiFi condivise aggiornate per supportarlo.
Fino a quanto queste condizioni, e mille altre che non ho avuto modo di approfondire, non saranno soddisfatte, chi pretende di usare l’iPad al posto del computer lo farà a spese del suo tempo e della sua pazienza. E del suo bagaglio, che non potrà non comprendere anche il fido PC.
Ehhh colpa tua che non lo impugnavi correttamente…
La prossima volta che passerai davanti un apple store ed il riflesso parasimpatico della mano cercherà di farti allentare la stretta dal portafogli, fai un bello sforzo, resisti e continui al primo mediamondo dove ti attenderà qualcosa basato su android che ti risparmierà fior di s…e mentali su come fare per aggirare dei limiti puramente artificiosi, decisi a tavolino per costringere te e soprattutto il resto del mondo a buttare dalla finestra i propri sistemi perfettamente funzionanti per entrare nel magico mondo color latte di apple.
Anche a me è capitato di andare in alberghi con Wifi con sistema simili a quello che hai descritto, ma mai avuto problemi con l’iPad… sarò stato fortunato!
Comunque non sono molto d’accordo con la filosofia di fondo dell’articolo: l’idea che il tablet possa essere una sostituzione per un PC. Credo che chi compra un tablet debba essere consapevole che potrà farci *meno* cose che su un PC (è innegabile), ma in *molti più* luoghi. Un portatile, anche uno molto piccolo e leggero, è massimamente comodo quando è posto su una scrivania, poiché questa è la posizione in cui è più comodo usare trackpad e tastiera. Già quando viene messo sulle ginocchia è molto meno comodo, perché costringe a stare in una posizione piuttosto innaturale (e scalda le gambe, cosa che personalmente trovo molto fastidiosa). Il tablet è praticamente l’opposto: piuttosto scomodo da usare se appoggiato a una scrivania, ma molto comodo quando si è seduti su un divano o una poltrona (ad esempio in treno). In buona parte questo è merito dell’interfaccia touch, che è parecchio più naturale in queste situazioni; alla fine si usa il tablet come fosse un libro. In compenso, scrivere cose lunghe con la tastiera touch è una tortura, per cui per il lavoro il buon vecchio pc rimane uno strumento insostituibile.
Per quanto riguarda iWork, sono d’accordo: il fatto che ogni programma abbia i suoi file, ben separati da quelli degli altri programmi sembra anche a me una scomodità (e pure uno spreco di spazio). A parte iWork, però, che non conosco, esistono molti programmi utili che oltre che importare i file da Dropbox, possono anche esportarli in Dropbox. Alcuni di questi programmi non hanno paragone su un PC (io uso parecchio UPad, per prendere note col pennino sopra ai PDF… fantastico). Forse l’approccio di Android nei tablet Honeycomb è un po’ meno estremo, essendo il file system accessibile all’utente. Peccato per i prezzi e la mancanza di applicazioni però!
Il problema delle autenticazioni negli alberghi è annoso. Ho lavorato per anni in un albergo del nord-est che utilizzava una autenticazione di tipo Radius ed ero costantemente chiamato da clienti con un Mac (non solo iPad ma anche macbook et similia) che non riuscivano a connettersi….la soluzione era prestare il nostro portatile aziendale su cui girava xp!
Vero.
Ma questi limiti li sottolinea un utente evoluto che si accanisce a “lavorare” con l’iPad.
Indagine fra gli “acquirenti tipo” (senza ironia o discriminazioni):
in quanti usano DropBox o servizi simili? Il 99% ne ignora l’esistenza! Dove sta scritto che l’iPad DEVE sostituire il pc in tutto e per tutto? È come voler fare un trasloco con la Smart!
Ciao
Il mio iPad l’ho rivenduto dopo 1 mese ! L’avrei voluto usare come “photobank”, per rivedere e archiviare (anche solo come backup) le foto scattate in vacanza, peccato che la gestione dell’importazione dei files da SD card a iPad è demenziale, il riconoscimento dei files RAW solo basilare (non vengono nemmeno visualizzati) e il trasferimento da iPad a PC richiede che l’iPad sia visto come memoria di massa … in due parole: forget it !
L’iPad è un ottimo ausilio per la “Fruizione” di contenuti, non è adatto alla “creazione” di contenuti. Quindi, se uno in vacanza deve navigare, usare Maps, vedere video ecc, va benissimo, se vuole sia pure minimamente creare qualcosa nisba !
Quindi siccome non è attualmente possibile caricare in cloud i file iWork modificati su piattaforme online che non siano compatibili con gli standard Apple e i problemi di connessione con reti wifi poco accessibili persino ricorrendo a un macbook, siamo difronte ai LIMITI dell’iPad…
Non mi pare ci sia in Apple l’intenzione di sostituire computer “mobili” con gli iDevice almeno per l’utenza “prosumer”, non a caso non mi pare che iPhone, iPod o iPad vengano venduti come alternative ai Mac.
Che iPad abbia dei limiti è tanto ovvio quanto risaputo, ma non sono certo questi; fa sorridere che un utente “advanced”, conscio di ciò che ha fra le mani, si freghi da solo.
