L’accostamento con il blockbuster marvelliano è sin troppo facile, ma d’altronde la notizia capita proprio a pochi giorni dall’uscita in sala della pellicola con le gesta dell’uomo di ferro: l’esercito americano, in collaborazione coi soliti noti della DARPA, ha mostrato un esempio funzionante ed evoluto di esoscheletro meccanico, nome in codice Exoskelethon, in grado di aumentare il potenziale di fatica sopportata da un corpo umano senza impacciarlo troppo.
Nato nei laboratori della Raytheon, l’exoskeleton è il frutto di un programma iniziato nel 2000 e attualmente finanziato con un contratto biennale da 10 milioni di dollari. Un esoscheletro di questo tipo consente, tra le altre cose, di trasportare un uomo sulle spalle (magari un ferito) per molti chilometri o di sollevare senza sforzo 90 chili svariate centinaia di volte.
Chiaramente le applicazioni di questo tipo di tecnologia trascendono il campo militare, e per fortuna presto potrebbero venire in soccorso di squadre di personale che deve scavare le macerie di un crollo, o di movimentare velocemente grossi carichi di merce (tanto per restare in tema cinematografico, Sigourney Weaver in Aliens: scontro finale).
Il video che segue è parecchio esplicativo circa le possibilità di questo sistema e la sua agilità, basti pensare che si è in grado di camminare sui talloni o correre. Non dipana una questione secondo me fondamentale: la vera prova di agilità si fa guardando se e in quanto tempo il sistema uomo-macchina è in grado di rialzarsi dopo una caduta. L’altra grande questione riguarda l’alimentazione necessaria e la durata della necessaria e immancabile batteria.
Molto interessante! a vederlo così sembra un pò fragile però con tutti quei cavi e cavettini esposti (ma magari ci costruiranno una tuta sopra come quei manichini che si vedono alla fine), bell’articolo!
olderrimo :D
beh, non è una novità assoluta, ma mi risulta che questa “incarnazione” dell’esoscheletro sia nuova :)
Con uno di quelli potrei stendere Mike Tyson.
Più che usarlo in ambito militare bisognerebbe darne uno nei cantieri dove tutti i giorni gli operai devono trasportare a spalla i sacchi di cemento da 25 e 50kg.
vero. ma come ho avuto più volte modo di dire negli scorsi post, l’ambito militare è quello dove girano in assoluto più soldi per la ricerca, ed è quindi quello che è potenzialmente in grado di tirare fuori “the next big thing” che ci cambia la vita.
Non mi preoccuperei troppo su alimentazione o batterie, se sfrutteranno maggiori risorse dei marchingegni oggi in circolazione sicuramente le aziende continueranno con le tecnologie attuali.
E se invece venisse alimentato attraverso dei contatti elettrici nei piedi o attraverso la cosiddetta alimentazione wireless attraverso il pavimento (per le attività indoor)? Non sarebbe un’idea?
Belin, ma per andare in azione, occorrono metri e metri di prolunga…
Byez
ma quello è un modello dimostrativo, per questo dicevo nell’articolo che poi bisogna vedere come si comporta con la batteria.
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