di  -  venerdì 31 Ottobre 2008

NeXT CubeL’azienda che in questo piovoso venerdì ci prepariamo ad approcciare merita un posto d’onore nella memoria del nostalgico informatico, per aver creato dei sistemi da sogno, che per qualche anno hanno lasciato l’intera industria con la certezza di essere molti anni indietro.

Per inciso, essere anni avanti è un merito solo parziale perché le buone idee bisogna poi eseguirle e, come diceva Ford, l’innovazione deve essere disponibile a tutti. In quest’ottica la seconda azienda fondata da Jobs rappresenta il preludio commercialmente fallimentare, di un grande progetto che sarebbe poi divenuto Mac OS X.

Vi invito dunque a mettervi comodi, preparare una tazza di caffè e, se fumate, accenderne una: è venerdì e non c’è momento migliore per parlare di NeXT, azienda produttrice del computer con cui un certo Tim Berners-Lee ha creato il World Wide Web e un certo John Carmack ha programmato i suoi primi, epici titoli, Doom e Wolfenstein 3D.

NeXTStationNel 1985 in Apple non tirava una buona aria per Jobs, il quale, al ritorno da un viaggio d’affari nell’est europeo, avrebbe trovato la sua scrivania spostata ai margini dell’azienda da lui fondata. La pugnalata alle spalle portava la firma di John Sculley, che organizzò un “colpo di stato”, complice il board, per ristrutturare l’offerta di Apple e far fuori l’ingombrante personalità di Jobs.

Il quale non resistette a lungo nel ruolo di soprammobile cui era stato relegato e, assieme a un manipolo di fedelissimi, lasciò la Apple per dedicarsi a un progetto nuovo: per l’appunto NeXT.

Il posizionamento dei sistemi NeXT merita un paragrafo a parte: dopo l’iniziale generica intenzione di rivolgersi alla fascia alta del mercato educational,  Jobs aveva individuato nel segmento workstation alcuni trend interessanti. Innanzitutto il fatto che in quel mercato, allora dominato dai sistemi SUN, non vi era ancora alcun interesse per l’interfaccia grafica e l’idea di semplicità d’uso, che rimaneva appannaggio di Mac e PC. In secondo luogo un allargamento del mercato workstation oltre i limiti dell’ingegneria e della ricerca scientifica, verso un’utenza di professionisti, di certo meno avvezzi alla riga di comando.

Il ruolo di NeXT era dunque quello di catturare questi trend con un prodotto di fascia alta, prima che questa nuova clientele venisse intercettata dalla vulcanica evoluzione dei personal computer – cosa che, in ragione della innegabile convenienza economica, puntualmente avvenne, a danno dell’intero segmento workstation.

La “reason why” di NeXT era dunque abbinare la potenza di una workstation alla facilità d’uso di un personal: obiettivo che possiamo dichiarare fin d’ora pienamente raggiunto.

Arriviamo dunque il primo sistema: il famoso NeXT Computer (poi Cube), equipaggiato con CPU 68030 a 25Mhz con FPU 68882 di serie, 8 Mbyte espandibili a 16 di RAM, video monocromatico con risoluzione 1120×832, disco magneto-ottico da 256MB, in opzione hard disk con capacità di 330 o 660MB e lettore CD-ROM. Dimenticavo: modem ed ethernet di serie e supporto nativo al protocollo TCP/IP nell’OS, NeXTStep.

Non mi dilungherei tanto sulle caratteristiche tecniche se non stessimo parlando di un sistema uscito nel 1988: quando 8088 e 8086 con CGA dominavano il mercato, per il 286 servivano un bel po’ di rate e il 386 con VGA era roba da ricchi.

I modelli che seguirono, ferma restando la cura maniacale per il design, abbandonarono il classico form factor “cubico” (che a Jobs non sembra aver portato molta fortuna), per divenire più compatti ma meno espandibili.

È il caso della NeXTStation (1989) e della successiva Color Station, equipaggiata con display a colori. Fra i cambiamenti più significativi di NeXTStation va menzionato l’abbandono della innovativa unità magneto-ottica, a favore di un più collaudato e performante hard disk.

Comune a tutta la famiglia di prodotti NeXT è NeXTStep, un sistema operativo rivoluzionario che sopravvisse alla dismissione del reparto hardware, per divenire il core business della NeXT di seconda generazione. NeXTStep era un OS completamente object-oriented basato su Unix, dotato di gestione WYSIWYG dello schermo grazie al motore grafico PostScript, il multitasking nativo e una serie di tool di sviluppo completamente object-oriented che ne fecero ua vera rivoluzione.

Tim Berners-Lee ricorda il suo NeXT in termini entusiastici, e continua a ritenerlo l’unica piattaforma che al tempo gli forniva strumenti sufficienti per portare a termine l’ambizioso progetto di creazione del Web. Tra l’altro fu proprio il suo NeXT Computer il primo webserver che la rete abbia conosciuto.

Uscita dal ramo hardware, NeXT portò il proprio OS su piattaforma x86, SPARC, PA-RISC – con un approccio al mercato che somiglia molto di più a quello di Windows che non a quello storico e attuale di Mac OS – senza mai riuscire ad impensierire i leader di settore.

Finché nel 1996, una Apple incapace di sviluppare un sostituto dell’ormai obsoleto OS9, dopo aver valutato le alternative BeOS e WindowsNT, acquisì NeXT e reintegrò nell’organico Steve Jobs. Il quale, zitto zitto, continuò a sviluppare il discendente diretto di NeXT, OS X, anche per x86. Il resto, come si dice, è storia recente.

27 Commenti »

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  • # 1
    Anonimo
     scrive: 

    Se apple si fosse fidata di BeOS avrebbe avuto l’equivalente di OSX con svariati anni di anticipo, non si sarebbe indebitata a bestia (jobs se l’è fatta pagare cara tutta NeXT, con la Be avrebbe risparmiato soldoni), non avrebbe rischiato di venire assorbita da microsoft e soprattutto tutt’ora non dovrebbe fare computer fighetto-oriented per tirare avanti.

  • # 2
    Cesare
     scrive: 

    La cosa fantastica del NeXT era anche l’audio: c’era un delizioso DSP Motorola 56000 soltanto per questo, se non erro. |-Q___

  • # 3
    Silvano
     scrive: 

    Parole sante, *1.

