All’inizio del mese di Settembre Mitsubishi Electric Corp. e la IHI Corp. hanno firmato un accordo di partecipazione a un progetto giapponese di 2 trilioni di yen (equivalenti a circa 15 miliardi di Euro) che si prefigge di costruire un gigantesco generatore a energia solare in orbita attorno alle Terra, a cui invierà energia elettrica.
La Mitsubishi non è che una delle 16 aziende che dedicheranno i prossimi quattro anni a sviluppare la tecnologia necessaria per raccogliere l’energia solare dallo spazio e inviarla successivamente sulla Terra, sotto forma di microonde.
Questo fantascientifico progetto, in collaborazione col governo giapponese e l’agenzia spaziale giapponese (JAXA ), sta sviluppando una stazione spaziale che altro non sarà che una centrale solare da 1 Gigawatt di potenza e costituita da quattro kilometri quadrati di pannelli solari. Se i piani verranno seguiti con attenzione, la stazione sarà in orbita e pronta ad operare in meno di 30 anni, secondo il documento ministeriale prodotto lo scorso Agosto. 1GW di potenza sarà sufficiente, secondo gli standard attuali, per fornire completamente di energia quasi 300mila abitazioni medie della città di Tokyo.
Ma perché imbarcarsi in un progetto di tale portata? Perché spendere così tanti soldi, e probabilmente anche di più, per portare una stazione a ben 36000 kilometri sopra la superficie terrestre, invece che sistemare comodamente i pannelli solari sulla superficie?
I vantaggi dell’energia solare li conosciamo tutti: non produce nessun gas serra, non produce scorie radioattive e non ha la necessità, come le centrali nucleari, di grandi quantità di acqua pulita, non sottrae all’umanità terreni coltivabili e prodotti delle coltivazioni come fanno i bio-diesel e i bio carburanti in generale… ma tutte queste cose sono vere per ogni tipo di energia solare. Che vantaggi porta l’energia solare spaziale?
Innanzitutto, non ci priva di nessuno spazio sulla nostra Terra, non dovremmo più combattere per chi si deve mettere il pannello solare in giardino, su che distese di terreno coprire con pannelli fotovoltaici e cose del genere. Sulla Terra vi saranno solo delle stazioni fornite di antenne adatte a ricevere l’energia che ci verrà inviata da immense stazioni spaziali.
E quest’energia potrà essere inviata in qualsiasi paese, finalmente rendendo indipendenti quegli Stati che, a causa della loro mancanza di materie prime, sono in una situazione di grande svantaggio rispetto agli altri. A patto che i paesi ricchi contribuiscano a un progetto del genere, si potrebbe finalmente finire la guerra santa del nostro secolo, in cui paesi ricchi di risorse e paesi assetati di risorse si fanno la guerra sulle spalle della popolazione.
La portata di un tale progetto è così vasta che apre le porte ad un mercato assetato di energia, desideroso di investire in tal senso. Se ciò avvenisse i costi di sviluppo si ridurrebbero enormemente, portando ad un effetto a catena che aiuterebbe senz’altro l’umanità a risolvere l’attuale crisi energetica.
Ma il vantaggio più grande, più ovvio, sta proprio nella soluzione del più grande difetto dell’energia solare: la scarsissima efficienza. I pannelli solari in orbita nello spazio sono praticamente esenti da problemi di usura e corrosione, dovendo solo affrontare eventuali problematiche dovute a micrometeoriti e tempeste solari.
Inoltre un pannello solare in orbita stazionaria attorno alla Terra sarebbe esposto alla luce solare per il 99%, rimanendo in ombra solo durante gli equinozi di primavera e autunno, e comunque per soli 75 minuti nella notte fonda, quando le necessità energetiche sono minime. Non sarebbero soggetti alle condizioni metereologiche, pioggia, vento, neve, non sarebbero più un problema per questi pannelli.
Il progetto è già in fase di sviluppo e ci sono già molte idee interessanti sulla fattibilità di una tale sistema. Sul sito dell’USEF si possono trovare interesanti informazioni a riguardo. L’idea principale è di costruire un enorme pannello fotovoltaico sospeso tramite cavi di sostegno a un sistema di bus di gestione sopra il pannello stesso.