@ 6
Non è quello che ho scritto. Cerco di spiegare più semplicemente: il problema è che tu hai un file sul cloud (iDisk, Dropbox etc.), lo apri con iPad ma non puoi salvarlo: puoi solo esportarlo, ovverosia crearne un’altra copia. Dal momento che il cloud nasce per agevolare l’interazione sugli stessi dati da postazioni e dispositivi diversi, questa mi pare una contraddizione grave. Pare che sembri così anche ad Apple la quale non a caso sta concentrando molte risorse su iCloud, cercando di farlo meglio di quella ciofeca di MobileMe.
Infatti non è questo il succo dell’analisi. Quello che ho rilevato non riguarda cose che l’iPad non fa per vocazione (tipo fotoritocco professionale o tabelle pivot) ma cose che dovrebbe fare, è lecito attendersi che faccia, e in parte fa, ma fa male o in modo non proporzionale alle legittime aspettative di un utente.
Con un iCloud ancora in beta e il MobileMe in via di pensionamento, una situazione “precaria” insomma, non avrei fatto un articolo sui difetti dell’iPad (che sono ben altri), aggiungendoci poi un non-difetto, quello delle rete wifi con radius, in quanto esteso addirittura ai mac.
Poi non saprei, ma la concorrenza è in grado di fare quanto da te richiesto per lavoro in maniera più soddisfacente? Lo chiedo non per polemica ma semplice curiosità dal momento che non seguo gli altri produttori di tablet. Se la risposta è affermativa, allora si potrebbe parlare di difetto, se negativa si tratta più di un desiderio personale (condivisibile) che un reale difetto.
Riporto un’esperienza radicalmente opposta… ho viaggiato in Canada in lungo e in largo in circa 12 tra alberghi e motel. Tutti richiedevano l’autenticazione Radius e tutti hanno funzionato con IPAD al primo tentativo.
In passato usavo un portatile con WinXP, ma per farlo dialogare con le reti era sempre una lotta (di reti non ne voglio sapere niente), forse col W7 la cosa è migliorata.
“in modo non proporzionale alle legittime aspettative di un utente.”
Come si misura la legittima aspettativa di cliente ? Dalla disponibilità di spendere uno stipendio e mezzo senza batter ciglio ? Forse prima di correre a comprare, animati da chissà quale riflesso compulsivo, bisognerebbe cercare di indagare un pochino più a fondo. Se basta sentire il vocino finto virile dello spot dire “aipad” per aprire le cateratte della amex allora non si è in diritto di lamentarsi dopo.
sinceramente non capisco il motivo di questo post
non perchè non sia esatta la conclusione,ma perchè credo che sia sbagliato il modo in cui è stata mostrata
innansitutto vorrei far notare che google docs è perfettamente funzionante da ipad
quindi non vedo perchè l’ipad dovrebbeessere una soluzione meno efficace di un qualunque latro dispositivo con google docs
anzi,su ipad in piu hai la possibilità di utilizzare anche iwork…
per quanto riguarda le reti wi-fi altra precisazione
il 99% delle rete con autenticazione FUNZIONA con ipad
ma c’è un opzione riguardante i cookie mi pare (ora non ricordo) che ne blocca il corretto funzionamento
magari mi sbaglio,ma in giro per i forum ho visto decine di persone fare un discorso simile,per poi scoprire che avevano quell’opzione attivata…disattivandola gli funzionava tutto
Non e’ il massimo, ma ti do un workaround per dropbox, magari capita che ti salva la giornata
Editi il file e te lo invii per mail.
Ecco, da mail, puoi caricarlo su dropbox.
Saluto
Sono d’accordo con l’articolo, un iPad ancora più evoluto potenzialmente potrebbe non soffrire dei limiti d utilizzo di cui soffre nell’importazione e esportazione di documenti, nell’utilizzo di servizi come Dropbox, nell’aver bisogno di un pc per l’update (problema superato con iOS 5). Con iOS5 i il cloud spero un po’ di cosette miglioreranno…Il punto è però che già così com’è è un ottimo dispositivo per molti scopi. Avere un dispositivo leggero per vedere film, ascoltare musica, navigare, leggere e scrivere mail, scrivere, giocare, disegnare, ecc…già mi sembra una una bella cosa. E non ditemi che è la stessa cosa usare un portatile…
@ Alessio:
Premesso che non ho un prodotto MAC, mi sembra strano che il problema del WiFi da te riscontrato dipendesse dal protocollo RADIUS.
Una volta inserite username e password nel form di autenticazione, infatti, è in generale l’appliance di rete (l’access point in questo caso) ad eseguire l’autenticazione vera e propria sul server RADIUS.
Anzi, in fase di configurazione, è necessario scambiare una chiave segreta tra server RADIUS e firewall/access point proprio per questo motivo.
Ciao.
Ops… intendevo dire “prodotto Apple”, non “prodotto MAC”… :D
“L’iPad è un ottimo ausilio per la “Fruizione” di contenuti, non è adatto alla “creazione” di contenuti.”