  • # 4
    Anonimo
     scrive: 

    “La cosa fantastica del NeXT era anche l’audio: c’era un delizioso DSP Motorola 56000 soltanto per questo, se non erro. |-Q___”

    Adesso invece il mitico DSP dei MacPro è un deliziosissimo Realtek ALC885 -_-

    Per carità, capisco che i professionisti dell’audio usano ben altra roba, però potevano sforzarsi a non mettere qualcosa che si trova anche sulla asrock da 30 euro

  • # 5
    Mauro
     scrive: 

    @1
    Non per difendere Jobs che non ne ha sicuramente bisogno, però se io fossi stato nei suoi panni, e quello che tu dici è completamente vero (non posso e non ho voglia di confermare le fonti :) ), avrei fatto la stessa identica cosa: ricorda che sono Jobs + Woz i fondatori di Apple, ed essere estromessi dalla propria azienda deve essere tutto tranne che piacevole. Ovvio che, una volta che hanno dimostrato di non andare da nessuna parte senza di lui (e questo è un vantaggio da un lato ma una maledizione dall’altro), lui stesso si è preso delle piccole rivincite; è comprensibile.
    In ogni caso sono rivincite che non hanno messo in crisi l’azienda ma che anzi l’hanno portato dove è ora, cioè con una liquidità mai vista.
    E comunque non mi sembra se la passi male oggigiorno a causa delle scelte fatte :)

    Altra cosa: Apple non ha mai rischiato di essere assorbita da MS poiché le azioni di MS acquistate erano senza opzione di voto.

  • # 6
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Anonimo
    Senza nulla togliere a BeOS, di cui sono un grandissimo estimatore e che al tempo era anni luce avanti a MacOS, è troppo facile dieci anni e passa dopo, dire che se si sceglieva BeOS oggi era tutto migliore.

    Non sono in grado di entrare nel merito dei possibili risultati finanziari in una eventuale gestione Gassee, quello che posso dire è che, IMHO, senza l’accordo con MS, Apple non sarebbe andata da nessuna parte, così come senza la transizione ad Intel non avrebbe riguadagnato il terreno che ha riguadagnato dal 2006 in poi.

    Non posso nemmeno dire con certezza che l’adattamento di BeOS al Mac, compresa l’integrazione con tutto il parco software esistente, avrebbe richiesto meno tempo di quanto non c’è voluto per trasformare NeXTStep in OSX.

    Dal punto di vista dell’investitore Apple, credo che Jobs abbia messo a segno una serie di successi piuttosto notevole.

    A proposito del fighetto-oriented, l’attenzione di Jobs verso il design era qualcosa che lo stesso Gassee mi pare condividesse. Tra l’altro Gassee, quand’era ancora in Apple, era a favore del mantenimento di un punto di prezzo elevato, contrariamente a Spindler (la cui strategia poi prevalse, e risultò nella linea Mac LC (Low Cost)).

    Jean-Louis Gassée was no more an engineer than Steve Jobs, but he did not share Jobs’ vision that computers should be appliances democratically priced. Gassée’s vision was instead of technical power and profit margins; […] among Apple executives slogans such as “fifty-five or die” emerged, referring to Gassée’s goal of a 55 per cent profit margin (Carlton, 79-80).

    (http://www.landsnail.com/apple/local/design/corporate.html)

    Insomma, coi se e coi ma…

  • # 7
    Anonimo
     scrive: 

    BeOS è un sistema che garantisce prestazioni che i più performanti mac con osx si sognano tutt’ora. Se non avete idea di cosa intendo guardatevi questo:

    http://www.youtube.com/watch?v=Zygz77Zz1i8

    Alla faccia delle belle parole sui multicore usati nei fatti solo per fare numero…

    Cosa notevolissima è che i programmi erano discretamente compatibili con unix e che le api erano scritte in C++, altro che tutto quel casino di Carbon e Cocoa.

    @Alessio Di Domizio

    Jean-Louis Gassée puntava ai margini di profitto attraverso la vendita di sistemi potenti come PPC e x86 BiProcessore, in tempi in cui era assurdo pensare a simili soluzioni.
    Jobs attualmente vende i mac pro dove infila nella stessa scatola cpu e ram tremende controbilanciate da schede video e chip ai limiti del pietoso ed ogni volta che presenta i suoi “capolavori” stranamente fa sempre in modo che il discorso si sposti su quanto identifichi avere un mac, come se fosse quella la vera benzina che manda avanti il tutto.
    Forse facendo altri tipi di scelte a suo tempo, ora i mac sarebbero macchine meno fighette ma ancora di riferimento rispetto ai pc.
    Invece si ritrovano ad inseguire i cloni di psystar: sempre più in basso…

  • # 8
    Jacopo Cocchi
     scrive: 

    Bell’articolo Alessio :)

    Una settimana all’insegna del “what if”.

    x Anonimo

    sinceramente non capisco in generale questo tipo di astio nei confronti dei Mac e delle scelte operate da Apple.
    Pur detenendo una quota che varia dal 2 al 3% del mercato, si tratta comunque di milioni di macchine installate in giro per il mondo, utilizzate da milioni di persone.
    Se fossero semplicemente macchine fighette i professionisti e chi punta alla produttività semplicemente non comprerebbe questo tipo di prodotti.
    Se lo fa è perché ci sono una serie di esigenze che il cliente vede meglio soddisfatte dai Mac; e siccome le esigenze sono soggettive c’è chi li compra e chi no.
    Non bisogna confondere oggetti come l’iPod che sono effettivamente diventati status symbol e trovano un target di potenziali acquirenti molto più ampio rispetto ai Mac (che vendono oltretutto venduti a cifre differenti).
    Tra questi c’è chi si fa convincere semplicemente dal marchio, come sempre su produzioni di larga scala, e chi invece spende e compra perché convinto da n fattori.

    Sul discorso di BeOS si potrebbe aprire un capitolo infinito. Il sistema era fenomenale però a posteriori dire cosa sarebbe successo se Apple…sn interrogativi affascinanti ma senza la controprova è inutile costruirci dei teoremi perché sarebbero senza fondamento.
    Resta il fatto che BeOS è stato scaricato da più parti e chi l’ha acquisito l’ha praticamente poi affossato.
    Qualcosa, al di là delle problematiche commerciali, avrà significato.

  • # 9
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Anonimo
    Non capisco quest’astio… cos’è non hai digerito bene il pranzo? :-)

    Facezie a parte, non hai bisogno di dimostrarmi il valore di BeOS (o ancor prima di Amiga, preemptive multitasking nel 1984, vogliamo parlarne?), ma IMHO dopo dodici anni dire “quanto sarebbe stato meglio se…” non è così facile come la metti tu.