La superficie superiore del pannello sarebbe intaramente coperta da celle solari, mentre la parte inferiore ospiterebbe una serie di antenne assieme ad ulteriori celle solari. Se ho imparato una cosa nella mia breve esperienza lavorativa coi satelliti spaziali, è che si deve ridurre al minimo la gestione e la manutenzione, e quindi, di conseguenza limitare ogni parte in movimento.
Questo obiettivo viene raggiunto grazie a un’antenna gravitazionale che, solo tramite l’attrazione che subisca da parte del nostro pianeta, mantiene il sistema perfettamente in equilibrio, conservando l’orientamento delle celle sempre verso l’esterno e delle antenne sempre verso la superficie terrestre. La riduzione della manutenzione viene aiutata da un sistema di connessione wireless LAN tra i diversi pannelli, che permette di monitorare l’intero sistema e di renderlo auto adattabile a diverse situazioni.
Il trasferimento dell’energia sulla Terra viene fatto attraverso radiazione laser o a microonde (non è ancora stato deciso con precisione). L’importante è tenere sotto controllo la frequenza della radiazione con cui viene effettuato il trasferimento. Bisogna infatti rimanere strettamente sotto il livello di radiazione ionizzante.
Un flusso continuo e intenso di radiazione ionizzante potrebbe avere un’impatto ecologico e biologico molto grave sul nostro pianeta. La ionizzazione di materiali biologici avviene al di sopra delle frequenze ultraviolette, per cui rimanendo nel dominio del radio non si incontra nessun problema di questo tipo. Questo rischio, seppur totalmente sotto controllo e estremamente facile da eliminare, riesce comunque a spaventare molti degli attuali detrattori di questa tecnologia.
Un altro rischio, che forse va preso più seriamente, è da ricercarsi nel principio stesso di questa tecnologia. L’effetto che si vuole raggiungere con questa stazione è aumentare la quantità assoluta di energia solare che raggiunge il nostro pianeta. Ques’energia aggiuntiva può venire, come spesso accade, dissipata sotto forma di calore. Questo calore non rientra nel computo normale dell’energia sulla Terra, poiché viene dall’esterno, e può quindi influenzare il riscaldamento globale del pianeta.
C’è da dire che finora nessuna teoria è riuscita a dimostrare che la dissipazione dell’energia di produzione umanapossa portare a un riscaldamento del pianeta, e ci si concentra soprattutto sulla presenza di gas serra nell’atmosfera. Se un sitema di energia solare dallo spazio come quello descritto entrasse in funzione, è molto probabile che la quantità di gas serra di produzione umana diminuiscano molto (per quanto possa valere) e di conseguenza questa soluzione sarebbe quindi di beneficio alla riduzione del riscaldamento globale.
Trovo quest’idea estremamente interessante, anche se per ora è quasi fantascienza, ma mi dona immenso piacere vedere che ci sono governi sulla Terra, ed addirittura aziende private, che riescono a fare piani di sviluppo trentennali e trovano interesse in investimenti che, seppur a lungo termine, possono migliorare nettamente le condizioni dell’intera umanità.
concordo su tutto
Non mi pare abbia troppo senso.
Le radiazioni solari che producono energia vengono ridotte non molto dall’atmosfera.
Una tale superfice di pannelli di vetro in orbita saranno mitragliati da micrometeoriti e simili e distrutti molto prima che permettano di rientrare dalle spese.
Le microonde per mandare l’energia sulla terra disperderanno piu’ energia di quanta ne produrrebbe in piu’ rispetto all’analogo sulla terra.
La manutenzione sarebbe davvero troppo difficile e costosa e quindi la durata sarebbe troppo limitata da giustificarne l’adozione.
Ma non sarebbe piu’ semplice usare degli specchi che riflettano la luce solare a stazioni a terra?
Si avrebbero molte meno conversioni di energia (da solare direttamente nei cavi).
Il costo di mandare tanti “piccoli” specchi e gestirli e manutenerli sarebbe ridotto rispetto ad un’unica grande centrale.
Se qalche micrometeorite spaccasse uno specchio sarebbe un danno inferiore a spaccare un pannello solare.
Sarebbe anche piu’ flessibile: se ci sono problemi ad una centrale basta puntarli su un’altra.
Inoltre le tecnologie sono ria’ tutte disponibili.
A me sembrano soltanto dei trucchetti per far credere alla gente che ci stiano lavorando, mentre in realta’ stanno solo facendo finta, per mantenere l’umanita’ incatenata al petrolio.
