di  -  mercoledì 16 Febbraio 2011

Tradotto liberamente dal testo originale consultabile qui.

È bello vedere tanta gente esaltata dai successi ottenuti da Apple. I loro risultati sono stati straordinari, hanno migliorato la vita delle persone e sono degni di essere festeggiati.

Tuttavia non dovremmo perdere di vista il fatto che la Apple Computer nel suo insieme ha fallito, nel periodo che va dalla metà alla fine degli anni ’90. Il nostro obiettivo principale era quello di trasformare il mondo liberando le persone da computer mal progettati e politiche corporate soffocanti. “The Computer for the Rest of Us”, promettevamo.

Oggi “the rest of us” è una piccola percentuale del personal computing. L’azienda è sopravvissuta – un immenso tributo va alle persone che oggi vi lavorano – ma non è l’azienda che cercavamo di costruire.

Malgrado siamo riusciti a forzare il personal computer verso l’interfaccia grafica, da allora l’innovazione nel settore si è fermata. I sistemi operativi con cui la maggioranza degli utenti di computer lavora oggi, sono fermi al 1993, con evoluzioni marginali nell’ultima decade. Le applicazioni sul desktop degli utenti, bestie come Word e PowerPoint, non hanno conosciuto miglioramenti sostanziali negli ultimi anni.

Perché? Perché non hanno bisogno di cambiare. Perché non c’è una vera competizione. Perché Apple ha fallito.

Quelli che usano Windows ogni giorno al lavoro sono richiamati costantemente al fallimento di Apple. Il resto del mondo sta venendo punito assieme a noi dipendenti.

Eppure nessuno si assume la responsabilità di quel che è successo. In effetti, la maggior parte di quelli che eravano in Apple all’epoca, affermano con forza che il collasso dell’azienda non sia dipeso da loro. Alcuni hanno scritto interi libri per scaricarsi di ogni responsabilità.

È un buco terribile nella storia dell’azienda, che in questo momento cercherò di riempire: io sono il colpevole. Io ho ucciso la Apple Computer.

Ovviamente anche tu hai dato una mano se eri lì a lavorare con me. Di certo siamo stati aiutati da una quantità di manager inetti, e dall’atteggiamento venale di Microsoft. Ma più che ogni altra cosa Apple – la vecchia Apple che conoscevamo e amavamo – è stata distrutta dalla sua cultura malata e disfunzionale.

Nel momento in cui Steve Jobs fece il suo ritorno poco restava da salvare. Lo rispetto per i risultati che ha ottenuto: penso che nessun altro al mondo sarebbe riuscito nell’impresa. Forse la nuova Apple che sta costruendo avrà un giorno la stessa autorità e lo stesso peso della precedente. Ma non dimentichiamo che, per salvare qualcosa di buono, ha dovuto radere al suolo quello che c’era prima.

Cosa è andato storto?

La storia di Apple dalla fine degli anni ’80 alla fine degli anni ’90 è, a mio parere, una storia di talento individuale e stupidità di gruppo. Nel momento in cui entrai a far parte dell’azienda, nel 1987, rimasi sorpreso dall’energia e intelligenza delle persone attorno a me. Mai nella mia carriera mi era capitato di lavorare con persone così brillanti, interessanti, capaci. Probabilmente non mi capiterà più di incontrare gente del genere. Eppure, malgrado questa grande intelligenza, come team agivamo troppo spesso come un branco di incompetenti.

Malgrado alcuni successi a fine anni ’80 e gli anni ’90 (mi vengono in mente il Powerbook e il Power Mac), il ritmo dell’innovazione era molto più basso che nel periodo precedente, quando Apple saltò dal primo Macintosh al Macintosh II, in uno straordinario scoppio di creatività.

Per ogni innovazione che portavamo sul mercato, una dozzina di grandi idee venivano soffocate nei laboratori. Centinaia di milioni di dollari venivano spesi su progetti imponenti che poi non producevano nulla. Ricordate Taligent? Kaleida? Jaguar? OpenDoc? La lista è più o meno infinita. Ad oggi il mondo PC è ancora ben lontano dall’impiegare le innovazioni su cui abbiamo lavorato e che non siamo riusciti a portare sul mercato negli anni ’90, come il component software e le idee per un’interfaccia utente avanzata nel progetto Sybil.

È facile dare la colpa di tutti questi fallimenti ai senior executive ma, francamente, non credo fossero abbastanza potenti da infliggere all’azienda un danno così profondo. Troppo spesso il problema era che non si lavorava uniti per obiettivi comuni.

Questo fu in parte dovuto alla solita politica delle grandi aziende, ma in più tutti noi credevamo di essere così bravi da poterci permettere di rifiutare ogni compromesso e di evitare il confronto con la visione altrui. La resistenza passiva era al centro della cultura dominante dell’azienda. Potevamo star seduti nelle riunioni, sorridere e annuire al piano del giorno, quindi tornare nei rispettivi uffici strepitando sulla stupidità dell’idea, giurando di non cooperare alla sua realizzazione.

Quelli che fra noi erano manager spesso non riuscivano a incentivare un lavoro di guppo. E noi, invece di cooperare con loro per il raggiungimento di un obiettivo, barricavamo i nostri progetti e i nostri budget per proteggerli da ogni assalto. Idee e iniziative da dall’esterno venivano rigettate allo stesso modo in cui il sistema immunitario respinge un germe.

Ci dicevamo che la nostra competenza centrale era il design di interfacce utente, ma in verità ci riusciva meglio di disegnare t-shirt e mettere in piedi presentazioni aziendali. In dieci anni in Apple ho lavorato in tre ruoli principali, riportando però a 12 diversi VP.

Volevamo essere tutti lo chef. Nessuno voleva fare lo sguattero. I nostri senior manager mancavano della lungimiranza o della volontà di interrompere questa spirale. E così l’azienda finì per cadere.

Lezioni imparate

Oggi, come tanti ex dipendenti Apple, lavoro in una nuova azienda e affronto molte delle difficoltà che Apple affrontò a fine anni ’80. Penso spesso alle mie esperienze in Apple, che mi guidano nel lavoro, mi dicono cosa non fare. Ecco alcune delle lezioni che ho imparato:

  • Dal momento che la cooperazione è essenziale per il successo, bisogna incentivare le idee degli altri, cercarne le parti migliori e trovare un modo di costruire un’agenda comune.
  • Dato che l’unità è più importante della perfezione, bisogna supportare e portare a compimento le decisioni del management, anche quando non si è d’accordo.
  • Dato che nessuno può far tutto da solo, è importante cooperare con altre parti dell’organizzazione, anche se si pensa che certe cose potrebbero essere fatte meglio da soli.
  • Nessuna azienda può modificare un intero settore: bisogna stringere alleanze per condividere le opportunità e coinvolgere altre aziende nella propria visione.
  • Gli insulti vanno banditi dalle conversazioni aziendali (indipendentemente da quanto meritati siano).

Tutto molto scontato direte voi, eppure fu la mancanza di queste banali norme di vita aziendale ad uccidere Apple.

Riusciremo a fare cose differenti questa volta? Difficile da dire. Ma l’impressione oggi è molto migliore.

Chissà, magari siamo ancora in tempo per cambiare il mondo.

Michael Mace (2003)

Director of Competitive Analysis

Director of Mac Platform Marketing

Director of Marketing, Home & Education Division

Apple Computer, Inc 1987-1997


67 Commenti »

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  • # 1
    il Sasdo
     scrive: 

    Ciao, se posso permettermi un consiglio:
    scrivi subito in cima all’articolo che si tratta di un testo tradotto e la sua fonte, così come è ora non ci si capisce niente.
    Fino a metà articolo ho pensato che fossero pensieri tuoi misti a citazioni, poi a un certo punto sembrava che tu avessi lavorato in Apple, quindi mi è sorto un dubbio e son dovuto andare a fine articolo per capire.
    Anche così non è chiaro se è solo testo tradotto o ci sono anche pensieri tuoi. Per favore, in caso di citazioni evidenzia il fatto che si tratta di citazioni… poi c’è una frase rimasta in inglese: “It’s a terrible gap in company’s history that no one takes responsibility for its fall. So let me fill in that gap and let you know who was responsible.” è voluto? Se sì, aumenta la confusione.

    grazie, ciao

  • # 2
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    Hai ragione, ho corretto.

  • # 3
    phabio76
     scrive: 

    Ciao,
    La Apple a cui si riferisce Mace, quella morta, è l’azienda nata dal talento di Wozniak e tramontata insieme alla sua creatura, l’Apple II. Già dalla prima metà degli anni ’80 il vento era cambiato. Dopo il PC IBM, “The Rest of Us” è sempre stata una nicchia di mercato, più o meno grande, quasi sempre molto profittevole, ma pur sempre una nicchia (e presto anche quella nel settore tablet con iPad lo diventerà).
    Che nel corso della storia di quest’azienda siano state prese delle decisioni sbagliate è risaputo.
    (Ri)linko l’intervista di John Sculley:
    http://www.wemedia.it/blog/2010/12/john-sculley-la-filosofia-di-steve-jobs-apple-come-sony-parte-1/

  • # 4
    goldorak
     scrive: 

    citio phabio 76. La cosa piu’ ironica e’ che Apple e’ diventato quel grande fratello che nella sua famosa pubblicita’ del 1984 andato in onda durante la finale del superbowl vedeva invece il Macintosh come forza liberatrice dal tiranno conformista e succhia-vita IBM(o Microsoft…).
    Come cambiano le cose. ^_^
    L’ideale antiformormista e liberatore e’ morto con l’Apple II. Tutto il resto della storia della Apple e’ come avere il controllo totale sui suoi utenti.

  • # 5
    [D]
     scrive: 

    “Riusciremo a fare cose differenti questa volta? ”

    “Michael Mace (2003)”

    Parlando con il senno di poi, no. Prima sareste anche stati poco differenti, adesso siete livellati grossomodo alla stessa altezza di una azienducola dedita a rimarchiare prodotti cinesi, perdendo le giornate ad inscatolarli ed infiocchettarli in modo che la gabola si noti il meno possibile ma, alla fine, il cuore dei vostri prodotti continua ad urlare la propria origine scadente quanto un decoder digitale terrestre da 30 euro ed “autocrash” causa mancanza ventolina di raffreddamento. Soltanto che se quel decoder lo faceste voi di euro ne costerebbe 600…

  • # 6
    phabio76
     scrive: 

    @ [D]
    Non sono d’accordo con quanto affermi (e non voglio raccogliere provocazioni scatena flame…) Ti invito solo a guardare le cose con la giusta ottica retro-nostalgica-consapevole e con un po’ di equilibrio. Apple è stato un pioniere della produzione in outsourcing ma oggi è un modello universalmente adottato. Secondo poi, solo alcune aziende che rispettano determinati standard possono sfornare prodotti “Designed in Cupertino”. E terzo, proprio per essere pignoli, la Foxconn ha stabilimenti in Cina che producono per Apple ma è un’azienda taiwanese…

  • # 7
    Spinoza
     scrive: 

    Che pomposi vanesi e pieni di sé che sono alla Apple…

  • # 8
    sireangelus
     scrive: 

    Su appunti digitali, secondo me, Google Translator NON può essere tuo amico.