    Su Gassee, dalle mie fonti risulta sì che tirava a macchine potenti e avanzate, ma anche a profitti elevati (il suo mantra era “fifty-five or die”): esattamente quel che ha fatto Jobs con NeXT, che se permetti proprio una bidone non era.
    BeBOX, in controtendenza, era commercializzato a un punto di prezzo molto vantaggioso; ciononostante non ebbe molto successo. Quale strategia avrebbe usato Gassee tornando ad Apple è difficile dirlo. Certo che per mantenere margini alti un valore al brand, al fattore “figo” come lo chiami tu, lo devi pur attribuire.

    Le GPU integrate da Apple sono sì sempre di uno o due gradini inferiori a quelle di ultima generazione, ma del resto quello del gaming fino ad oggi non è stato un mercato di riferimento per Apple e quindi… Con la possibilità di far girare Windows, le applicazioni che sfruttano GPGPU e una rafforzata partnership con NVIDIA mi pare che le cose stiano già cambiando significativamente. Non ci troverai mai dentro tuttavia gli ultimi ritrovati: il mercato hardcore gaming non interessa e credo continuerà a non interessare ad Apple.

    Ho visto gli ultimi keynote di Jobs e francamente mi sembrano molto più orientati alla descrizione delle funzionalità piuttosto che al “prestigio”… mi puoi segnalare a cosa ti riferisci quando affermi “ogni volta che presenta i suoi “capolavori” stranamente fa sempre in modo che il discorso si sposti su quanto identifichi avere un mac, come se fosse quella la vera benzina che manda avanti il tutto”

    A proposito di benzina, vorrei ricordarti che anche MS, contestualmente alla presentazione dei prezzi di licensing di Vista un filo più alti di quelli di XP, ha giocato molto sul fattore “Wow”. Se poi gli è riuscita a manica d’ombrello e adesso a Ballmer tocca dire che “Windows 7 è Vista che funziona”…

  • # 10
    Anonimo
     scrive: 

    Se permettete trovo più logico e soprattutto onesto nei confronti degli utenti una logica fiftyfive con sistemi costosi ma di assoluta qualità che non la stessa basata su sistemi che prendono sberle dal primo assemblato fatto con cura che ci può propinare il negozio di “compiuter” sotto casa.
    Il fatto che il mac venga usato da molti professionisti è merito soprattutto della politica della vecchia apple mentre adesso, sono proprio i professionisti a portare spesso apple in tribunale perchè gli rifila roba discutibile.
    MacBook con lo schermo a 6bit (256k colori), MacBookPro con al Gpu downclockata sono solo due esempi che devono far riflettere e lo fanno chi non ha fette di prosciutto sugli occhi.
    Vogliamo discutere sempre di questi portatili che perdono la vernice e lasciano tracce di benzene ?
    Avete mai visto un thinkpad fare così ?
    Che senso ha proporre configurazioni con due xeon e metterli insieme ad una 2600XT facendo pagare il tutto quasi 5 milioni di lire ?
    Una volta apple era quella che anticipava i tempi, adesso toglie le firewire perchè “tanto ci sono le video camere usb2” e segue la corrente peggio di un assemblatore da supermercato.

    Questa è la apple di jobs, l’ombra di quello che è stata.

  • # 11
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Anonimo
    Ti ripeto che Apple integra componenti rilevanti per la sua clientela. La GPU di fascia alta, posto che se ne iniziano a vedere, non è qualcosa che finora è servito ad Apple semplicemente perché l’utenza gaming non guarda ad Apple e viceversa. Ultimamente le cose iniziano a cambiare.
    Il senso di proporre una workstation con due xeon e una 2600 (posto che come BTO mi pare ci fosse già allora una Quadro) sta nel fatto che non tutti i clienti di workstation fruiscono di applicazioni GPU-intensive.

    Dopodiché per mantenere il 55% di margine bisogna vendere lo stesso identico prodotto a qualcosa come il 45% in più della concorrenza e credo avresti qualcosa da dire anche su questo.
    Apple, se escludiamo le promozioni dei centri commerciali, è ben lontana da questa percentuale e in più ha da ammortare tutti i costi relativi allo sviluppo del sistema operativo.

    Per quel che riguarda schermi e altri difetti simili, lungi da me fare l’avvocato di Apple, ma anche qui non illudiamoci che dall’altra parte della barricata siano tutte rose e fiori, mi torna in mente il caso Dell sulle batterie esplosive e una denuncia sui servizi di assistenza e supporto, ma cercando in giro ce n’è di roba un po’ su chiunque.

    E comunque da qui a dire che chi compra Apple ha fette di prosciutto c’è n’è di strada. Nessun sistema è del tutto esente da difetti ed ognuno sceglie in base a quello di cui ha bisogno, senza che necessariamente questo implichi che chi sceglie diversamente sia un idiota o un incompetente.
    La lawsuit sui 6bit per esempio è stata chiusa per mancanza di persone che la supportassero (http://www.engadget.com/2008/03/26/apple-quietly-settles-macbook-6-bit-lcd-screen-lawsuit/) e comunque con l’ultima generazione di schermi LED dovrebbe essere risolta.

    Se sei contento del tuo PC con XP o se non t’importa di dover essere obbligato a passare a Vista per usare i giochi DX10 la tua scelta merita rispetto perché i soldi sono tuoi. Ti invito a fare altrettanto con chi la pensa diversamente.

  • # 12
    Anonimo
     scrive: 

    “Ti ripeto che Apple integra componenti rilevanti per la sua clientela. La GPU di fascia alta, posto che se ne iniziano a vedere, non è qualcosa che finora è servito ad Apple semplicemente perché l’utenza gaming non guarda ad Apple e viceversa. Ultimamente le cose iniziano a cambiare.”

    Con la vecchia Apple questo non sarebbe successo perchè sarebbe stata lei la prima a spingere verso l’utilizzo pervasivo delle GPGPU mentre adesso si mette in coda come una compaq qualunque ad aspettare che ci pensi qualcun altro.


    Il senso di proporre una workstation con due xeon e una 2600 (posto che come BTO mi pare ci fosse già allora una Quadro) sta nel fatto che non tutti i clienti di workstation fruiscono di applicazioni GPU-intensive.”

    Data la potenza di calcolo degli Xeon, ci si aspetta che il mercato di riferimento non sia il fotografo dei matrimoni ma qualcuno che lavora ad esempio nelle animazioni 3D. Forse da quelle parti, si utilizza qualcosa di più di una scheda video che al massimo viene rifilata in un HTPC.

    “Dopodiché per mantenere il 55% di margine bisogna vendere lo stesso identico prodotto a qualcosa come il 45% in più della concorrenza e credo avresti qualcosa da dire anche su questo.”