Sarei felice di sbagliarmi.
non mi è chiara una cosa (da profano in questa materia)..
ma i detriti spaziali ?
intorno alla terra so che ci sono parecchi detriti grandi come monete ma che viaggiano a velocità impressionante, è difficile essere colpiti su uno shuttle, ma 4 Kmq di piattaforma credo siano abbastanza a rischio.
per quel che riguarda l’idea che “le multinazionali faranno felici tutti con l’energia anche ai poveri” mi pare troppo ottimistico, a mio parere non cambierà nulla, anzi, venderanno a caro prezzo le antenne riceventi; non faranno certo l’elemosina.
Non condivido tanto i problemi che sono stati posti in evidenza; il riscaldamento terrestre. Un panello solare in orbita sottrae un’aliquota di energia che altrimenti raggiungerebbe la terra quindi bisognerebbe fare un bilancio tra l’impatto dell’energia che viene a mancare e l’impatto dell’energia trasmessa dal satellite e questo è abbastanza complesso. Credo invece che il punto critico sia il trasferimento di energia. Nel trasferimento quanta energia verrà dissipata? Il valore dell’energia ottenuta in più rispetto ad un impianto a terra è tale giustificare un tale investimento? Inoltre chi si occupa di trasmissioni verso satellite sa quanto sia complesso il problema del tracking, in questo caso il problema è ribaltato; che combustibile pensano di utilizzare per allineare il satellite col dispositivo a terra atto a ricevere l’energia, considerando che per una stazione del genere ci vuole un allineamento pressoché perfetto?
incredibile sembra la trama della serie Gundam 00. (ascensori solari che portano energia dallo spazio direttamente sulla terra) ciao a tutti
il nocciolo e’ COME inviare l’energia sulla terra, e i metodi proposti mi sembrano tutti abbastanza aleatori, sia come realizzazione sia come controindicazioni
Correggetemi se sbaglio: 1Gw è la potenza erogata da una centrale nucleare “standard”.
Quindi: bellissimo ed affascinante progetto (nonchè vecchio come idea, mi ricordo di aver visto qualcosa del genere su un vecchio libro della Mondadori che leggevo da bambino), ma forse prima di fare felici tutti con queste soluzioni si dovrà arrivare a farne ben più di una … Non è tanto il costo che mi lascia perplesso, è il fatto che ci vogliano 30 anni per arrivare ad una soluzione che alla fin fine non coprirà certo le esigenze di una nazione.
@vic20, non è affatto detto che il pannello solare in orbita “faccia ombra” alla terra, il pannello sarà in orbita geostazionaria ( a quello serve piazzarlo in orbita a 36000 Km) ma non credo che lo si voglia porre tra la terra ed il sole. Anzi: non avrebbe senso. Se è in orbita geostazionaria rimane fisso in un punto rispetto alla superficie terrestre. Se lo si mette in una posizione dove farebbe ombra, per alcune ore al giorno sarebbe la terra a fare ombra al pannello e buonanotte vantaggi dell’irraggiamento continuo.
Secondo me sarebbe una cosa da masturbazione intellettuale se fosse utilizzata in coordinato con un ascensore spaziale. Quindi oltre al cavo per mandare in orbita tutto quel che ci pare passerebbe anche un cavicino per la corrente. Già che ci siamo ci passiamo pure ethernet, apriamo le porte per emule e facciamo i primi pirati galattici della storia (chiedo scusa per aver degenerato)
Io penso che l’idea è certamente buona, ma tecnicamente molto difficile sopratutto per quanto riguarda i detriti spaziali e l’invio dell’energia sulla terra. Dobbiamo però consiederare anche che l’efficenza dei pannelli solari è in costante aumento quindi tra 30 anni probabilmente produrremo da un pannello solare 10 volte l’energia di oggi, a parità di dimensioni avremmo molta più energia.
Secondo me l’idea rimane una ottima fonte di studi e ricerca per il settore con la speranza di regalare ai nostri figli un futuro più verde.
Hanno fatto i conti usando pannelli al fosfuro di indio… alla faccia dell’economicità -.- Vabbè sono gli unici se non sbaglio a resistere alle radiazioni di 10MeV per 89 anni mi sembra di ricordare… Questa mi sa che diventa peggio del GALILEO, un buco nero in cui gettar soldi e da cui poi è difficile uscirne… Inoltre mi pare solo un progetto alquanto utopistico. Voglio vedere che razza di inverter useranno lassù, visto che è il componente più critico… Inoltre la messa in orbita a tali quote di queste bestie è una roba immonda. Senza contare le perdite dovute alla conversione dell’energia… Non farebbero prima a far mettere 4 km^2 di pannelli sui tetti delle varie case? Considerando la superficie urbanizzata non è poi chissà che…
A chi si preoccupa del fatto che 4Km^2 di pannello facciano ombra alla Terra, dico di tornare a scuola, vista l’assurdità dell’obiezione, considerando che è un’inezia rispetto alla superficie d’irraggiamento.