Esattamente, hai proprio centrato il punto.
@Lorenzo: il punto non è andare a vedere cosa fa la concorrenza, ma prendere atto che viene fornita una funzionalità che… è implementata decisamente male.
Che poi magari verrà migliorata con iCloud è possibilissimo. C’è sempre tempo per migliorare, ma intanto la situazione è quella descritta.
Per quanto riguarda il problema di iWork, aspetti qualche settimana e arriva iCloud: gratis fa esattamente quello che vuoi fare tu, e anche di più.
Per quanto riguarda il protocollo RADIUS, non mi esprimo perché non sono un esperto, ma ti dico soltanto che in questo momento sono collegato alla rete di un hotel in Trentino Alto Adige che richiede il login… E né l’iPhone (iOS 4.3.5), né il Mac (OS X Lion 10.7.1) hanno avuto un problema nel collegarsi: hai aggiornato alle ultime versioni dei software, sia sul Mac che su l’iPhone?
Sono tanti anni che viaggio con il Mac e non ho mai avuto problemi, né con il nuovo MacBook Pro, né con il suo predecessore PowerBook G4!
Nel tuo articolo si legge molta rabbia nei confronti di Apple e poca analisi da un punto di vista oggettivo di ciò che ti trovi davanti: l’iPad non è fatto per sostituire il tuo Mac e non è fatto per creare contenuti, come già è stato detto. Non spariamo a zero contro Apple se crea cose che non ci servono: nessuno ti ha obbligato a comprarlo e nessuno ti dirà nulla se lo venderai.
Se fosse nato solo per fruire dei contenuti, non avrebbero messo applicazioni monche come quelle citate…
@ Mrasterisco
Mi auguro che iCloud risolva il problema, che d’altro canto avrebbe potuto non esistere affatto se si fosse data all’iPad la possibilità di gestire nativamente un file system.
Così non è stato, e per due anni questo problema è rimasto aperto, il che mi delude perché è poco in linea con l’esperienza d’uso che sono abituato ad aspettarmi da Apple.
Dopodiché io dietro le mie opinioni ci ho sempre messo i soldi, e parecchi, a differenza di tanti troll che di prodotti Apple parlano avendoli solo guardati in vetrina, quindi mi sento pienamente in diritto di criticare la mela senza per questo essere definito un “apple hater”.
La questione di fondo non è se l’iPad sia buono o meno a sostituire il PC tout court: messa così sono solo chiacchiere da bar. Bisogna parlare di scenari d’uso che un utente si trova davanti concretamente, e capire se quelli in cui l’iPad fa pienamente le veci di un PC superano quelli in cui l’iPad è solo una soluzione in cerca di un problema.
In questo computo, ed era questa la finalità dell’articolo, concorrono le cattive implementazioni come quella delle app iWork, e condizioni esterne (server di autenticazione che non supportano l’iPad). Io ho fatto due esempi, senza pretese di esaustività. L’errore – parlo in generale – è pensare che le esperienze positive di uno compensino quelle negative di un altro, mentre i pregi restano pregi e i difetti difetti.
3Kg di mac? Che sò fatti col piombo?
Io in 1.5kg compresa la borsetta Tucano slim mi porto in giro dalla mattina alla sera un i5 con 5 ore di autonomia, freddo come un pezzo di ghiaccio e silenziosissimo :D
L’articolo conferma quello che era già risaputo, ossia la completa inutilità dei pad. Oppure la panacea di tutti i mali sarà un pad con windows :D
“Oppure la panacea di tutti i mali sarà un pad con windows :D”
Basterebbe un pad basato sull’idea di soddisfare i bisogni della gente e non sulla spocchia di ceo-guru che pretendono di sapere cosa vuole il resto del mondo (fino al punto di cercare di schiacciare la concorrenza migliore in modo da forzarne i bisogni)
Ed ecco quello che reputo un eccellente insight:
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=15571#axzz1XOMBPR9b
Eh sono a conoscenza di questi problemi degli hotspot con prodotti apple. Lavoro in un wisp locale che tra le tante cose fa anche sistemi di hotspot pubblici e privati e abbiamo dovuto ricontrollare il progetto proprio per una non corretta visualizzazione della pagina di login (anche se il servizio rimaneva comunque perfettamente fruibile).
io non capisco perchè mi debba affannare per riuscire ad usare un iPad facendo lo slalom tra mille macchinosi sistemi proprietari che fanno impallidire la presenza da Grande fratello di zio Bill, quando con un pc gli ordino…e lui esegue!
utile solo la leggerezza per dotare una seduta sulla tazza di una nuova confortevole dimensione…ahahah!
“L’iPad è un ottimo ausilio per la “Fruizione” di contenuti, non è adatto alla “creazione” di contenuti.”
Ma neanche perla fruizione dei contenuti è ottimo. Come già descritto, prova a portarti la macchina fotografica e SOLO l’iPad per poter vedere le foto. Non puoi trasferire, non dico i RAW, ma neanche i JPEG belli che pronti sull’iPad senza passare per un PC con iTunes installato.