    No, se quello che vende fosse di reale e superiore qualità. Dal momento che assembla pc, non i computer dei marziani, tra le altre cose, sarebbe buona e onesta cosa, dire anche cosa monta lì dentro ma guarda caso nessuno sa quale modello di Xeon infila, di chi sono le ram o il disco rigido.
    Giusto sugli Xeon, basandomi sui pochi dati che danno nello store, non si capisce se montano un modello da 500 euro a cpu scontati a circa 400 al pezzo, o un altro da 199 euro al pubblico, pompato di 200 euro (alla faccia del fiftyfive).

    “Per quel che riguarda schermi e altri difetti simili, lungi da me fare l’avvocato di Apple, ma anche qui non illudiamoci che dall’altra parte della barricata siano tutte rose e fiori, mi torna in mente il caso Dell sulle batterie esplosive e una denuncia sui servizi di assistenza e supporto, ma cercando in giro ce n’è di roba un po’ su chiunque.”

    Dell non fa pagare 1000 euro un portatile che ne vale 500. Forse pagando un portatile 500 euro qualche magagna la può anche aspettare. Da uno che costa 1000 e ne vale per componenti 500, viene da augurarsi che la differenza sia spesa in qualcosa di valido oltre che in un marchio.

    Dell con 2500 euro caccia fuori workstation direttamente con le quadro senza rinunciare agli Xeon ed alle ram FB.

    “E comunque da qui a dire che chi compra Apple ha fette di prosciutto c’è n’è di strada. Nessun sistema è del tutto esente da difetti ed ognuno sceglie in base a quello di cui ha bisogno, senza che necessariamente questo implichi che chi sceglie diversamente sia un idiota o un incompetente.!”

    C’è un solo termine per chi non vuole ammettere i fatti.

    “La lawsuit sui 6bit per esempio è stata chiusa per mancanza di persone che la supportassero (http://www.engadget.com/2008/03/26/apple-quietly-settles-macbook-6-bit-lcd-screen-lawsuit/) e comunque con l’ultima generazione di schermi LED dovrebbe essere risolta.”

    I due fotografi li ha pagati fuori mentre altri eventuali danneggiati, rientrando nel blocco adepti di prima, si sono messi una mano sul cuore e l’altra nel portafogli, tanto apple s’è redenta… ha promesso: non lo farà più (infatti adesso si diverte a segare le firewire)

    “Se sei contento del tuo PC con XP o se non t’importa di dover essere obbligato a passare a Vista per usare i giochi DX10 la tua scelta merita rispetto perché i soldi sono tuoi. Ti invito a fare altrettanto con chi la pensa diversamente.”

    Che centra questo ? Non ho mai parlato di giochi e comunque sono sì contento del mio pc perchè del mio pc conosco ogni singola vite e perchè si trova in un determinato posto. Ho scelto i componenti uno ad uno e mi sono trovato delle soluzioni che letteralmente ridono in faccia alla stragrande maggioranza dei mac attualmente in giro soprattutto perchè, se avessi speso la stessa cifra, a quest’ora avrei un sistema degno della nasa, altro che un razzo con il carburatore di una balilla e gli ammortizzatori di una 2CV.

  • # 13
    Cesare
     scrive: 

    C’è da dire che con OS X Apple s’è sempre vantata di aver sfruttato la GPU per scaricarle dalla CPU buona parte del lavoro di gestione della grafica.

    Questo concetto è stato estremizzato e strapompato con le API della serie “Core”.

    E’, dunque, paradossale che poi lei stessa infili nei propri PC, ehm Mac :D GPU poco dotate (per giunta con quello che si fa pagare).

  • # 14
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Anonimo
    “Con la vecchia Apple questo non sarebbe successo perchè sarebbe stata lei la prima a spingere verso l’utilizzo pervasivo delle GPGPU mentre adesso si mette in coda come una compaq qualunque ad aspettare che ci pensi qualcun altro.”

    Torniamo ai se e ai ma. E poi GPGPU se lo sono inventato i produttori di schede video, non gli OEM. Apple, come tutti gli altri OEM, sta semplicemente aspettando che il mercato delle applicazioni che traggono vantaggio da GPGPU abbracci una fetta interessante di mercato.

    “Data la potenza di calcolo degli Xeon, ci si aspetta che il mercato di riferimento non sia il fotografo dei matrimoni ma qualcuno che lavora ad esempio nelle animazioni 3D. Forse da quelle parti, si utilizza qualcosa di più di una scheda video che al massimo viene rifilata in un HTPC.”

    Ci si aspetta in base a cosa? Fino a ieri per usare Illustrator o Photoshop la GPU con capacità 3d elevate era piuttosto irrilevante e ti posso assicurare essendo del settore che in alcune agenzie pubblicitarie di grosso calibro europee ci sono ancora dei G4 Dual con GPU ATI serie 9000, non certo Pentium3 con la TNT2. Fagli uno squillo e spiegagli che sono un branco di idioti.

    “C’è un solo termine per chi non vuole ammettere i fatti.”

    Augh. E qual è il termine giusto per definire chi professa le sue verità apodittiche come se non esistessero alternative?

    “I due fotografi li ha pagati fuori mentre altri eventuali danneggiati, rientrando nel blocco adepti di prima, si sono messi una mano sul cuore e l’altra nel portafogli, tanto apple s’è redenta… ha promesso: non lo farà più (infatti adesso si diverte a segare le firewire)”

    Ah quindi Apple ha pagato tutti quelli che potenzialmente avrebbero potuto partecipare alla class action? Mi sembrano congetture biscardiane…

    “Che centra questo ? Non ho mai parlato di giochi e comunque sono sì contento del mio pc perchè del mio pc conosco ogni singola vite e perchè si trova in un determinato posto. Ho scelto i componenti uno ad uno e mi sono trovato delle soluzioni che letteralmente ridono in faccia alla stragrande maggioranza dei mac attualmente in giro soprattutto perchè, se avessi speso la stessa cifra, a quest’ora avrei un sistema degno della nasa, altro che un razzo con il carburatore di una balilla e gli ammortizzatori di una 2CV.”

    Buon per te. Lascia al tuo prossimo almeno il diritto di spendere i propri soldi come preferisce. E comunque la tua enfasi sulla GPU mi fa legittimamente pensare che t’interessino i giochi. A meno che non lavori con il 3d, cosa che però ti farebbe sentire il bisogno di una Quadro più che di una VGA consumer. Quadro che peraltro è disponibile sui Mac Pro fin dalla prima release.

    @ Cesare
    “E’, dunque, paradossale che poi lei stessa infili nei propri PC, ehm Mac :D GPU poco dotate (per giunta con quello che si fa pagare).”