A chi si preoccupa che la Terra possa fare ombra al satellite consiglio un libro di geografia astronomica. La Terra è inclinata di circa 23° rispetto al piano equatoriale il che significa che l’unico momento in cui un satellite in orbita geostazionaria (anche questo è un satellite) si trova in ombra è per un paio d’ore durante il solstizio d’inverno quando il piano equatoriale coincide con il piano di rivoluzione. Per ovviare a quelle due ore i satelliti hanno degli accumulatori. Scusate ma secondo voi allora la sera non potreste vedere il posticipo di calcio perchè il satellite è in ombra?
In effetti l’idea non è nuovissima… In un Simcity (non ricordo quale) era gia’ prevista come fonte di energia (il disastro collegato consistevaa in un errata manovra del fascio di microonde che dava fuoco alle case :D )
Sinceramente non so quanto sia economicamente conveniente, ma avranno fatto i loro calcoli… sempre che non siano clamorosamente falsati come quelli di altre fonti alternative tanto di moda di questi tempi :)
Penso comunque che la “soluzione finale” al problema dell’energia sia solo la fusione nucleare controllata. Non so quando verrà raggiunta e quando diverrà economicamente conveniente, ma l’universo ce la suggerisce da qualche miliardo di anni :) Il resto ben venga ma sono palliativi…
Le efficienze dove le mettiamo?
C’è l’efficienza del pannello, poi la conversione in microonde/laser, la dispersione dovuta all’attraversamento dell’atmosfera ed infine la riconversione dell’energia da microonde a energia elettrica.
Il satellite per mantenersi in orbita deve usare dei motori, i cui propellenti hanno un costo non indifferente, inoltre una volta finiti i propellenti non si può andare dal benzinaio, il satellite viene perso.
Si devono considerare inoltre anche i costi del lancio.
Poi c’è il discorso della sensibilità, ad una distanza di 36000 Km una rotazione di un millesimo di grado provoca uno spostamento di 600 m, al momento non esiste niente in grado di dare la precisione necessaria al corretto puntamento delle antenne, neanche di quelle gravitazionali.
Non mi convince, troppi punti interrogativi, alla fine forse riusciranno a creare un sistema efficace, ma al momento lo vedo solo come un colossale spreco di soldi, reindirizzabili verso altri tipi di energie (fusione nucleare,geotermico et al.)
I detriti spaziali …. e che saranno mai.
Sono decenni che ci sono satelliti in orbita. Hubble è andato avanti un sacco di tempo.
Poi nei 15 milirdi di € è compreso anche lo scudo spaziale che spara ai nemici in avvicinamento (scherzo)
Cmq secondo me non saranno un problema.
Trovo invece dubbie un paio di cose :
1GW non mi pare tanto. 300mila case per un progetto da 15 miliardi di €. 50000€ a casa.
“Le centrali nucleari più moderne hanno tipicamente potenza compresa tra i 600 MW e i 1600 MW” (Wikipedia)
4Kmq sono tanti. Di notte si pò vedere la ISS che è piccolina. 4Kmq sempre davanti al sole non sono un pò troppi ?
1GW ogni 4Kmq … in orbita sempre rivolto verso il sole. Quindi l’italia è al sole, fanno ombra a noi, e il giappone ciuccia energia. Ma quando faranno la stessa cosa 20 stati ? avremo 80Kmq di cielo coperti a mezzogiorno ? Una specie di eclissi tutti i giorni in pratica.
quarto punto : l’efficenza. Produce 1GW ma quanto ne arriva a terra ?
Bene credo di aver detto tutto.
@Gol.D.Roger: giusto, dimenticavo che un’orbita geostazionaria è un’orbita equatoriale. A maggior ragione, “l’aliquota di energia che altrimenti raggiungerebbe la terra” citata più sopra è trascurabile, visto che la già trascurabile ombra che il satellite farebbe alla terra di fatto c’è solo per quei pochi minuti durante gli equinozi.