E per collegarlo alla TV ti serve pure un adattatore, quando tutto il resto del mondo, dai PC, portatili, telefonini e tablet usano le connessioni standard disponibili in tutto il mondo civilizzato.
Se questo è essere “ottimo” per fruire dei contenuti, allora non so cosa sia “pessimo” per voi. Significa che siete in grado di digerire tutte le schifezze che vi vengono propinate, basta che abbiano una mela morsicata stampata sopra.
Confermo pienamente l’esperienza dell’autore dell’articolo. La mia breve, ma altrettanto traumatica l’esperienza del tentato utilizzo dell’iPad2 alle applicazioni che oltrepassassero il livello del gioco, è finita col passaggio a Playbook della RIM nel primo giorno della sua disponibilità in Italia. Dopo l’indigestione dell’iPad, con Playbook ho eliminato quasi l’utilizzo del portatile durante la maggior parte di spostamenti. Ottimo reparto Office, la versatilità del sistema operativo aperto con il multitasking strepitoso. Mai più la guerra… Mai più Apple…
Continua comunque a sfuggirmi questo vostro ostinarvi a dire che l’iPad è un pessimo prodotto: direi che i suoi dati di vendita dicono proprio il contrario. Probabilmente non è un prodotto adatto a voi e non soddisfa le vostre esigenze, ma quelle di molte altre persone si.
Non metto in dubbio l’esperienza e l’affidabilità del blogger, ma esprimo perplessità sulla natura dell’articolo: se si vuole sparare a zero su un prodotto, lo si fa aprendo discussioni su tutti gli aspetti che lo rendono un pessimo prodotto.
In questo caso si parla solo di due cose, per altro facilmente oltrepassabili.
Ignoro chi ha scritto “un pad con Windows”, perché sappiamo bene tutti dove Microsoft voglia andare a parare con il prossimo Windows, e sappiamo anche bene tutti che in quel modo non otterrà molto…
Purtroppo questi limiti sono tipici di tutto il mondo Apple: tanto style, tanta innovazione, tanta qualità realizzativa…ma limiti operativi imposti (e giustificabili solo dalla mente “innamorata” dei fanboy) che danno un enorme fastidio a chi vuole lavorare A MODO SUO, e non come hanno deciso Jobs e soci! :-\
@ mrasterisco
Vostro di chi? Ti pare che io abbia definito l’iPad un pessimo prodotto? Ti ricordo che l’ho comprato, pagandolo salato, e ce l’ho ancora proprio perché non lo ritengo un prodotto pessimo tout court. Come, per inciso, reputo pessimi al 100% e inutilizzabili i tablet Windows 7 che ho usato.
Peraltro le due problematiche che ho segnalato non mi sembrano affatto facilmente aggirabili, la prima in particolare, a meno di ricorrere a workaround molto inefficienti.
Mi spiego, nei prodotti Apple ho trovato di buono l’eliminazione di quella logica PC anni ’90 che ti spinge a perdere più tempo a lavorare per il computer di quanto il computer ne passa a lavorare per te.
Se per salvare sovrascrivendo uno stupido documento in una directory condivisa devo fare dieci passaggi fra cui inviarmelo via mail, la macchina mi sta creando più problemi di quelli che mi risolve.
Infine se mi vendi un prodotto come la quintessenza della mobilità e poi scopro che non funziona col 90% dei server di autenticazione che ho provato ho titolo o no a rimanerci male?
@alessio: il tuo primo punto dovrebbe venire risolto da iCloud con iOS 5
@MrAsterico
Il numero di vendita non dice proprio nulla sulla qualità del prodotto. Tutto dipende da quello che uno ci fa con l’iPad. Se per esempio milioni di persone lo acquistano per giocare ad AngryBirds o i giochi di guida, allora è un fantastico prodotto. Ma se uno lo prende per fare qualcosa di più e si mostrano dei limiti davvero assurdi probabilmente qualcosa non va e nel prodotto e nell’idea che la gente lo compri per qualcosa di più che per giocare. L’ipotesi che vanga acquistato solo farsi vedere in giro con un gadget costoso e “fashion” rimane molto molto plausibile.
D’altronde il solo fatto che manchi di una connessione USB a cui poter attaccare le periferiche o una cosa banalissima come un lettore di memorie SD e che richiede l’uso di una connessione wireless tramite un sistema con iTunes installato per poterci trasportare i TUOI dati dimostra che non è uno strumento molto flessibile.
E’ quindi probabile che i milioni di acquirenti dell’iPad di queste funzionalità non ne hanno bisogno e si accontentano di “pasticcciarci” sul divano la sera. E guarda caso sono proprio la mancanza di queste funzionalità che mi hanno convinto a comprarne uno, perché per quanto riguarda la qualità dell’HW, sopratutto la seconda versione, direi che è un ottimo prodotto.
Miha solleticato anche il Playbook della RIM, ma 7 pollici sono pochi per me e il suo costo è davvero eccessivo.
Apetto l’ondata della seconda generazione prevista prima di Natale per vedere come vanno i prezzi.
Esiste un servizio a pagamento per utilizzare WebDAV su Dropbox. Si chiama DropDAV e dopo 14 giorni di prova costa 5$ al mese.
