di  -  martedì 30 Dicembre 2008

regole L’Italia, per voce del Presidente del Consiglio, vuole essere all’avanguardia, proponendo una regolamentazione della Rete al prossimo G8:

“per quanto riguarda internet manca una regolamentazione comune”

Un’idea che chiunque sappia un pò di come funziona Internet, ha accolto con reazioni che vanno dallo stupore al sarcasmo. Non senza qualche preoccupazione però, perché in gioco c’è anche la libertà di espressione e la neutralità della Rete.

Ancor di più ora che Andy Burnham, Segretario di Stato Britannico per il Dipartimento della Cultura Media e Sport, ha fatto dichiarazioni simili nel corso di una intervista al Telegraph.
La proposta sarebbe quella di attribuire ai contenuti dei siti internet una sorta di giudizio in relazione ai contenuti proposti, sulla falsa riga di quello che accade per i film cinematografici.

Basterebbe notare che, a differenza di quello che accade nel cinema i contenuti di un sito internet sono mutevoli,  ma a quanto pare questo non è successo.

Anche in Gran Bretagna, come in Italia, la bistrattata categoria dei giornalisti tecnologici, ha reagito, forse in maniera più aperta e diretta oltremanica, che nel Belpaese; Mike Butcher di TechChrunc UK dice senza mezzi termini:

With the economy collapsing, and the tech sector one of the few showing any signs of having some slim chance of weathering the storm, the last thing we need are government regulations slowing everything down.

Traduzione brutale: Con l’economia al collasso ed il settore tecnologico che sembra essere l’unico con qualche chance di sopportare la bufera, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono le regolamentazioni del governo che facciano da freno.
Come dargli torto?

[photo credit: *clairity*]

16 Commenti »

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.

  • # 1
    v1
     scrive: 

    ahi ahi
    internet funziona benissimo com’è senza bisogno di alcuna legge. se vogliono intervenire nonostante non ce ne sia bisogno significa che hanno interesse a farlo. quindi le cose non potranno che peggiorare.

  • # 2
    lord_omashee
     scrive: 

    Ma certo, è chiaro. Ad oggi internet è uno dei pochi luoghi (se non il solo) in cui posso continuare a trovare un’ informazione che non sia passata dal setaccio di chi è pagato per confondere. Su internet, a volte, succede che chi fa un passo falso paghi anche se si chiama ministero delle entrate o riaa o altro (vedi il caso delle dichiarazioni dei redditi nelle mani degli italiani, vedi il caso del p2p in cui le attività delinquenti (di quell’azienda che inizia per R, ma di cui non ricordo bene il nome!) verso il cittadino sono finite nelle mani del netizen alla luce del sole…). Oppure succede anche che se uno/una s’è fatto strada nel mondo dello spettacolo o politico (che differenza c’è?) per mezzo di amicizie, mafie o aperture di gambe alla Vandamme si imbatta nel suo bel faccione o nel suo bel fondoschiena su qualche sito con un contatore di visite che gira a ritmo sostenuto.
    Che covo di delinquenti internet, va proprio regolamentato.
    Ah, ovviamente la tecnologia per la sicurezza di internet vorrei la facesse lo stesso team che “ha messo su” il portale Italia.it. Tecnologia italiana da esportare in tutto il mondo!

  • # 3
    densou
     scrive: 

    perchè il popolo italico (mi astengo dall’uso di aggettivi consoni al soggetto) non cambierà mai, fa comodo così al quarto mondo pensare solo all’industria alimentare (& agricoltura che rende più di quella UE messa insieme ad ettaro)

    cit. “Uomo del monte ha detto si” (non sono un agronomo, è il cocco che cade dalle palme non i cesti di banane giusto? :D )

  • # 4
    T-80
     scrive: 

    Il governo italiano non è l’unico che vuole regolamentare internet, perchè ci sono tanti altri esecutivi pseudo mafiosi interessati a tappare la bocca alla rete per pare il culo alla propria classe politica e alle lobby che la finanziano.

  • # 5
    andrea
     scrive: 

    Ma cosa vogliono regolamentare!?
    Non sono capaci di fare nulla se non i loro interessi economici!
    Usano la parola “regolamentare” ma in realtà il significato è “REPRIMERE”:reprimere la libera informazione,la libertà di pensiero,la libertà di espressione.
    Da uno che è stato membro della loggia P2 non voglio nessuna regolamentazione,nessuna legge,niente di niente…..si tolga dai coglioni!!!

  • # 6
    Andrea Ratto
     scrive: 

    Non si può dire che l’Italia, “per voce del Presidente del Consiglio, vuole essere all’avanguardia, proponendo una regolamentazione della Rete al prossimo G8”

    Si deve dire invece che “Berlusconi è direttamente danneggiato da Internet, sia nell’immagine, sia nel suo controllo dei media.”

    Oramai l’unica informazione che non fa il gioco di questi polici è su Internet e mi sembra anche necessario mantenere un certo livello quando si blogga e chiamare le prese per il culo dei nostri politici con il nome giusto.

  • # 7
    Gabriele
     scrive: 

    Sono d’accordo con Andrea, mi chiedo e vi chiedo, è vero che gli Usa hanno lasciato libero internet perchè non è sicuro?

