Un esemplare di ELEA – ELaboratore Elettronico Aritmetico – il primo elaboratore a transistor del mondo, progettato e prodotto dalla Olivetti a partire dal 1959, è stato restaurato presso l’ISIS Enrico Fermi di Bibbiena, nell’aretino.
Il sistema oggetto dell’attenzione di docenti e studenti dell’istituto toscano, è l’esemplare n°2 (ELEA 9003/02) di quel capolavoro tecnologico ispirato dal genio di Mario Tchou, sotto la guida illuminata di Adriano e Roberto Olivetti.
Per la plurititolata rubrica Nostalgia Informatica, torniamo ad occuparci del glorioso marchio Olivetti. Abbiamo parlato dell’M24 (1984), un sistema che, malgrado la grande popolarità di cui godette, rappresentò forse il canto del cigno dell’industria informatica italiana.
È necessario fare un salto indietro di un ulteriore quarto di secolo, per arrivare al punto più alto raggiunto dalla Olivetti: arriviamo al 1959, anno in cui l’azienda di Ivrea lanciò e mise in produzione, prima al mondo, un computer totalmente a transistor, battendo sul tempo la già titanica IBM.
Ispirato dalla visione di Adriano …
Le Olimpiadi, in generale, sono un momento in cui le nazioni mettono in campo i loro atleti migliori nella speranza di primeggiare sul resto del mondo. Per gli atleti però esiste anche un altro aspetto, non meno importante: l’enorme copertura mediatica è capace di esaltare e consegnare alla storia colui che infrange un record del mondo, almeno fino a che qualcun altro non lo supera.
Ecco, se vogliamo le olimpiadi sono un grande banco di prova per i record mondiali, dato l’alto numero di atleti ed eventi. Anche l’informatica è sempre …
No non è il caldo che mi ha dato alla testa (anche perché quest’estate in Friuli è stata a dir poco piovosa finora), anche se ammetto che il titolo è piuttosto fuorviante.
Ma cosa c’entra il personaggio della Warner Bros con il pinguino più famoso dell’Informatica?
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Qualche giorno fa si è parlato di Roadrunner, il primo supercomputer a rompere la barriera del Petaflop. Il supercomputer, oltre ad alcune simulazioni legate all’arsenale atomico statunitense, servirà anche per studiare il cervello e sviluppare modelli di simulazione del comportamento umano.
L’università di Antwerp si è cimentata in un esperimento che, sebbene non del tutto nuovo, farà scuola nel settore. Come potrete vedere nel video in calce al post, il problema è rappresentato dalla ricostruzione dei dati prodotti da una macchina tomografica (una TAC per intenderci).
La notizia è che i ricercatori dell’università belga hanno sostituito un cluster di 4 computer con CPU quad core, con un assemblato, equipaggiato da CPU Phenom 9850 e 4 GeForce 9800GX2, munito di led blu e battezzato FASTRA.
Dopo anni di dominio dell’Earth Simulator di NEC, IBM è tornata saldamente al comando della Top 500, la classifica dei supercomputer più performanti del pianeta. Non sorprende dunque che arrivi proprio da Big Blue l’idea di concentrare in un solo, enorme sistema Blue Gene, l’intera rete Internet.
Si tratta ancora di un’ipotesi, direi anche piuttosto ambiziosa, ma il fatto che provenga da un colosso come IBM la rende degna di qualche attenzione.
Prima di andare oltre, diamo uno sguardo ai numeri del cosiddetto progetto Kittyhawk: il sistema consiste in un’architettura Blue …