  • # 9
    goldorak
     scrive: 

    @ phabio 76 : il livello qualitativo che citi e’ possibile ottenerlo anche da oem come Dell, Lenovo etc… E sempre questione di prezzo. Anche quando ci sono prodotti pc che qualitativamente (se non esteticamente) competono con hardware Apple si sente sempre il solito ritornello \ma e’ un pc\ ergo e’ scadente a priori.
    Che Apple sia piu’ trendy di Lenovo o Dell non ci piove, e questa consapevolezza se la fanno pagare cara, molto cara.
    Quindi da un certo punto di vista [D] ha ragione.

    Se poi vogliamo essere critici, \designed by apple\ non e’ garanzia di un prodotto \funzionante\. Vedi il caso del problema dell’antenna del iphone, vedi il caso degli schermi scolorati degli imac, vedi il caso dei connnettori mag che si rompono perche’ progettati troppo fragili etc… Bisogna aprire un pochino gli occhi e rendersi conto che aldila’ del marketing (e Oh se sono maestri in questo campo) la Apple a livello hardware e’ ne’ piu’ ne’ meno come Dell o Lenovo. I prodotti consumer Apple sono cosi’ cosi’, gli ipod ad esempio hanno una qualita’ audio che e’ inferiore ai lettori Cowon tanto per dire. Ma non e’ cosa risaputa perche’ Apple fa marketing 24/24 mentre Cowon e’ roba per geek. Gli imac hanno le loro schermate blu (si chiamano in altro modo ma il succo e’ quello kernel panic riavvio della macchina). A sentire gli apple fan sono macchine perfette. Chi e’ che si beve il succo di marketing eh ?

    Gratta gratta e Apple non e’ divera da tanti altri grossi OEM.

  • # 10
    phabio76
     scrive: 

    @ goldorak
    Ehi, lungi da me difendere Apple… solo che la definizione di “prodotto cinese rimarchiato” è superficiale e a mio modo di vedere ingiusta, tutto qui.
    Nel cassetto ho ancora un bellissimo iAudio/Cowon U2 ma se ricordi bene anche il prezzo era veramente top di gamma, in proporzione costava più di un odierno ipod nano.

  • # 11
    Cristian
     scrive: 

    <>

    Quoto!

  • # 12
    Cristian
     scrive: 

    ops… volevo quotare questo:

    Su appunti digitali, secondo me, Google Translator NON può essere tuo amico.

  • # 13
    [D]
     scrive: 

    “Apple è stato un pioniere della produzione in outsourcing ma oggi è un modello universalmente adottato.”

    Sinceramente preferivo l’outsourcing in Irlanda: i mac prodotti in quel periodo tiravano avanti dieci anni senza battere ciglio, avevi effettivamente l’idea di avere per le mani una macchina eterna.

    Adesso ti mandano gli imac e arrivano già con i vetri scheggiati ed i pannelli che ingialliscono.
    Gli iphone, in base a come li prendi, o perdono il segnale o crashano il sistema perchè la temperatura percepita supera di poco i 30 gradi.
    Prima li ho paragonati ai decoder per la tv da 30 euro: ebbene ho sbagliato. Quei decoder vanno avanti due settimane con le bocchette d’areazione occluse da ogni tipo di roba e si riprendono semplicemente staccando e riattaccando la spina.
    Gli iphone ci mettono molto meno tempo a mostrare il fianco…

    “E terzo, proprio per essere pignoli, la Foxconn ha stabilimenti in Cina che producono per Apple ma è un’azienda taiwanese…”

    E quarto, le aziende che producono per apple installano grate alle finestre e reti anti suicidio, giusto per sottolineare di quale idilliaco mondo si sta parlando…
    Poi ci sarebbero due o tre note sul lavoro minorile, sulla reticenza dell’attuale dirigenza di apple di fare veramente chiarezza e pulizia in merito, delle battutine di Steve Jobs sulle condizioni di vita degli operai che da sole gli fanno meritare un crash test da una finestra, senza rete però…

    Chi ha ucciso Apple Computer ? Comincia per S e continua per J…

  • # 14
    Giovanni
     scrive: 

    Concordo con @phabio76 (#3) e ritengo che la Apple a cui si riferisce in questa pedante confessione, sia quella di Wozniac e dell’Apple II. D’altra parte Apple è stata l’unico tentativo idealista e coronato dal successo commerciale, tra i tanti tentati dagli hippie che hanno dato origine al “personal computing”. Dopo gli insuccessi di AppleIII e di Lisa, la Apple del Macintosh ha solo riproposto questa visionarietà come “spirito aziendale”. In fondo lo stesso Mace parla ancora dell’interfaccia grafica come un mito, qualcosa che non sarebbe stato inventato se non ci fosse stata Apple!!! Quando invece, questa visione “mitica” è stata ormai smascherata.

    Alla mia età e grazie alle esperienze lavorative ho maturato una certa esperienza diretta della natura dei rapporti interpersonali nelle grandi aziende. Anche grazie a questo mi riesce, con solo qualche piccolo sforzo, di poter comparare descrizioni malinconiche come queste con quelle che di solito si vivono nelle aziende: le considerazioni finali mi sembrano decisamente banali e andrebbero bene se pronunciate da un “parroco di campagna”.

    Infine concordo anche con @goldrak (#9): é soprattutto una questione di soldi, di quanto uno è disposto a spendere.

    ciao

    Il “mea culpa” (o autocritica, a seconda della professione di fede) di un manager è sempre un evento di un certo impatto (e che di solito non paga molto) anche per la sua singolarità (visto che solitamente questi individui sono impegnati a sputtanare gli altri e scaricare le colpe per incensarsi). Ma l’immagine che vorrebbe trasmettere non aggiunge e non toglie niente a quanto già si sapeva: Apple era già diventata un’azienda assolutamente convenzionale!

  • # 15
    Antonio Barba (TheKaneB)
     scrive: 

    @phabio #6:

    non è che passi molta differenza tra la Cina (Repubblica Popolare Cinese) e Taiwan (Repubblica Di Cina)…

  • # 16
    Roberto
     scrive: 

    Nessun marchio è garanzia di prodotto funzionante. Per chi ha idea di che cosa sia la teoria delle probabilità e processi stocastici sa di cosa parlo. Detto in breve, se vendi milioni di prodotti, è certo che qualcuno sarà difettoso. È così per Apple e qualsiasi altra azienda dell’universo. È fisica. Inoltre chi ha mai detto che Apple è infallibile? Chi? La perfezione non esiste! Apple è un’azienda reale che produce prodotti reali che si possono rompere. Ma questo vale per chiunque. State incolpando Apple di essere un’azienda reale e non “dei sogni”?? Dai per favore… Un’azienda si valuta per la bontà dei propri prodotti E per la loro affidabilità. Se dovessimo ragionare come qui sopra, la Ferrari sarebbe un azienda di pagliacci perché capita che ci siano 360 Modena che perdono valvole per strada o che fondono ai semafori. Una valutazione un attimo estremista! e di poco buon senso!

    Fatemi capire quindi: secondo voi se un’azienda vende “i soliti computer” senza innovazione è da condannare perché non innova, se prova prodotti con caratteristiche “diverse dal solito” non va bene perché c’è il rischio che sbagli, decidetevi! Volete un’azienda che innova e non sbaglia mai? Rivolgetevi alla Padreterno s.p.a., non sbaglia mai e costa pochissimo…

    Inoltre le aziende che lavorano per Apple lavorano anche per tutte le altre maggiori produttrici di PC e telefoni (vedi Samsung, Sony, LG ecc…). L’altra cosa è una sconcertante verità: in realtà la causa di tutte le malattie del mondo e della morte stessa… si proprio così… COLPA DELLA APPLE!!!

    per la serie: i fanboy Apple hanno i paraocchi, i detrattori hanno direttamente dei muri davanti agli occhi…
    un po’ più di pacatezza e buon senso magari non guasta.

    vi rendete conto che se cambiate il nome Apple in questo articolo e lo sostituite con un nome di un’azienda qualsiasi il risultato non cambia? Incredibile vero? O forse no…

  • # 17
    Nessuno
     scrive: 

    Ma Foxxcon non è proprietà di Apple e produce per molti altri clienti con la stessa identica qualità altre cose.
    La qualità Apple ormai è più una leggenda metropolitana che altro. Rimane solo la parte di design originale. Per il resto i monitor di Apple li fanno in Cina produttori cinesi, le antenne le studiano in USA (male) e vengono prodotte in Cina, il chip è progettato in USA (male) ed è prodotto in Corea da Samsung (che è nota per la qualità dei propri prodotti, ovviamente…), le RAM come sopra, i chipset li comprano già fatti, le cover le fanno pitturare in Cina con vernice bianca che non dura nel tempo (e quindi non escono sul mercato)…
    Eclatante la qualità iniziale dell’iPhone (quello che la gente aspettava in coda per giorni). Tanto per ribadire che la qualità non è quella che la lega Apple ai propri sostenitori e che la sua immagine va ben oltre alle proprie intrinseche capacità.

    Fatemi capire bene: oggettivamente cosa offre in più Apple rispetto agli altri produttori di HW? Risposta: nulla. Per quanto riguarda l’HW è precisamente uguale a produttori di qualità medio alta (quando funziona correttamente).
    Il vantaggio Apple è che condiziona il proprio cliente a pensare che solo lei faccia un certo tipo di servizio: sostituzione immediata, faccine sorridenti quando entri nel negozio, tutti pronti a darti ragione, negozio virtuale dove acquistare tutto, che sono sempre i primi a fare qualcosa di rivoluzionario etc… il che non è per niente vero. Tanto che nelle aziende non si danno MAC ai propri dipendenti ma normalissimi PC (tipo HP, IBM, Lenovo, Toshiba, Sony etc…) di tutte le fasce (a seconda dell’uso e del rango) ma che sono sempre accompagnati da assistenza non diversa da quella che offre Apple ai singoli clienti. E per l’uso che il 90% dei manager fa dei PC (office e basta), per assurdo, un MAC andrebbe pure bene.
    Ma non ultimo Apple offre il SO MacOS X. E’ unico, inimitabile, fantastico, super di qui e di là. Non lo metto in dubbio. Ma fa esattamente le stesse identiche cose che fa Windows (gadget in più o meno a schermo). Oh, no, mi correggo: fa le stesse identiche cose che fa Linux, effetto grafico in più o meno. Perché con Windows purtroppo (e lo dico da utente Windows costretto) si fanno anche altre cose che con il MAC (e Linux) non si possono fare, soprattutto nel campo industriale, quando non si deve usare i computer come oggetto a sè stante ma come sistema per comunicare e collaborare con altro HW.