    Posso solo risponderti che con un iBook G4 da 1.33Ghz con scheda video Ati 9550 da 32MB ci faccio girare egregiamente Leopard. Prendiamo un Pentium3 ugualmente equipaggiato e proviamoci su Vista con Aero…

    http://support.apple.com/kb/HT1582 (10.4)

    Quartz Extreme
    ATI: Any AGP-based ATI RADEON GPU, with 16 MB VRAM or better.
    NVIDIA: NVIDIA GeForce2 MX or later, with 16 MB VRAM or better.

    Core Image
    ATI Mobility Radeon 9700
    ATI Radeon 9550, 9650, 9600, 9600 XT, 9800 XT, X800 XT
    nVidia GeForce FX Go 5200
    nVidia GeForce FX 5200 Ultra
    nVidia GeForce 6800 Ultra DDL, 6800 GT DDL

    Poi la questione del prezzo sta in piedi se si paragona Apple con Acer. Se vai su prodotti tipo Vaio, a parità di dotazione (al di fuori da promozioni fine serie o centro commerciale) le differenze di prezzo si assottigliano parecchio.

  • # 15
    thenext
     scrive: 

    >
    Se apple si fosse fidata di BeOS avrebbe avuto l’equivalente di OSX con svariati anni di anticipo, non si sarebbe indebitata a bestia (jobs se l’è fatta pagare cara tutta NeXT, con la Be avrebbe risparmiato soldoni), non avrebbe rischiato di venire assorbita da microsoft e soprattutto tutt’ora non dovrebbe fare computer fighetto-oriented per tirare avanti.

  • # 16
    Cesare
     scrive: 

    @Alessio. Il fatto che Leopard giri sul tuo iBook G4 nulla toglie a ciò che ho detto prima (cioé che OS X demanda il carico alla GPU, e che le API della serie “Core” sono nate per sfruttarla; dunque la GPU riveste un ruolo molto importante).

    Sul mio vecchio Athlon64 a 1,8Ghz con una Ati 9600Pro Vista gira più che egregiamente (con la CPU che per lo più passa il tempo a 800Mhz). Non credo, quindi, che un P3 Tualatin a 1,33Ghz con una 9550 sfigurerebbe (anche se per abilitare Aero servono almeno 64MB di video ram).

    Il link che hai fornito riguarda i requisiti per Tiger, non per Leopard.

    Infine sul prezzo coi PC scelgo la marca e il modello che mi aggradano, e posso anche assemblarmelo. Non sono costretto a scegliere fra le poche alternative che Apple mi mette sul piatto.
    Quindi mi può andare bene un Acer, o anche una marca sconosciuta: l’importante per me è quello che c’è dentro.

  • # 17
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Cesare
    “Il fatto che Leopard giri sul tuo iBook G4 nulla toglie a ciò che ho detto prima (cioé che OS X demanda il carico alla GPU, e che le API della serie “Core” sono nate per sfruttarla; dunque la GPU riveste un ruolo molto importante).”

    Sì ma da qui a dire che se non metti una GPU di ultima generazione non sfrutti le funzionalità Core Image e Quartz express ce ne passa: Core Image e Quartz Extreme hanno requisiti GPU di vari ordini di grandezza inferiori ai giochi di ultima generazione, di qui, assieme al menzionato poco interesse di Apple per la fascia gaming, deriva la scelta di integrare GPU non di ultima generazione, ferme restando le opzioni BTO del Mac Pro.

    “Sul mio vecchio Athlon64 a 1,8Ghz con una Ati 9600Pro Vista gira più che egregiamente (con la CPU che per lo più passa il tempo a 800Mhz). Non credo, quindi, che un P3 Tualatin a 1,33Ghz con una 9550 sfigurerebbe (anche se per abilitare Aero servono almeno 64MB di video ram).”

    Beh fra un Athlon64 e un P3 già clock per clock passa una grossa differenza. Io ho provato personalmente Vista su un XP 3000+ (2.1Ghz con potenza clock per clock un po’ più elevata) con 1GB e X800GTO 256MB ottenendo prestazioni più penose che egregie.

    “Il link che hai fornito riguarda i requisiti per Tiger, non per Leopard.”

    Infatti, ho scritto 10.4 a fianco al link.

    “Infine sul prezzo coi PC scelgo la marca e il modello che mi aggradano, e posso anche assemblarmelo. Non sono costretto a scegliere fra le poche alternative che Apple mi mette sul piatto.”

    Questa critica però riguarda tutti i produttori che confezionano PC preconfigurati, non solo Apple, portatili a parte.

    “Quindi mi può andare bene un Acer, o anche una marca sconosciuta: l’importante per me è quello che c’è dentro.”

    OK ma credo converrai sul fatto che è più corretto paragonare un Mac con un Vaio (di cui esistono varie fasce di prezzo, come nel caso dei Mac) che non con un assemblato o con un preassemblato di fascia bassa. Se poi di cose come design, ergonomia, soluzioni tecniche proprietarie non t’interessano, non prendi un Mac così come non prendi un Vaio. Non capisco per quale motivo le critiche sorgano solo nella direzione dei Mac, nel cui prezzo sono compresi i costi di sviluppo di OS X (ammortizzati su una base installata infinitesimale rispetto a quella di Windows), e non dei preassemblati di fascia alta in generale, che pure non sempre brillano nel rapporto fra dotazione HW e prezzo.

  • # 18
    Cesare
     scrive: 

    @Alessio. La GPU non serve soltanto per i giochi; infatti non a caso si è parlato di “professionisti” e penso che manipolare immagini, video, audio con effetti annessi consenta di spostare sulla GPU una parte consistente del carico di lavoro.

    OK per l’XP3000+.

    Per i requisiti però prima parlavi di Leopard e hai fornito il link per quelli di Tiger. Leopard pretende di più dall’hardware, per cui ero più interessato a conoscere i suoi (ho cercato sul sito della Apple ma non ho trovato niente).

    E’ vero che le critiche possono riguardare tutti i produttori di PC, ma da una parte c’è UN solo vendor a cui affidarmi (Apple), mentre dall’altra ce n’è una miriade. Insomma, come utente PC ho una scelta moooolto vasta tenendo conto di ciò che l’intero mercato mi offre e posso trovare una soluzione che “calzi” a puntino per le mie esigenze.

    Poi non è che per usare un Mac debba necessariamente interessarmi di design et similia. Un Mac lo si può prendere per il design “figo”, ma anche soltanto per Final Cut Pro…

    Infine su OS X i costi di sviluppo non sono confrontabili con quelli di Windows per un motivo molto semplice: è basato largamente su soluzioni open source (Mach, FreeBSD, Konqueror, GCC, bash, ecc. ecc. ecc. l’elenco è chilometrico) da cui Apple ha preso a piene mani.
    Microsoft invece sviluppa praticamente tutto in casa. Inoltre bisogna tener conto anche della pirateria piuttosto diffusa (son soldi che non entrano).