  • # 8
    Markingegno (Autore del post)
     scrive: 

    @Andrea – non mi pare di essermi espresso a favore della regolamentazione ;)

    @Gabriele – cosa significa “hanno lasciato libero internet perchè non è sicuro?

  • # 9
    davide
     scrive: 

    Tanto per togliere un pò di verità QUELLA VERA che solo internet ci può dare

  • # 10
    Gabriele
     scrive: 

    Internet è una creazione “militare”, a loro avviso non era sicura per scambiare dati segreti, troppo vulnerabile e così è stata lasciata libera a tutti.

  • # 11
    Lorenzo
     scrive: 

    1)cosa c’entra la proposta del tizio inglese con le 2 generiche frasi dette da Berlusconi?
    2)avete notizie di cosa B avrebbe in mente o aprite la bocca così tanto per dargli aria?
    3)dove sta scritto che una cosa non regolamentata sia per forza di cose libera? ah, già la libertà di aprire siti per scambi tra pedofili…rientra anche quella nel vosto concetto di libertà? forum/siti di razzisti…anche quelli? difendiamo il loro anonimato? va bene, avanti così…

  • # 12
    io
     scrive: 

    n. 11,

    1) sb ha già ampiamente dimostrato di sapere passare dal “generico” al dettaglio con lo stesso livello di precisione, ovvero affrontare i problemi specifici con provvedimenti alquanto generici. tranne se non si tratti di qualcosa che lo riguardi in prima persona, allora promulga “leggine” dalle mille sfaccettature e dai mille rivoli per ottenere il massimo vantaggio personale possibile x sè e per le proprie televisioni che continua incredibilmente a controllare come se niente fosse. mentre invece con internet non gli riesce, di qui il patetico tentativo di controllo.

    2)io apro bocca per dare aria ogni volta che sb apre bocca per darle aria, rispondo con la stessa moneta insomma, la cosa tragica è che le sue “arie” diventano leggi ridicole se non pericolose per i cittadini onesti.

    3) questa si, che è aria …
    non mi risulta che internet sia un immenso covo di pedofili,razzisti e quant’altro, non meno di quanti ce ne siano nella vita reale. sec questo tuo geniale ragionamento anche tu avresti qualcosa da nascondere visto che usi internet …
    anzi, proprio la presenza di queste persone su internet, invece che nel perfetto anonimato delle loro case, li rende maggiormente individuabili dalle forze dell’ordine;
    il presidente del consiglio televisivo, vuole semplicemente evitare che circolino delle notizie vere ma solo quelle fltrate dai suoi ridicoli tg infarciti di volgare piaggeria, e quelli della tv di stato vergognosamente proni al politico di turno.

    ricordi tanto quei poveretti che difendono vanna marchi …

  • # 13
    andrea
     scrive: 

    **** COMMENTO OFFENSIVO MODERATO ****

  • # 14
    Lorenzo
     scrive: 

    @12

    forse non ti sei preso la briga di leggere l’articolo linkato: “Porteremo sul tavolo una proposta di regolamentazione di internet in tutto il mondo, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo”

    questo è quello che dice B.

    ne hai già letto i contenuti? io credo di no…quindi nella migliore delle ipotsi tutta quesdta discussione mi sembra un processo alle intenzioni e nella peggiore è aria fritta.
    Diverso è il caso del tizio inglese che ha accennato anche a dei CONTENUTI sui quali si può giustamente discutere.

    Per il resto dicevo che regolamentare non è necessariamente sinonimo di limitazione della libertà….perchè questo livore nei miei confronti?

    pace fratello :)

  • # 15
    Lorenzo
     scrive: 

    addendum:

    personalmente vedrei di buon occhio una legislazione che mettesse i provider davanti alle loro responsabilità: fanno miliardi con i contratti d’accesso (nostri soldi) e se ne lavano le mani quando un loro spazio è usato per ospitare contenuti che violano il codice penale dicendo che la responsabilità è personale e che spetta alla polizia vigilare (nostri soldi 2)…sarebbe ora che avessero un qualche interesse anche ad evitare che ciò accada o a collaboarea attivamente (e non solo ex-post) con le forze dell’ordine.

  • # 16
    Kleiber
     scrive: 

    Censura in vista anche se inialmente sarà a piccole dosi, tanto per iniziare a farla digerire.
    Se si limitano solo a dare classificazioni, allora la cosa può essere interessante, visto che sicuramente saranno i siti non politicamente corretti ad avere il punteggio peggiore. Noi in cambio sapremo quali sono i siti da guardare, quelli con il punteggio peggiore, naturalmente!!!

Scrivi un commento!

Aggiungi il commento, oppure trackback dal tuo sito.

I commenti inseriti dai lettori di AppuntiDigitali non sono oggetto di moderazione preventiva, ma solo di eventuale filtro antispam. Qualora si ravvisi un contenuto non consono (offensivo o diffamatorio) si prega di contattare l'amministrazione di Appunti Digitali all'indirizzo info@appuntidigitali.it, specificando quale sia il commento in oggetto.