Per quanto riguarda i login RADIUS con l’iPad anche io non ho mai avuto problemi.
Non sono d’accordo sul passaggio per cui l’iPad sarebbe un’alternativa ai portatili da 3 chili.
Grazie a Dio è stato inventato il Macbook Air 11, che di fatto ingombra e pesa come un iPad (o poco più), costa poco più, ma ha le stesse potenzialità di un Mac (è un vero Macbook).
Da quando è uscito il macbook Air 11 ho venduto l’iPad e non ne sento più la mancanza…
“Basterebbe un pad basato sull’idea di soddisfare i bisogni della gente”
Il punto è che ipad è proprio uno strumento che soddisfa i bisogni di una gran fetta di utenza, quella che di tecnicismi non vuole avere niente a che fare.
Meglio un tablet con windows ? Si e al primo problema (perchè i problemi capitano (a tutti, anche ai tecnici) cosa fa ? Oltre a sopire la voglia di buttarlo dalla finestra.
Che poi ad una parte di utenti “professionali” o “avanzati” l’ipad sia inutile è un altro dato di fatto, ma a me nella mia professione è al contrario utilissimo, sarà per il fatto che non uso una suite office se non quelle rarissime volte in cui è assolutamente indispensabile.
Perfettamente d’accordo con l’articolo di Alessio.
In vacanza ci siamo trovati io con un Archos (tablet android 10″ comprato usato a 120 euro) e un amico con iPad.
Praticamente iPad è rimasto chiuso nella valigia quando si è accorto che:
– Archos ha di serie l’USB host e kickstand per farlo stare “in piedi” e sul tavolo con la mia mini (non tanto “mini” XD) tastiera USB da 5 euro rispondeva alle mail o a facebook 10 volte più rapidamente che con iPad. Si sa, mentre sei in vacanza non ti va di buttare via troppo tempo…
– alla sera potevamo collegare direttamente la fotocamera e i cellulari via USB al tablet (o spostare le microSD) per vedere e fare direttamente pulizia di foto e video al volo senza neanche doverli copiare, o ad esempio per postare su face o inviare a parenti la “foto del giorno” anche quella presa direttamente dalla fotocamera senza neanche copiarla
– un amico con un vecchio nokia mi poteva inviare via bluetooth le foto che faceva per vederle su uno schermo decente
– abbiamo conosciuto delle persone in hotel e ho potuto copiare su una loro chiavetta usb le foto che avevamo fatto in compagnia
– nessuno ha pensato di portarsi dietro un hard disk usb per svuotare le memorie di fotocamere, videocamere e cellulari.. visto che non siamo dei maniaci di foto e video è bastata la memoria delle SD.. però volendo con l’archos si poteva anche riversare il tutto su un hd capiente
Per continuare, io ad esempio a casa quando accendo il mio tablet ho già montate, visibili e utilizzabili in tempo reale come se fossero locali le directory condivise (via cifs) del mio economico hard disk di rete collegato al router.
Volendo non è difficile configurare l’accesso via OpenVPN e avere tutti i dati accessibili via UMTS in mobilità. Per “accessibili” intendo che tutte le app installate es. Docs To Go aprono i file direttamente e li modificano+salvano sulla directory remota come farebbe un PC senza bisogno di copiare o “shareare” nulla… semplicemente perchè il sistema gliele fa vedere come se fossero file locali
Mi sono stancato di fare esempi ma è tutto così… il mondo della libertà rispetto al mondo recintato dei primati.. =D
@ the_m,
hai detto di tutto di più. Io ho conosciuto il mondo Apple attraverso l’iPhone ed essendo abituato a smanettare in libertà, ho trovato insopportabile e a tratti incomprensibile il mondo “chiuso” di Apple.
E’ sicuro che:
– Apple ha creato un “ecosistema” chiuso perfetto (per i suoi azionisti) e per quanti si adattano ad esso;
– Apple ha dei prezzi assolutamente alti in rapporto alle prestazioni dei prodotti;
– Apple ha un successo commerciale che nessun altro ha;
I motivi di tanto successo sono piuttosto difficili da comprendere.
Probabilmente un motivo fondamentale è che per chi non ama chiedersi il perchè e per come funziona la tecnologia che usa, ma vuole avere la sensazione di domarla, la facilità d’uso di questi dispositivi è quanto gli occorre per essere appagato.
Un secondo motivo è la completezza del sistema hardware+software, dove la forza di Apple nel vendere iPod è nata dal sistema geniale di download legale della musica, e per iPhone e iPad è data dalle applicazioni.
Non dimentichiamo che mentre Nokia, Samsung, etc. dormivano, la Apple progettava e lanciava l’iTunes con lo Store della musica, imponendo alle major discografiche il prezzo fisso di 99 cent a brano, quando questi signori avrebbero voluto fare ciascuno i loro prezzi ! Là Jobs aveva capito che la forza del sistema stava proprio nei prezzi tutti uguali.
Infine, la grande qualità dei materiali ed il design rendono i prodotti “unici” nel loro genere e fashion !