    Cosa ha ucciso la Apple? Il fatto che è passata ad avere una visione personale del mondo informatico con HW e mentalità diversa (il think different, ricordate) ad una totalmente allineata a quella dei concorrenti, con HW standard e metodologia di controllo sulla propria utenza che ha addirittura superato il razionale per un utente comune (ma ovviamente non per il sostenitore Apple).

    Della qualità HW non c’è niente da dire, come descritto prima. Bene o male è allineata alla concorrenza. Ma della imposizione delle loro scelte di marketing, io come potenziale cliente, proprio non riesco a digerirle. Un iPad è davvero un bell’oggettino che sarebbe già nelle mie mani da tempo (io 5 anni fa acquistai un tablet PC per il triplo del prezzo dell’ipad perché credevo nelle potenzialità delle interfacce touch), ma iTunes è una cosa che proprio non concepisco, quasi peggio delle soluzioni proprietarie per il mercato di Microsoft, e per tanto non l’ho mai acquistato. Stessa cosa per le limitazioni imposte su sistemi di sviluppo, sull’uso di tecnologie terza (Flash?) e dell’App Store. Ecco cosa ha ucciso Apple, indifferentemente dal numero di seguaci che oggi conta.

  • # 18
    Roberto
     scrive: 

    E poi mettevi nei panni di una persona dai 50 in su, che magari non sa nemmeno cosa sia una cartella: volete mettere con che semplicità si può guardare quello che vuole su un iPad/iPhone? perché i concorrenti non l’hanno fatto prima l’iPad se erano tanto superiori? Perché Android è uscito DOPO iOS? Eh perché tutti a criticare ma alla fine scopiazzano? Volete mettere che comodità poter reinstallare un sistema operativo senza preoccuparsi di driver e menate varie? ma non c’è neanche da mettere andiamo… La verità è che il difetto più grosso di Apple è che è cara, carissima, costasse meno Windows non esisterebbe più da anni.

  • # 19
    Nessuno
     scrive: 

    vi rendete conto che se cambiate il nome Apple in questo articolo e lo sostituite con un nome di un’azienda qualsiasi il risultato non cambia? Incredibile vero? O forse no…

    Ma anche no. Dimmi tu quanta gente è rimasta per 2 giorni in strada per acquistare un telefonino di ultima generazione ad un prezzo mostruoso che non fosse in grado di mandare MMS, di fare video o di collegarsi alle 4 periferiche bluetooth che fossero riconosciute. Neanche dai fan Nokia ci si attende tanto.
    E’ su queste basi che l’utenza Apple fa le valutazioni per comprare? Quello che brucia è che la critica a Apple è sostanzialmente ai suoi utenti. Apple ha tutto il diritto di fare un prodotto di sterco di vacca e venderlo come fosse d’oro, ma è buffo vedere come poi questo sia venduto come il pane ed elogiato come non plus ultra dai SUOI sostenitori (e solo quelli).
    Mentre chi si azzarda a far notare che quello che luccica non è propriamente oro, ma forse un residuo di digestione, viene additato come colui che è ideologicamente contro Apple e non è in grado di valutare oggettivamente il valore di un prodotto creato dalla stessa.
    Se uno dice marketing e viene fucilato vuol dire che è il boia ad avere dei seri problemi di analisi razionale. Ognuno è libero di spandere i propri soldi come vuole e trovarne le giustificazioni che più ritiene meritorie. Ma che non deve lamentarsi quando viene contraddetto.

  • # 20
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    Per favore non degeneriamo nelle solite polemiche anti vs pro Apple. Il topic del pezzo è il passaggio dalla vecchia alla nuova Apple.

  • # 21
    [D]
     scrive: 

    “tutti pronti a darti ragione”

    A dire il vero, quando ci fu la storia dei monitor gialli (o forse erano i pixel difettosi), gli addetti del apple store vennero addestrati come delle brave scimmiette a fare un print screen dello schermo, a stamparlo e cercare di prendere in giro il cliente infuriato mostrandogli che il problema non c’era…

    Ogni tanto scappano sulla rete queste perle di “istruzioni per l’uso made in cupertino” ed è sempre una goduria (per chi non ci finisce in mezzo s’intende) leggerle

  • # 22
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    Chiedo cortesemente per la seconda ed ultima volta di piantarla con l’OT. Dal prossimo commento al di fuori del topic scatta la moderazione. Grazie.

  • # 23
    Nessuno
     scrive: 

    Chiedo cortesemente per la seconda ed ultima volta di piantarla con l’OT. Dal prossimo commento al di fuori del topic scatta la moderazione. Grazie.

    Eh, però è praticamente impossibile disgiungere i due argomenti. La Apple di una volta non è quella che abbiamo oggi senza alcun dubbio, e i motivi della cosa sono vari, inclusi quelli che sono stati elencati, che possano piacere o meno.

  • # 24
    [D]
     scrive: 

    “Eh, però è praticamente impossibile disgiungere i due argomenti”

    O forse sotto sotto lo scopo dell’articolo è l’esatto opposto della “solita riffa di commenti reazionari”. Spesso quando si leggono certi inviti in certe situazioni, viene spontanea la domanda “se fossero stati complimenti gratuiti, ci scapperebbe la minaccia di moderazione” ?

    Nessuna polemica, per carità, ma come lessi in un vecchio romanzo di fantascienza della collana urania “gli uomini del futuro avranno sviluppato un manto peloso che permetterà loro di percepire le zone ad alta radioattività” tolta la radioattività e piazzata la marchetta… te ne accorgi o è solo ipersensibilità…

  • # 25
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ 23
    Per restare in topic basta abbracciare la prospettiva dell’autore: andare a rintracciare le differenze “filosofiche” dell’ispirazione dell’azienda prima e dopo. Buttare dentro le solite quattro panzane sui prezzi, le feature che mancano o le caratteristiche antropologiche dell’utenza Apple rischia di farci perdere le argomentazioni che l’autore propone. Io per esempio partirei col domandarmi se e quanto un’azienda che deve fare profitti e remunerare gli investitori, può sostenere la missione di “cambiare il mondo”.

  • # 26
    Roberto
     scrive: 

    Mi chiedo che cosa si intende per innovazione al giorno d’oggi. Non si può certo pretendere di reinventare il mouse ogni volta, si è arrivati ad un punto in cui chiedere di “più” (inteso come funzioni) a un computer è difficile perché sinceramente non si sa più cosa fargli fare. I computer moderni macinano film, musica, giochi, foto, internet, posta… manca solo il cibo e il teletrasporto ma mi sembra un po’ azzardato per le tecnologie attuali. Non si può innovare oggi come 30anni fa, non ci sono (forse) traguardi facilmente raggiungibili con la tecnologia odierna. La verità è che secondo me i computer odierni sono sicuramente più accessibili e facili da usare di quelli di una volta e non c’è bisogno di rivoluzionare nulla ma solo di perfezionare quello che c’è adesso. Il computer con le cialde lo lascio volentieri a mio figlio! In quanto azienda Apple ha dei doveri nei confronti degli investitori ma non credo che questo sia necessariamente un freno alla creatività, in fondo una Apple ha avuto il coraggio di proporre una Apple TV che conta solo sulla connettività internet, eliminando la dipendenza dal supporto fisico. Questa mi sembra una scelta coraggiosa (anche se azzardata). L’innovazione passa anche da qui. Il poter avere a disposizione un contenuto qualunque esso sia senza dipendere da nessun supporto fisico. Così come iPad elimina la dipendenza dal mouse e tastiera fisica.

  • # 27
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Roberto
    Il coraggio di Apple nel lanciare Apple TV ha prodotto una, permettimi, vera ciofeca con un catalogo ridicolo (limitatamente all’Italia). Una delle cose che Apple, né la nuova né la vecchia, può permettersi di fare, è portare sul mercato prodotto “half baked”. In questo caso per problemi legati all’ecosistema dell’audiovisivo, ma pur sempre incompleto.
    Benché iPad limiti solo una certa categoria di utenti dalla necessità di tastiera e mouse – quelli che per esempio nella vita non hanno bisogno di Excel – non lo fa certo a spese di chi di tastiera e mouse ha ancora bisogno, e che può ancora acquistare un mac che ne è dotato.
    Apple TV al contrario toglie senza dare in cambio l’alternativa, senza che prima e dopo il prodotto ve ne siano le condizioni. Come a dire che puoi anche inventare l’auto a idrogeno ma se poi ci sono 3 distributori al mondo…

    Ma poi c’interessa davvero tanto definire il concetto di innovazione? 30 anni fa come oggi l’innovazione ha senso solo se si sposa con la partita doppia, dentro e fuori, prima e dopo Apple. Cerchiamo di capire cosa significa innovare nel contesto di un’azienda che opera ad esclusivi fini di lucro. Magari questo ci aiuta a spogliare la questione di quegli aspetti valoriali che, in un senso o nell’altro, richiamano i troll come il miele le api.

  • # 28
    Giovanni
     scrive: 

    Per una semplice questione anagrafica, credo di aver assistito in prima persona (ovviamente come lontano utente) a questo cambiamento di atteggiamento. Per questo motivo ho anche già segnalato che, come @phabio76, sarebbe giusto riferirlo al periodo AppleII – Macintosh. Questo almeno se si guarda alla sostanza, al contenuto del messaggio “cambiare il mondo”. Queste idee appartengono agli Steve hippies, quando erano in due.

    Già l’era Mac, e di questo ne sono testimone, aveva reso questa espressione un “feticcio”, ma erano anche passati gli anni, era la metà degli Ottanta e lo Steve-hacker non c’era più. Era rimasto lo Steve-Yuppie che aveva assimilato l’idea dell’innovazione per plasmare una grande azienda. Ripeto: l’unica veramente organizzata di quelle che avevano preso l’avvio negli anni Settanta con i personal computer.
    Il fallimento a cui si riferisce l’autore (Mace), non è la perdita di quello che ormai era diventato uno slogan, ma la perdita di un vero leader qual’era Jobs!
    Si tratta infatti di un individuo estremamente carismatico, autoritario e capace che riusciva a far produrre innovazione… poi ci sono stati debosciati e troppi galli nel pollaio che volevano governare idee non loro.

