Da SUV a XUV, sola andata

L’unico, l’inimitabileDa vero geek sento di dovere moltissimo agli USA, alla loro cultura industriale e innovativa, a tutti quei tizi barbuti che, ai limiti fra filosofia e tecnologia, hanno costruito le basi dell’attuale epoca informatica. Da buon europeo però, accompagno questa stima incondizionata ad altrettanto incondizionate riserve. Andiamo al sodo.

Da qualche anno a questa parte il gusto dell’eccesso automobilistico, tanto caro ai cugini d’oltreoceano, è sbarcato – nella forma degli odiatissimi SUV – in Europa, da cui pure provengono le migliori opere d’arte a quattro ruote che mente umana abbia mai concepito.

Malgrado ciò, gli USA continuano a portare la bandiera del consumismo automobilistico, in barba all’esaurimento delle risorse fossili e al fatto che per approvvigionarsi di petrolio – e mantenerlo sempre a livelli di prezzo bassissimi, consentendo anche all’ultimo fattorino di realizzare il suo sogno a quattro ruote tassellate – il loro governo stia causando una catastrofica tensione internazionale. A tutto questo andrebbe poi aggiunto il colossale problema dell’inquinamento atmosferico, dal quale né Chuck Norris né tanto meno Superman, potranno salvarci.

Non basta. E allora che eccesso sia: il SUV diventa XUV – dove suppongo la X stia per Xtra-idiotic – e per soli duecentomila dollari, vi portate a casa un Iveco Daily in versione emiro del Brunei, con tanto di motore 7.200 turbo, schermo al plasma da 42 pollici, audio con 42 altoparlanti, marmitta scoppiettante e cerchi cromati. Il consumo? Col piede leggero i 2 km/litro non sono un miraggio. Le emissioni? Abbastanza da far impallidire una fonderia. In caso di incidente poi, solo un carrarmato resisterebbe all’annientamento.

Eccovelo qui in tutto il suo pacchiano splendore.

Fonte: DailyTech

PS A produrre questo gioiello è la Ford, l’azienda fondata da quel signore che diceva che l’innovazione è tale solo se arriva a tutti. Ne è passata di acqua sotto i ponti…

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