  • # 19
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Cesare
    “La GPU non serve soltanto per i giochi; infatti non a caso si è parlato di “professionisti” e penso che manipolare immagini, video, audio con effetti annessi consenta di spostare sulla GPU una parte consistente del carico di lavoro.”

    Sono d’accordo però ribadisco che i requisiti del gaming sono di vari ordini di grandezza superiori a quelli della gestione delle applicazioni (3d professionale a parte). Ne consegue che se per il gaming l’ultima generazione di GPU è più o meno un imperativo, per altre applicazioni non 3d non è altrettanto vero.

    “Per i requisiti però prima parlavi di Leopard e hai fornito il link per quelli di Tiger. Leopard pretende di più dall’hardware, per cui ero più interessato a conoscere i suoi (ho cercato sul sito della Apple ma non ho trovato niente).”

    Sì, ho specificato fin da principio che si parlava di 10.4 e comunque, dock 3d a parte, non credo che i requisiti di Leopard siano troppo superiori. Sono comunque coperti decentemente da una 9550 con 32MB come ti dicevo.

    “E’ vero che le critiche possono riguardare tutti i produttori di PC, ma da una parte c’è UN solo vendor a cui affidarmi (Apple), mentre dall’altra ce n’è una miriade. Insomma, come utente PC ho una scelta moooolto vasta tenendo conto di ciò che l’intero mercato mi offre e posso trovare una soluzione che “calzi” a puntino per le mie esigenze.”

    Qui torniamo al concetto di piattaforma chiusa. Apple usa un piccolo sottoinsieme dell’hardware PC proprio perché non sarebbe in grado di garantire la medesima esperienza della combinazione Mac + OS X (ad utenti di qualunque livello) se dovesse supportare tutto l’hardware disponibile. È un modello di business consolidato nel settore di cui tra l’altro rappresenta le radici. Non sta scritto da nessuna parte che tutte le aziende produttrici di software possano essere obbligate a portarlo su altre piattaforme, non sta scritto da nessuna parte che ogni azienda che produce software debba ricalcare il modello di business di MS. Di MS ce n’è una sola e di aziende che hanno tentato di emularla (non ultima proprio NeXT con NeXTStep) sono piene le fosse.

    “Poi non è che per usare un Mac debba necessariamente interessarmi di design et similia. Un Mac lo si può prendere per il design “figo”, ma anche soltanto per Final Cut Pro…”

    Quella di usare un’applicazione come esca per portare dentro a un ecosistema software è una tecnica sperimentatissima nel campo e non è certo Apple la prima ad attuarla. Mi viene in mente la limitazione di DX 10 al solo Vista, il che mi sembra molto significativo considerando che è tutto SW Microsoft, contrariamente ad Apple che dovrebbe portare su una piattaforma esterna.

    “Infine su OS X i costi di sviluppo non sono confrontabili con quelli di Windows per un motivo molto semplice: è basato largamente su soluzioni open source (Mach, FreeBSD, Konqueror, GCC, bash, ecc. ecc. ecc. l’elenco è chilometrico) da cui Apple ha preso a piene mani.”

    Beh magari hai ragione tu, posto che poi vorrei vedermi i conti economici e capire quanto contano a tutt’oggi gli elementi Open Source – usati comunque nel pieno rispetto della licenza Open Source vorrei ricordare – nei costi di sviluppo di Snow Leopard. Va poi considerato che 1) i costi di sviluppo di OS X si ammortizzano su un numero di licenze infinitamente inferiore a quello di di MS e 2) che i prezzi di OS X in versione retail sono un filo diversi da quelli di Vista, per non parlare del campo server dove a MS devi pagare licenza + x CAL.

    “Inoltre bisogna tener conto anche della pirateria piuttosto diffusa (son soldi che non entrano).”

    La pirateria di piattaforma (ricorderai il post che dedicai ai numeri della BSA) rappresenta una leva per imporre uno standard e mi pare che MS se ne sia servita a piene mani.

  • # 20
    Cesare
     scrive: 

    @Alessio. Le GPU non vengono usate soltanto per giochi e 3D: API come quelle di Core Image, Core Animation e Core Audio la sfruttano anche per i loro scopi.

    Sulla piattaforma chiusa nulla dire: ci sono i classici pregi e difetti, come hai sottolineato. Consideriamoli, però, anche quando c’è da valutare un Windows che è “costretto” a girare su un parco macchine vastissimo.

    E’ vero che le DX 10 sono disponibili soltanto su Vista, ma XP è un s.o. 2001 e, dopo ben 7 anni, viene tutt’ora mantenuto. Cosa che non si può dire delle versione di OS X più vecchie, ad esempio. E ancora: Final Cut non gira su tutte le versioni di OS X; tutt’altro (come minimo serve Tiger).

    Sull’uso di software open source è difficile pronunciarsi. Ma considera che già il solo kernel deriva da Mach e FreeBSD, ed è il componente più complesso (e delicato). Poi c’è anche il resto che ho elencato. Roba da milione di righe di codice che Apple si trova “aggratis”, mentre altre s.o. pagano fior di denari per il loro sviluppo.

    Sì, Apple sarà pure una piccola società rispetto a MS, ma ciò non toglie che altre piccole aziente hanno realizzato s.o. invidiabili (kernel incluso) con molte meno risorse. Non è un caso che Apple volesse acquistare Be Inc., che non ha certo la dimensione di MS…

    Quanto alle licenze, con quei costi di sviluppo Apple può permettersi di fare i prezzi che vuole. MS, che ha investito parecchio denaro sonante, ha giustamente bisogno di “monetizzare” di più.

    Infine non mi risulta che MS abbia agevolato la pirateria per diffondersi.

  • # 21
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Cesare
    “Sulla piattaforma chiusa nulla dire: ci sono i classici pregi e difetti, come hai sottolineato. Consideriamoli, però, anche quando c’è da valutare un Windows che è “costretto” a girare su un parco macchine vastissimo.”

    Nulla da dire nel valutare Windows (del resto il modello di business se lo sono scelto loro) ma permettimi, è proprio per questo che preferisco le piattaforme chiuse!

    “E’ vero che le DX 10 sono disponibili soltanto su Vista, ma XP è un s.o. 2001 e, dopo ben 7 anni, viene tutt’ora mantenuto. Cosa che non si può dire delle versione di OS X più vecchie, ad esempio. E ancora: Final Cut non gira su tutte le versioni di OS X; tutt’altro (come minimo serve Tiger).”