    Ripeto ancora: questo personaggio è rimasto ingabbiato dall’idea che l’interfaccia grafica per i PC non ci sarebbe stata se non ci fosse stato il Mac… cosa che ormai è risaputo non essere vera, ma solo frutto dell’acume imprenditoriale di Jobs che era riuscito ad anticipare gli altri. Pensava alla “rivoluzione” del Mac II (lo ha nominato). Ma per ora non mi dilungo ulteriormente su questo argomento… voglio solo limitarmi ad avvisare chi dovesse intervenire che, nonostante non sia affatto un “Macaco”, sono stato un entusiasta possessore di un IIfx che ricordo ancora con l’acquolina (informatica) in bocca! Era assolutamente eccezionale… ma di certo non “rivoluzionario” (lo era solo per un utente MAc)… e potrei dimostrarlo!

    Ciao ciao

  • # 29
    luca
     scrive: 

    su dai ragazzi, sono solo computer, se volete li usate, altrimenti la fuori ci sono un sacco di alternative.
    Mi è piaciuto l’articolo, ma come al solito quando si parla di apple, non si può fare a meno di tifare pro o contro, a volte in modo assolutamente infantile (in alcuni post che ho letto manca il ‘gne gne gne’ e sono perfetti) :)
    Rimango convinto che la maggior parte dei detrattori della apple non ha mai usato seriamente un mac, come la maggior parte degli apple fanboy ignora che al di fuori di quel mondo esistono alternative altrettanto valide. E questo genera un considerevole numero di post in cui il luogo comune e l’ignoranza’ regnano sovrane.

  • # 30
    Giovanni
     scrive: 

    Riguardo alla questione che pone @DiDomizio, direi che dovremmo essere ben più realisti e direi con una certa cognizione di causa che:

    nel nostro sistema (economico, sociale ecc..) l’innovazione, proprio quella che può cambiare il mondo, anche se viene imposta quale “core business” rimane un aspetto derivato dalle attività d’impresa. Quello della primissima Apple era un sogno idealista scollegato dalla realtà, quella del periodo Jobs-Macintosh era l’unica coniugazione possibile tra azienda/multinazionale-sogno/slogan… mancato l’autore carismatico di questa formula è iniziata a mancare l’impresa. Infatti, come dice, tutti si arroccavano, volevano realizzare solo la propria idea, distruggere quelle degli altri e nulla veniva concretamente realizzato… era l’anarchia. Infatti è difficile (anche se non proprio impossibile) pensare ad una azienda senza una strutturazione gerarchica e piramidale.

    Comunque Xerox, pur non avendone fatto uno slogan come Apple, basava il suo business sull’innovazione: ma non per cambiare il mondo, bensì per aumentare i profitti! Aldilà degli aneddoti con Apple e MS, bisogna ricordare che proprio grazie all’invenzione della fotocopiatrice negli anni Sessanta era cresciuta esponenzialmente per poi sfruttare a 360 gradi questo risultato creando situazioni di monopolio e anche finanziando enormemente la ricerca dell’innovazione (il PARC).

    A questo punto, mi auto-cito:
    http://www.gbnetwork.it/doc_reader.php?nome=&code=&pag=4&idart=4

    Ciao

  • # 31
    Alex
     scrive: 

    Il periodo d’oro dei personal e’ stato tempestato di fallimenti dovuti piu’ o meno agli stessi motivi.
    Fervide e geniali menti che pero’ tendono all’autodistruzione se non guidate da persone ,forse meno intelligenti, ma con approccio piu’ pratico.
    Agli albori informatici un genio sregolato poteva fare la differenza, ma quando si e’ definita un industria si e’ capito che e’ meglio avere un buon team di persone normali che geni sregolati.

  • # 32
    andrea
     scrive: 

    non ho letto tutti i commenti sopra… ma vorrei lasciare una mia opinione in merito… probabilmente era facile tirare fuori qualcosa di fantastico quando non c’era niente, era facile innovare una macchina da scrivere… anche i beatles oggi avrebbero difficoltà ad essere di nuovo i beatles di una volta. Il problema di fondo non è aver fallito, ma essersi ritrovati in un momento in cui le basi erano già state messe e quindi lo spazio di manovra era piuttosto limitato.

    certo iphone e ipad sono belle cose… ma in realtà sono solamente una trasposizione di ciò che esiste già.

    sapete dirmi di grosse innovazioni, rivoluzioni digitali dopo quel periodo? A me non sembra che ci siano state grossi stravolgimenti, forse solo internet, ma probabilmente è stato l’ultimo lampo di genio di quella generazione…

    saluti a tutti
    andrea, mac user da almeno 16 anni

  • # 33
    Aciutto
     scrive: 

    Apple non è stata più “la cara vecchia Apple” da quando Wozniak l’ha mollata. Jobs senza Wozniak starebbe ancora a lucidare il pulmino Wolkswagen, forse. Sebbene al giorno d’oggi Jobs sembri splendere di luce propria, chi splendeva realmente era Wozniak, il creatore. Era lui a realizzare da zero hardware e software dei primi prodotti Apple, grazie a lui il talento commerciale e il carisma di Jobs hanno avuto corso e modo di manifestarsi e letteralmente esplodere in una escalation che sembrava inarrestabile. Poi qualcosa si è incrinato, i due fondatori erano troppo diversi e avevano idee diverse su come proseguire il percorso iniziato e da quel momento Apple è cambiata, non più macchine che sembravano avere un’anima ma macchine fredde, ordinarie, asettiche e impersonali, prive di vita, di quel “quid” che le distaccava realmente dalla massa. Jobs senza Wozniak ha contribuito a creare e promuovere un’azienda altamente aggressiva e gelosa, che produce oggetti con un certo tipo di funzionalità che sembrano incontrare i bisogni della gente ma che a ben vedere sono privi della capacità di comunicare sensazioni o emozioni quanto lo può essere un blocco di ghiaccio. Restando da solo in una stanza con un MacBook o con iQualcosa resto con un oggetto alieno, non posso nemmeno dire se è brutto o bello sia esteriormente che in ciò che non si vede, nel software, troppo rigido e pieno di “no” più che di “sì”, non posso neppure dire “accidenti a te” come farei con un altro PC o player, niente di niente… e questo niente di niente è terribile e temibile similmente ad un “buco nero” e costantemente e istintivamente resto a quella che considero distanza di sicurezza e mi circondo di oggetti palesemente imperfetti e senza inganni e per questo… “vivi”!

  • # 34
    Felice Pescatore
     scrive: 

    Il post di Alessio è va letto sicuramente nell’ottica dell’innovazione e, purtroppo, di quello che sarebbe potuto essere.
    Gli anni ’80 sono stati un momento eccezionale per il settore a cui facciamo riferimento: nulla di scontato e tutto da scoprire. Ma in una situazione come questa è ovvio che si vive di idee geniali che poi devono essere capitalizzate per poter dare continuità e lasciare la propria “impronta”.
    Apple ha avuto il merito di sdoganare la GUI (ma non di inventarla) ma non era l’unica a battere questa strada. Dall’autocritica di Michael Mace si evidenzia un’azienda frizzante che tirava fuori idee in continuazione ma che non era in grado di trasformarle in tecnologie di massa.
    Ricorda un po’ i GoogleLabs attuali o gli stessi Microsoft Labs. In realtà, dal punto di vista dell’innovazione, oggi mi sembra che la Grande Mela sia decisamente indietro rispetto alle due società appena citate e non parlo di oggetti di stile, ma di vere innovazioni nel settore. Certo, l’iPhone è un successo mondiale, ma Android ha quella vena innovativa che da iOS non traspare.
    Credo sia questo il succo delle considerazioni di Mace, ovvero il rammarico per non essere riusciti a capitalizzare l’energia della “prima Apple”, lasciando solo le briciole a quella attuale (ricordo che il mercato dei sistemi Apple non raggiunge il 10%).
    Per quanto riguarda la situazione odierna è probabile che sia più Google ad assomigliare all’Apple di Wozniak che l’attuale Apple stessa.

  • # 35
    phabio76
     scrive: 

    Chi ha ucciso la Apple COMPUTER?
    Si può concludere è stata una morte naturale, quando l’industria dei personal computer ha fatto il salto dagli hobbisti al settore business e l’azienda è diventata una multinazionale costretta a competere con colossi del calibro di IBM.

    C’è da dire però che quello spirito di innovazione, la “volontà di cambiare il mondo”, quello che è diventato una specie di slogan, quello che non ha ormai più alcuna affinità con l’etica dei pionieri, sotto altre forme, continua ad esistere.
    Rimosso lo scomodo suffisso “computer”, la seconda Apple di Jobs ha dato alla luce “iPod-iTunes-iPhone-iPad” che, guardandoli nel complesso, forse non hanno cambiato il mondo ma una bella scossa al mercato l’hanno data e sinceramente non vedo aziende che abbiano contribuito ad innovare il settore più di Apple nell’ultimo decennio.

  • # 36
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    È difficile parlare di Apple in prospettiva storica senza ricordare che ci sono due Apple: quella dell’Apple ][ e quella del Mac. La prima “aperta”, con vocazione maggioritaria, che avrebbe probabilmente seguito la stessa parabola del PC portando Apple a fare la fine di IBM lato hardware e a sbattere il grugno contro la Microsoft degli anni ’90 lato software. Dall’altro lato c’è la Apple del Mac, tornata a una vocazione consapevolmente minoritaria dopo il rientro di Jobs, finanziariamente sostenibile, “chiusa”.

    I numeri danno ragione a Jobs, il cuore a Wozniak, ma forse non è nemmeno così semplice.

    Considero molto quello che dice Mace ma d’altronde le chiacchiere stanno a zero. Se il Macintosh II – la PC-izzazione del concetto di Macintosh immaginato da Jef Raskin e Burrell Smith, a prezzi esorbitanti – rappresenta un esempio dell’energia creativa della “vera Apple” forse è andata bene così…

  • # 37
    Paolo
     scrive: 

    Mah, ho letto l’articolo e mi sembra dia diversi spunti interessanti, soprattutto nell’inneggiare all’unità di una squadra di lavoro e nel mettere da parte gli egoismi personali. Ma il signore che esprimeva queste opinioni è uscito dalla Apple nel 1997, io ritrovo che molta parte di quel grande spirito di innovazione che fece grande la Apple Computer negli anni 80 sia ancora presente nella Apple Inc degli anni nostri; se dicendo che la apple è morta si vuole intendere che il mercato è di fatto nelle mani di Microsoft faccio notare che il Macintosh è tutt’altro che morto e iOS è parte di un’innovazione che inizia proprio dai computer, credo sia sbagliato slegare computer e dispositivi moderni (come tablet e smartphone) perché sono il frutto dello stesso spirito innovativo.
    Infine mi permetto di dissentire con i grandi e venerabili maestri di sapienza che nei commenti su in alto hanno scoperto che la Apple non è un’azienda aliena e anche i loro prodotti possono avere dei difetti di produzione… Ma da qui a dire che la differenza tra un macbook e un pc-notebook sia tutta nel prezzo significa semplicemente ammettere di non averne mai provato uno, e lo dico da decennale pc-user estimatore di apple da circa cinque anni. Poi parlate come se aveste acquistato tutti mac e si siano rotti nel giro di 2 giorni, ogni 2 post si fa riferimento agli schermi gialli… Cercate di essere obiettivi no, la qualità dei macbook e degli imac è indiscussa, e chiunque ne maneggi uno ve lo confermerà. Probabilmente esistono pari qualità anche in altre aziende, ma allora prima di gridare allo scandalo se un macbook costa 1000 € guardate quanto costa un VAIO serie S (per citarne uno con caratteristiche costruttive simili) e non il primo acer in offerta al mediaworld [me ne sono capitati almeno 3 sfasciati dopo pochi anni tra me e i miei familiari]

  • # 38
    Altrove
     scrive: 

    Il mio parere?

