di  -  martedì 8 Gennaio 2008

carrello della spesaSabato pomeriggio mi sono trovato a fare lo spesone settimanale in un centro commerciale di Genova. Poiché il piano di ingresso dei parcheggi era pieno zeppo ho parcheggiato nel puzzolente sotterraneo e ho rivisto la luce dopo pochi minuti, preso il mio carrello contro pegno di 1 euro e fatto regolarmente la spesa.

Al ritorno, poco prima dell’ascensore, la ruota anteriore destra del carrello s’è inceppata, bloccata, fermata. A parte le mie stramaledizioni non c’è stato niente da fare. La mia fidanzata ha subito ipotizzato che ci fosse una sorta di blocco, mentre io ero propenso a credere a una gomma da masticare o un rametto. Mi giro di spalle e tirando il carrello mi infilo nell’ascensore giusto in tempo per vedere un altro signore imprecare per sorte analoga.

Per farla breve aveva ragione lei: non si può oltrepassare con il carrello “la sottile linea rossa” di vernice, pena il blocco delle ruote; un concetto abbastanza noto agli appassionati di film di fantascienza (the running man, 2013 la fortezza) ma che non avevo ancora visto applicato nella realtà. Mi sembra abbastanza chiaro che tutti i carrelli sono stati dotati di un ricevitore RFID che si attiva in prossimità della riga rossa, bloccando la ruota, anche se a dire il vero non ho trovato in rete notizie o press-release di aziende che commercializzano soluzioni simili. La prima domanda che mi sono posto è stata ovviamente se fosse una trovata genovese, cioè se in questa città ci sia un tasso di furti di carrelli della spesa particolarmente elevato. La seconda è stata se è davvero destino che le prime implementazioni di alcune tecnologie siano davvero così “scadenti” dove per scadenti intendo dire poco utili all’utilizzatore finale.

Tralasciando il fatto che nella testa dell’ideatore in questo caso specifico io dovrei portarmi le borse al piano di sotto a braccia, i costi di questa tecnologia sono davvero ancora così alti da non poter essere implementata, che ne so, nei biglietti dei concerti o dello stadio? in posti dove fare la coda è snervante e ogni minuto risparmiato è una mezz’ora mentale guadagnata?

7 Commenti »

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  • # 1
    Paganetor
     scrive: 

    costava meno fare come in una Esselunga vicino a casa mia: hanno messo, annegata nell’asfalto all’ingresso e all’uscita dal parcheggio, una lamiera ondulata. Se ci entri con le ruote del carrello, fai una fatica bestia ad andare avanti… quindi anzichè fare 2 metri di lamiera (una ventina di “onde”) fai un passo indietro, tiri fuori il carrello dalla lamiera e lo rimeti al suo posto :D

    costa meno e fa la stessa cosa ;)

  • # 2
    Zawa
     scrive: 

    Questa è la prima volta che sento una cosa del genere.
    Ora, io al furto del carrello ci ho pensato un miliardo di volte ma non l’ho mai fatto. Mi sembra un discreto spreco di tecnologia.

  • # 3
    Alessandro
     scrive: 

    Ma, sai che è una cosa possibile?
    Anche in stazione a Torino, PortaNuova, ho visto che sul pavimento c’è un segnale che dice pressappoco che quello è il limite invalicabile, se hai un carrello non farai molta strada…
    Ora, non ho visto ancora nessuno imprecare, ma mi sa che è un sistema simile…

  • # 4
    Claudio
     scrive: 

    Eh, e’ possibile si, e pare ci stiano investendo pure un fracco di soldi.

    Questo articolo e’ di quasi 5 anni fa: http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2003/04_Aprile/14/Carrello.shtml

    Domanda: in che centro commerciale genovese li hanno installati?

  • # 5
    Tambu (Autore del post)
     scrive: 

    Coop a Di Negro, presso la stazione traghetti

  • # 6
    giruzz
     scrive: 

    Guarda che carrelli con questa tecnologia ci sono da anni.

    Posso confermare per esperienza che almeno 2 anni fa c’erano gia’ a Sydney (coles supermarket & woolworths) e vengono usati principalmente per impedire i furti di carrelli (quelli che avevamo noi costavano 200EUR a carello), in particolare gente che abitava in centro e non aveva la macchina se ne andava a casa con il carrello, senza contare che i carrelli lasciati in giro dovevano essere recuperati entro 24h altrimenti la compagnia incorreva in sanzioni varie. Prima dovevamo pagare gente che di lavoro andava nei palazzi a recuperarli, con l’introduzione del sistema non piu’…

    Ora sono a Londra e confermo di averli visti anche qui.

    giruz

  • # 7
    Paganetor
     scrive: 

    la soluzione della lamiera ondulata secondo me rimane la più economica e altrettanto valida… :D

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