Perché la televisione non parla più di tecnologia?

Mi chiedo se sono un nostalgico io, oppure se mi sto perdendo qualcosa di interessate dell’offerta televisiva in tema di tecnologia. Non mi pare che ci siano mai stati tantissimi programmi, soprattutto nella televisione generalista, che hanno trattato temi riguardanti la tecnologia, magari con finalità divulgative, però in passato ci sono state valide eccezioni tra cui ricordo con particolare piacere Mediamente e Internet Café.

Carlo Massarini Il primo era un vero e proprio esperimento didattico, che anche nel formato e nella regia strizzava l’occhio ad un utente che definirei Nerd, visto che allora Geek era molto meno in voga di adesso, e comunque in questo caso, tracciare un distinguo ci porterebbe fuori tema. Attraverso la voce del conduttore, Carlo Massarini, era possibile apprendere molte nozioni in maniera piacevole e non accademica, tutte riguardanti la tecnologia; la televisione aveva ritrovato quella componente didattico-divulgativa dei suoi primi anni, quando contribuì alla diffusione della lingua italiana nel Paese. A ben vedere uno dei pochi meriti universalmente riconosciuti al mezzo catodico, rispetto alle tante critiche che giorno per giorno le piovono addosso. Rimane un sito web di Mediamente, con molte risorse disponibili.

Qualche anno più tardi fu la volta di Internet Café , condotto da Andrea Pezzi. In un’epoca pre-Google, ma quando già qualcuno aveva capito che Internet è una fonte di informazioni sconfinata, mentre il conduttore dialogava al bancone di un bar con l’ospite di turno, alcuni collaboratori cercavano – o almeno facevano finta di cercare – informazioni su Internet rispetto all’argomento trattato, e poi ne mostravano i risultati, citando anche i siti da cui avevano attinto le informazioni.

In questo secondo caso la tecnologia, o il web nello specifico, non era protagonista, ma forniva un interessante supporto ed integrazione. Il tutto, ripeto, prima dell’avvento di Google.
Oggi l’unico programma che mi viene in mente quando penso alla tecnologia o al web, è il TGR Neapolis, un Telegiornale tematico di poche decine di minuti, anche ben realizzato e che apprezzo, ma che per formato e tempi non può soddisfare la richiesta di conoscenza su un argomento così vasto.
Possibile che la televisione commerciale non abbia intravisto lo spazio per un programma magari anche di nicchia, ma comunque di successo presso un target giovane, quello che più si sta allontanando dalla Televisione? E soprattutto, perché la televisione pubblica non fa qualcosa per prendere due piccioni con una fava: un programma innovativo, che contribuisca a colmare le evidenti lacune di alfabetizzazione informatica degli italiani, e nello stesso tempo una mossa a sorpresa rispetto alla concorrenza.

La parte più difficile forse è avere l’idea giusta di come integrare e presentare il tutto, ma mi risulta che gli autori in Italia non manchino. Solo si preferisce acquistare i format, come quelli dei reality show.

Markingegno

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