Aste al ribasso nella telefonia. by Google

Vincitore e perdenteSe il mondo fosse facile, dopo una notizia come quella che sto per darvi potremmo dire “ah-ah! i pezzi del puzzle stanno andando a posto!”, invece il mondo di solito è parecchio più complicato di quanto uno riesca a pensare.

Ad esempio, il fatto che questo nuovo brevetto di Google veda la luce della diffusione sui media solo pochi giorni dopo la presentazione di Android potrebbe far pensare che sia stato tenuto nascosto da Marzo 2007 fino ad oggi… e perché no? potrebbe anche essere così, perché come al solito è un’idea banale ma rivoluzionaria, ma ho il sospetto che non sia nemmeno una piccola parte del “piano”. Sto parlando dell’AdWord al ribasso delle telefonate da cellulare.

In una richiesta di brevetto depositata mesi fa sulla base dell’idea di un dipendente, Google ipotizza un sistema di aste istantanee per determinare a quale network collegarsi, in quello che a prima vista dovrebbe tradursi in un vantaggio per il consumatore. Il cellulare opera una richiesta, ad esempio “devo fare un accesso a internet in 3G” piuttosto che “devo fare una telefonata intercontinentale”, e le reti rispondono riportando il miglior prezzo per quel servizio, eventualmente con offerte al minuto o flat.

A quel punto il cellulare opera autonomamente la scelta, oppure l’utente seleziona manualmente il servizio che ritiene più vantaggioso a prescindere dal costo.

Esattamente come nel servizio AdWord (e in tutti quelli della concorrenza) una parola chiave viene “messa all’asta” e venduta al miglior offerente, in questo caso l’utente mette all’asta il suo bisogno di comprare un servizio e riceve offerte al ribasso atte ad accaparrarsi la sua capacità di spesa.

In questo modo non si sarebbe legati a un solo operatore per effettuare le telefonate (mentre la SIM e il numero, immagino, si) e i vantaggi sarebbero abbastanza evidenti.

Come dicevo in apertura, è abbastanza facile fare due più due e pensare che Google aveva già in mente tutto questo quando ha deciso di scendere in campo nel settore della telefonia mobile. Considerando il numero di telefonate e connessioni cellulari mondiale, e il fatto che sicuramente Google offrirà una qualche piattaforma ai gestori per implementare questa funzione – o comunque avrà un guadagno marginale da ogni asta portata ai carrier – il business è evidente, e anche molto redditizio.

E’ però altrettanto evidente che se hanno aspettato diciotto mesi prima di far trapelare questa notizia possiamo davvero aspettarci molte altre sorprese. Questa in realtà è ancora una richiesta di brevetto, ma sognare non ci costa nulla e spesso non si va molto distante dalla realtà.

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