È arrivato il momento di passare agli SSD?

Ebbene sì, ci sono arrivato anche io al punto di dover decidere tra una soluzione tradizionale, rappresentata da un HDD (hard disk per gli amici) o puntare verso il futuro neanche troppo lontano standard SSD. Nella rubrica settimanale “The Hot Spot” stavolta tratteremo un argomento che il più delle volte viene tralasciato da chi recensisce sistemi di storage interni per pc: il rafreddamento del proprio HDD.

E lo voglio affrontare, se me lo consentite, raccontandovi la mia personale esperienza recente, avente per protagonista un HDD tradizionale che, proprio sul più bello, ha deciso di abbandonarmi.

So bene che, risolto il problema del raffreddamento, per gli SSD si parano avanti profili di rischio ancora piuttosto nebulosi: quello che voglio raccontarvi è il ragionamento che mi ha portato a “fare il salto”: traete voi le vostre personali conclusioni.

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So  che l’argomento SSD vs HDD è stato più e più volte trattato su questo ed altri blog, nonché su siti di news e recensioni, e ammetto che ho sempre guardato con una certa curiosità gli SSD che sia sulla carta che nella vita reale rappresentano il futuro per lo storage dei PC, ma non mi sono mai, fino ad ora, posto il reale quesito: lo compro o no?

La mia titubanza verso l’acquisto di un SSD la posso spiegare in poche parole: costi alti, capacità limitata (rispetto alle soluzioni tradizionali HDD) e qualche paura legata a notizie di bug o comunque di “problemucci” legati alle prime versioni di firmware che si sono verificati con le prime serie di SSD in commercio. Se l’ultima paura, quella dei problemi legati alla affidabilità degli SSD, è stata fugata da aggiornamenti di firmware e upgrade dei chip utilizzati, le prime due “scuse” hanno sempre rappresentato un blocco notevole all’acquisto. Ma le cose erano destinate a cambiare, e vi spiego il perché.

La recente morte prematura di un piccolo HDD da 80GB su cui avevo installato la RC di Windows 7, per motivi di surriscaldamento, mi ha fatto riconsiderare la nuova tecnologia SSD, e se prima il limite maggiore era il prezzo d’acquisto decisamente proibitivo, anche per soluzioni con piccola capacità, l’abbassamento dei prezzi di questi sistemi cui abbiamo recentemente assistito, e il loro aumento di capacità, ne fanno ora come ora una valida alternativa, sempre in rapporto al mio “pallino”: lo stress termico.

Avendo perso, con la morte del piccolo HDD tradizionale, più di 5GB di files e programmi (non essenziali, ma utili), l’argomento affidabilità ha assunto un’importanza per me vitale se considero che il mio pc da lavoro dispone di ben 5 HDD di varia capacità e marche diverse. Se penso che potrei perdere più di 800GB di dati importanti per il mio lavoro nel caso uno solo di questi HDD dovesse soffrire la stessa sorte del fratellino da 80GB, brividi mi scorrono per tutta la spina dorsale.

L’SSD diventa quindi un’opzione da esplorare, davanti al rischio che, pur avendo provveduto da tempo a raffreddare adeguatamente i 5 HDD del mio pc da lavoro – fino ad ora nessuno di loro ha mai superato i 40°C durante il funzionamento – un nuovo HDD possa morire inaspettatamente. Quando si tratta di parti meccaniche in movimento, l’imprevisto è peraltro sempre dietro l’angolo, e la ventola da 120mm che uso per tale scopo potrebbe in qualsiasi momento lasciarmi senza preavviso, mettendo a rischio il frutto di anni di lavoro (per chi se lo stesse domandando, ho ovviamente già provveduto da tempo ad installare un sistema di backup esterno di tutti i dati).

Come sostenevo all’inizio del post, sono perfettamente conscio del fatto che per quanto riguarda l’affidabilità degli SSD nessuno oggi ha informazioni precise visto che la tecnologia è decisamente nuova, ma le evoluzioni tecnologiche relative alla gestione dei livelli di usura delle celle e all’affidabilità della memoria flash, mi fanno ben sperare. Quel che più m’interessa, ed è l’argomento di questo post, è che gli SSD (di qualità ovviamente) mi abbiano una volta per tutte eliminato i problemi meccanici/termici caratterizzanti gli HDD tradizionali.

Per fortuna, sia il prezzo inferiore che l’aumentata capacità delle ultime soluzioni SSD rendono questi sistemi finalmente più abbordabili ed interessanti, ed ora la scelta non è per me più rimandabile.  Come me, moltissime persone stanno orientandosi verso questa nuova tecnologia, sia per le indubbie capacità velocistiche, che per l’affidabilità che riescono a garantire. E intanto, a chi mi chiede perché voglio investire su un SSD, mostro il mio HDD che oramai è solo un soprammobile.

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