Ciò detto,tanto di cappello alla Apple, ma sarebbe meglio se gli utenti aprissero un pò la mente guardando a quello che di più offre la concorrenza, senza crogiolarsi in un sistema chiuso che non offre sfide alla loro creatività, ma solo al loro portafoglio.
Non saprei se il “think different” voglia in realtà dire “don’t even think”.
Caro Alessio Di Domizio
Sono fede il rompipalle di sempre …
Non serviva fare esperienza reale con un iPad per capire che è un giocattolo io lo avevo intuito leggendo le sue caratteristiche tecniche nel periodo che venne messo in commercio
e mi sono anche sgolato in questa sezione per divulgare e dimostrare il fatto che è un giocattolo costoso che potrebbe essere considerato solo un accessorio della moda da abbinare agli indumenti da indossare al fine di ornamento …. ricordo ancora l’orda accanita dei proseliti di Apple che gridavano in questa sezione e in pompa magna Rivoluzione Tecnologica … quanto è brutta l’ignoranza … si parla di rivoluzione di un diciamo “computer portatile” dalle funzionalità molto ma molto limitate inscatolato in una scatola delle dimensioni di un libro che ha di buono solo il display e l’estetica dichiarato adatto per la mobilità quando invece per poterlo utilizzare ti devi portare dietro la tastiera e la dashboard altrimenti non puoi utilizzare neanche una stupida memoria USB per memorizzare i dati che si producono … per carità questa è la rivoluzione tecnologica tanto millantata?
sono dieci anni che la Apple ci prende per il c..o con i sui giocattoli inutili e costosi e in più con caratteristiche inferiori a prodotti analoghi di marchi concorrenti
MA CHI SE NE FREGA DELL’ESTETICA A ME INTERESSANO LE FUNZIONALITA’ DI UN APPARATO ELETTRONICO DIGITALE FUNZIONALITA’ CHE I PRODOTTI APPLE NON OFFRONO
boh, io con wp7 edito i files che stanno su skydrive sia tramite il telefono che tramite il pc (con office online) senza dover installare nulla né sul telefono né sul computer… e posso accedere alle foto di skydrive sul telefono e le foto del telefono su skydrive (se abilito l’opzione, ovvio! altrimenti le foto del telefono restano sul telefono).
e lo faccio da novembre dello scorso anno, tra l’altro…
con mango verranno aggiunte ulteriori funzioni per i programmi office (al momento l’editing sul telefono è abbastanza limitato, ma la visualizzazione è pari a quella sul pc).
Per il commento 26: forse devi imparare come usarlo perché ti posso assicurare che il mio iPad 2 “vede” benissimo la mia EOS 550d una volta collegata ed importo le foto che voglio senza passare da alcun pc!!
Viaggio da 10 anni per lavoro e in quasi tutti gli Hotel è richiesta un’autenticazione di questo tipo. MAI AVUTO NESSUN PROBLEMA: nè con il Macbook Pro, nè con l’iPhone, nè con, il recente acquisto, iPad. Prima di scrivere articoli denigratori basati sulla propria incompetenza è il caso di trovare una soluzione ai problemi piuttosto che sparare a zero sulla tecnologia. il tuo è il classico approccio da ignorante in materia che si professa utente navigato. I profeti sono estinti da secoli.
@ 41
Se non è in grado di concepire che l’esperienza altrui possa essere diversa dalla sua, al punto tale da offendere, le consiglierei di portare la sua grinta e le sue solide convinzioni altrove. Di siti dove si pratica nient’altro che la contemplazione estatica di questo o quel marchio/prodotto ne troverà a iosa su Internet.
@40
Certo certo, con un adattatore di schede SD aggiuntivo che se non è originale forse alla prossima versione dell’OS non è supportata, che è esterno alla tavoletta che già di suo costa un botto…
Stavo parlando delle capacità “native” della tavoletta “multimediale per eccellenza”.
Se compro un tablet è perché non voglio avere oggetti esterni collegati, il massimo della trasportabilità e di facilità d’uso. Altrimenti compro il primo netbook da 200 euro sul mercato, che peso e tastiera a parte, ha più funzionalità.
Ma sei sempre libero di pensare che sia la “tavoletta con la multimedialità migliore del mondo” e farti prendere in giro per l’acquisto di tutti gli accessori base necessari per interfacciarlo con il resto del mondo. Ognuno è libero di farsi spennare come vuole dalla azienda che preferisce.
Certo, certo…….anche tu sei libero come me di comprare ciò che vuole, conscio o meno di farsi “prendere in giro”, questa è l’unica verità.
@Alessio Di Domizio
Il problema di autenticazione con alcune particolari configurazioni wireless non è proprio una novità.
Il capo reparto di una mia collega tempo addietro ha avuto grandi problemi a collegarsi con un MacBook Air alla rete aziendale (una WPA2 EAP)… ovviamente se la prese con i progettisti.
In realtà do’ ragione al tipo che ha scritto “non-difetto”, in questo caso, perché, by-design, i portatili Apple non sono per l’Enterprise.