    Beh d’altronde nel periodo che va dal 2001 al 2008 siamo passati dalla 10.0 alla 10.5 mentre Microsoft con Vista ha proposto un upgrade che a molti utenti non è andato giù. Di qui la necessità di aggrapparsi anche alla leva DX10. C’è poi da dire che in generale l’utenza Apple è molto meno resistente all’upgrade di quanto non lo si stia dimostrando quella MS in occasione di Vista. Questo pone in prospettiva anche il problema delle applicazioni.

    “Sull’uso di software open source è difficile pronunciarsi. Ma considera che già il solo kernel deriva da Mach e FreeBSD, ed è il componente più complesso (e delicato). Poi c’è anche il resto che ho elencato. Roba da milione di righe di codice che Apple si trova “aggratis”, mentre altre s.o. pagano fior di denari per il loro sviluppo.”

    Fermo restando che Apple non ha rubato nulla – quel kernel era “aggratis” per chiunque lo volesse, salvo che MS non digerisce l’open – ma ha agito secondo le regole della licenza del codice che ha usato, nessuno ha imposto a Microsoft di scriversi il kernel in proprio. Ognuno ha il suo business e se a fine anno i conti ridanno sono tutti contenti.

    “Sì, Apple sarà pure una piccola società rispetto a MS, ma ciò non toglie che altre piccole aziente hanno realizzato s.o. invidiabili (kernel incluso) con molte meno risorse. Non è un caso che Apple volesse acquistare Be Inc., che non ha certo la dimensione di MS…”

    Non ne sono del tutto convinto. Be ha fatto tutto da sola su un parco macchine di qualche centinaio di unità. Praticamente è andata un passo oltre il prototipo. NeXT, partendo da una base open, ha sviluppato un’ottima piattaforma, il cui valore è universalmente riconosciuto, che non è riuscita a rendere profittevole fino all’acquisizione di Apple. Sia nel caso di Be che in quello di NeXT, il grosso del lavoro si doveva fare (e si è fatto) nel trasformare un SW per un prodotto di nicchia, in un SW che doveva rappresentare il centro di un ecosistema cui attingono e aggiungono milioni di utenti.

    “Quanto alle licenze, con quei costi di sviluppo Apple può permettersi di fare i prezzi che vuole. MS, che ha investito parecchio denaro sonante, ha giustamente bisogno di “monetizzare” di più.”

    Non ne sono sicuro. I produttori di periferiche producono anche il software che serve a quelle periferiche per funzionare. Ovviamente non potendolo fare per tutti, lo fanno per Windows che da solo intercetta il 90% e passa del mercato. Ad altri produttori, Apple compresa, danno spesso solo le specifiche dell’hardware. Questo ovviamente non vale negli stessi termini per partnership speciali o componenti integrati come quella di nvidia e Intel, ma vale per molti produttori di periferiche – magari interessanti per l’utenza Apple – che però non vedono in Apple una massa sufficiente per giustificare personalizzazione. Questo ha inciso e incide notevolmente sui costi interni di qualunque piattaforma chiusa, anche di Mac in tempi di Intel. Ed è questo il motivo per cui su Mac, come su qualunque piattaforma chiusa, non hai la scelta che hai su PC. Del resto siamo al mondo da tempo sufficiente, ahimè, per ricordare che PC ibm compatibile non è sinonimo di computer, ma è un modello di business al pari di altri.

    “Infine non mi risulta che MS abbia agevolato la pirateria per diffondersi.”

    Non risulta neanche a me. Ma indubbiamente il tasso di penetrazione di una piattaforma, il fatto che diventi LO standard, ha delle economie diverse da quelle del semplice licensing. Un link qui sotto è piuttosto esplicativo.

    http://www.informationweek.com/news/security/showArticle.jhtml?articleID=198000211

  • # 22
    Cesare
     scrive: 

    @Alessio. Le DX 10 facevano parte (esclusiva) di Vista fin dall’inizio. Idem il nuovo driver model, sul quale ovviamente si poggiavano. Non si poteva, quindi, portarle su XP, se non con costi di sviluppo molto elevati.
    D’altra parte è normale che un nuovo s.o. introduca delle innovazioni che non saranno poi portate su quello precedente.

    Non ho mai detto che Apple abbia rubato alcunché: semplicemente c’è una bella differenza fra una casa che utilizza (legittimamente) software sviluppato da altri, da un’altra che “fa tutto in casa”.
    MS, poi, non è vero che non appoggia l’open source: ha tirato sù persino un sito appositamente dedicato: http://www.codeplex.com/ ;)
    Poi il kernel di OS X non è che sia molto performante. Tutt’altro (vedi anche i benchmark di Anandtech di qualche anno fa). Infatti per i server è meglio rivolgersi altrove.

    Su Be non sono d’accordo, perché BeOS veniva venduto per PC qualunque; non, quindi, per una selezionatissima hardware base (anche se è vero che c’erano i BeBox).
    Ho comprato BeOS 4.5, l’ho provato nei miei PC e s’è comportato molto bene su hardware abbastanza eterogeneo.

    Sul link nulla da dire: si commenta da sé. E’, comunque, piuttosto recente.
    Ricordo che la fortuna di MS è stato Windows 3.0, che è stato un vero campione d’incassi, poi ripetutosi con Windows ’95.
    Questo per dire che sono state le vendite a consolidare una situazione di mercato che all’epoca era molto aperta (vedi OS/2, ad esempio, che MS ha mollato subito dopo essersi resa conto dei numeri che generava Windows 3.0).

  • # 23
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Cesare
    “Le DX 10 facevano parte (esclusiva) di Vista fin dall’inizio. Idem il nuovo driver model, sul quale ovviamente si poggiavano. Non si poteva, quindi, portarle su XP, se non con costi di sviluppo molto elevati.
    D’altra parte è normale che un nuovo s.o. introduca delle innovazioni che non saranno poi portate su quello precedente.”

    Non sono molto d’accordo (ma qui parliamo di opinioni non avendo le mani sul codice). Sarebbe una straordinaria coincidenza pensare che i problemi tecnici nel porting di DX 10 su XP SP3 – tra l’altro alcuni sforzi amatoriali hanno portato le DX 10 su XP, e con qualche hack si riesce anche a giocare a crysis, figuriamoci se MS avesse voluto… – siano perfettamente funzionali alla volontà di MS di posizionare Vista come la scelta obbligata dell’hardcore gamer, quando diversamente ne avrebbe magari fatto a meno.

    “Non ho mai detto che Apple abbia rubato alcunché: semplicemente c’è una bella differenza fra una casa che utilizza (legittimamente) software sviluppato da altri, da un’altra che “fa tutto in casa”.”

