di  -  venerdì 5 Ottobre 2007

batteria betavoltaicaSecondo il sito Next Energy News gli scienziati dell’Air Force Research Laboratory stanno per mettere a punto una tecnologia che permetterebbe alle batterie dei portatili di durare ininterrottamente 30 anni.

Sostanzialmente basate su isotopi radioattivi, ma senza nessuna operazione di fissione o fusione, queste batterie dette Betavoltaiche promettono l’inimmaginabile: oltre alla durata eccezionale sarebbero completamente atossiche e prive di scorie una volta terminata la carica. Di questa notizia ho trovato praticamente solo fonti americane. Nel complesso arcipelago di siti dell’Air Force Laboratory non sono riuscito a trovarne traccia, mentre c’è qualcosa sul sito dell’agenzia americana per i progetti di ricerca per la difesa (DARPA).

Mentre alcuni parlano apertamente di bufala (ma un serio approfondimento lo trovate in questa news) e la messa in commercio è prevista tra due o tre anni, le ricadute di una simile invenzione sarebbero mica da ridere: secondo una recente ricerca il 5% dell’elettricità nel mondo è assorbita da internet e dai computer collegati degli utenti. Sarebbero migliaia di tonnellate di CO2 in meno immesse nell’atmosfera ogni anno.

Io sono disposto a portarmi in giro un po’ di isotopi radioattivi pur di non elemosinare sempre una presa elettrica, complice anche la frivola durata della batteria del mio portatile, e voi?

9 Commenti »

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.

  • # 1
    sirus
     scrive: 

    Sarebbe a dir poco fantastico avere a disposizione un notebook senza mai dover ricorrere all’utilizzo della rete elettrica (via praticabile anche per i desktop ma sicuramente più interessante per il mercato mobile).
    Sinceramente vedo i termini di cui si parla molto ottimistici (sempre pensando ad una notizia reale e non ad una bufala) anche perché sarebbero poi i produttori di batterie a dover commercializzare il prodotto e sicuramente non lo farebbero con piacere considerando che attualmente le batterie hanno costi piuttosto elevati e credo che i guadagni dei produttori siano importanti; il mercato rischierebbe di “morire” in poco tempo con soluzioni simili (soprattutto se si adottassero degli standard a livello di connessione e forma).

  • # 2
    Zawa
     scrive: 

    Preso atto che “ATOSSICA una volta scarica”,non significa NON RADIOATTIVA, bisogna vedere quanto e come siano schermate le radiazioni (ok la batteria di 30 anni ma poi mi porto a spasso un portatile di piombo??)
    Se poi viene fuori che la radioattività è pari a quella di una casa di tufo…allora parliamone.
    e poi, come detto anche nell’approfondimento, i 30 anni sono “teorici” perchè il rendimento (che già mi dava da pensare prima di leggere l’articolo) andrebbe a calare progressivamente.
    E cmq se prendesse piede una tecnologia simile. Deboli quantitativi di radiazioni moltiplicati per TOT persone che utilizzano questa tecnologia= ma non conveniva una centrale nucleare???

  • # 3
    Tambu (Autore del post)
     scrive: 

    ma anche fossero “solo” 5 anni, è conveniente ugualmente. Ma ci pensate? 5 anni è un tempo superiore alla maggior parte dei portatili moderni!!

  • # 4
    piero
     scrive: 

    I produttori di batterie andrebbero falliti.Chi avesse inventato simile cosa farebbe la fine dll’omo ragno….

  • # 5
    piero
     scrive: 

    I produttori di batterie andrebbero falliti.Chi avesse inventato simile cosa farebbe la fine dell’omo ragno….

  • # 6
    Tambu (Autore del post)
     scrive: 

    i produttori di batterie sono gli stessi dei produttori di portatili. Vorrà dire che si abitueranno a incassare meno, poiché la tecnologia l’acquisirebbero più o meno tutti insieme, parificando la riduzione degli introiti per tutti.

  • # 7
    Idomeneo
     scrive: 

    In un futuro in cui avremo raggiunto l’apice tecnologico per un laptop e non inizieranno ad esser obsoleti nel giro di 3-4 anni, senza dubbio sarà una bella opzione.

    Ma per ora considerando che si cambia questo computer relativamente spesso (non dura certo quanto un’automobile…) direi che una batteria che dura decenni non serve a niente. Per me, allo stato attuale, sarebbe già troppo una batteria che duri 4-5 anni continui, per quanto ben accetta! :-)

    Idomeneo

  • # 8
    Tambu (Autore del post)
     scrive: 

    basterebbe che i produttori, almeno all’interno della stessa azienda, non cambiassero batterie, forme, dimensioni e attacchi ogni 20 secondi. potresti portarti la tua batteria da un laptop all’altro per 30 anni, pensa un po’… ;)

  • # 9
    viridisrock
     scrive: 

    Il decadimento radioattivo viene utilizzato da molti anni sulle sonde lanciate nello spazio x produrre calore e elettricita’ e non mi meraviglio certo di questa notizia.
    Piuttosto la radioattivita’ emessa e’ troppo rischiosa per essere utilizzata su dispositivi cosi fragili e usati a breve distanza che non conviene di sicuro utilizzarla.
    Prima dell avvento di nuove tecnologie le batterie nei prossimi anni utilizzeranno l’aria come depolarizzante in modo da prolungarne di tanto la durata (se non 30 anni 30 giorni x esempio e non sarebbe male) perche’ il diossido di manganese si esaurisce presto mentre l’ossigeno nell’atmosfera e’ praticamente infinito.

Scrivi un commento!

Aggiungi il commento, oppure trackback dal tuo sito.

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.