Riguardo, invece, al commento sull’Archos non mi stupisco. Quei gioielli sono i migliori tablet che si possano desiderare ;)
@ Matteo
Collegarsi al wifi di un albergo non è una feature “enterprise”… Peraltro andrebbe capito se il problema è lato client o lato server.
@Alessio Di Domizio #46:
Dipende dall’implementazione. Nel momento in cui faccio l’accesso e carico la prima pagina (chessò… la mia homepage) il servizio di hotspot può effettuare:
– Redirect esplicito (comunicato al browser) della pagina su una interna al servizio di hotspot dove viene presentato il Captive Portal. L’indirizzo sarà tipo http://hotspot.nomealbergo.com/index.html?asd=paginachevolevovedere
– Redirect implicito della pagina: il browser crede di andare sul sito ma in realtù è il garden
Contemporaneamente tutte le altre connessioni che non siano http vengono droppate.
L’utente inserisce le credenziali nella pagina e vengono inviate al servizio hotspot che a sua volta comunica l’accesso ad un servizio di AAA (in genere radius, che a sua volta usa un database dove preleva i parametri di connessioni (login corretto, limiti di vari quali banda, tempo, traffico o combinazioni di esse). L’hotspot riceve la conferma/rifiuto e lo comunica all’utente.
I problemi che ho avuto con prodotti MAC sono stati essenzialmente due:
1) Redirect non digerito correttamente
2) Problemi di visualizzazione della pagina. Ma qui riguardava HTML puro.
Essenzialmente durante il login che problema dava? Giusto per capire cosa poteva essere
@ Blucreativo
Il problema è che su ipad e su mac capita spesso che la finestra in cui si richiede l’autenticazione appaia non nel browser ma su una specie di pop-up esterno, che però non sempre salta fuori correttamente.
Complica molto le cose, particolarmente sull’ipad, il fatto che spesso la validità della password sia legata alla singola sessione wifi e non, per esempio, un tot di tempo. Per questo motivo quando metto il computer o il tablet in standby capita spesso di dover ri-autenticarmi, e se l’autenticazione già funziona una volta ogni tanto questo incrementa notevolmente il tasso di frustrazione.
C’è poi da considerare che l’ipad per risparmiare energia credo che metta la connessione wifi in uno stato di semi-sospensione che evidentemente il server interpreta come una disconnessione, il che comporta in qualche caso una nuova richiesta di credenziali ogni volta che chiudo e riapro dopo qualche minuto la smart cover.
io so solo che la pubblicità di Apple per ogni suo prodotto fa emergere sempre e solo le cose che sa fare; sperando che almeno quelle le faccia bene uno compra o meno il prodotto; se però poi le cose basilari come aprire un documento modificarlo e risalvarlo diventano cose arzigogolate come qui descritto è buono e giusto che l’utente si arrabbi.
un tablet cinese basato su Atom e Win7 perlomeno le cose qui descritte le fa senza alcuna crisi esistenziale (possessore di un tablet da 300 euro).
morale dovrebbe essere superfluo il prodotto usato per le proprie esigenze purchè le soddisfi in pieno.
@ 49
Scusa mi sai fare un esempio di pubblicità che volontariamente enfatizza i difetti e le mancanze di un prodotto? Dai… :-)
Io ho visto usare l’iPad in Tribunale per vedere le foto scattate a dei documenti con una compatta e non ci sono stati problemi anche se è stato necessario usare un piccolo adattatore per la scheda di memoria della fotocamera. Sarebbe sinceramente meglio un USB incorporato ma non vedo, se l’adattatore è piccolo e non è un problema portarlo con sè, che sacrilegio sia l’utilizzo di un adattatore… un altro mio amico avvocato se lo portò in vacanza all’estero e fu contattato nel mentre per redigere un parere al volo e lo fece con iPad… lo spedì non so come ma sicuramente senza il proprio MacBookPro e non mi ha parlato di seccature… anzi! Ora non mi pronuncio sui problemi di connessione e non prendo in considerazione i commenti di chi asserisce di non aver mai avuto problemi in albergo (considero più affidabile il redattore dell’articolo) però mi pare che il tono di chi tuona sui prezzi della Apple e sulla compulsività di chi compra Mac o iVattelappesca una certa invidia e grossolanità dei commenti… ho l’impressione che non abbiano mai usato un prodotto della Mela vivendone l’esperienza d’uso. Sarebbe il caso che a pronunciarsi siano solo persone che come l’autore parlino con cognizione di causa. Detto queto rimanderò l’acquisto di un iPad ancora per un pò.
Non capisco alcune critiche.
1) non puoi importare le foto dalla macchina fotografica.
Basta prendere il riduttore usb e il gioco e’ fatto. Tra l’altro si puo’ utilizzare quotidianamente per collegare hard disk esterni,tastiere mute per pilotare via midi software audio, etc. Il camera kit e’ un’ acquisto doveroso, ed e’ in effetti una pecca che l’ipad sia sprovvisto di una porta usb costringendo all’acquisto del dispositivo.
2) non si possono creare contenuti con ipad?
