

In particolare i risultati di questa ricerca finanziata dalla UE sono concentrati sugli impatti laterali, che sono i più difficili da evitare anche alle basse velocità e contemporaneamente sono quelli che determinano gravi danni al cervello per via delle accelerazioni laterali subite.
Il nuovo sistema tramite l’utilizzo di sensori e telecamere predice l’imminenza di un impatto laterale e aziona una barra di metallo posta trasversalmente al veicolo, in grado di congiungerne i due lati e trasferire l’energia cinetica dell’impatto anche sul lato “sano” dell’automobile. La barra normalmente riposa all’interno di un tubo contente una molla tenuta compressa da un metallo a memoria di forma, che a causa di uno stimolo elettrico si espande (torna alla sua forma originaria) e fa scattare le due estremità del dispositivo. Il tutto in soli 70 millisecondi.
Trasferire un certo quantitativo di energia dell’impatto al lato opposto della vettura permette di ridurre la penetrazione del corpo che impatta di una cifra compresa tra i 6 e gli 8 centimentri, dicono i test effettuati secondo le modalità NCAP, una quota che può realmente significare la differenza tra la vita e la morte degli occupanti l’abitacolo.