Ciò non toglie che tutto ‘sto sbattimento per 1Gw mi sembra esagerato.
infatti è una roba inutile! Se prendiamo una città normale e copriamo di pannelli solari i tetti delle varie case, fabbriche e condomini non facciamo prima? Senza dover andare ad ammazzarci in orbita con tutti i problemi di trasporto dei materiali e dell’energia e della relativa manutenzione.
Ah dimenticavo: la ISS la si vede perchè è a 400km di quota, non 36000!!! Secondo questo ragionamento allora la luna dovrebbe oscurarci eternamente…
@Gol.D.Roger
Grazie per la risposta. La mia non era un’affermazione, ma una richiesta di chiarimento.
Per quanto riguarda l’ombra a mezzogiorno tra l’altro, sbaglio o sarà circoscritta ad una certa circonferenza della terra ? Un pò come avviene nelle eclissi che le vedi magari in asia bene e in europa a metà.
Sono già alcuni anni che esistono programmi militari su queste tecnologie
Non per fare il bastian contrario, ma per produrre energia elettrica nello spazio ci sono sistemi molto più semplici, è oramai di qualche anno fa l’esperimento italiano del “satellite generatore” che, attraverso un cavo, produceva corrente elettrica passando attraverso il naturale campo magnetico terrestre…
Certo non è affascinante come avere 4km quadri di specchi solari in orbita, ma non è che potrebbe avere un po meno problemi di manutenzione?
Certo, poi come inviarla a terra?
Microonde? Dispersione e conversione? Quanto “mangiano”?
Torre orbitale equatoriale? E un cavo abbastanza lungo da permettere la connessione? Continuiamo a lavorare un po troppo di fantascienza, cosa che per’altro adoro.
Non abbiamo minimamente scalfito il fattore “logistico” di tutto il progetto. Come portare tutto quanto in orbita?
Continuo ad avere il sinistro sospetto che tutta questa parte di industria e ricerca sia sonoramente finita nel cestino e che per riprendere determinati ritmi di sviluppo ci vorrebbero FORTI stimoli… Non so quale sia la giusta ricetta, sempre che qualcuna esista…
Altro punto che non mi torna (chiedo ancora consiglio a chi ha una mente meno arrugginita della mia):
a) “Inoltre un pannello solare in orbita stazionaria attorno alla Terra sarebbe esposto alla luce solare per il 99%, rimanendo in ombra solo durante gli equinozi di primavera e autunno, e comunque per soli 75 minuti ”
b) “Questo obiettivo viene raggiunto grazie a un’antenna gravitazionale che, solo tramite l’attrazione che subisca da parte del nostro pianeta, mantiene il sistema perfettamente in equilibrio, conservando l’orientamento delle celle sempre verso l’esterno e delle antenne sempre verso la superficie terrestre”
In base a b), il satellite ha la faccia coi pannelli rivolta verso l’esterno. Essendo in orbita geostazionaria, gira con la Terra (Lapalisse, ma chi sei!). Quindi per un tot di ore al giorno se è notte sulla superficie terrestre è notte anche per la faccia “fotosensibile” del satellite.
Ergo, di notte, niente energia! Altro che 99% di esposizone.
E se la superficie non è orientabile (cosa che penso sia esclusa per svariati motivi), la radiazione incidente non è costante durante il giorno più di quanto lo sia per un pannello fisso piazzato sul tetto di una casa.
Forse ho capito male qualcosa?
Più che indirizzarsi su pannelli solari nello spazio, io vorrei che si paretisse dal considerare la Terra per quello che è…un enorme magnete. Sarebbe fantastico se in futuro si riuscisse a trasformare il nostro pianeta in un immensa dinamo :D
Ah, Tesla Tesla, se solo tu fossi ancora qui tra noi ^^
resto anch’io dell’idea che si fa prima a riempire di pannelli le case. direttamente. nello spazio inviamoci gundam!
a quando un articolo sulle scoperte di batteri modificati geneticamente che potrebbero produrre bio petrolio e assorbire anidride carbonica?
Fantasioso ma con i soldi per spedire su tutto l’ambaradan ci fai 10 centrali di quella potenza.
Quello che mi sono sempre chiesto su questa tecnologia che spara un fascio potente e costante di microonde verso la Terra è: quali saranno gli effetti e le conseguenze sulla ionosfera e sul campo magnetico che protegge l’atmosfera?