Non sono assolutamente d’accordo. Garageband e imovie dimostrano il contrario e li uso professionalmente tutti i giorni per la realizzazione dei contenuti. Inoltre tramite browser piu’ ftp manager si puo’ fare praticamente qualunque cosa per un sito. Mi sembra che siano applicazioni abbastanza professionali.
3) ipad non va a sostituire un pc o un mac.
Non serve a quello. Difatti le applicazioni per mac vanno compilate su mac non su ipadme questo taglia la testa al toro.
Non sono d’accordo su una cosa.. i limiti indicati non riguardano iPad 2 ma bensì la suite iWorks per iPad 2!!!
Per esempio documents to go (versione premium) non ha di questi problemi.
In ogni caso l’introduzione di iCloud risolverà questo problema per gli utenti che usano iWork da più dispositivi, tutti gli altri possono già farlo con documents to go e dropbox .
Ciao Alessio, è vero che l’iPad presenta i suoi limiti. Utilizzo molto pages per lavoro, sincronizzo sempre i miei documenti con iDisk. posso sia fare il download che l’upload sempre all’interno dell’applicazio pages.
Mentre se ho intenzione di mettere fisicamente il file nell’iPad o iPhone, è sufficiente aprire iDisk, cliccare sul file, sulla sx in basso c’è il pulsante “apri in”, scegli l’applicazione per esempio: “FileApp pro”, il quale ad essere un un’ottimo reader, permette di organizzare i files in cartelle.
Questa App permette anche di prendere una cartella del pc, win o lunix, e di trascinarla sull’iPad o iPhone senza JB.
Una volta che avrai i file in FileAppPro, li protrai usare con qualsiasi applicazioni.
Spero di esserti stato utile
Mi ero dimenticato di scrivere, che è possibilissimo sovrascrivere su iDisk.
Purtroppo è l’unico modo che conosca per poter lavorare con i documenti in maniera esaustiva, anche se, pages per iPad presenta le sue limitazioni, come ad esempio non è possibile evidenziare una parte del testo, affiancare due pagine.
Alla fine per lavori fuori casa è molto utile.
Ho provato altre applicazioni per la videoscrittura, ma alla fine iWork resta il più stabile quando importo un documento da word o powerpoint (con Keynote), perchè non mi rovina l’impaginazione, sopratutto quando c’è un testo con delle immagini.
Non capisco proprio il senso dell’articolo. Ci sono infiniti modi per scambiare dati con Dropbox, anche quando si usa la suite iWork, magari il percorso non è lineare ma è superficiale dire che non si può quando invece si fa attraverso altre applicazioni.
Scrivo dopo che è uscito iCloud e spero che l’autore sia soddisfatto, ha i suoi documenti sempre sincronizzati su tutti i dispositivi che vuole.
La soluzione google docs, perché no? Ci sono degli ottimi editor per documenti di google docs.
Non si connette alle wifi? 16 giorni in Portogallo e ero connesso ovunque.
Serve più per fruire dei contenuti che per crearli? Forse sì, ma ci sono delle applicazioni che fanno cose uniche in poco tempo, cose che con un pc sarebbe impossibile eseguire se non mettendo alla prova la propria pazienza.
Sostituire il pc con il tablet? Siamo fuori strada, ma anche sostituire il tablet con il pc è impossibile. Probablimente sarà più probabile che si realizzi la prima opportunità.
I tablet con Windows? È dalla versione xp che microsoft prova a farlo, tutti fallimenti. È il sistema a cartelle che non si adatta all’utilizzo in mobilità.
iPad come backup per foto? Ma siamo impazziti? Siamo proprio fuori strada, hai fatto bene a venderlo!
Android cerca di replicare l’esperienza di iOS con una configurazione aperta, siamo alla solita scelta del sistema aperto o del sistema chiuiso, io scelgo il sistema chiuso: non ho tempo da perdere a configurare dispositivi, driver e complicati pannelli. mentre sono di fronte ad un cliente, voglio quello che cerco, subito, senza esitazioni o blocchi. L’ipad lo fa, gli altri no
Con otixo si riesce a salvare i documenti a pages su dropbox google documents e svariati altri cloud server.
Entro certi limiti, per un uso normale sufficienti, è gratis
Concordo. IPad funziona bene per leggere, vedere, inviare mails. Non certo per creare documenti: complicato e farraginoso. Ma……..direi che anche certe funzioni sono ridotte. Se voglio vedere una presentazione in Powerpoint con regolare commento sonoro , bene niente da fare. Vedete ma in perfetto silenzio. La musica di accompagnamento non viene recepita. Ho cercato di venire a capo con un tecnico di Apple ma anche lui ha allargato le braccia : “forse, tra qualche mese, ….ci stanno lavorando, non saprei……….Nebbia in Val Padana.
Dopo 9 anni dall’uscita dell’iPad cos’è cambiato? Da poco presentato il nuovo ipad Pro che a detta di Apple può in molte cose sostituire un PC (e, bisogna dirlo, lo fa) per un buon 85-90% delle persone con esigenze “comuni”, base diciamo… secondo voi è così? Le esperienze riportate nell’articolo sono ancora oggi “valide”?