    Per fortuna che l’Apple creatrice di aborti vestiti da computer sta agonizzando.

    Peccato per quella che aveva creato l’Apple II, prima macchina veramente aperta dove era facile fare studi e adattamenti.

    Mentre sono molto contento della morte di quella che ha creato il Mac, in tutte le sue infinte scadenti e scarse reincarnazioni, dove la cosa più orrenda è sempre stato un OS castrato e incapace di reggere il confronto con quello che VERAMENTE proponeva il mercato. Compreso il primo, bellamente “ispirato” (oggi si direbbe copiato) come l’idea del mouse alla Xerox.

    Macchina di nicchia per utonti denarosi e basta.

  • # 39
    luca
     scrive: 

    \Macchina di nicchia per utonti denarosi e basta.\

    @Altrove

    io non mi reputo ne utonto e tanto meno danaroso, eppure, per lavoro, uso un mac.
    Vediamo di non generalizzare, grazie

  • # 40
    Gianluca
     scrive: 

    Questo documento risale al 2003, informaticamente un’era geologica, quindi, se l’autore analizza Apple col classico senno di poi, noi possiamo analizzare il suo articolo col senno che segue il senno di poi.

    A posteriori possiamo dire che Apple nel 2003 stava vivendo un’era grandiosa di innovazioni a livello di desktop computing, con l’introduzione di modelli sempre più popolari di iMac, il passaggio a Intel, la maturazione di OS X, molto probabilmente il miglior sistema operativo di sempre. Ora possiamo dire che il Macintosh non beneficerà più dello stesso livello d’attenzione da parte della casa madre a partire da allora, da quando cioè iPod è decollato, preparando la strada ad iPhone.

    Questa mossa non è sorprendente nè al di fuori della logica di una azienda come Apple. In ambito desktop non c’è più spazio per soluzioni autenticamente proprietarie, ci spostiamo quindi in un ambito dove possiamo ancora apporre orgogliosamente sui nostri prodotti la dicitura “Designed in Cupertino, CA”, un settore ancora emergente ed in fermento come quello degli home computers all’inizio degli anni ottanta, i palmtop. Perchè l’integrazione di scala e la potenza del personal computing cresce in modo esponenziale: un tempo erano i mini computer, l’altro ieri sono arrivati i desktop, ieri è stata la giornata dei notebook ed oggi tocca ai palmari. Anche questi, per ottimizzare i processi produttivi, stanno andando incontro ad una standardizzazione hardware (Tegra 2, SnapDragon, Texas Instruments, oggi si discute su cosa c’è “dentro” il nostro cellulare) sia software (Android, iOS etc), ma i giochi devono essere ancora fatti, a differenza dei formati precedenti dove c’è uno standard unitario de facto.

    Detto questo, forse la grande libertà che Apple avrebbe concesso ai suoi utenti 30 anni fa o non è mai esistita, o si è trasformata, come sembra, nell’obbligatorio tesseramento ad un club d’elite, cosa che già di per se esclude la possibilità di una libertà totale. Ma gli affari sono affari.

    L’Apple di oggi non è la Apple di ieri, intendo anche in senso metaforico (quale azienda oggi rappresenta la Apple di ieri?). Ma nemmeno Microsoft è più la stessa (ha perso parte della sua influenza), nè IBM (diventata una azienda concentrata nella ricerca e sviluppo di soluzioni integrate all’avanguardia), etc.

    Ecco la banalità: questo è il destino di tutti, sia delle persone che delle aziende, i tempi cambiano e noi con loro.

  • # 41
    Simon71
     scrive: 

    Mi sa che molti di voi hanno frainteso l’articolo.

    Si parla di Apple Computer, non di Apple INC (attuale ragione sociale dell’azienda di Cupertino)..

    e la Apple INC continua ad innovare come ha fatto 30 anni fa…iPhone/iOS iPod, iPad e tanto altro…

    Quello che è “fallito” (si fa per dire) è un’idea di computing alla “2001 odissea nello spazio”, e mi spiace ma la colpa è del mostro WINTEL che negli anni ’80/’90 ha sviluppato un modello che fino ad oggi è quello che l’ utenza vuole.

    Apple con IOS ha mostrato una terza via…Ma per ora è una via che ha senz’altro dato una mossa al mondo dei Device più o meno portatili…I computer per ora sono quelli che sono…Pc o Mac che siano… Microsoft ha fatto passi giganteschi negli ultimi 5 anni, Apple il passo gigantesco lo ha fatto 10 anni fa…Se ne attende un altro (forse con Lion) ma PER ORA non è essenziale.

    L’utenza con un computer OGGI più che andare su Faccialibro scaricarsi l’emmepittrè, ascoltarlo, guardare un film NON fa!

    Il problema non sono le idee, è il mercato, che dal punto di vista puramente “passivo” si è involuto…

    Ai tempi miei milioni di ragazzini smanettavano sui loro Commodore a colpi di codice per creare il programmino della “lista della spesa”…Oggi passano le ore nelle chat o sui social…..

    Saluti

  • # 42
    Giovanni
     scrive: 

    Mah… nonostante il ritorno “salvifico” di Jobs che ha potuto finalmente realizzare i suoi piani, c’é continuità tra Apple dei primi anni Novanta e quella di questo millennio. Si rischia di confondere innovazione con successo di mercato che è quello che jobs è riuscito a fare in un’azienda altrimenti destinata al fallimento reale.

    Il sunto dell’articolo lo ha fatto lo stesso autore nel post #36, e basta!

    Se poi qualche utente fideistico e “infinocchiato” vede OSX come il miglior sistema operativo di sempre (!?!?!? cosa significa!?) oppure la possibilità di “apporre orgogliosamente sui nostri prodotti la dicitura “Designed in Cupertino, CA” (nostri?)… e ancora, vede un “mostro WINTEL” e grande innovazione in un iPOD (!!!), francamente penso che più che frainteso l’articolo abbia frainteso il concetto di innovazione.
    Io sostengo che nemmeno il primo Mac fosse poi così rivoluzionario come è stato dipinto già a suo tempo (per promuoverlo commercialmente) e inoltre, le fumose “strategie” Apple li avevo già colte in epoca non così sospetta. Anche se la devozione religiosa per queste macchine è sorta fin da subito, anche se ha assunto espressioni diverse nelle varie decadi… credo che mi dedicherò ad analizzare le generazioni di “macachi”!

  • # 43
    Simon71
     scrive: 

    Giovanni, senza offesa…ma non hai capito nulla.

    Al di là dei gusti e delle butade (adoro OSX e non lo cambierei, ma non mi sogno di dire che sia stato o sia il miglior OS della storia…detto per chiarire) l’innovazione sta nel fatto che oggi IPOD (ma fra anche 100 anni) sarà considerato IL lettore Mp3…C’erano player MP3 prima? Si. C’era itunes, con lo store, i giochi, le Appz, ed un OS (IOS) così sinergici, semplici da fruire da parte del 99% dell’utenza? NO. Questa è innovazione, piaccia o no.

    Cosa c’era prima di iPohne? Un marasma fatto da milioni di cellulari più o meno smart con un OS (Symbian) sempre uguale a se stesso, pacchiano, e diffcile da utilizzare.

    Oggi c’è ANDROID….Ma se non fosse stato per Apple col piffero che ci sarebbe stato android ed oggi staremmo tutti qui a fare da Beta Tester per nokia (ne so qualcosa) con un N qualchecosa con su un symbian 9xxxxx e qualche cosa….

    Non mi sembra difficile da capire…Chiunque lo riconosce….e non bisogna essere fan Apple per dare a Cesare quello che è di Cesare….

    Amiga era anni luce avanti a Mac ed al system 20 anni fa. Poi si sa come sia andato a finire. Perché in Commodore non c’era uno Steve Jobs…e anche qui non bisogna essere laureati in economia per saperlo….

    Io preferisco Mac con il suo OSX rispetto ad un windows 7,8,9 fatti girare su un quad Core all’ultimo grido venduto a 500 euro al saturn…

    Preferisco un iPod touch con IOS 4.2.1 rispetto al taldeitali lettore ultrameganerd con 200 equalizzatori e “DSP” (digital Sound Processor) che però non mi offrono cosette come: Applicazioni di ogni tipo e sorta, musica da acquistare, giochi e tanto altro con 2 click!!
    A ciascuno il suo, ma invito ogni tanto i detrattori a togliere (loro si!!) le fette di salame sugli occhi.

    Saluti

  • # 44
    Ross
     scrive: 

    Invece a mio parere apple ha sempre tenuto fede alla sua “mission” iniziale: ha innovato e rivoluzionato il settore prima con gli iPod (che diciamocelo hanno decretato l’inizio dell’era mp3 per le masse), poi con l’iPhone (che ha decretato l’inizio dell’era touch screen) e per ultimo con l’iPad (neanche a dirlo…l’era dei tablet che secondo molti analisti saranno il vero futuro del computing). Apple non avrà “Inventato” niente di nuovo, ma ha saputo usare ciò che c’era già (touch screen, lettori mp3) rivoluzionando il settore e cambiando di fatto la faccia al mondo tecnologico.
    Forse da un punto di vista di COMPUTER non ha innovato davvero, ma in un certo senso l’ha fatto con l’iPad: è presto per dirlo ma tra 15 20 anni i tablet potrebbero essere la forma più diffusa di computer).
    L’articolo è del 2003, la apple di allora NON ERA la apple di oggi, e a mio parere la apple di oggi ha fatto tanto per l’innovazione. Che non significa fare prodotti di nicchia ma lanciare VERE E PROPRIE RIVOLUZIONI TECNOLOGICHE.

    Inoltre, alla fine di tutto questo discorso, non dimentichiamoci che apple è un’azienda che ha come primo scopo quello di fare utili, e che le “missions” iniziali sono molto marketing…
    e comunque, RIPETO, a mio parere sta riuscendo a rispettare la sua filosofia di sempre di “cambiare il modo di pensare e agire”.

