Quello di preparare in anticipo i coccodrilli per i più prossimi candidati all’altro mondo, è uno sport che i giornalisti praticano da sempre, particolarmente da quando le notizie viaggiano alla velocità di Internet.
Quando si preme un po’ troppo sul pedale dell’acceleratore, capita che arrivino notizie dal futuro – un futuro speriamo remoto, beninteso – come quella pubblicata da Bloomberg in cui si piange la scomparsa del CEO di Apple e Pixar, l’amato Steve Jobs.
La notizia, finita online per un errore (tant’è che era accompagnata dalla scritta HOLD FOR RELEASE – DO NOT USE), è ovviamente rimbalzata per tutta la rete, seminando massicce dosi di panico – e, a giudicare da certe idiozie che si leggono in giro, anche qualche stappo.
Panico tra l’altro che affonda le radici in un fiume di illazioni circolate in seguito al macroscopico dimagrimento di Steve Jobs negli ultimi mesi, che ha preoccupato investitori e analisti fino al punto di causare un crollo azionario di qualche rilievo.
Dalle mie parti si dice che quando qualcuno ti dà per morto, ti si allunga la vita. Sommando i milioni di persone che per qualche minuto hanno creduto nella notizia di Bloomberg… beh, meglio tacere.
Sono pronto a scommettere che per la pubblicazione dei coccodrilli inseriranno un meccanismo a quadrupla sicurezza, come per il lancio dei missili nucleari.
Cattivo gusto a parte, il signore che ha pubblicato la notizia della morte di jobs, rischia *seriamente* la galera per turbativa di mercato.
Che figura marrone&maleodorante XD.
Questi giornalisti sono troppo zelanti, nel tempo libero dovrebbero dedicarsi al solitario, che rilassa la mente.
Comunque, mi aiutate a decifrare il necrologio?
“…and refashioned the mobile phone, has DIED. He was TK??” TeamKilled? Ma magari hanno solo voluto fargli uno scherzo mentre stava giocando a Quake sul suo iPhone. Tipo i manifesti che attaccano in giro per la scomparsa dell’Inter dopo aver perso il campionato.
Edit:
Il necrologio si conclude così:
“Jobs respawned, TeamKiller said: I’m sorry”.
Quello dei coccodrilli giornalistici è una vecchia abitudine:
Mark Twain il 2 giugno 1897 scrisse in una lettera al New York Journal che “La cronaca della mia morte era una vera e propria esagerazione”. ;)