Simcity 2000: Disaster Scenarios:
Silicon Valley: The high-tech society of the 2010 Silicon valley is hit hard when its futuristic power source goes awry – microwave beams transferring solar energy from an orbital satellite miss their intended receiver and instead incinerate many businesses and people in the area.
manca solo un anno! :D
http://en.wikipedia.org/wiki/SimCity_2000
Ma quante sciocchezze! La luna copre 10 milioni di Km2 (oltre un milione di volte le dimensioni del pannello) e orbita a meno di 10 volte l’orbita geostazionaria, io mi preoccuperei più per l’energia sottratta dalle eclissi dato che l’ombra del satellite (la centrale) non arriverà mai a terra.
I detriti spaziali sono quasi tutti nell’orbita bassa, infatti i satelliti TV stanno abbastanza tranquilli e lo sarà anche questa centrale solare.
L’unico vero problema è il trasferimento di energia, il resto è tutta tecnologia collaudata, credo sia questo il motivo di una centrale di soli 1GW, sarà una cosa sperimentale, se sarà conveniente spunteranno pannelli come funghi, forse tra un secolo avremo un anello per centrale elettrica e comunicativa.
Inoltre tra 30 anni forse saranno sfruttabili i cavi in nanotubi di carbonio per creare una guida d’onda oppure verrà perfezionata la tecnologia delle antenne risonanti che si scambiano energia tramite onde evanescenti… di certo se mai si (ri)cerca mai si potranno scoprire soluzioni efficaci!
Affascinantissimo!!!
Ma con i soldi per questa cosa ci si potrebbe finanziare una vera ricerca sulla fusione fredda!
Che non è affatto una bufala. Guardate qui:
http://lenr-canr.org/
Ho fatto un piccolo disegno in scala per rendere l’idea delle distanze in gioco, al centro il nostro piccolo pianeta, in giallo il piano sul quale è il sole (ovviamente per mantenere il disegno in scala il sole è fuori dal disegno) e in verde il piano dell’orbita geostazionaria. Il satellite è sul perimetro e fa un giro all’anno, in rosso il punto in cui è coperto dalla terra durante un’equinozio.
http://img245.imageshack.us/img245/8060/gensat.png
@ massive: guarda che la luna si trova a 300000 km dalla Terra, non 3000…
Alcune mie personali considerazioni.
L’attenuazione nell’atmosfera non è detto che sia per forza così elevata da dover generare effetti catastrofici. Di notte si riescono a sentire trasmissioni in AM provenienti da antenne poste a svariate centinaia di km di distanza; l’atmosfera è spessa “solo” qualche decina di km
I pannelli solari nel futuro difficilmente diventeranno “10 volte più efficienti”, dato che la radiazione solare per metro quadro è quella che è e il silicio in condizioni ideali non ne assorbe che il 30% circa (oggi i pannelli monocristallini hanno il 15% di rendimento); utilizzando particolari pannelli multigiunzione si potrebbe arrivare al 50% (quelli usati per i satelliti). Al massimo si potrà ridurre il costo di produzione.
Produrre molti pannelli solari pone il problema dello smaltimento: il silicio viene drogato con boro, arsenico, fosforo… sostanze abbastanza inquinanti. I pannelli a film sottile (CIS), in via di sviluppo, hanno il cadmio che è anche peggio.
Nel complesso l’idea mi sembra un po’ azzardata ma non da scartare, considerando che stando alle ultime notizie la fusione arriverà, se tutto va bene, fra almeno 30 anni. Inoltre 15 miliardi di dollari sono un’inezia rispetto a quanto si è speso per salvare le banche.
Fabio
rimango dell’idea che piuttosto di avventurarsi in cose ancora troppo sci-fi, sviluppare in modo concreto la cattura di energia dai fulmini (e non solo da quelli che cadono a terra ;) )
Quasi quasi la produzione potrebbe sopperire alla futura carenza delle zone dove tali fenomeni accadono assai di rado
@ fabio s:
Le trasmissioni in AM che dici sono trasmisssioni a bassa frequenza, qualche decina di MHz, e l’onda si trasmette ottraverso riflessione ionosferica, e non c’entra nulla con l’attenuazione di tratta che è inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda e direttamente proporzionale alla distanza da percorrere (36000km). Inoltre qui si parla di spendere 15 miliardi di dollari per una sola centrale. La spesa fatta per salvare le banche è stata per salvare l’economia mondiale…
Ognuno è libero di scegliere dove investire.