  • # 45
    Giovanni
     scrive: 

    @Simon71: no, l’assoluto a OSX lo ha dato nel post precedente @Gianluca, tu hai solo definio “rivoluzionario” l’ iPOD !!! Ma poi si è pure aggiunto @Ross per l’ennesima apologia di Apple e quindi a completare il qudretto di famiglia!

    Nelle mie vicende informatiche ho avuto modo di usare parecchi computers Apple e alcuni li ho pure acquistati, altri fanno parte della mia modestissima collezione RC. Nonostante questo cerco di mantenermi oggettivo nel giudizio e cerco di riflettere prima di esprimere giudizi ed in particolare prima di assumere posizioni assolute e assolutiste in cui, sinceramente, non mi riconosco.
    Per questo, anche se vi risulterà difficile da comprendere del tutto, se obietto contro Apple in questa occasione, non lo faccio necessariamente perché appartengo ad un’altra fede, ma perché non la penso in un certo modo. Il modo in cui la penso lo ho già esposto in post precedenti ed in ulteriore sintesi: il sogno di un’azienda basata sull’innovazione ad oltranza era già finito con Apple II, in seguito tale assunto è divenuto sempre più un semplice e vuoto slogan per il marketing.

    Sarà perché sono anche appassionato di musica e hifi, ma l’idea di un arricchito e mp3 (ipod) quale strumento rivoluzionario (sostanzialmente perché bello esteticamente e brandizzato) la trovo tristemente deprimente (per la qualità, per il piattissimo e banale metodo di acquisto, per l’invasività del software e delle protezioni…).
    Infatti, vorrei farti notare che quelle che voi stessi esprimete come “assolute preferenze personali” non sono segnali di innovazione tecnologica, ma opinioni legate alla moda e al branding.
    Scusate, ma cerco di parlare con il massimo distacco analitico e non con passionale faziosità. L’innovazione spesso va ricercata in aziende più piccole.

  • # 46
    Simon71
     scrive: 

    Giovanni, da appassionato (da molti anni) di HIFI, e futuro (spero) Sound engineer ti dico: l’ iPod se ci metti sopra brani in Lossless o in AAC a 320Kbps ha una qualità ottima. Il suo NON avere un DSP lo rende assolutamente Neutro, e cioè NON eufonico. Punto. Quindi piantiamola con questa storia, dato anche che nei PMP (siano essi Sony, Creative, Cowon) i DAC alla fine sono gli stessi…Dai su…

    Forse perché ho vissuto i “bei tempi” dei Walkman a cassette, ma trovo straordinario oggi che posso (sul mio Touch da 64 giga) tener sempre con me circa 5000 brani in AAC al massimo bitrate e poter godere di Musica (anche classica) con una qualità che ai tempi miei era impensabile…

    La moda non c’entra nulla, credimi…La percentuale di chi compra Apple per moda (e ne so qualcosa frequentando una scuola di Audio Engineering dove si usano solo MAc) è relativa….Io ho proprio iniziato con un piccolo iPod Nano tre anni fa….Regalatomi…

    Oggi nessun lettore offre la CAPACITA’ spaventosa di un iPod Classic (160 gigabyte) o la multifunzionalità di un Touch,,,,

    iPad è stato il dispositivo HiTech più venduto della storia, superando persino il DVD come vendite nel primo anno…. Ed è stato acquisito negli ambiti più diversi…Dagli osapedali agli aereoporti, dalle redazioni all’utenza semplice…..Persino le forze armate…..

    Tutti fighetti Apple Fasscciooonnn? Io non credo. E lo vedo tutti i giorni nell’istituto che frequento…
    Ragazzi di 20 anni che arrivano coi loro PC, mettono le mani sui MAc (e credimi che da me c’è un campionario di umanità abbastanza vario, che va dagli EMO ai NU Punk, dai Fighetti ai Metallari, fino a semplici ragazzi come me, come tanti altri) e dopo due mesi li vedi con un Mac, un iPhone e un iPod…Magari con un paio di AKG o di STAX attaccate…

    Ripeto…Il mondo Apple è secolarizzato, gode di una fama che era preesistente al “nuovo corso” degli anni 2000. Offre anche tanto, perché moda o non moda…altrimenti non compri….

    Anni fa spinto dalla curiosità comprai un paio di pantaloni D&G….(esempio) Costavano tantissimo, davvero….E per fortuna non avevano Loghi pacchiani esisbiti…Beeh, dopo un mese me ne comprai altri due…E sai Perché?
    Perché oltre ad essere molto belli (ho detto pantaloni, non jeans) erano fatti benissimo…Resistenti, facilmente lavabili, non scolorivano…Mi sono infatti durati anni e anni e ci ho fatto di tutto….

    Ecco, spero che l’esempio possa essere chiarificatore.

    Saluti

  • # 47
    Ross
     scrive: 

    @Giovanni: Qui non si sta parlando di qualità del suono e altra roba da nerd fanatici.
    Qui si sta parlando di DATI: di quanta gente ha cominciato ad approcciarsi alla musica tramite i lettori mp3, a prescindere che questi siano o meno l’opzione migliore per ascoltare musica.
    La polvere da sparo è stata una rivoluzione nel ‘500 europeo senza certamente essere una cosa positiva. Chi ha detto che le rivoluzioni devono essere positive? Nessuno, l’hai deciso tu con un atteggiamento molto supponente.

    E’ attualmente INNEGABILE che iPod e iPhone abbiano aperto la strada a delle rivoluzioni nell’uso dei lettori mp3 e del touch screen su telefono. Così come iTunes ha rivoluzionato il modo di vendere musica (attualmente circa il 25% della musica venduta negli USA, in generale, è venduta tramite itunes). E non ho citato iPad perché i tempi sono immaturi,…
    Poi che queste non siano state rivoluzioni eccellenti posso essere d’accordo, ma come dati di vendita e modo di cambiare i comportamenti della gente, lo sono state, eccome.

  • # 48
    Ross
     scrive: 

    …e anche la questione della moda. E’ vero, apple vende per moda, è innegabile, e lo dico da possessore di iPhone. Questo però nel mondo economico significa avere un potentissimo brand, ed è l’obiettivo primo di qualsiasi azienda sulla faccia della terra.
    Pensate che Coca Cola non venda per il marchio ma per l’effettiva qualità del suo prodotto?

    Alienatevi dal mondo dei nerd e prendetene atto: Apple è un’azienda floridissima, tra le più forti AL MONDO, e lo deve anche al suo brand, è fisiologico.
    Questo non preclude il fatto che i suoi prodotti non possano essere ottimi, ma è solo grazie al suo brand che può vendere hardware vecchio di anni a prezzi da ultima tecnologia.
    E sono convinto che se apple facesse uscire mer/da col suo marchio riuscirebbe a venderla a 399€ senza problemi.
    Questo però, economicamente parlando, significa essere un’azienda con un brand tanto potente da essere RIVOLUZIONARIO.

  • # 49
    Ross
     scrive: 

    per concludere, apple rivoluzionaria lo è OGGETTIVAMENTE stata, a mio modesto parere non solo per via del brand ma anche per l’effettiva qualità dei suoi prodotti (anche perché il brand devi costruirtelo). Ora come ora comunque, la qualità potrebbe tranquillamente passare in secondo piano… (non per niente credo che l’iPad sia una stronz/ata pazzesca)

  • # 50
    LucaS
     scrive: 

    @Ross
    Io sarei curioso di conoscere aziende che vendono alla massa che non rientrino in questa descrizione.
    Certo chi crede che apple sia “diversa” sbaglia, vuoi per fanatismo o altro, ma altrettanto sbaglia chi la critica per questo.

    Questo è il mondo baby.

  • # 51
    Giovanni
     scrive: 

    Cosa c’entrano i nerd? L’argomento musica l’ho solo nominato a titolo esemplificativo ma non sono stato io a portarlo al centro dell’attenzione… tra l’altro mi riferivo soprattutto a iTunes e al metodo di acquisto piuttosto che al lettore, che come lo stesso @Simon sottolinea, non ha alcuna qualità in più o in meno di altri lettori, a parte al fatto che è marchiato con la mela e può essere fiero di portare la dicitura “made in Cupertino CA” anche se viene fatto in Cina come gli altri.
    Comunque mi sento sotto attacco e dunque con questo post concluderò, perché so già che nulla è dimostrabile a chi non vuole capire.

    Se analizate ciò che avete detto finora riguarda fenomeni di mercato e ciò che rientra appunto, nella categoria marketing (pseudo-scienza aleatoria e pericolosa… almeno secondo me).

    Il merito dell’innovazione (senso e provocazione innescata dal post iniziale) ritengo che sia di chi inventa la cosa e, solo in casi particolari, di chi la perfeziona: sicuramente non è di chi ne vende di più!
    E ciò che voi vorreste dimostrarmi è che la Apple (dagli anni Ottanta in po) ha inventato oggetti IT quando, in realtà, li ha soprattutto fatti diventare fenomeni di mercato.
    Infine il discorso: “rivoluzionario per la qualità del prodotto” mi sfugge in genrale, nel caso di Apple addirittura mi sfugge del tutto.

    Un esempio pratico (che però non vorrei che lo interpretaste come unico punto del discorso che ho fatto: devo anche specificare!): è risaputo, fortunatamente che la GUI WYSIWYG è stata inventata da Xerox che, praticamente con miliardi di investimento la ha messa a punto. Se non ci fosse stato Jobs essa avrebbe trovato diffusione comunque nel mondo del personal computer (e questo è ampiamente dimostrabile, ma non lo farò in questa sede). Al tempo Apple non solo l’ha commercializzata con stretto anticipo sugli altri, ma voleva addirittura arrogarsi il diritto dell’invenzione! Solo più tardi ha ripiegato sulla ben più modesta difesa dell’invenzione del “cestino”, delle finestre sovrapponibili fino a ridursi al “concetto di scrivania che ha rivoluzionato l’user-friendly per il poc bla bla bla…”
    Insomma, l’atteggiamento furbesco e rivolto al marketing era evidente fin dalla comparsa del MAc e comune anche agli altri del settore, in primis proprio MS (connivente con Apple fin da subito) che ha perfino protestato per la pirateria contro il BASIC (che non ha certo inventato Gates, ma con cui ha fatto i soldi!). E pensare che invece dei sogni innovativi e vera innovazione nel vero senso della parola, li avevano proprio quelli che piratavano il BASIC o, più o meno gli stessi, che hanno costruito l’Apple uno e II.
    Il discorso l’ho concentrato sulla GUI perché ormai lamapante e chiaro, ma ovviamente dovreste provare a staccare il fenomeno marketing dall’invenzione tecnologica relativamente a notebook, lettori mp3 e tablet. Se ritenete per caso che tutte queste cose le ha inventate Apple perché voi li avete comprate… auguri!!!

