Io sono assolutamente d’accordo che Gmail sia lo strumento perfetto, e ogni volta che la uso ne traggo soddisfazione. Ogni volta che qualcuno mi domanda perché, mi prodigo in spiegazioni sui vantaggi e se qualcuno dubita o mi contraddice dialogo con piacere cercando di capire dove sia l’errore del mio interlocutore.
Capirete quindi che ogni volta che vengono annunciate features nuove io sia uno dei tanti che legge scrupolosamente tutti gli articoli dedicati, e tanto più la features è attesa o innovativa e tanto più io sbavo. Però ci sono un paio di problemini: il primo è che spesso gli upgrade vengono fatti a grappoli, il secondo che riguardano la lingua inglese.
Sul primo sono assolutamente d’accordo: invece di dare una versione nuova a milioni di utenti che possono inondarti di feedback e bugfix, la dai solo ad un gruppo ristretto, cogli i suggerimenti e fai in tempo a fare correzioni al volo, allarghi il raggio, rifai il processo e poi sei pronto a dare in pasto una nuova versione al mondo abbastanza sicuro di te. Mi pare un approccio sensato e vincente.
Sul secondo già ho qualche dubbio: va bene che i feedback in lingua inglese sono più veloci da gestire, ma questo non significa che in giro per il mondo non ci siano altre menti brillanti che potrebbero dare un contributo altrettanto stimolante. Il vero problema è se poi queste modifiche CI ARRIVANO, nell’interfaccia nelle altre lingue!
La versione 2.0 è appena uscita, e funziona solo in lingua inglese: va bene, ok. Il supporto IMAP è della settimana scorsa, e funziona solo in lingua inglese. Vabeh, sarà questione di tempo. L’importante è che non si faccia come quest’altra feature (http://mail.google.com/mail/help/about_whatsnew.html – Embarassment-reducing new message notifications), che nell’italica lingua non ci è mai arrivata, ed era da me molto attesa: il reload della conversazione corrente (e se frequentate delle mailing list sapete di cosa parlo o avete sognato questa funzione che invece il mondo anglofono ha da mesi).
Insomma, io a volte mi sento ghettizzato perché scelgo di usare l’interfaccia italiana – non importa perché – e non lo trovo affatto giusto!
Io ho tutti i servizi Google in english US perchè mi suona meglio della traduzione in italiano, e perché le modifiche arrivano prima.
Detto questo l’IMAP è arrivato da subito, mentre delle ‘new message notifications’ ancora non vedo traccia…
bah, pure io gmail lo uso in inglese (dai tempo dell’ introduzione del fetch pop3)proprio per non essere indietro. qualsiasi utente pc è in grado di utilizzarlo in inglese e non vedo perchè chi preferisce essere aggiornato debba usare l’ italiano.
sono un fortunello :) da ieri sera ho tutto nuovo (e mi sono pure sorpreso)
beh, visto che il servizio viene dato in millemila lingue (e anzi ne fanno un vanto), è perché loro vogliono che la gente ne tragga la massima soddisfazione. Quindi, ripeto, a me sta bene il ritardo nell’introdurre le novità, meno quando sono esclusiva di alcune lingue.
tra l’altro la frase “qualsiasi utente pc è in grado si usarlo in inglese” è parecchio sbagliata e corrisponde a una verità al 30%, a prescindere dalle preferenze personali che credo siano indiscutibili.
Quando mi sono registrato a gmail ancora era disponibile solo in inglese…e rimango fermamente alla versione in lingua inglese!
Io ho l’interfaccia in inglese da sempre. Le altre lingue, onestamente le eliminerei. Tanto ormai sanno l’inglese almeno come seconda lingua anche in Burundi. E’ ora che il mondo si standardizzi.
perdonami, Mattia
ma quanto dici è quantomeno ingenuo: mia madre usa Gmail e non sa una cicca di inglese. Non vedo perchè dovrebbe saperlo a dirla tutta.
questo dell’internazionalizzazione è un falso mito: Google stessa dice che il 70% delle ricerche che si fanno sono a carattere locale. Il futuro è LOCAL, quindi di conseguenza il futuro è nella propria lingua.
Che poi sia importante sapere l’inglese è un dato di fatto, ma è una cosa diversa dal DOVERLO usare per forza ;)
Grazie dell’informazione, ho appena cambiato lingua, ora uso Gmail in inglese così ho tutti gli aggiornamenti.
Sono d’accordo comunque al mantenimento delle versioni locali soprattutto per i meno “geek” (genitori, suoceri, montanari, ecc.) che non masticano English tutti i giorni.