    Già ma qual è la differenza? Che una è furba e l’altra è onesta? Che una è brava a scrivere codice e l’altra incompetente? Io non mi sento di dare giudizi di valore su scelte inerenti esclusivamente il business.

    “MS, poi, non è vero che non appoggia l’open source: ha tirato sù persino un sito appositamente dedicato: http://www.codeplex.com/ ;)”

    Microsoft fino all’altroieri diceva che l’open source è un cancro per il settore o qualcosa di simile. Credo tu ricordi ma se vuoi ti cerco le fonti. La retromarcia mi sembra molto più un fatto di opportunismo. Di nuovo, nessun giudizio di valore, sono scelte di business. Ma mi permetto di sottolineare il passaggio.

    “Poi il kernel di OS X non è che sia molto performante. Tutt’altro (vedi anche i benchmark di Anandtech di qualche anno fa). Infatti per i server è meglio rivolgersi altrove.”

    È pur vero che il mercato server non è esattamente cruciale per Apple.

    “Su Be non sono d’accordo, perché BeOS veniva venduto per PC qualunque; non, quindi, per una selezionatissima hardware base (anche se è vero che c’erano i BeBox).
    Ho comprato BeOS 4.5, l’ho provato nei miei PC e s’è comportato molto bene su hardware abbastanza eterogeneo.”

    Sì ma converrai sul fatto che BeOS non ha mai rappresentato altro che un esperimento. IMHO i problemi di un OS non emergono quando lo diffondi presso quattro gatti – quello era il mercato di BeOS anche nel più fulgido dei suoi momenti – con un parco software ridottissimo e perlopiù first party. I problemi saltano fuori, particolarmente per una piattaforma aperta, quando l’OS diventa al centro di un ecosistema complesso ed è diffuso nell’ordine di grandezza dei milioni di utenti. Fino a quando non arrivi a questa scala, puoi dire di avere un buon potenziale ma non molto di più. Certo non puoi vantarti di rappresentare un’alternativa “papabile” agli OS mainstream.

    “Sul link nulla da dire: si commenta da sé. E’, comunque, piuttosto recente.”

    Questo non toglie che possa indicare una strategia di lungo corso come, IMHO, effettivamente è. Il caso IE è illuminante per capire quanto il gratis – che sia conseguenza di “pirateria” o di una precisa strategia commerciale – possa divenire funzionale alle economie di un’azienda.

    “Ricordo che la fortuna di MS è stato Windows 3.0, che è stato un vero campione d’incassi, poi ripetutosi con Windows ‘95.
    Questo per dire che sono state le vendite a consolidare una situazione di mercato che all’epoca era molto aperta (vedi OS/2, ad esempio, che MS ha mollato subito dopo essersi resa conto dei numeri che generava Windows 3.0).”

    Ricordo anch’io, soprattutto il successo di Windows 95, che tuttavia è uno dei software più piratati della storia. Il clamoroso hype scatenato attorno a Win95 ha attivato nello stesso modo vendite e “pirateria”. È dunque al concorso di questi due fattori che si deve l’immensa popolarità di Windows 95, un sigillo sul ruolo di MS nel mercato.

  • # 24
    pageup
     scrive: 

    Beh fra un Athlon64 e un P3 già clock per clock passa una grossa differenza. Io ho provato personalmente Vista su un XP 3000+ (2.1Ghz con potenza clock per clock un po’ più elevata) con 1GB e X800GTO 256MB ottenendo prestazioni più penose che egregie.

    Io invece uso quotidianamente Vista su un XP2000 con 1GB di ram e una geforce5600 (che è grossomodo equivalente a una radeon9500) e mi trovo piu che bene. Vista si avvia in una 50ina di secondi, Visual Studio 2008 parte quasi istantaneamente, programmi come OpenOffice, Eclipse impiegano lo stesso (lungo) tempo per avviarsi che ci mettono su XP nello stesso PC, uso VirtualBox per farci girare XP alleggerio con nLite dove provo le mie applicazioni intanto che uso Visual Studio… non mi dilungo oltre ma numeri alla mano non trovo affatto che vista sia cosi penoso su un PC vecchio come questo.
    Recentemente ho addirittura preso un XP3000 per pochi euro giusto per giovare a Battlefield2 (mi accontento senza problemi della risoluzione minima).
    Quelli che dicono che servono CPU stratosferiche e 4GB di Ram per fare girare Vista lasciano il tempo che trovano, nella realta non è affato cosi lento.
    Vogliamo parlare di quelli che, prima ancora che Vista uscisse, affermavano che solo l’OS in se richiedeva almeno 800MB di Ram perche avevano visto il grafico del task manager, non sapendo che in realta in quel grafico veniva riportato anche la memooia occupata dal superfetch?! ma lol! è puro fud!

  • # 25
    pageup
     scrive: 

    PS: e usate sto benedetto

    quando quotate, seno non si capisce niente :P

  • # 26
    Alessio Di Domizio (Autore del post)
     scrive: 

    @ Pageup
    Di che versione di Vista parli? Io non posso che confermarti la mia impressione, relativa alla home premium. Le prestazioni, paragonate a quelle di XP, erano penose, la CPU al 100% per ogni minima sciocchezza, il tutto dopo un’installazione fresca e qualche settimana d’uso.

    Sulla questione del superfetch, e in generale sul caching aggressivo di Vista, il problema è che le politiche di caching si sviluppano sull’analisi dei comportamenti dell’utente e in base alla quantità di memoria disponibile.

    Se, dopo qualche giorno, all’avvio di Vista su 1GB mi trovavo effettivamente con 20MB di RAM liberi, questo significava sì che alcune applicazioni partivano prima (con tempi non troppo dissimili da quelli con cui partivano sotto XP per inciso), ma anche che altre, non presenti in cache, dovranno farsi spazio a colpi di swapping.

    Non è quindi da darsi per scontata l’universalità dei benefici del caching, specialmente quando di RAM ce n’è poca. Non è dopotutto solo FUD, per quanto su Vista se ne sia prodotto in quantità industriale.

  • # 27
    Anonimo
     scrive: 

    Intanto mentre si cerca di difendere ad ogni costo apple, ne ho scoperta un’altra molto carina.
    I MacBookpro che non costano certo due lire utilizzano della banalissima pasta ceramica che porta ad avere temperature più elevate e vita ridotta di tutti i componenti.
    Dal momento che noi comuni mortali paghiamo la pasta argentata cifre che variano tra i 6 ed i 10 euro, quanto mai la pagherà cara apple, tale da temere un dissesto nei propri bilanci se mai dovesse adottarla ?
    Sempre il solito discorso sulla fantomatica qualità della mela…

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