
Timido, riservato e cauto nelle affermazioni: queste poche parole bastano a definire Steve Ballmer. Non in questo mondo, beninteso: forse in quella dimensione parallela in cui Bill Gates fa il fattorino per la Apple e la Francia ha vinto gli ultimi mondiali. Sul pianeta terra, Steve B
Una delle sue caratteristiche principali è la fiera opposizione ai suoi competitor: ai suoi figli ha persino vietato di comprare un iPod o di usare Google come motore di ricerca!
Pur vaccinati da queste premesse, osservatori e commentatori di tutto il mondo hanno sussultato per le ultime dichiarazioni da lui rilasciate riguardo il rivale Google: “… il nostro Windows Live Hotmail, da solo, non genera molta ricchezza. Così abbiamo dovuto mettergli intorno un intero portale, perché il traffico che il servizio genera ha valore ma non è facilmente monetizzabile nel contesto della posta elettronica”. “Google ha avuto la stessa esperienza, anche se loro leggono la vostra posta, noi no”. Non finisce qui: “Si tratta di un fatto assodato, non di un’esagerazione. La teoria è che se noi leggiamo la tua mail, se qualcuno legge la tua mail, quel qualcuno saprà di cosa parlarti. In pratica tuttavia non sta funzionando granché bene”.
Che i dati personali possano essere facilmente trasformati in danaro non è una scoperta di Google: una molteplicità di soggetti sviluppa, più o meno alla luce del sole, tecniche per carpirli e monetizzarli.
Il gigante di Mountain View è stato spesso sotto i riflettori per motivi di privacy, in particolare circa l’advertising contestuale in Gmail: probabilmente a questo si riferiva Ballmer, non certo a milioni di omini stipati nei sotterranei del Googleplex che passano la loro vita a leggere le mail di ogni utente.
La gravità delle dichiarazioni, stimola comunque una domanda: Microsoft è un buon pulpito per questo genere di prediche?
Diamo uno sguardo alla posizione di Microsoft in tema: il capitolo “Utilizzo delle informazioni personali” del documento “Informativa sulla privacy di MSN e Windows Live”, al 1° paragrafo, recita: Microsoft raccoglie e utilizza i tuoi dati personali per garantire il buon funzionamento di MSN e Windows Live e per fornire i servizi che hai richiesto. Tali servizi possono includere la visualizzazione di contenuti e annunci personalizzati basati sui dati raccolti. Un magro appiglio, direi, per ergersi a difensori della privacy degli utenti.
Per chi volesse farsi un’idea, ecco i privacy statements di Google e Microsoft.