Per la luna sono anche più di 300.000 km (Perigeo 363.104 km Apogeo 405.696 km), mentre l’orbita geostazionaria è 42.168 km, da ciò si ricava che per fare la stessa ombra della luna a quella quota ci vorrebbe un pannello di circa 314 km di RAGGIO (oltre 300.000 km2, cioè quanto il mar Tirreno), non so dove tu abbia visto quei 3.000 Km?
io penso che meno del 1% dell’energia prodotta sia trasmissibile alla terra purtroppo, ammesso che riescano a mettere a punto un sistema di trasmissione che copra 36.000 km
la vedo piu’ come una sorta di arma spaziale contro i missili intercontinentali…siamo proprio nella fantascienza…
ad ogni modo di energia nel mondo ce ne’ a iosa, quindi tutti gli allarmismi sono del tutto ingiustificati…
dimenticavo…siamo al limite del pesce d’aprile…
bello ma inutile, si fa prima a coprire tutti gli edifici di pannelli solari, più comodo e meno complicato. casomai non dovesse bastare, si può ricorrere a qualche area disabitata (vedi deserti) del pianeta dove piazzarne altri.
si spenderebbero meno soldi e sarebbe molto più facile da manutenere. in oltre sfrutteremmo l’energia che gia arriva sulla terra, invece di mandarne altra in più con la centrale in orbita.
Fintanto che i soldi sono di aziende private credo possano spenderli dove e meglio credono sia il caso di investire, e solitamente le aziende investono in cose redditizie, o che perlomeno portino un background tecnico utilizzabile per altri scopi… fossero soldi pubblici si potrebbe discutere… comunque questa soluzione si trova su un racconto di Asimov (quindi ben prima di SimCity e affini)… non ricordo se si può trovare nella raccolta “tutti i miei robot”… racconti scritti tra il 1939 ed il 1977… quindi direi abbastanza prima di tutto il resto
Scusate, ma la tecnologia delle micro-onde non è quella del forno a microonde e che i militari americani stanno sperimentando nella realizzazione di – appunto – cannoni a microonde?
E se – nell’inviare questo fascio di microonde – la traiettoria viene deviata e finisce sulle case dei poveri giapponesi?
Altro che Hiroshima!
@ Gol.D.Roger
Le onde AM si propagano per lunghe distanze come dici te per riflessione, però i km nell’atmosfera se li devono percorrere tutti lo stesso (la lunghezza d’onda è di qualche decina di metri) con relativa attenuazione. Nello spazio l’attenuazione non c’è, e rimangono quindi le poche decine di km della troposfera (la più densa) e poco altro. Inoltre l’attenuazione non è inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda, ma dipende dalle caratteristiche dell’aria (ad esempio, le trasmissioni sperimentali a 60GHz trovano enormi attenuazioni a causa della polarizzazione delle molecole di ossigeno, ma salendo questa attenuazione svanisce). Il tutto sta nello scegliere la frequenza più opportuna. In ogni caso non dico che questa è la strada da seguire, ma non credo sia più folle che usare materiale radioattivo per far bollire dell’acqua.
Riguardo le banche, il discorso è decisamente OT, ma l’avevo preso solo a titolo di esempio (giusto per mettere giù una cifra, per salvare AIG gli USA hanno sganciato 85giga$) e, comunque, hanno subito talmente tanto la crisi che stanno già facendo utili (a differenza delle industrie) e stanno accantonando soldi per pagare bonus ai dirigenti…
Fabio
Mi ricorda simcity con il generatore a microonde che, quando sbagliava il bersaglio a terra, ti inceneriva mezza città. Si vede che ora che Godzilla è morto e non può più distruggere Tokyo i giapponesi hanno bisogno di un nuovo spauracchio.
contando che 10 m2 di pannelli solari terresti montati sul tetto di casa soddisfano mediamente un consumo di illuminazione a risparmio energetico e vita per famiglia (esclusi grandi elettrodomenstici che secondo me dovrebbero venir riprogettati)…la vedo come una presa in giro…per un solo GW poi!!???
Si penso che possa avere una validità…in ogni caso il raggio a microonde può essere utilizzato pure come arma…un bel gigawatt sparato su un qualsiasi obiettivo sensibile…non sarà mica che lo finanzieranno con una doppia finalità!!??? siii…secondo me si. Un bel congegno da utilizzare come deterrente.