    Ciao

  • # 52
    Ross
     scrive: 

    @Giovanni: Ancora continui sulla tua stessa linea. Considera pure il marketing pseudo scienza aleatoria, ma non lo è. E’ essenziale e basilare per ogni impresa semplicemente perché se non fai conoscere il tuo prodotto e non crei un prodotto che soddisfi le esigenze del pubblico CHIUDI.
    Ti sei risposto da solo nella tua prima parte: la apple ha un fortissimo marchio, come ho già detto, e questo è un punto a suo favore, che piaccia o meno.

    LE rivoluzioni non le si fa inventando una tecnologia ma sapendola sfruttare bene e cambiando il modo di agire delle persone – e questo significa QUINDI anche fare elevati dati di vendita.
    Che poi la GUI di bla bla bla (non so neanche di cosa tu stia parlando) sia stata inventata da questo o da quest’altro non ha nessuna importanza. La rivoluzione l’ha fatta apple.

    Inoltre per concludere vorrei farti notare come il succo dell’articolo, ovvero la MISSIONE di apple di innovare, non sia ALTRO CHE MARKETING. Infatti la “missione” di un’azienda rappresenta uno degli step che si studiano in marketing quando si fa una strategia per un’impresa.
    Apple si era proposta la missione di INNOVARE, non di inventare nuove tecnologie, casomai non l’avessi capito.

    ps: è inutile che poi riporti ancora il discorso della gente che compra solo perché c’è una mela sopra. E’ vero, ed è un vantaggio per un’azienda. punto.

  • # 53
    Giovanni
     scrive: 

    prendo atto dei tuoi saggi fondamenti economici (che immagino farebbero impallidire Keynes).
    E pensare che io mi ero quasi convinto che il marketing ormai avesse lo scopo principale (e discutibile) di “creare” falsi bisogni per sostenere i consumi… invece scopro che è la base della “innovazione”!!!

    Non si finisce mai di imparare: sono proprio un ingenuo!!!

    Ciao

    PS: visto che mi insegni tutte queste cose, prova a trasporre quello che hai appena sostenuto in un altro ambito scientifico… magari la ricerca medica!

  • # 54
    Ross
     scrive: 

    @Giovanni: Il marketing crea bisogni che non ci servirebbero. NO? DAVVERO? Toglimi una curiosità: i lettori mp3 e i telefoni cellulari sono cose essenziali per la vita o potremmo vivere senza? …è dal medioevo che non produciamo più solo roba di sussistenza.
    La vittoria di un buon marketing e di apple in questo caso è proprio quella di vendere tanto, anche cose “inutili”. E lo fa lanciando vere e proprie rivoluzioni nell’ambito dell’atteggiamento tecnologico delle persone (esempio? L’iPad ha lanciato la “Moda” dei tablet). E’ una vittoria economica che passa attraverso una rivoluzione sociale.

    Altra cosa senza senso che dici: il campo medico?? Il campo medico è un’altra cosa, non si può fare una trasposizione. infatti LI’ inventare una tecnologia significa fare profitto subito.
    In quel campo il marketing è profondamente diverso rispetto al supercompetitivo settore dell’hi-tech, non credo sia difficile da capire.

  • # 55
    Giovanni
     scrive: 

    Stai facendo un po’ di confusione, il tuo problema è che ti mancano dei fondamenti teorici per discutere in maniera competente della cosa.
    E’ inutile che fai lo spiritoso, la mia risposta era volutamente ironica.
    E comunque modera i termini a proposito di sostenere che “dico cose senza senso”, perché a me pare che tu non capisci nemmeno quello di cui si sta parlando. Come se non bastasse , nelle poche righe dell’ultimo post, pronunci anche affermazioni del tipo:

    “infatti LI’ [in campo medico] inventare una tecnologia significa fare profitto subito.”
    a cui appunto l’insistente dicotomia tra profitto e tecnologia!?!.. come direbbe DiPietro: “…e che ch’azzecca!”

    oppure:

    “è dal medioevo che non produciamo più solo roba di sussistenza.”
    a cui io aggiungo che non è nemmeno così, perché penso che ciò avvenisse anche tra Sumeri ed Egiziani. Fammi capire, ho forse detto che una cosa innovativa deve essere di prima necessità?!?

    Il marketing è la degenerazione del peggior consumismo perché mette a sistema metodi subdoli e ingannevoli (perché spesso completamente slegati dalla qualità del prodotto) per aumentare indiscriminatamente e irragionevolmente i consumi a solo vantaggio della sovra-produzione di beni. E questo lo classificheresti come un traguardo della civiltà occidentale?
    Tra l’altro in questi ultimi anni è messo fortemente in discussione grazie alla crisi mondiale, allo sfruttamento delle risorse e del lavoro, alla perdita di competitività proprio dell’Occidente che lo ha generato.

    Ecco, Apple dal Macintosh in poi è innovativa soprattutto nel marketing (è questo che sto dicendo dall’inizio dei miei interventi) e non nella tecnologia. Prima invece era innovativa tecnologicamente, tutto qui. Il fatto che vi convinca del contrario è proprio l’effetto del marketing!

    Se non capisci i riferimenti al discorso Apple e GUI probabilmente sei piuttosto giovane (almeno informaticamente parlando) e questo lascia capire molte cose sullo spessore della polemica che stai sollevando.

    Ciao

  • # 56
    gigiux
     scrive: 

    E’ interessante notare come basta dire apple perchè ci siano persone che sostengano che sia la massima summa del male mondiale e chi lo ama a prescindere, non può essere che ci siano persone a cui semplicemente piacciono i prodotti apple nonostNte il prezzo o il fatto che secondo alcuni non è innovativa?

  • # 57
    lakar
     scrive: 

    @43 Simon71
    Parte di quello che hai detto è molto opinabile.

    con lo store, i giochi, le Appz, ed un OS (IOS) così sinergici, semplici da fruire da parte del 99% dell’utenza? NO. Questa è innovazione, piaccia o no.

    Apple non ha inventato il modello App Store dell’iPhone. Già dal 2003 c’era Handango inHand per vari OS che faceva lo stesso di App Store (compreso scegliere e scaricare direttamente dallo smartphone). E già 6 mesi prima dell’annuncio di App Store esisteva il famoso Installer per iPhone.
    Apple ha solo commercializzato meglio il sistema preinstallandolo su ogni iPhone e così ha fatto il botto. Merito suo ma non parlerei di innovazione ma solo di maggior bravura commerciale.

    Cosa c’era prima di iPohne? Un marasma fatto da milioni di cellulari più o meno smart con un OS (Symbian) sempre uguale a se stesso, pacchiano, e diffcile da utilizzare.

    Non esisteva solo Symbian ma anche Win Mob e Palm OS e quest’ultimo era molto facile da usare. Sicuramente l’iPhone ha portato diverse novità ma è esagerato dire che prima erano tutti pacchiani o difficili da usare!

    Oggi c’è ANDROID….Ma se non fosse stato per Apple col piffero che ci sarebbe stato android ed oggi staremmo tutti qui a fare da Beta Tester per nokia (ne so qualcosa) con un N qualchecosa con su un symbian 9xxxxx e qualche cosa….

    Ma che dici? La start-up Android fu acquisita da Google nel 2005… Anche Palm iniziò il progetto di un nuovo OS basato su linux (che poi diventerà webOS) nel 2006… Invece l’iPhone fu presentato solo nel 2007. Poi è ovvio che iPhone ha influenzato quelli arrivati dopo ma dire che oggi ci sarebbe solo symbian è assurdo.

    Non mi sembra difficile da capire…Chiunque lo riconosce….e non bisogna essere fan Apple per dare a Cesare quello che è di Cesare….

    No. Bisogna essere Apple fanboy per riconoscerlo.

    A ciascuno il suo, ma invito ogni tanto i detrattori a togliere (loro si!!) le fette di salame sugli occhi

    Sì, ma non solo i detrattori…

  • # 58
    Giovanni
     scrive: 

    @giugiux (#56): per quanto mi riguarda vorrei farti notare che io ho criticato la questione sull’innovazione ma non i prodotti. Anzi, ho fatto notare che sono stato anche un utente Apple senza essere stato irretito dal fascino del marketing o del branding. In particolare, ho ricordato l’eccezionale Mac IIfx, ma ho avuto e apprezzato (almeno in parte) anche altri cpu tipo Quadra, Powerbook e PowerMac. Per quanto mi sembra che negli ultimi anni le serie professionali lascino piuttosto a desiderare mentre, seppure con livelli qualitativi inferiori agli standard del passato e prezzi abbastanza sostenuti, i modelli entry level e consumer siano interesanti. Insomma, oggi Apple la ritengo migliore per iMac e Mac-mini seppure cari, piuttosto che per i prodotti professionali per cui si distingueva una decina d’anni fa (o qualcosa in più).
    ciao

  • # 59
    Ross
     scrive: 

    @Giovanni: si vede che invece ne parli sapendo tutto tu, visto che ritieni ancora che il marketing significhi PUBBLICITà. Non hai neanche una lontana idea di cosa sia né di quale sia la funzione nella società economica. E’ una semplice quanto innocua parte essenziale di ciascuna impresa, non una specie di “cancro del mondo” come vorresti definirlo tu. Così come lo è il settore della produzione o quello della ricerca lo è il marketing.
    Altra cosa: quando dicevo del settore medico, parlavo a ragion veduta: l’inventore dell’aspirina, per esempio, appena l’ha inventata ha avuto tra le mani un brevetto in grado di fargli guadagnare milioni. Così funziona con gli altri farmaci: se inventi un nuovo principio o cos’altro questo si trasforma subito in profitto. Ovviamente poi anche lì’ il marketing gioca la sua parte visto che c’è gente che compra il medesimo farmaco a prezzi superiori per la sola marca di differenza, ma ripeto: a livello diverso dal settore dell’hi tech.

  • # 60
    simon71
     scrive: 

    @LAKAR…

    Tu appartieni alla categoria delle persone che devono per forza sparare a zero…

    Handango? Mi verrebbe una battuta volgare…La edulcoro un po’ va: “Handango, lo smartphone te lo svango..!!!”… Maddai su….Ma che è?

    Nokia Dominava il mercato (non solo) degli Smart 5/6 anni fa …E bastano statistiche …E lo dominava con un OS inglese chiamato Symbian, poi acquisito dalla stessa Nokia….La quale sugli altri cellulari..
    ari ne usava ua versione molto ridotta e chiusa chiamata S40….

