Si è concluso nei giorni scorsi il processo a The Pirate Bay, che vedeva il motore di ricerca per file torrent contrapposto all’industria, in un processo che fuori dall’aula ha sempre assunto delle sembianze politiche più che legali.
Purtroppo per i quattro imputati che hanno sempre ostentato tranquillità e ottimismo, affrontando il processo con una sfrontatezza e un sarcasmo che facevano più notizia del processo stesso è finito male per i rappresentati della baia. Un anno di galera per tutti e 2,7 milioni di euro di risarcimento all’industria.
La sentenza parla di agevolazione alla violazione di copyright oltretutto con finalità di lucro. L’avvocato dei pirati però ha fatto sapere che la questione è tutt’altro che chiusa, inoltre ora non vengono contestate soltanto le ragioni della sentenza. Con un vero e proprio scoop, la difesa denuncia il coinvolgimento diretto del giudice , nelle questioni interessate dal processo: per l’avvocato è tutto da rifare.
Gli imputati non hanno digerito bene la sentenza e la possibilità di finire in carcere ha inasprito i toni delle loro dichiarazioni, diventate meno sarcastiche e pungenti. Brokep, uno dei condannati ha fatto sapere a tutti che piuttosto che risarcire economicamente l’industria darà alle fiamme tutto ciò che possiede. Tuttavia, ovviamente i pirati sconfitti nutrivano fiducia nell’appello.
Le cose sono cambiate però e ora si vuole l’annullamento del processo. Il giudice sarebbe a capo di “Protection of Intellectual Property” (SFIR), organizzazione che promuove l’inasprimento delle leggi pro-copyright e sarebbe attivo anche in un forum a cui sono da attribuire alcune pubblicazioni che vanno nella stessa direzione.
I pirati ora non ridono più, ma quanto emerso potrebbe davvero risollevare le loro speranze.
via | punto-informatico
Il giudice “e’ membro” di DUE associazioni, non “a capo”: in ogni modo e’ sufficente, in un paese civile, per l’annullamento del processo … se non qualcosa di piu’.
In verità, in UNA associazione è presente nell’organigramma, quindi si può dire che è a capo di un’associazione in quanto socio “importante”. Nell’altra sarà solo iscritto…
Rimane il fatto che anche secondo me c’è conflitto di interessi… un giudice è vero che può avere le proprie idee, ma se è ISCRITTO (non sta pensando solo, sta manifestando pubblicamente e apertamente le proprie idee) ad associazioni pro-copyright e contro-pirateria, è secondo me ben oltre il pensare di essere pro-copyright e/o contro-pirateria. Se fosse stato solo un suo pensiero, avrebbe suscitato probabilmente meno scalpore, ma essendo iscritto in due associazioni che sono fondamentalmente contro la baia dei pirati… direi che era OVVIO finisse così… e anzi, era da cambiare giudice per conflitto di interessi, in quanto, battendosi ATTIVAMENTE a favore del copyright (essendo SOCIO di un’associazione) i suoi interessi sono punire la pirateria… non è conflitto di interessi?
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Si ma il problema è che se il prossimo giudice sarà a favore di TPB verrà fuori che è uno dei più importanti seeder…
A questo punto mi viene da pensare che l’unica soluzione sia quella di scrivere un software che prenda in considerazione la tesi e le prove di entrambe le parti e che sputi fuori una sentenza senza essere di parte alcuna (e non solo per questo processo), però forse ho letto troppi libri di Asimov e del supercervello positronico della USRobots
in una delle due ( ovvero la FIMI svedese ) è consigliere d’amministrazione…c’è dentro fino al collo
è un conflitto 10 volte più grosso di quello di Berlusconi
ma chi l’a scelto questo gudice ?
Di norma non dovrebbe essere fatta prima la verifica se ci son conflitti di interesse ?
Tutto il mondo è paese quando c’è da sprecar soldi.
[…] poca distanza dal verdetto pronunciato da un tribunale svedese, che vede i pirati della baia sconfitti , almeno in primo grado, la procura di Bergamo fa sapere che le indagini su The Pirate Bay […]