    @GIOVANNI

    E’ cambiata pure la tecnologia negli ultimi anni…Oggi arrivo a dire che per una media impresa o un piccolo “studio” o redzione un in iMac Top di gamma con 4 core e 8 giga di ram è quasi “sovradimensionato”…Noi in studio, attaccati a banchi regia da svariate centinaia di migliaia di euro abbiamo ancora attaccati vecchi Mac…

  • # 61
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    Una delle caratteristiche della leggendaria Apple Computer degli anni ’90, erano prezzi in confronto ai quali quelli odierni sono da saldo. Una poltica strenuamente difesa dai CEO ed executive della mela che portava per esempio a prezzi dei powerbook 68k nell’ordine dei molti milioni. In cambio sì di portatili dall’ottima qualità costruttiva (ne ho qui a fianco 3 o 4, con un po’ di sforzo funzionano ancora) ma con prestazioni dopotutto modeste. Non parliamo dei primi modelli PPC, per i quali era facile spendere più di dieci milioni. Certo, SCSI di serie come i display TFT ma erano davvero (specie in Italia, col dollaro forte e l’IVA) prezzi d’elite! Idem con patate per i PowerMac, a proposito dei quali vale la pena di ricordare che non a caso nella breve parentesi dei cloni arrivarono come funghi sistemi desktop ugualmente ben costruiti, spesso un ordine di grandezza più veloci, a prezzi più bassi.
    Non dimentichiamo che è più o meno dai primi anni ’90 che Apple perde la corriera degli OS di nuova generazione: Mac OS sarà un tallone d’achille per il Mac fino alla 10.3.

    Molto di quell’aura di leggenda che circonda la vecchia Apple è, per l’appunto, leggenda. Non che sia un grande fan della consumerizzazione spinta ed ipad-izzazione dei dispositivi che vediamo oggi, beninteso. Ma a un’azienda non si può rimproverare di avere trovato la via facile per far soldi…

    Per inciso, le radici di quel patrimonio “valoriale” che sta alla base del marketing mix di Apple (e che tanto fa imbufalire chi si confronta con i sacerdoti del “culto”), è stato costruito proprio fra anni ’80 e anni ’90, per supplire a un crescente ritardo tecnologico. Particolarmente in quest’ultimo periodo si è cementata la “religione” che aveva per l’appunto in MS il “demonio” (al contrario System 7 non poteva neppure allacciare le scarpe ad NT o OS/2), ed è partita la forma più radicale e immotivata di “senso di superiorità Apple”.

  • # 62
    Giovanni
     scrive: 

    mah… per esperienze personali e, nell’ultimo anno quasi quotidiane, ritengo che sei fuori strada. Quello che volevo dire è che il marchio è sempre più tagliato fuori dal settore professionale, in ogni senso. Ormai non c’é più cosa che un PC non riesca a fare come o addirittura meglio di un Macintosh in quasi ogni settore. Per i computer di Cupertino rimangono le scrivanie di utenti danarosi e che stanno attenti solo all’estetica del marchio. A volte (e questo lo vedo tutti i giorni perché ultimamente lavoro anche per un’azienda con rete mista e in prevalenza Mac) l’unico modo per riuscire ad adoperare questi pc è con una macchina virtuale per usare applicazioni win… magra consolazione sentirsi dire come giustificazione: “lo uso così perché sotto c’é Mac e sono sicuro!!!”… ormai le battute di giustificazione dilagano, ma la realtà è un’altra, secondo me, cioé è inutile complicarsi la vita continuando ad usare sul posto di lavoro quei computers che facevano della semplificazione la loro bandiera e che ora sono solo una rottura di p….!
    Per me, che come ho detto, sono stato utente Mac, la prima volta, più di venti anni fa, è una tristezza vedere come quelle belle macchine, che un tempo non avevano rivali nell’ambiente della grafica (che allora frequentavo più assiduamente), oggi stentano a scimiottare un qualsiasi PC da quattro soldi… per non parlare delle workstation a cui mi capita talvolta di mettere mano, e che puntualmente li surclassano per prestazione e qualità delle applicazioni che vi funzionano!

    Chiediti perché ci sono ancora i vecchi Mac attaccati ai banchi di regia e non i nuovi! Da me, invece, arrivano con i Mac solo qualche sciocco rappresentante fighetto che non capisce una mazza di computer! Adesso hanno iniziato anche con i tablet… per carità!

    Ciao

  • # 63
    Ross
     scrive: 

    @Giovanni: Senti ma tu l’hai davvero usato un mac, anche in tempi recenti?? Lasciamo perdere per un attimo il discorso del marketing.
    Noi su questo blog abbiamo sicuramente una conoscenza MINIMA che ci permette di essere sopra l’utenza media.
    Il fatto è che L’UTENTE MEDIO del PC, come tu saprai, è una capra assurda, ignora anche le operazioni base come modificare i programmi nell’avvio automatico, effettuare una pulizia con Ccleaner o fare una deframmentazione.
    Il PC insomma, se non si è un MINIMO (ma proprio minimo) esperti, dopo 1 mese dall’acquisto se non curato diventa inutilizzabile, in quanto si sono accumulati i programmi “sanguisuga” che si avviano da soli dopo l’installazione, tanto per dire.
    Il tutto dando per scontato che almeno la minaccia dei virus venga presa sul serio, ma nell’80% dei casi l’utente medio non installa un antivirus o ne mette uno gratis che puntualmente non aggiornerà.

    Il mac diversamente, esposto all’ignoranza media dell’utenza non ne soffre e rimane scattante e veloce anche senza “prendersene cura”. Per me è questa la differenza di base.

    Senza considerare che generalizzare dando del “fighetto” a chiunque abbia un mac (peraltro basandoti sulla TUA osservazione personale sul lavoro) io lo trovo sinceramente RIDICOLO, in quanto una generalizzazione, in qualsiasi campo, è insensata.

    A tutto ciò, è vero, si aggiunga il marketing. SOno il primo a riconoscerlo (leggi i miei commenti precedenti), per diamo a Cesare ciò che è di Cesare: non vedo come si possano fare sparate come le tue o non riconoscere che apple ha comunque innovato. Sì, innovato la “massa” di “utenti medi”, ma è proprio questo innovare.

  • # 64
    Giovanni
     scrive: 

    @Ross: Si, ne ho usato uno anche oggi pomeriggio… per esempio! E’ abbastanza recente?… purtroppo era solo un minimac con CoreDuo destinato ad un uso gestionale-amministrativo: SAP… rigorosamente in remoto perché non esistono software decenti di questo genere per un Mac, perciò è bene usarlo come terminale! Ma dai!

    @Ross: “Il mac diversamente, esposto all’ignoranza media dell’utenza non ne soffre e rimane scattante e veloce anche senza “prendersene cura”.”

    Ne sei proprio sicuro, sicuro?

    Ascolta, mi hai stancato con questa volontà di redimermi… i Mac li conosco alla perfezione e così gran parte dei computers apple, probabilmente anche più di quanti ne conosci tu, avendo usato anche degli Apple II (precisamente un paio di cloni) ed anche un GS! Comunque i tipi che definisco “fighetti” li vedo costantemente in giro per gli uffici o quando capita, che si presentano in riunione oppure mi sbattono sulla scrivania il loro macbook tutti fieri… oppure devi venire a spiegarmi che mi sbaglio! Forse ho problemi percettivi?

    Grazie per la lezione di marketing: quello che mi hai spiegato potevo leggerlo (magari descritto meglio) su qualche manuale di economia. La definizione di marketing quale degenerazione del consumismo invece, è solo una mia conclusione personale, visto che mi capita di riflettere sulle cose che mi hanno spiegato a scuola. Sovraproduzione, sfruttamento, squilibri sociali e l'”allegra” disoccupazione sono alcuni degli splendidi risultati a cui ci ha condotto l’applicazione spietata delle teorie del marketing… il bello è che questi maestri del marketing hanno pure l’arroganza di “non sbagliare mai”… da me si dice: “sanno una pagina più del libro!”

    Ciao

  • # 65
    Ross
     scrive: 

    @Giovanni: sì’ intanto non mi hai risposto: credi davvero che in pasto ad un utente medio un PC sia affidabile e longevo quanto un mac? Ho qualche SERIO DUBBIO.
    La cosa dei “fighetti”, non voleva essere un attacco alla tua persona, voleva solo essere un modo per farti denotare quanto sei superficiale nell’affermare, BASANDOTI SU CIò CHE VEDI A LAVORO, che ogni acquirente di mac sia un fighetto. Una presunzione non da niente.. per te solo i “fighetti” (aka coglio/ni, mi pare di capire) possono comprare mac? Bah. Piuttosto nazista come ragionamento.

    Per quanto riguarda l’ultima parte del tuo commento dove citi il marketing e cerchi di trovare una correlazione con questo alla disoccupazione e gli squilibri sociali (cosa sarebbero? L’hai letto su un depliant?), ti basti sapere che quelli sono fenomeni macroeconomici che niente hanno a che vedere con il marketing, ma proprio niente (d’altronde non vedo come potrebbe influenzare la disoccupazione una disciplina che studia, a grandi linee, come vendere prodotti e avere relazioni coi clienti).

  • # 66
    Ross
     scrive: 

    … diciamo che forse individui nel “marketing” il processo di industrializzazione e di produzione di massa iniziato circa 120 anni fa…un errore non da poco, non è quello a cui mi riferisco parlando di marketing.

  • # 67
    lakar
     scrive: 

    @Simon71

    Tu appartieni alla categoria delle persone che devono per forza sparare a zero…

    Ma il mio messaggio lo hai letto bene??? Io non ho sparato a zero su nessuno. Ho fatto solo notare che certe tue affermazioni erano opinabili, per non dire sbagliate.

    Handango? Mi verrebbe una battuta volgare…La edulcoro un po’ va: “Handango, lo smartphone te lo svango..!!!”… Maddai su….Ma che è?

    Oltre a non sapere di cosa si parla ti metti a fare le battutine… Ho iniziato a usare palmari e poi smartphone 10 anni quindi non mi sono inventato nulla. Cos’è Handango inHand? Informati: http://en.wikipedia.org/wiki/Handango e la voce di wikipedia è affidabile perché a differenza di te Handango l’ho usato. Il fatto che poi non è diventato famoso non significa nulla. Anche Xerox Star non è diventato famoso presso il grande pubblico ma questo allora non significa che la GUI l’ha inventata Apple…
    E Installer lo conoscono benissimo tutti quelli che hanno avuto l’iPhone 1 (me compreso) che si comprava solo all’estero e si sbloccava facilmente con ZiPhone o simili.

    Nokia Dominava il mercato (non solo) degli Smart 5/6 anni fa …E bastano statistiche …E lo dominava con un OS inglese chiamato Symbian, poi acquisito dalla stessa Nokia….La quale sugli altri cellulari..
    ari ne usava ua versione molto ridotta e chiusa chiamata S40….

    E questo che c’entra? Ho contestato il fatto che non c’era solo Symbian ma anche Win Mob e Palm OS che non erano né pacchiani, né difficili da usare e avevano già decine di migliaia di apps. Non ho mai detto che Symbian non dominava il mercato. E’ meglio che rileggi il mio post.

    Basta fare un paio di osservazioni “blasfeme” e subito voi Apple fanboy scattate come molle. Mah…

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